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Autore: Strawberry_96    07/02/2016    2 recensioni
Dal testo:
[Levy chiuse gli occhi facendosi trasportare da tutte quelle emozioni che sentiva partigli dal cuore e riempirla completamente mentre Gajeel la stringeva a sé anch'esso preso da quei strani e ancora non ben conosciuti sentimenti ma che, in fin dei conti, non erano per nulla delle stronzate.]
Personalmente sono leggermente allergica a questa festa ma San Valentino per alcuni è molto importante; per esempio per la nostra magha dai capelli turchesi questa è una occasione da non perdere ma ovviamente il nostra drago di ferro non è mai molto troppo sveglio e come solito sucederà un bel casino!
Spero che la mia One shot vi piaccia e auguro a tutti un felice San Valentino; che siate fidanzati, impegnati, sposati o single! :D
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Gajil Redfox, Levy McGarden
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Febbraio.

Quel mese, per la maggior parte delle ragazze, era stranamente composto da un unico giorno fondamentale: il 14 o meglio conosciuto come “il giorno di San Valentino”.

Un giorno da festeggiare con il proprio amato, il giorno in cui dichiararsi, il giorno in cui magicamente si ha il coraggio per parlare dei propri sentimenti, il giorno per celebrare l'amore per coppie già instaurate o per iniziare una nuova relazione, un giorno temuto per le ragazze più timide e un giorno come gli altri per le ragazze che davvero stanno bene senza nessuno tra i piedi o più semplicemente single.

 

Nessuna ragazza poteva “salvarsi”, neppure le impavide maghe di Fairy Tail; per alcune di loro era una grande occasione per festeggiare, per altre poteva essere un pretesto per star ancora più appiccicate al proprio ragazzo mentre, per una di loro, il giorno di San Valentino poteva diventare una vera e propria disgrazia.

 

-Ragazze domani è San Valentino!- esordì Lucy mentre dava l’ultimo ritocco ai lunghi capelli color oro raccolti in una coda alta che si intonava perfettamente con gli occhi color cioccolato, il viso angelici e con le labbra fini, rosee piegate in uno smagliate sorriso.

Si avvicinò al tavolo, dov’erano sedute le sue due amiche, facendo ondeggiare la minigonna, che le fasciava perfettamente i fianchi e il sedere sodo, in velluto marrone abbinata al maglioncino verde a trecce e con il collo alto, ma che comunque non impediva al sene super prosperoso di farsi notare, per poi fermarsi a capotava il attesa di una loro risposta.

-Cosa Lu-chan?- chiese Levy mentre sorseggiava una tazza di cioccolata e posava un grosso libro sul tavolo; i capelli turchesi arruffati erano tenuti sotto stretto controllo, come ogni mattina, da una fascetta bianca coordinata con il maglione/vestito a costine e con la scollatura a U. Era lungo fino a metà delle cosce, che erano fasciate da un paio di calze nere, e il candore di quel vestito metteva in risalto, non solo i capelli dal colore stravagante, ma anche i grandi occhi castani/dorati e le labbra carnose e rosee.

La sua era una “innocente” bellezza; ovvero nonostante avesse 18 anni come le sue due migliori amiche, messa al loro confronto, fisicamente, lei sembrava una bambina di 11 anni: fianchi larghi, seno inesistente, altezza di un metro e un puffo.

-Domani è SAN VALENTINO!!- gridò nuovamente Lucy, a soli 5 centimetri dalle orecchie di Levy, che la guardò con sguardo omicida mentre si tappava le orecchie.

"Mi sa che è meglio se le avverto ora... Ma come?" si chiese la turchese tornando a leggere e cercando l’ispirazione, o il coraggio, da quelle parole stampate.

-Domani?! Juvia non lo ricordava!!- disse la maga mentre intrecciava una ciocca dei lunghi capelli blu mare lasciati sciolti e mossi. Anche lei, come la bionda, aveva un fisico perfetto: pelle bianca come la neve e curve a non finire, il prosperoso petto era coperto da un maglione azzurro a collo alto abbinato ad un paio di jeans color panna. Occhi grandi e di un blu intenso e profondo, viso da bambolina e sorriso incantevole.

-Ecco! Quindi cosa facciamo? Abbiamo tempo secondo voi di fare del cioccolato in casa?- chiese titubante e nervosa la maga degli spiriti sedendosi con le sue amiche.

-Se andiamo subito a comprare le cose che ci servono Juvia crede che ce la potremmo fare a preparare il tutto prima di cena!- la rassicurò la blu sorridendogli.

Le due ragazze si alzarono all'unisono, pronte ad uscire sfidando il freddo, per dirigersi al negozio di dolci e comprare il necessario; si sorrisero e presero i rispettivi cappotti ma quando si voltarono a guardare la terza ragazza si resero conto che quella aveva ripreso in mano il suo libro e si era rimessa a leggere.

-Ehm? Levy? Tu non vieni?- chiese Lucy sorridendogli.

Levy alzò gli occhi dal libro per guardare la sua amica e sorridergli: -No, io resto qui e finisco questo libro. Fatemi sapere come escono i dolci.- "Okay, così può andare... Spero....Non voglio dare spiegazioni… Non ora per lo meno…"

La bionda era rimasta senza parole a fissare incredula e confusa la sua amica.

-Juvia si chiede se Levy-chan abbia già preparato i dolci..?- chiese Juvia vedendo che la bionda restava muta.

"Oddio.... Ora? L’unica è essere sincere.. al meglio che riesco senza rischiare di essere uccisa!" si disse Levy guardando le sue amiche spaesata e un poco in panico: -No, e non credo che li cucinerò. Fate voi, okay? Io resto qui a leg-

-COME "FATE VOI"?- gridò Lucy riprendendosi non appena aveva sentito la risposta della sua amica -Mi stai dicendo che non hai preparato dolci e che non hai intenzione di prepararli?!- chiese sconvolta e irritata.

Levy sospirò cercando le parole più adatte: -Ecco, si. Non cucinerò nulla; mi dispiace darvi buca in questa faccenda ma proprio non me la sento e poi ho pensato bene a questa storie e non ha senso che io prep-

-Beh, sai, è San Valentino, è la festa degli innamorati! Come puoi dire che non ha senso?!- spiegò Lucy portandosi le mani sui fianchi e guardando la sua amica come se fosse ovvio il perché -Io li preparo per Nastu e Juvia per Gray, tu devi preparargli per Gaj-

-No, ho cambiato idea..- la interruppe la turchese mettendosi a ridere nervosamente e fissando lo sguardo sul libro chiuso davanti a lei -La cosa è diversa per me e per voi.- spiegò cercando di liquidare la faccenda senza far capire alle sue amiche in che stato era davvero.

Perché si, Levy non stava bene e quel discorso non faceva altro che aumentare il suo malessere.

Non appena aveva visto Lucy arrivare a gran velocità verso di lei e Juvia aveva intuito cosa stava per succedere e sperava di riuscire a chiudere la faccenda semplicemente dicendo loro che aveva cambiato idea ma senza entrare troppo nei dettagli… Prorpio non se la sentiva di affrontare “quel discorso”.

Aveva anche previsto che la bionda si sarebbe alterata per quel retro front ma credeva che avrebbe sistemato il tutto sorridendogli e dandogli buone spiegazioni; sfortunatamente la situazione gli era sfuggita di mano e ora Lucy era seriamente arrabbiata mentre lei tratteneva a stento l'esasperazione che provava, dovuto al malessere verso se stessa, cercando di non sbroccare addosso alle sue amiche.

-Scusa? Cambiato idea?- la riprese Lucy con voce squillante e con un tono offeso e piccato -Ti basta preparare dei dolci e dargli a lui! Lo facciamo pure noi; che differenza c'è? Avevi detto che avresti provato, che volevi farlo ed eri così determinata.. Ora non puoi tirarti indietro!-

-Juvia crede che se Levy non vuole preparare i dolci è perché ha delle motivazioni...- disse la blu cercando di calmare le acque che cominciavano a essere troppo turbolenti pure per lei che era in grado di gestire ogni tipo di tempesta.

Levy restò zitta a fissare il suo libro sperando che quello che Juvia aveva detto bastasse a calmare la loro amica e a liberarla da quel discorso; ma non andò cosi.

-Quali motivazioni?!- chiese Lucy, a dir poco arrabbiata, guardando prima la blu e poi tornando a guardare la turchese -Voglio proprio sapere questi buoni motivi. In fondo finché non ci provi non lo saprai mai come davvero stanno le cose! Magari stai qui a rimuginare sulla cosa quando anche a Gaje-

-Senti, a me non mi frega niente di questo cavolo di San Valentino! Ho cambiato idea...- la voce dolce di Levy uscì in un grido, un misto tra l’arrabbiato e il ferito, tremolante mentre si voltava di scatto verso la bionda guardandola con occhi lucidi e pieni di rabbia -So bene da me come stanno le cose. Non ho bisogno di provarci o altro. So già tutto molto bene e non paragonare te e Nastu o Juvia a Gray a me e.… Lui... Perché non c'è un nulla da provare, nulla da confermare o altro. Non c'è nulla. Fine.-

Lucy rimase a bocca aperta, ammutolita da quella reazione e guardando la sua amica scioccata; la turchese prese il suo libro e alzandosi in piedi prese la mano della sua amica in quella libera che aveva: -Mi dispiace Lu-chan, non so cosa mi è preso e perché ho alzato la voce. Non succederà più.- disse con voce spezzata e occhi sempre più lucidi mentre abbassava il capo dispiaciuta, sapeva di aver esagerato e di aver sbagliato tutto con lei. -Vado a casa.- concluse tornando a guardare la sua amica e vide che la bionda le sorrideva in modo timido, proprio come si immaginava stesse sorridendo anche lei, notò che anche la bionda aveva gli occhi lucidi.

 

Levy superò le sue amiche e uscì dalla gilda a testa bassa; andò a casa e solo lì, al sicuro da mondo esterno, chiusa nella sua camera/biblioteca si lasciò andare e fece uscire quelle lacrime che aveva trattenuto per troppo tempo.

Aveva urlato contro la sua migliore amica per cosa? Solo perché si era innervosita mentre Lucy voleva soltanto che lei partecipasse a quella stupidata in cucina.

E tutta quella rabbia? Proprio non riusciva più a digerire tutta quella cosa di San Valentino.

Ogni anno preparava i dolci e poi gli regalava solo alle sue amiche e a Jet e Droy, erano dolci rigorosamente d'amicizia e ormai anche i ragazzi avevano capito l'antifona, solo che ora non aveva voglia; non aveva voglia di preparare dolci da regalare alle sue amiche per poi restare ferma a guardare mentre loro donavano i propri dolci ai rispettivi ragazzi mentre lei, al ragazzo che gli piaceva, non poteva neanche pensare di fare un regalo simile.

 

Ormai erano passati anni da quando aveva conosciuto Gajeel e non aveva mai pensato di regalargli dei dolci, neanche in segno d'amicizia. Diventava rossa fino alla punta delle orecchie al solo pensiero ma aveva comunque continuato a sfornare dolci per le sue amiche, aveva comunque passato anni a guardare le sue migliori amiche conquistare i rispettivi ragazzi mentre lei poteva solo restare ferma e sognare.
Non gli era mai pesata la cosa, forse un poco si, ma fatto sta che solo in quell'ultimo periodo aveva cominciato ad avere ripensamenti su quella festa e su quello che era solita fare.

 

Perché? Beh, perché aveva aperto gli occhi e si era resa conto che si, quello che aveva fatto in tutti quei anni era stato un bel gesto ma che in fondo, San Valentino, era la festa degli innamorati e anche se lei adorava le sue amiche e i suoi due compagni di squadra, di base lei era innamorata solo di una persona e quella persona era quello stupido: Gajeel.

 

Così aveva deciso che non avrebbe preparato i dolci per le sue amiche quell'anno ma che avrebbe trovato il coraggio di regalare il cioccolato a lui e di dichiararsi proprio come facevano tutte le ragazze innamorate.

Convinta della sua decisione, qualche giorno prima, era andata da Juvia e Lucy e aveva detto loro della scelta che aveva preso e le sue amiche l'avevano appoggiata fin da subito, a contrario di Jet e Droy che si erano messi a piangere perché proprio, a loro, Gajeel non piaceva e volevano i loro soliti dolci dell’amicizia. "Chissà se il loro “odio” sia perché Gajeel gli sgrida sempre o forse li salva in ogni missione che facciamo insieme?" si era chiesta la turchese ridendo dei suoi amici mentre cercava di consolarli.

Si era finalmente decisa, era convinta che poteva farcela, che finalmente dopo anni turbolenti, complicati e dopo un inizio tutt'altro che facile ci sarebbe riuscita.

Ma quella mattina, nonostante tutta la sua buona volontà, la sua convinzione era crollata come un castello di sabbia costruito sulla riva del mare.

 

Si buttò sul letto grande e soffice, arrotolandosi tra le coperte gialle e bianche; chiuse gli occhi, per evitare che altre lacrime le rigassero il volto e sospirò ripensando a quella mattina.

 

-----Flashback------
Era arrivata alla gilda con un sorriso più splendente anche del sole, si era seduta al solito tavolo cominciando subito a leggere un nuovo libro e aspettando che le sue amiche arrivassero; ogni tanto si guardava attorno cercando con gli occhioni castano-dorati una chioma lunga e nera accompagnata da due occhi fini come spilli e di un rosso accesso. Dovette aspettare fino l'ora di pranzo prima di vederlo arrivare accompagnato dal suo fedele amico Lily e al solo vederlo il suo cuore fece un tripla capriola all’indietro, come ogni santa volta.
 

Gajeel si era diretto subito al bancone rispondendo ai saluti dei compagni di Fairy Tail con qualche cenno del capo e, presa in mano la sua ciotola di ferraglia, si era spostato a sedersi all'unico tavolo rimasto semi libero: quello di Levy.

Levy aveva bellamente finto di essere presa dalle parole stampate che aveva sotto il naso e solo quando il ragazzo la salutò alzò lo sguardo a guardarlo.
-'Giorno Ebi- aveva salutato, sbadigliando assonnato, il corvino.

-Buongiorno Baka- aveva risposto la ragazza con voce accesa e sorridendogli -Tutto bene?-

-No.- grugni Gajeel masticando i pezzi di ferro preparati con cura da Mirajane.

-Cos'è successo?- chiese la turchese ridacchiando mentre si appoggiava allo schienale della sedia immaginando già i “problemi” che affliggevano il ragazzo.


Il corvino aveva dei piccoli segni neri sotto gli occhi, inconfondibile conseguenza di una notte in bianco, e dalla sua espressione si poteva capire che era più che incazzato.

-Nastu e Gray l'hanno tenuto sveglio fino a tardi- spiegò Lily sedendosi sul tavolo, a gambe incrociate, nella sua mini forma e bevendo un succo di kiwi.

-Perché?- chiese incuriosita la ragazza facendo saltare lo sguardo tra i due.

-Perché non capiscono un cazzo.- ringhiò a bassa voce il Dragon Slayer portandosi le mani dietro il capo e semi sdraiandosi sulla sedia chiudendo gli occhi.

-Cosa grave?- bisbigliò Levy avvicinandosi un poco al micio che si avvicinò a sua volta per rispondergli.

-Macché, solo che quei due si sono presentati nella nostra stanza e hanno cominciato a fare i cretini perché volevano dei consigli.- spiegò il micio sbuffando e sorridendo stanco.

La turchese lanciò un'occhiata al corvino che se ne stava fermo e zitto come se si fosse addormentato e poi chiese con tono titubante ed espressione perplessa a Lily: -Consigli a Gajeel? Su cosa?-

-Per San Valentino.- fu la risposta del micio e dopo qualche secondo di puro smarrimento, la maga, scoppiò a ridere nonostante cercasse, in malo modo, di trattenersi.

Gajeel aprì un occhio e guardò di traverso la turchese che piegata sul tavolo tentava di smettere di ridere mentre Lily la guardava divertito trattenendosi a stento anche lui.

-Cosa ridi?- chiese il corvino sedendosi composto e guardandola con sguardo tra l'arrabbiato e il confuso -Cosa c'è di strano?-

-Nulla..- rispose la piccoletta sedendosi composta a sua volta e smettendo di ridere; aveva quasi le lacrime agli occhi -Mi sembra curioso che quei due ti abbiano chiesto un consiglio su San Valentino.- spiegò cercando di usare un tono di voce neutro per non offendere il mago.

"Chiedere una cosa del genere a Gajeel è come chiedere a un bimbo delle elementari di risolvere un'equazione" pensò tra sé e sé trattenendosi dal ricominciare a ridere.

-Il caso vuole che invece sono stato utile.- rispose il ragazzo ghignando divertito -Sai, conosco Juvia da più tempo di te e anche se non sembra conosco i suoi gusti; è stato facile aiutare Gray mentre con Nastu ci è voluto più tempo ma solo perché è un completo idiota e fargli capire le cose, anche quelle più semplici, è un'impresa eroica.-

-E che consigli gli avresti detto?- chiese Levy curiosa di sapere come aveva fatto quel Baka ad aiutare i suoi compagni guardandolo con un'espressione dubbiosa e un poco superficiale, sicura del fatto che il mago avesse sbagliato qualcosa.

-Al ghiacciolo serviva sapere cosa sarebbe piaciuto a Juvia come regalo- cominciò il corvino

"Sicuramente qualunque cosa va bene, l'importante è che sia un regalo di Gray" si rispose la turchese mentre aspettava di sentir finire il corvino -Quindi cosa gli hai suggerito?- chiese

-A Juvia piacciano i ciondoli e i cristalli; gli ho detto che una collana andava benissimo. Comunque qualunque cosa sarebbe andata bene visto che era un regalo da parte sua.- rispose ghignando il corvino e guardando l'espressione di Levy, che era rimasta sconvolta, capì di aver fatto c'entro e che la piccoletta ora non poteva più dubitare di lui.

-E per Nastu?- chiese la turchese convinta che almeno con il rosato avesse sbagliato; non conosceva Lucy bene quanto lei, non poteva aver indovinato.

-Nastu? Gli ho detto di vestirsi decentemente almeno per una volta. Andranno fuori a cena e gli ho fatto capire, a modo mio, che non deve comportarsi da cafone.- rise Gajeel scrocchiando le nocche e chiudendo le mani a pugno -E per il regalo gli ho detto di prendergli uno di quei stupidi libri da femmine che leggete sempre voi due o, visto che gli piace scrivere, di prendergli quel cacchio di poggia libro da usare per scrivere. Settimana scorsa non faceva che piangere perché lo voleva ma non aveva abbastanza soldi.- sorrise sornione e appoggiò i gomiti sul tavolo sporgendosi a guardare, con aria beffarda e vittoriosa, la turchese che era rimasta allibita.

"Okay, come cavolo ha fatto?! Come può essersi ricordato tutte quelle cose?!" si chiese Levy guardando male il ragazzo che intanto rideva di lei e dell'espressione offesa/sorpresa che aveva.

-Okay... Hai azzeccato tutto ma scommetto che è solo un caso.- rispose alla fine la turchese voltandosi a guardare fuori dalla finestra accanto al loro tavolo, riprendendo in mano il suo libro e con guance a scoiattolo.

-Se lo dici tu.- ghignò il corvino tornando a sdraiarsi ma con un sorrisetto beffardo stampato in faccia.

 

Levy si era sentiva presa in giro ma ripensando a quanto era stato bravo con quei due si chiese se aveva pensato a qualcosa anche per se stesso; qualcosa che magari centrasse con lei. Cioè, sperava che fosse qualcosa in cui potesse rientrare anche lei.

-Beh, sei stato bravo con Nastu e Gray ma a te hai pensato?- gli chiese inarcando un sopracciglio ben curato e guardando il ragazzo da poco più sopra dal libro che impugnava.

-A me? Per cosa?- chiese il corvino aprendo nuovamente gli occhi e fissandoli sulla piccoletta davanti a se.

-Per San Valentino.- rispose con ovvietà la turchese -Hai già organizzato tutto per la "tua persona speciale"?- chiese lasciando cadere sul tavolo il libro e mimando le virgolette sulle ultime parole con le dita piccole e fini.

Faceva di tutto per avere un tono e un atteggiamento “normale” ma dentro di sé il cuore le batteva a mille e sperava, pregava, di ricevere una risposta per lo meno “buona”.

Gajeel cominciò a ridere : -Persona speciale? A me?- chiese continuando a ridere -Non esiste, Ebi. Non sono portato per queste stronzate.- concluse facendo un sorrisino e liquidando il tutto con un'alzata di spalle.

 

Pov.Gajee durante il flashback

"Cosa cavolo le viene in mente di chiedermi?! E' impazzita?! Come dire che lo dico così su due piedi e a lei.. Che poi è a lei quella a cui dovrei dire quello che provo… La mia persona speciale…" si disse tra se e se il ragazzo mentre nervosamente tornava a sdraiarsi fingendo di riposarsi.
 

Cercò di rilassarsi per non sembrar sospetto ma mentire o tenere determinate cose all’oscuro della piccoletta non era semplice; Levy lo scopriva ogni volta che ci provava.

Tra tutte le persone che potevano fargli quella domanda proprio lei.

Era vero che la notte precedente il corvino non aveva dormito perché aveva aiutato i due scemi ma era una mezza verità: era rimasto sveglio fino a notte fonda anche dopo che i due se ne erano andati soddisfatti mentre con Lily cercava di riorganizzare le idee in modo da poter scegliere al meglio cosa fare il giorno di San Valentino con lei, Levy.

Il suo micio gli aveva dato un mucchio di opzioni ma al ragazzo non sembrava andarne bene una; portarla a cena o da qualsiasi parte ed esser circondati da altre coppiette proprio non faceva per lui e di sicuro non poteva dargli il regalo e confessarsi in mezzo alla gilda con tutti quei cretini attorno.
Altro problema: il regalo... Che cosa diavolo doveva prendergli?!

Dire che aveva passato la notte in bianco era dire poco e ora ci mancava soltanto che la piccoletta lo scoprisse il giorno prima del fatidico San Valentino..

"Speriamo non mi scopra o la nottata passata va a finire nel cesso!" si disse sospirando e chiudendo gli occhi.
 

Pov.Levy

Levy era rimasta, come dire, spezzata da quella risposa.

"Ha riso.... Davvero ha riso?..." continuava a chiedersi mentre lo guardava ritornare a rilassarsi e lei sentiva il suo castello di decisione, coraggio e intraprendenza, sgretolarsi come sabbia.

Tutta la fatica che aveva fatto; i giorni passati a cercare a casa di Juvia la ricetta giusta, le prove fatte con Lucy per cercare di non mettersi a balbettare rossa come un pomodoro davanti a lui mentre gli consegnava il pacchetto, le nottate passate a rileggere e rileggere libri di cucina, lo stress che aveva procurato alle sue amiche per aiutarla e tutti quei film mentali che si era immaginata…. Tutto finito.

Tutto spazzato via con una semplice risata, con una semplice frase detta proprio da lui.

 

Lily fece saltare lo sguardo da Levy a Gajeel, tipo mille volte, prima di riuscire a capire che tra i due qualcosa non andava; picchiò ripetutamente una zampetta nelle costole del corvino ottenendo un ringhio incazzato seguito da uno sguardo truce: -Cazzo vuoi?- gli aveva sibilato il drago.

-Mi sa che qualcosa non va!- aveva risposto a sottovoce il gatto indicando la turchese che intanto aveva ripreso il libro e si era rimessa a leggere.

Gajeel guardò la ragazza seduta davanti a lui, gli sembrò normale ma osservandola meglio notò che Levy non stava davvero leggendo; teneva gli occhi fissi sulla stessa riga rileggendola mille e mille volte ancora, senza andare avanti, come se si fosse incantata.

Levy alzò lo sguardo sentendosi osservata e vide il corvino guardarla con sguardo confuso e perplesso: -Che c'è?- gli chiese con un tono di voce “vuoto” ma cercando di sorriderli.

-Nulla, credo?- rispose il corvino guardandola confuso.

-Beh, se non lo sai tu.- rispose ridendo la turchese che poi, spostando lo sguardo verso l'ingresso, vide entrare Juvia sorridente come sempre -Io vado. Ciao.- aveva salutato alzandosi di tutta fretta e allontanandosi ancora più velocemente.
Era fuggita, ovviamente, ma era certa che non avrebbe resistito ancora per molto a quella conversazione e non voleva sentir parlare nessuno, soprattutto il drago.

 

Gajeel era rimasto là, fermo e zitto a fissarla mentre andava dalla maga della pioggia chiedendosi se avesse sbagliato a rispondergli in quel modo o se aveva fatto altro di sbagliato.

 

Levy si sedette con la sua amica e mentre Juvia fantasticava sul suo Gray-sama, lei cercò di riemergersi nuovamente nella sua lettura ma riusciva solo a ripetersi mentalmente frammenti di frasi che il corvino gli aveva appena detto: "Persona speciale? Non esiste"...."Non sono portato per queste stronzate"

Gli occhi vuoti fissi sulle pagine bianche sporcate di nero, piccoli accenni di vita regalati a Juvia per farle credere che stava bene mentre dentro di sé tutto oramai si stava lasciando andare e poi, 10 minuti dopo, aveva litigato con Lucy mentre il Dragon Slayer la guardava da lontano sempre più dubbioso.

-----Fine Flashback-----

 

La debole luce del mattino filtrava dalle tende turchesi della sua stanza; si mosse leggermente, infastidita da quella luce che andava a sbattere proprio su i suoi occhi.

Aprì una palpebra mentre lentamente si metteva seduta e si stropicciava l'altro occhio con una mano; si guardò un po' attorno e alla fine fece cadere lo sguardo sulla sveglia: 10.30

Pian piano ricollegò il cervello e si ricordò del giorno precedente; si alzò e prese il beauty per il bagno.

Doveva ancora chiedere scusa a Lucy per la scenata del giorno prima ma non aveva molta voglia di andare in gilda.

Uscì dalla sua stanza avviandosi verso i bagni comuni di Fairy Hills e appena fu davanti la porta della stanza di Juvia quella si aprì mostrando la blu insieme alla maga degli spiriti stellari pronte per andare in gilda.

-Buongiorno Levy-chan!- la salutò la blu sorridendo raggiante.

-Buongiorno ragazze- sorrise in risposta Levy che spostò subito lo sguardo sulla sua amica bionda.

-Mi dispiace di esser stata insistente ieri.... So che hai avuto le tue ragioni per non venire con noi e mi dispiace di averti sforzata...- disse Lucy guardandola triste.

-Dispiace a me di aver alzato la voce... Non dovevo risponderti così male...- si scusò la turchese.

Le due si guardarono, entrambe con un broncio di scuse e non resistettero all'espressione buffa l'una dell'altra scoppiando a ridere e, finalmente, abbracciandosi.

No, non c'era niente e nessuno che poteva separarle e sicuramente non sarebbe stato uno stupido litigio a metterle in difficoltà.
 

-Stai andando a fare il bagno Levy-chan?- chiese Juvia quando le due si staccarono.

-Si, ieri mi sono addormenta di botto e non l'ho fatto.- rispose sorridendo la turchese.

-Allora ti aspettiamo così andiamo in gilda tutte insieme.- disse Lucy sorridendo a sua volta.

Levy la guardò contenta ma poi abbassò il capo: -Ecco, non arrabbiatevi, ma oggi non vengo in gilda; scusa Lu-chan.- cominciò a bassa voce temendo un'altra brutta reazione della bionda e volendo evitare di litigare nuovamente -Ecco, non me la sento proprio di festeggiare San Valentino visto che ho avuto un problema ieri con... Gajeel...- spiegò la turchese.

-Okay, allora questa sera, veniamo noi da te!- sentenziò Lucy senza la minima ombra di rabbia o delusione; in fondo l'aveva capito fin dal giorno prima che qualcosa con il drago di ferro non era andato nel verso giusto e ora che si erano scusate non aveva intenzione di forzare nuovamente la sua amica se non se la sentiva

-J-Juvia non.. Juvia è...- balbetto Juvia imbarazzata e le altre si girarono a guardarla curiose -Juvia è fuori a cena con G-Gray- sama questa sera.- disse la blu tutto d'un fiato.

-E lo dici ora?!- gridarono in coro le altre due abbracciandola felicissime della notizia.

-Beh vorrà dire che verrò solo io!- disse poi la bionda sorridendo alla turchese.

Levy sorrise contenta di quella proposta ma sapeva che non poteva accettare: -Tranquilla, Lu-chan- cominciò -Ci vediamo domani mattina e ti spiego tutto per bene. Oggi non puoi dar buca a Nastu dopo tutti i pugni che ha pres- si interruppe da sola tappandosi la bocca, arrossendo imbarazzata e ridendo nervosamente.

-Pugni? Cosa?- chiese la bionda guardandola confusa.

-NULLA!- gridò Levy mentre correndo verso i bagni salutava le sue amiche cercando di non fare altre gaff -Ti spiego tutto domani!!- concluse prima di sparire dietro l'angolo del corridoi, sfuggendo ad un imminente interrogatorio della maga degli spiriti.

 

Levy si godette un lungo e ristoratore bagno caldo, tornò nella sua stanza e si cambiò mettendosi un pigiama pulito color arancio.

Se Gajeel l'avesse vista l'avrebbe presa in giro per ore.... Ma non si sarebbero visti quel giorno, lo sapeva.

Si, aveva deciso che non si sarebbe mossa dalla sua stanza e avrebbe passato la giornata a leggere e a mangiare tutte le tavolette di cioccolato che aveva in casa come scorta.


Casa non era “casa” senza del cioccolato nascosto per le emergenze.. e quella era una GRANDE emergenza!

 

Scartò la prima tavoletta e buttandosi sul letto, a pancia in giù, cominciò a leggere il primo libro di una delle tante pile che aveva per casa e accanto al suo letto; non aveva voglia di un tipo in particolare di trama e quindi prese il primo libro che li capitò sotto mano.

Ovviamente la fortuna non era dalla sua parte perché appena cominciò a leggere si rese conto di aver preso in mano uno dei suoi libri preferiti: Warm Bodie.
Tanto per rigirare il coltello nella piaga la storia era incentrata su un ragazzo zombi, di nome R, che si innamora della ex di un ragazzo al quale ha mangiato il cervello, una ragazza di nome Julie, e (dulcis in fundo) il ragazzo-zombi ritorna ad essere un umano quando i due si baciano dopo che anche lei, ovviamente, si è innamorata di lui, lo perdona per aver ucciso il suo precedente ragazzo e sfida pure suo padre per salvarlo.

Una specie di Romeo e Giulietta, notare la “piccola” somiglianza dei nomi dei protagonisti, scritto in un epoca post-apocalittica, ironico verso gli zombi, con un contorno leggero di sangue e tanto, sdolcinato, amore.

Levy sbuffò ma continuò a leggere, oramai l'aveva iniziato e non gli piaceva lasciare i libri a metà anche se in quel momento lo avrebbe bruciato.
 

 

Tre ore dopo aveva smesso di leggere ed era più depressa di quanto già non fosse; pure i libri che tanto amava avevano una vita amorosa migliore della sua.

Si alzò di malavoglia andando a prendere un'altra barretta di cioccolato; erano le 13.30 ma non aveva voglia di cucinare e non aveva molto in cucina, solo gli ingredienti che aveva comprato per preparare i dolci.

"Beh, festeggerò San Valentino da sola. In fondo mi sono studiata 10 ricette di dolci diversi" si disse e subito si mise all'opera; passò la giornata a cucinare, mangiucchiare cioccolato e sfornare; alla fine si ritrovò con una torta al cioccolato, muffin, biscotti, cioccolatini e si era pure spremuta 4 arance.

Guardò nuovamente l'ora, le 18.00.
Passare la giornata in cucina gli aveva fatto bene; non aveva pensato a nulla, si era rilassata, aveva cucinato per un esercito ma tanto lei avrebbe mangiato tutto da sola, anche costo di fare indigestione, e per Gajeel nella sua testa non c'era stato un buco libero.

Si sentiva soddisfatta, in fin dei conti non era stata una giornata così terribile e mentre pensava alle sue amiche che sicuramente si stavano preparando per andare a cena con i rispettivi ragazzi, decise che un giretto se lo poteva permettere anche se da sola.

Ora che era di buon umore la sua stanza gli andava piccola.
 

Si cambiò infilandosi un paio di jeans stretti neri e un maglione rosso con il collo alto, legò i capelli con la solita fascetta ma di colore nera, si infilò il cappotto rosso con i bottoncini neri e presa la sua borsa a tracolla bianca con all'interno un sacchetto di plastica contenente una sostanziosa parte dei dolci che aveva preparato e ad un libro, immancabile in qualsiasi sua borsa, uscì di casa anche se non sapeva bene dove andare.

Per le strade illuminate le coppiette camminavano mano nella mano dirette a casa o cena e tutte le vetrine dei negozi, ormai vicini all'ora di chiusura, sfoggiavano ancora decori a forma di cuori, cupidi e rose: il tutto rigorosamente bianco, rosso e rosa.
Magnolia era davvero un paese romantico quella sera e per Levy quell'atmosfera dolce e calda gli fece tornare in mente tutte quelle fantasticherie che si era fatta durante i giorni che aveva passato ad organizzare il suo San Valentino che oramai si stava avvicinando alla fine.
 

Mentre camminava persa nei suoi pensieri la turchese si ritrovò al parco dei ciliegi; il suo parco preferito, il parco in cui aveva incontrato Gajeel per la prima volta.

Okay, non era stato un incontro fenomenale e fiabesco (tutt'altro) ma in quello stesso parco Gajeel l'aveva difesa per la prima volta; le aveva chiesto scusa nell'unico modo che conosceva, facendosi picchiare da Jet e Droy e poi difendendola dal fulmine lanciato da Laxus.

A passo spedito si portò davanti al loro ciliegio, quello in cui lui l'aveva impalata e lo stesso dietro il quale lei si era nascosta mentre il corvino, silenziosamente e senza replicare, si fece picchiare dai suoi compagni aspettando che fossero sazi della loro vendetta.

Quel giorno non aveva fatto nulla per aiutarlo, era rimasta a guardare ma in un momento, solo per pochi istanti, gli occhi di Gajeel si erano incrociati con i suoi e lei aveva visto che in quelle due iridi rosse rubino si celava una sola parola che arrivò dritta al suo cuore: "Scusa".

Era rimasta comunque nascosta nonostante nella sua mente e nel suo cuore continuasse a rimbombare quella parola detta con gli occhi e alla fine era stato ancora lui a difenderla, come a fargli capire che da quel momento in poi ci sarebbe stato lui ogni volta che avrebbe avuto bisogno.

In tutte le missioni, in tutte le avventure passate, in quei anni era sempre stato lui a salvarla, a starle accanto e anche se litigavano nel momento del bisogno Gajeel c'era.

C'era sempre per lei, ma non in quel momento; perché si, Gajeel l'aiutava sempre ma lei, per lui, non era altro che una compagna di gilda.

La nanetta dai capelli turchesi, di scarse capacità fisiche, studiosa e che non aveva nulla che al drago potesse piacere.

 

Levy rimase ad osservare quel ciliegio ancora spoglio ma che dava i primi segni di una imminente fioritura in grande stile; guardò il segno rimasto sul tronco, nel punto in cui era stata impalata e allungò una mano a sfiorare proprio quel punto con un piccolo sorriso sulle labbra per poi andarsi a sedersi su una panchina posta poco lontano dal suo albero. Ormai, quel ciliegio era parte di lei e lei di quel tronco.

Tirò fuori il sacchettino di plastica e cominciò a smangiucchiare un muffin mentre restava a guardare il ciliegio leggermente illuminato dalla lacrima posta sul lampione vicino alla sua panchina ma che illuminava ben poco; era l'unica al parco, probabilmente tutte le coppiette della città stavano cenando in qualche ristorante, comprese le sue amiche, ma lei stava lì a ripensare a tutto il tempo passato con quel Baka e mangiando dolci.

 

Sorrise tra sé e sé, in fondo non era il primo San Valentino che passava da sola e non sarebbe stato sicuramente l'ultimo.

Non seppe per quanto rimase lì ma ad un certo punto sentì dei passi provenire da uno dei viali che attraversavano il parco; vide una figura alta e muscolosa avvicinarsi al suo albero dandogli le spalle.

"E questo chi è?" si chiese strizzando un poco gli occhi e cercando di distinguere la figura nella penombra.

La figura teneva le mani in tasca ad un cappotto lungo marrone scuro con delle placchette in ferro a segnare le spalle, il colletto e i polsini, portava un paio di jeans grigi, degli scarponi neri e aveva dei lunghi e spinosi capelli corvini.
"Per Mavis.... E' lui?.... Che ci fa qui?" si chiese la turchese anche se non era molto sicura di essere del tutto lucida e di avere, per davvero, difronte quel mago.

-Gajeel?- chiamò titubante ma quando la figura si girò nella sua direzione e gli occhi rosso cremisi del giovane si puntarono nei suoi non ebbe più dubbi.

-Ebi?- la chiamò il corvino mostrandogli un ghigno affilato, nervoso, mentre si avvicinava alla panchina e la luce lo illuminava sempre più.

Stava benissimo con addosso quel maglione verde pistacchio a collo alto e con i capelli tenuti indietro da una spessa fascia grigia.

“Wow...E’ diverso...Sta benissimo..” si disse la piccoletta.

Indossava sempre i soliti vestiti neri o grigio scuro, borchiati e logori quando lo vedeva in gilda o quando andavano in missione, sempre con lo sguardo accigliato e arrabbiato ma ora, vederlo vestito in quel modo "normale", sembrava più "gentile" e anche il suo volto sembrava più rilassato.

Per Levy era una novità e sicuramente non una di quelle brutte; lo trovava affascinante più di quanto già non lo fosse..

 

-Che cavolo ci fai tu qui?- gli chiese la ragazzina con occhi sgranati, arrossendo un poco e con ancora il sacchetto pieno di dolci in mano.

-Tu che cavolo ci fai qui?- rise il corvino -Spuntino dopo cena al parco?- la prese in giro sedendosi accanto a lei indicando il sacchetto con un dito. Non portava nemmeno i soliti guanti in pelle nera e la turchese, in quei pochi attimi in cui poté guardare la mano “libera” del ragazzo, notò che Gajeel aveva delle belle mani nonostante piccole cicatrici a decorarle qua e là.

-Ma smettila, questa è la mia cena!- rispose la turchese diventando poi rossa come un pomodoro rendendosi conto di aver appena detto al drago che stava cenando, da sola, in un parco e con un sacchetto di dolci.

-Salutare direi.- ghignò il corvino guardandola di traverso. -Me ne offri uno?- le chiese poi rubandole di scatto il sacchetto dalle mani e mordendo un pezzo di torta prima che la piccoletta potesse rispondere.

-Baka! Dammi il sacchetto!- urlò Levy sporgendosi verso il drago per riprendersi ciò che era suo; il profumo fresco di menta e ferro le arrivò dritto sotto il naso rendendola improvvisamente conscia di quanto fosse vicina al mago, quasi mezza sdraiata su di lui. Per la sorpresa di quella vicinanza arrossì vistosamente ma poi, con un bel respiro, si riprese guardando in cagnesco il giovane che sogghignando masticava contento il suo dolce cedendole il sacchetto.

-Buoni! Dove li hai comprati?- chiese il corvino voltandosi a guardarla mentre lei si rimetteva composta sulla panchina e stringendo il sacchetto tra le mani.

-Li ho fatti io.- rispose la ragazza e girando il capo dall'altro lato, fingendosi tranquilla e indifferente.

-E chi è lo scemo che li ha rifiutati?- domandò il Drago tornando d’improvviso serio.
Sembrava quasi un ringhio più che una domanda ma probabilmente si era immaginata pure quello oltre ai mille film che già si era fatta nei giorni addietro.

La turchese sospirò: -Li ho fatti per me.- rispose fredda e voltandosi a guardare il ciliegio -Oggi non ho regalato niente a nessuno per tua informazione. E no, non sono qui perché sono triste o depressa o altro; volevo uscire a fare un giro. Tutto qui.- concluse sorridendo amareggiata. "Meglio mettere le cose in chiaro prima che inizi a prendermi in giro come suo solito" si disse.

-Ah-

"Che risposta entusiasmante!" pensò Levy sospirando nuovamente.
-Tu? Che fai qui?- chiese sperando che un nuovo discorso risvegliasse il ragazzo.

-Nulla, volevo fare un giro. Oggi alla gilda erano tutti impazziti.- rispose secco il corvino guardando a sua volta il ciliegio.

-Cos'è successo?- chiese la turchese ridendo già pensando a che tipo di casino si fosse persa.

-Beh, la gilda era praticamente vuota, tutti quelli che avevano un appuntamento si sono dileguati prima di mezzogiorno e sono rimasti solo i vecchi che si sono ubriacati. Bisca, Alzack e Asuka erano gli unici che non hanno voluto abbandonare il Master e sono rimasti alla gilda. Freed era l'unico delle guardie del corpo di Luxas ad essere rimasto da solo perché tutti gli altri erano occupati, sappiamo bene con chi, e per poco non si metteva a piangere perché non poteva stare con “il suo fulmine”.- Gajeel al ricordo dei vecchi ubriachi, del Master che giocava con Asuka mentre i genitori della piccola cercavano di tirare su il morale a Freed, si fece sfuggire un sospiro che suonava più come una risatina mal celata.

-Jet e Droy hanno pianto per tutto il tempo perché tu non ti sei presentata ed a un certo punto hanno detto che tornavano a casa. Sembravano abbastanza sconsolati; anche se devo dire che sono sempre così quando tu non sei nei paraggi.- concluse il corvino sbuffando e grattandosi la nuca in un gesto nervoso, quasi infastidito da quella ammissione.

-Poverini.- disse la turchese dispiaciuta anche se un poco divertita -Domani porterò del cioccolato a quei due e mi scuserò con loro. Proprio non ci avevo pensato. Mi dispiace.-

Gajeel la guardò ridere per un paio di secondi e poi si volto a guardare nuovamente l’albero spoglio.

 

Per lui, Levy, era bella già di suo ma quando rideva lo era ancor di più; se si fosse soffermato a guardarla non sarebbe più riuscito a parlare.

"Okay, per ora va tutto bene.... Ma che cazzo faccio adesso?!" si chiese il corvino massaggiandosi il collo nervosamente.

-E tu perché eri in gilda? Non sei uscito con nessuno?- chiese Levy con voce calma e serena; stava facendo di tutto pur di restar tranquilla e di non pensare in negativo.

Era vero che lui gli aveva detto che "non era portato per quelle stronzate" ma magari l'aveva detto a lei per non dover dare spiegazioni mentre invece era uscito con chissà chi. Magari avevano passato la giornata insieme e ora lui se ne stava tornando a casa dopo averla riaccompagnata a casa; magari le aveva fatto un regalo o erano andati a cena e ora si erano appena salutati con un.. un..

"Mi fa male la testa; piantala di rovinarti il cervello così!" si disse addentando un pezzo di torta e masticando lentamente cercando di diradare il fumo nella sua mente che i suoi ingranaggi troppo laboriosi avevano prodotto per colpa di tutte quelle sue supposizioni.

"E ora che le dico?" si chiese Gajeel continuando a fissare il ciliegio "Se dico una cazzata di sicuro finisce come ieri e Lily mi uccide, di nuovo." si disse ripensando alla giornata precedente.

Dopo che Levy era uscita dalla gilda con aria sconsolata e sola, Panther Lily aveva praticamente tentato di uccidere il corvino con la sua spada e dandogli dello scemo per la risposta molto poco delicata e stupida che aveva dato alla turchese.

A nulla erano servite le argomentazioni che il corvino aveva esposto come scusanti, Lily era incazzato nero e voleva ucciderlo; fortunatamente, alla fine, il micio si era calmato ricordando a se stesso che uccidere un proprio amico era disonorevole e aveva fatto in modo che il Dragon Slayer trovasse una soluzione per rimediare a quel disguido che lui stesso aveva creato e che minacciava di rovinare definitivamente il rapporto, delicato e confuso, che viveva tra i due maghi.

L'exceed aveva costretto il Drago a seguirlo per tutto il paese, per l’intero pomeriggio, per cercare un regalo adatto da dare alla turchese e il giorno seguente, quello stesso giorno, dopo averla aspettata per tutto il giorno in gilda, il micio gli aveva detto di provare ad andare a casa sua ma quando era arrivato, il Dragon Slayer, si era subito accorto che Levy non c'era per via della luce della sua stanza spenta e così si era diretto nell'unico posto in cui credeva di poterla trovare: il parco dei Ciliegi.

Sperò per tutto il tempo che non fosse uscita con qualche altro stronzetto e quando lei l'aveva chiamato e lui l'aveva vista seduta su quella panchina aveva ricominciato a respirare.
Non poteva farsi sfuggire un'occasione simile! Aveva lavorato giorno e notte per riuscire nella sua impresa, aveva ricevuto minacce di morte, sopportato interminabili ore di lavoro intellettuale e un pomeriggio di “shopping” per Levy.
Non poteva buttare tutto alle ortiche!

 

-Beh no. Ho preferito stare in gilda.- rispose Gajeel cercando di avere un tono calmo e gentile.

-Vero, non fanno per te queste "stronzate"- rispose Levy con voce piccata.

Il corvino si girò a guardarla e notò che la turchese teneva lo sguardo fisso sul tronco, sulla cicatrice lasciata da quel suo gesto folle e crudele compiuto anni prima, mentre masticava dei biscotti.
 

Guardando il segno lasciato sul tronco al drago venne da vomitare e non potè far altro che distogliere lo sguardo.

Quel giorno era marchiato a fuoco nel suo cervello e non solo: quel giorno era un ricordo, un incubo, visibile sulle piccole cicatrici che segnavano i polsi della piccoletta.
Lei nemmeno le notava più ma lui le vedeva come se fossero state ferite ancora aperte ed erano il “suo marchio” inciso su quella pelle pura e candida proprio come sul quel tronco, su quel ciliegio.
Ricordò la promessa che aveva fatto a se stesso il giorno in cui, per la prima volta, l’aveva salvata: “Non lascerò mai che qualcuno possa ferirla, a costo di essere ferito io.” e ci credeva in quella promessa, aveva sempre fatto di tutto per mantenere viva la sua parola e l’avrebbe fatto in eterno.
 

"Okay, magari quella non era la risposta migliore che potevi dargli! Idiota!" si disse Gajeel massaggiandosi il collo con una mano in una specie di tic nervoso.

"Beh per lo meno so che non è uscito con nessun'altra. Sempre che mi abbia detto la verità. Speriamo." si disse la maga continuando a mangiucchiare biscotti e cioccolatini.

-Si, beh, diciamo che non fanno per me le cose romantiche in generale ma non è che mi facciano schifo.- disse il corvino girandosi a guardare di sbieco la turchese per poi guardare nuovamente il ciliegio, come a cercare aiuto da quei rami spogli e da quel tronco segnato.

Sentì lo sguardo di Levy posarsi su di lui e cercò in tutti i modi di non arrossire restando il più impassibile possibile.

-Non ho capito il senso di quello che hai detto.- disse la turchese guardandolo confusa; il drago si portò una mano a sorreggersi il capo da dietro la nuca e arrossì un poco.
"Cosa gli prende ora?" si chiese Levy cercando di trattenere una risata anche se non capiva bene perché gli veniva da ridere.

-Nulla. Cioè, fa nulla. Non devi per forza capire tutto.- rispose Gajeel cercando di liquidare quel discorso.
"Fanculo! Scemo! Scemo! Scemo! Cosa cazzo significa?! Perché parlo a cazzo?!" si rimproverò il giovane sbuffando e coprendosi il volto con la mano che prima usava come appoggio.

Levy si girò per bene verso il corvino mettendosi a gambe incrociate e tenendo il sacchetto di dolci sulle sue gambe: -No. Fa nulla un corno.- disse piccata e con un tono irritato -Ora mi spieghi tutto. Perché non mi piace non sapere le cose.-

Gajeel si voltò a guardala maledicendosi per essersi messo in quel casino da solo e ammirando il viso irritato della turchese seduta accanto a lui che, anche se cercava di fare l'espressione più seria e cattiva possibile, era semplicemente adorabile.

 

Il drago sospirò, arrossendo ma senza nascondere il viso come aveva fatto fino a quel momento; si girò verso Levy e tirò fuori dalla tasca destra del cappotto una scatolina rossa con un fiocco bianco e la porse alla turchese tenendola in bilico sul palmo della mano.
La maga rimase a fissare la scatolina meravigliata e confusa con gli occhi castano-dorati sgranati.

-Prendila- bofonchiò imbarazzato il giovane e guardando dall'alto, nonostante i due fossero seduti, la giovane che delicatamente prendeva la scatola tra le sue mani, senza sbattere le palpebre e fissandola come se fosse stato un oggetto raro e prezioso.
“Ha lo stesso sguardo che ha quando trovava un nuovo libro antico o legge una storia che la rapisce particolarmente portandola in chissà quale mondo immaginario.” notò il ragazzo accennando un sorrisetto nervoso.

-Cos'è?- chiese alla fine con voce tremante Levy.

Gajeel si girò a guardare il ciliegio: -Il tuo regalo per San Valentino.- rispose in un borbottio abbastanza comprensibile e arrossendo ancora di più.

Levy alzò lo sguardo spostandolo dalla scatolina al volto del corvino notando quanto fosse rosso; continuava a fissare il loro ciliegio ma gli si leggeva in volto quanto fosse nervoso e imbarazzato.

-Perché a me?- chiese nuovamente la maga abbassando il capo e arrossendo a sua volta non riuscendo però a trattenere un sorriso.

Il drago sbuffò, ricominciò a torturarsi il collo e alla fine cominciò a parlare ma la sua voce aveva un qualcosa, una sfumatura di tonalità, che assomigliava molto all'ansia e all'imbarazzo: -Ma che domanda è?- chiese ghignando cercando di sdrammatizzare la situazione -San Valentino non è il giorno in cui ci si dichiara alla persona che si ama?-

-Si...- rispose Levy alzando nuovamente lo sguardo a fissare il drago e anche Gajeel fece la stessa cosa trovandosi così a guardarsi negli occhi.

-Siccome io non sono bravo a parlare quella è la mia.... dichiarazione....- rispose il corvino rosso come un peperone e cercando di ricambiare il sorriso nonostante fosse teso come una corda di violino.

La turchese smise di respirare e abbassando il capo iniziò a sfilare il fiocco bianco aprendo poi la scatolina mentre il drago chinava indietro il capo a guardare il nulla sopra di loro aspettando una reazione della ragazza e sperando che fosse una reazione positiva.

Levy prese tra le mani il ciondolo a forma di libro fatto di argento lucido attaccato ad una fine catenina anch'essa argento; era uno di quei ciondoli apribili e all'interno, inciso in piccolo ma in uno stile molto elegante, c'erano 2 semplici parole sulla pagina sinistra mentre sulla pagina di destra c'era inciso un piccolo cuore colorato di nero con delle sfumature rosse.

“Ti Amo”

Le due paroline incise erano quelle e alla maga si mozzò il fiato e il cuore smise di battere per qualche secondo; alzò lo sguardo a guardare il mago intento ad osservare il cielo, aveva gli occhi lucidi e cominciava a vedere tutto appannato, anche il volto del corvino cominciava a farsi confuso.

-Se non ti piac- cominciò Gajeel notando che la ragazza non dava segni di vita ma poi sentì l'odore pungente delle lacrime e si voltò subito a guardarla -Che ti prende?!- chiese preoccupato.

-A...Anc...Anche io ti amo!....- balbettò tra i singhiozzi e sorridendo Levy; stringeva nel pugno chiuso vicino al petto il ciondolo, come a volerlo proteggere.

Gajeel per poco non scoppiò a ridere, si trattenne a stento e poi cominciò ad accarezzare la testolina turchese della maga.

-Perché piangi allora?- le chiese con un ghigno divertito.

-Perché sono felice!- rispose Levy ritornando a guardare il ciondolo -Ma io non ti ho fatto nulla come regalo....- disse in fine.

-Vorrà dire che mi mangerò tutti i dolci io.- rispose ghignando divertito il ragazzo, afferrando il sacchetto di dolci e voltandosi nuovamente a guardare il ciliegio.

 

Il drago guardò di sbieco la turchese che mentre rideva si asciugava gli occhi in modo da poter ammirare il ciondolo che teneva ben saldo tra le mani nonostante tremasse un po’ per l’emozione.

Gajeel lasciò cadere il sacchetto sulle gambe di Levy e prese il ciondolo fra le sue mani; si chinò verso la ragazza e facendo passare le mani dietro il collo della turchese allacciò la collanina.

-Ti sta bene.- affermò imbarazzato a pochi centimetri dal volto della maga e quella arrossì vistosamente per la vicinanza e abbassando gli occhi a guardare il ciondolo pendere dolcemente sul suo collo.

-Si, è bellissimo.- disse ridendo nervosamente e con gli occhi ancora lucidi.

-Levy?- la chiamò il drago e subito la giovane alzò lo sguardo a fissare i suoi occhi castano-dorati con quelli rosso cremisi e brillanti di lui.

-Dimmi..- chiese con voce debole e tremolante.

Erano così vicini, il suo cuore batteva all'impazzata, ancora non credeva che quello che stava succedendo fosse reale e pregava, che se quello che stava vivendo era un sogno, di non svegliarsi più.

-Hai del cioccolato sulle labbra.- rise il corvino mostrandole il suo ghigno affilato ma che aveva un qualcosa di dolce.

Levy arrossì fino le punte dei capelli:-Oddio! Scusa!- disse imbarazzatissima e voltandosi a cercare dei fazzoletti nella sua borsa.

"Brava Levy! Applausi a non finire! Bella figura!" si disse mentre cercava nella sua borsa quel maledetto pacchetto di fazzoletti che aveva sempre ma che ora proprio non trovava.

Gajeel la guardava divertito come poche volte e non poteva far altro che pensare che si, aveva fatto bene a dichiararsi e che ora poteva dire che Levy era davvero la SUA Nanetta.

-Nanetta? Tranquilla, ci penso io.- disse il corvino ridendo.

Si chinò ancora più vicino a Levy che si girò, presa alla sprovvista da quel movimento improvviso, ritrovandosi il volto del ragazzo a pochi millimetri dal suo; il drago posò una mano sul collo della ragazza e avvicinandosi lentamente poggiò le sue labbra su quelle della turchese che smise di respirare.

Le labbra calde e morbidi di lei erano in netto contrasto con quelle fini e tiepide del ragazzo ma per entrambi non poteva esistere sensazione più bella; il sapore di cioccolato delle labbra di Levy che si univa al sapore forte e pungente di ferro e un pizzico di menta delle labbra di Gajeel creava il mix perfetto per far si che entrambi si perdessero in quella moltitudine di emozioni e sapori fino ad approfondire quel bacio, da prima timido e delicato, rendendolo più profondo e passionale.

 

Quando i due si staccarono Levy aveva il viso in fiamme e le labbra gonfie per il piacere, Gajeel la guardò negli occhi lucenti e languidi.

-Ora sei apposto.- disse ghignando.

La turchese si perse in quel rosso magnetico, rosso intenso, caldo e profondo che erano gli occhi del SUO ragazzo.

-Sei sicuro?- gli chiese ridendo e mordendosi il labbro inferiore arrossato in modo provocante, cosa che nemmeno lei sapeva di poter fare.

Il drago si passò la lingua sulle labbra, perso ormai di ogni ragione e bramoso di averne sempre più; sempre più di quel dolce che erano le labbra della sua Nanetta, sempre più di tutto ciò che era Levy.

-Beh, in effetti hai ancora un po’ di cioccolato sulle labbra.- disse riavvicinandosi lentamente.

-Ci pensi tu?- chiese la turchese allungando le braccia in modo da poter intrecciare le mani dietro il collo del ragazzo e spingendosi verso di lui.

Gajeel posò la mano libera sulla schiena della ragazza portandosela più vicina mentre continuava a tenere l'altra mano sul suo collo, sentendo quanto forte pulsasse il cuore della maga e chiedendosi se anche lei poteva sentire il suo cuore battere come un pazzo.
-Certo. Lascia fare a me, Ebi.- rispose e poi, nuovamente, le loro labbra si unirono in un altro appassionato e caldo bacio.

 

Levy chiuse gli occhi facendosi trasportare da tutte quelle emozioni che sentiva partigli dal cuore e riempirla completamente mentre Gajeel la stringeva a sé anch'esso preso da quei strani e ancora non ben conosciuti sentimenti ma che, in fin dei conti, non erano per nulla delle stronzate.

  
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