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Autore: Tinucha    07/02/2016    3 recensioni
"Non ricordo esattamente quando mi sono innamorata di te. Ero piccola, questo non l'ho dimenticato. Mi avevano sempre detto che quando sarebbe accaduto, INSIEME, avremmo toccato il cielo con un dito. Non so se avessero ragione, ma tu non c'eri al mio fianco ed io quel fottutissimo e tanto agoniato pezzo di cielo, non ho potuto toccarlo. Dannazione, sei contento adesso? Ero solo una dannata bambina dall'animo puro che voleva scoprire qualcosa che veniva definito come sensazionale, fenomenale"
[È la mia prima storia, spero tanto vi piaccia]
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jorge Blanco, Un po' tutti, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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<< Allora? Chi è lei? >> Jorge tiene gli occhi fissi sulle mie mani che stringono ancora la sua maglietta. << Sono una sua vecchia 'amica' >> il tono con cui lo dice mi fa capire che dietro c'è dell'altro, sono stati a letto insieme ed è una cosa insopportabile per me. Non la guardo piantando i miei occhi in quegli di Jorge e mi avvento sulle sue labbra in un bacio caldo e disperato. << Lo stavo invitando al mio matrimonio ma a quanto pare non sarà solo, vi aspetto sabato prossimo ragazzi >> ci fa un occhiolino andando via mentre io mi stacco dal Messicano sgranando gli occhi. << Dovremmo mettere in chiaro delle cose Stoessel >> sobbalzo pronta al peggio. << Sei eccitante quando sei gelosa, sai? >> mi sorride tornando a baciarmi avidamente. È così intenso e posso sentire ancora la sua erezione premere contro il mio stomaco. << Non qui >> lo ammonisco allontanandolo lentamente << Uffa >> sbuffa prendendomi per mano e tornando dagli altri dove Diego e Lodo stanno parlando della loro gita alla: 'Mamma, papà aspettiamo un bambino' << In effetti suo padre all'inizio sembrava molto propenso al farmi fuori poi però ci ha ascoltati >> annuisce Diego posando la testa su quella di Lodo abbracciandola di spalle. << Saremo in tre >> sorride come non l'ho mai visto fare portando le sue mani e quelle dell'Italiana sul ventre piatto (ancora per poco) di lei. Sorrido guardando Jorge, fin da quando l'ho conosciuta ci ho immaginati cresciuti con dei bambini. Mi riscuoto dai miei pensieri guardando l'orologio, si sono già fatte le 6 e oggi è l'anniversario dei miei quindi mi tocca tornare a casa, ovviamente accompagnata da Jorge. La festa procede tranquilla e finisce un paio d'ore più tardi, sono stanca morta così saluto i miei genitori correndo di sopra a farmi una doccia per poi andare a dormire. Entro in camera mia in accappatoio e ad un tratto sento ticchettare contro la mia finestra, mi volto scovando il volto di Jorge e mi avvicino ad aprirgli. << Ehi, che ci fai qui? >> scrolla le spalle << Volevo vederti >> mi nasconde qualcosa, glielo leggo negli occhi. Mi avvicino << Jorge dimmi la verità >> << Ho bisogno di te, come sempre >> << Cosa ti è successo? >> mi siedo sul letto invitandolo a fare lo stesso. << Mia madre e mio padre hanno litigato, lei ha capito che c'era qualcosa che non andava nell'aria e gli ha detto che se avesse ancora provato a mettermi le mani addosso gliel'avrebbe fatta pagare, sa tutta la verità, sa che non era la prima volta allora ha fatto le valigie e ha detto che saremmo andati a stare dalla nonna >> << Guardami >> gli dico carezzandogli la mascella << Non è colpa tua >> << Si che lo è Bimba, ho rovinato la loro vita e lo sto facendo anche con te, perché? Perché vuoi me? Perché non mi odi? >> i suoi occhi sono limpidi come non li avevo mai visti prima d'ora. << Jorge tu sei tutto nella mia vita >> << No Martina, devi aprire gli occhi, io sarò la tua rovina >> << Jorge non ti allontanare ogni volta da me >> mi solleva portandomi sulle sue gambe. << Per favore >> lo supplico mentre una lacrima mi attraversa il viso. << Io.. Scusa.. È che non voglio più farti del male >> << Allora non farmene, allora resta >> annuisce. << Lo farò Martina, ti prometto che la smetterò di essere così, cambierò per te >> << No, non cambiare >> scuoto il capo. << Resta e basta >> soffio sulle sue labbra. << Posso baciarti? >> domanda mentre io mi alzo dalle sue gambe. Scoppio a ridere. << Me lo stai chiedendo davvero? >> << Aha >> << Jorge mi piace quando fai il dolce ma preferisco quando mi sbatti al muro e mi baci >> si alza avanzando verso di me mentre io indietreggio scontrandomi con la parete. Alza le mie mani portandole sulla mia testa e con una mano tiene fermi entrambi i polsi. Con la mano libera invece attira il mio bacino verso il suo. << Così? >> sorride e sussurra rocamente. Annuisco mentre sento la sua mano attraversare L'Accappatoio e salire fino al mio fianco sinistro. Tremo senza sapere come comportarmi, le uniche barriere a coprirmi sono L'Accappatoio e le mutandine. Si avvicina di più premendo le sue labbra sulle mie in modo da farmele schiudere. Le nostre lingue prendono a danzare tra di loro sensualmente ed io mi sento abbastanza accaldata. << Basta >> sbotto, allontanandolo, in preda agli spasmi. << Non sapevo di scombussolarti l'organismo Nena >> sghignazza indietreggiando e guardandomi. << Vatti a vestire però >> ordina serio. << Vado >> corro in bagno e di fretta e furia mi vesto per poi tornare in camera. << Dormi con me? >> << Si >> mi sorride << Posso togliermi la maglietta almeno? >> domanda dolcemente portandomi ad annuire. << Anche i pantaloni se vuoi >> lo sento ridacchiare e questa volta è lui annuire. << Non vorrei dormissi scomodo >> ci stendiamo immediatamente nel letto ed io spengo la luce mentre lui posa la testa sul mio petto. << Mi canti qualcosa? >> << ..Cause all of me loves all of you.. >> intono spettinando le punte dei suoi capelli e sentendo pian piano il suo respiro appesantirsi. Mi addormento felice, tutto quello che ho sognato fino ad oggi è diventato realtà. Perché il mio unico sogno era avere Jorge. 
<< Bimba >> << Oh Jorge >> gli carezzo la guancia << Tini sono le 7 e 10 del mattino e se fai così il mio autocontrollo se ne va a farsi fottere >> apro gli occhi di scatto spingendolo per terra. Sinceramente, non so come abbia fatto a finire io per terra, ma è successo. Scoppio a ridere. << Bimba tutto ok? >> domanda preoccupato facendo aumentare la mia risata. << Tu come staresti se ti svegliassi abbracciato al pavimento? >> gli chiedo acida cambiando umore. Cambio umore troppo facilmente, mm.. Qualcosa mi dice che mi arriverà il ciclo. Lui rotea gli occhi sollevandomi e mettendomi a cavalcioni su di lui. << Sei simpatica come un calcio nelle palle >> << E tu.. Tu.. >> balbetto fermando il mio indice a mezz'aria appena avverto la sua mano intrufolarsi nella mia camicia da notte arrivando all'orlo delle mie mutandine. Ansimo. << Io cosa Martina? >> sorride sghembo avvicinandosi a darmi il bacio del Buongiorno. Pian piano le sue labbra scendono sul mio collo fino ad arrivare alla scollatura del mio pigiama. Sento i suoi denti graffiare quella mia pelle più sensibile e mi lascio andare a dei sospiri piuttosto strani e nuovi per me. Si stacca ed entrambi lanciamo uno sguardo a quel segno. << Ora sei Mia >> << Beh, lo sono già da un po' se non sbaglio >> sorrido alzandomi per prepararmi. Quando arrivo in classe sono le 8.15. << Stoessel è in ritardo >> << Si, mi scusi >> vado a sedermi vicino a Mechi. << Quale sarebbe il motivo del tuo ritardo? >> << Jorge >> << Un altro succhiotto? >> << Stavolta non è visibile >> sorrido << Che vuol dire? >> << Niente, lascia stare >>. La giornata prosegue piuttosto tranquilla e anche la settimana fino a quando un giorno, vedo Jorge alla mia finestra con il labbro spaccato. << Cosa ti è successo? >> domando preoccupata, lui scuote il capo e velocemente si avventa sulle mie labbra, si muove sicuro e senza pietà ed io lo allontano con una mano. << Jorge che cazzo ti è successo? Chi è stato? >> ritorna ancora a baciarmi con insistenza e sento il gusto ferroso del suo sangue nella mia bocca, stavolta però serro le labbra e lui si allontana da solo. << Siediti devo disinfettarti >> corro in bagno a prendere l'occorrente e quando torno lo vedo seduta sulla sedia della mia scrivania. Il silenzio fa da padrone in camera. Premo l'ovatta sulle sue labbra e lo vedo chiudere gli occhi. Una sua mano prende il mio polso fermandomi ed io lo guardo. << Scusami Martina >> << Perché lo hai fatto? >> << Perché sei la mia cura >>
   
 
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