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Autore: Trilla    20/03/2009    11 recensioni
Un contorto ragionamento di L all'inizio del caso Kira. Capirete meglio quando leggerete la fanfiction, credetemi. E' una storia nata per far ridere, perciò... RIDETE!!!
Genere: Parodia, Demenziale, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi, L
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo della serie “L's mental trip”, una menata che mi è venuta fuori dopo aver letto le note di death note sulla mitica Nonciclopedia. I nomi dei criminali citati appartengono alla serie di Mai dire... presentato dal mago Forest e commentato dalla Gialappa's band. Ordunque non vi trattengo più con queste bestiali ciance, ma vi lascio al mio delirio. Buona lettura!


L's mental trip: è stato il maggiordomo!!!


L, alias Ryuga, alias Ryuzaki, stava apparentemente leccando delle zollette di zucchero prendendole dalla lunga torre da lui creata. Nessuno si sarebbe immaginato che quell'individuo ricurvo e così strano, i tre detective migliori del mondo concentrati in quell'omuncolo sciatto dalla mente subdolamente geniale, si stesse arrovellando nel risolvere il più grande quesito della sua vita: “Ma chi cazzo sarà mai Kira?!?”

Questo era il sommo interrogativo che scuoteva l'animo dell'uomo, che per la prima volta gli faceva spaccare le meningi e assaporare il gusto amaro con una punta di menta del dubbio, a lui che riusciva a rimanere lucido anche durante un'erezione (che uomo superiore!). Il suo monologo interiore continuava e continuava, non fermandosi se non per chiedere allo schiavo, pardon, maggiordomo nuove scorte di zuccheri.

Light Yagami: uno studente modello, un giovane uomo di bell'aspetto... Chi mai penserebbe che un tipo così perfetto sia davvero Kira? Io, ovviamente! Light Yagami è un ragazzo perfetto, con una vita perfetto, voti perfetti, famiglia perfetta e capelli perfetti. È tutto sin troppo perfetto, per i miei gusti...”

L prese una ciambella dal vassoio poggiato sulla sedia accanto a lui e ne leccò la glassa. Il monologo continuava...

È inutile che Light provi a fingere con me, con quei sorrisi falsi e le risatine colloquiali! Io mentivo già da quand'ero nella culla... Watari non scoprì mai che quelle equivoche chiazze lattiginose bianche, chi io feci scambiare per macchie di latte, erano in realtà lo sfogo di un dodicenne arrapato... Ma a proposito di Watari: perchè non mi ha ancora portato il mio tè?”

L premette un tasto sulla tastiera.

-Sì, Ryuzaki?- rispose la voce camuffata di Watari dall'altro capo della microfono.

-Watari, dov'è il mio tè?-

-Ah, chiedo scusa! Mi era completamente passato di mente! Te lo porto subito, Ryuzaki...-

L strabuzzo un po' gli occhi. In dodici anni di servizio Watari non si era mai scordato di portargli il tè delle (controllo l'orologio) 6:35 del mattino.

Cosa succede? Perchè Watari si è scordato di portarmi il tè? A cosa stava pensando? Che sia la vecchiaia a renderlo svampito? Sì, è vero, non è più un giovanotto, ma Watari è sempre Watari: lui lava, stira, cucina, spara... No, qui non si tratta solo della senilità, quel vecchio bacucco sta complottando qualcosa in quella mente piena di ragnatele...”

Il vecchio bacucco arrivò proprio in quel momento, con tanto di vassoio pieno di pasticcini e tazzine di tè.

-Watari, dimmi, ti è forse successo qualcosa?-

-Mh?-

-Intendo ultimamente...-

Il maggiordomo fissò L per qualche momento e poi rispose: -Ma no, Ryuzaki, cosa ti viene in mente? Se è per il ritardo del tuo tè, be'... l'unica spiegazione che posso darti è che ho avuto molto da fare...-

Molto da fare, eh? Fare cosa? Perchè? COSA???” si chiedeva il detective, sempre più sospettoso.

-Capisco...- rispose L prendendo una tazzina e bevendone il contenuto guardando fissamente Watari -Puoi andare adesso!-

Il maggiordomo si voltò e ritornò nella stanza dei computer, seguito dallo sguardo diffidente del suo giovane protetto.

Mi nasconde qualcosa, ormai ne sono certo! Cosa aveva di più importante dello sfamare me, il dolce piccolo L che conosce da quando aveva 8 anni? Bah... Sarà meglio che torni a concentrarmi sul caso Kira. Il mondo non si salverà certo da solo...”

Pensato questo, L prese il telecomando e accese la tv. Giappone 1 trasmetteva l'ennesimo omicidio di Kira: -”Edizione speciale di Studio Chiuso. Morti altri 12 carcerati stamane alle 6:35. Tra i criminali spiccano i nomi del capo mafioso Maccio Capatonda, del pluriassassino Herbert Ballerina e del famosissimo stupratore Riccardino Fuffolo... E ora passiamo a un altro dramma: il grande cantante Ryuga Hideki si è rotto un unghia...”-.

L spense il televisore. La tazzina che prima recava in mano si schiantò al suolo. Il detective si voltò lentamente verso l'orologio da muro attaccato alla parete: le 6:39.

Quattro minuti prima Watari è salito a portarmi il tè, un minuto prima gli ho chiesto di portarmelo. L'ultima volta che ho controllato l'ora erano le 6:35... Sapendo che Kira può uccidere le persone solo conoscendone il volto e il nome, Watari avrebbe avuto tutto il tempo prima che io lo chiamassi di uccidere Capatonda, Ballerina, Fuffolo e tutti gli altri criminali! È lui Kira!!! Oltretutto, Watari è il maggiordomo, quindi in realtà è stato lui! Ma certo... che cieco sono stato per tutto questo tempo! In ogni giallo che si rispetti, la colpa è SEMPRE del maggiordomo!”

-WATARI!- urlò L al microfono. Ma dall'altra parte non rispose nessuno. Il detective si decise, allora ad alzare il deretano dalla poltroncina di velluto rosso sulla quale stava appollaiato dal pomeriggio del giorno precedente. Scese nella scala computer sempre più allarmato. Probabilmente avrebbe scoperto Watari mentre uccideva in chissà quale modo le sue vittime...

-WATARI, WATARI!- sbraitò sfondando la porta con un potente calcio.

Il vecchietto giaceva con la testa tra le braccia, appoggiato stancamente alla scrivania.

-Watari...- mormorò L avvicinandosi e mettendogli una mano sulla spalla. Il maggiordomo si alzò di scatto e si voltò verso il suo padrone.

-Ryuzaki... Oh, perdonami! Mi devo essere appisolato qualche minuto fa. Ti chiedo ancora scusa...-

Ma il detective fece quel suo bizzarro e “puccioso” sorriso che lo contraddistinguevano, quello che da bambino lo aveva salvato dalla furia di un Watari di mezz'età...

-Non fa niente, Watari, non fa niente!- mormorò dolcemente -Dopotutto, non è sempre il maggiordomo...-

...

...

...

-QUESTO VUOL DIRE CHE KIRA È SENZA OMBRA DI DUBBIO LIGHT YAGAMI!!!-


arrivederci al prossimo trip


   
 
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