<< Ti Amo Jorge >> sussurravo al mio oramai ex collega di lavoro. Quella era l'ultima notte dei Leonetta, la fine di tutto e ancora non capivo se sarebbe stata la fine degli Jortini. Era un segreto che cresceva giorno dopo giorno in me logorandomi dentro, non sapevo come comportarmi, non potevo gridarlo al mondo come facevano gli altri era questo quello che odiavo del mio lavoro. Non sapevo cosa sarebbe successo dopo tra me e Jorge, era avvenuto tutto con così tanta naturalezza, avevamo dato il via a quella che agli adulti nel mondo pareva solo immaginazione dei loro figli, invece erano state quelle urla squarciate nelle gole dei nostri fan a farci capire che in realtà di finzione ce ne fosse fin poca. Ero super agitata come in ogni concerto e soprattutto Jorge quella sera non poteva darmi forza perché eravamo già alla fine e lui era lì fuori, sul palco, ad aspettarmi. Respirai profondamente correndo lì da lui e cercando di scovare in me uno dei sorrisi più naturali e belli che potessi ritenere degno da dedicare alle persone che avevano realizzato il mio sogno e all'uomo che aveva cambiato la mia vita. Jorge era oramai diventato il mio tutto, durante i Live mi affidavo a lui, alla fine dei concerti crollavo tra le sue braccia e nonostante tutto lui era stato capace di darmi la forza in ogni singola cosa. << Leon >> sussurravo facendo un passo verso di lui che mi tendeva la mano. << Violetta >> << Non posso crederci, siamo stati così stupidi, ci siamo allontanati nonostante il forte sentimento che ci univa >> recitavo perfettamente il mio copione ma sentivo qualcosa incrinarsi all'altezza del mio petto, non potevo sopportare di perderlo. << Si amore mio siamo stati degli stupidi, ma ora niente ci potrà più separare. Io ti prometto in questa città e in ogni singolo posto che più niente potrà separarci, che il nostro amore non morirà e che il prima possibile farò di te la mia regina >> << Ti Amo >> balbettavo non pronunciando quello 'stupido' nome di scena. Io non amavo Leon come Violetta, io amavo Jorge come Martina. << Ti Amo >> ripeteva lui probabilmente avvertendo la mia rigidità. Le luci si offuscavano e lui si avvicinava lentamente come in una favola. Non so esattamente cosa mi prese, non so perché quella lacrima 'insignificante' stava segnando il mio viso e non so neanche perché tante altre la stavano seguendo. Avvertii in un lampo le sue labbra dolci giocare con le mie, quello era l'unico momento in cui potevamo essere noi stessi, lì non c'erano bugie, lì c'era il nostro Amore. Non seppi nemmeno cosa successe dopo, avvertii la mano di Jorge o forse solo di Leon asciugarmi il viso. Gli presi la mano come da copione per dirigermi verso l'uscita che avrebbe segnato la fine del fenomeno mondiale che aveva colpito persino i registi di Hollywood, ma la presa di Jorge si rafforzò sulla mia vita mentre i suoi piedi si piantarono su quel palco. << Che stai facendo Jorge? >> sussurrai dimenticandomi del microfono. << Ho bisogno di parlarti Martina >> il palco si illuminò ed io tremai all'idea di quel che stavamo per fare. << Non qui >> << Si Amore mio, qui ed ora, non posso più aspettare >> lentamente si voltò verso il palco stringendo la mia mano e guardando i nostri fan. I nostri amici spiarono da dietro le quinte quel che avrebbe cambiato le nostre vite ed io rimasi ferma a guardare la bellissima città Italiana in cui ci trovavamo. Non sapevo che fare se non ricambiare la stretta di Jorge. << Sentite questo non era in programma, ma ho bisogno di parlarvi, per voi va bene? >> un urlo disumano rischiò di spaccarci i timpani e il mio Messicano si voltò a guardarmi ridendo, con gli occhi da bambino. << Siete d'accordo con me se dico che questa ragazza è bellissima? >> mi indicò con il capo mentre delle strilla e dei 'si' più forti arrivarono chiaramente alle nostre orecchie. << Beh mi dispiace ma è mia già da un po' >> ridacchiò << Ma non è di Leon amici, questa splendida creatura appartiene a Jorge Blanco, Martina appartiene a Jorge. >> mi voltai a guardarlo con un sorrisetto da ebete mentre sembrava che il pubblico fosse costituito da una quantità industriale di ragazzi scalmanati, compresi i nostri amici. << Vorrei chiedervi il permesso di sposare questo fenomeno mondiale >> gridò ridendo ed io mi voltai fulminea a guardarlo, il cuore batté contro la gabbia toracica rischiando di perforarla. << SI >> gridarono tutti intorno a noi mentre lui si voltò verso di me lasciandomi la mano e frugando fra le sue tasche. Oddio, non era un sogno cavolo, stava succedendo davvero. << Amore, l'ho chiesto alla tua famiglia, ai nostri amici e a loro.. >> mi sorrise indicando il nostro pubblico. << L'ho chiesto a tutte le nostre famiglie e tutti hanno accettato >> lo vidi inginocchiarsi e sentii quasi il terreno mancare sotto i miei piedi. << Martina, sono stato scorbutico con te, ti ho trattata male a volte e ti ho fatta soffrire, nonostante tutto però mi hai accettato così com'ero, hai voluto darmi un'altra possibilità e lo devo solo al tuo cuore enorme. Quindi io non posso più aspettare, ho bisogno che tu mi dia una risposta, ho bisogno di sapere se mi permetterai di sposarti, di averti al mio fianco al mattino, di vederti spettinata e con un pancione. Martina Stoessel vuoi sposarmi? >> le lacrime tornarono a bagnare il mio volto ed il mio cuore riprese a battere più veloce di prima << Si Jorge si che lo voglio >> gridai gettandomi su di lui e baciandolo mentre i nostri amici ricomparvero sul palco a complimentarsi con noi. << JORTINI, JORTINI, JORTINI, VIOLETTOS, VIOLETTOS, VIOLETTOS >> continuò a gridare la massa mentre io tornai ad abbracciare Jorge posando la testa sul suo petto. << Ti amo anch'io Martina >>.