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Autore: Vanilla_91    07/02/2016    9 recensioni
Anno 1066
La lotta tra Sassoni e Normanni devasta l’Inghilterra, distrugge milioni di vite e demolisce ogni speranza.
Lady Kagome di Beaucastle è in fuga da un passato terribile che ancora minaccia di inghiottirla, ma il destino la farà finire proprio tra le mani del suo nemico.
Tra bugie da smascherare, false accuse, tradimenti, giochi di potere, gelosie, intrighi e congiure, una forte passione e un passato difficile uniranno i protagonisti, ma nell'ombra c'è chi già trama per spezzare questo fragile rapporto.
Dal testo:
"Quell'angelo bruno era la donna che avrebbe dovuto combattere e sottomettere."
[..]
- Potrete sottomettere tutti al vostro volere, ma ci sono due cose che non potrete mai domare: i sogni e la libertà. -
Genere: Avventura, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Koga, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Un altro giorno stava per volgere al termine.
Il crepuscolo era imminente e la sera alle porte.
Sorseggiando il proprio infuso alla melissa*, Kagome tornò a guardare fuori.
Sforzò la vista, sperando di distinguere qualche figura all'orizzonte, ma fu tutto vano, i suoi tentativi non diedero risultati.
Si voltò quando sentì Sango sospirare pesantemente.
Con la schiena poggiata alla parete, l'amica era intenta a tormentare le unghie, ormai sicuramente rovinate.
Neanche per lei la notte trascorsa doveva esser stata semplice, constatò. Occhiaie profonde e livide le circondavano gli occhi e il viso pallido non faceva che evidenziare il tutto.
-Sarei dovuta essere al tuo fianco quando hai scoperto del complotto.- sussurrò, con tono mogio e appena udibile.
-Non hai motivi per sentirti colpevole. Eri preoccupata per quanto accaduto e la tua presenza non avrebbe cambiato le cose.-
-Magari avrei potuto riconoscere la voce di chi ti ha consegnato il messaggio, aiutare ad identificarlo.-
-O magari no..-
Credeva in ciò che aveva detto. Sango non avrebbe potuto in nessun modo cambiare le cose, ma lei, stupidamente, non poteva fare a meno di sentirsi in colpa.
Erano passate molte ore da quando suo marito era andato via e da allora nessuno aveva più avuto sue notizie.
Avrebbe dovuto tentare di fermarlo, costringerlo ad ascoltare ciò che aveva da dire e non restare in silenzio a subire quel fiume di ingiuste accuse.
Tornò a fissare l'orizzonte e la rabbia, inaspettata, si mescolò all'ansia.
Dopo la morte di Hojo aveva giurato a se stessa che non avrebbe permesso più a nessun uomo di scegliere per lei.
E invece era lì, chiusa in quella stessa camera dove aveva versato fiumi di lacrime e addirittura progettato di togliersi la vita.
Come avrebbe potuto InuYasha credere in lei, imparare a conoscerla e forse rispettarla se non era prima lei stessa a farlo?
Probabilmente, anche quella volta, aveva sbagliato tutto.
Sfidarlo apertamente, contrastarlo, minare il suo potere non avrebbe dato risultati. Forse, anzi, l'avrebbe solo ulteriormente allontanato.
Non conosceva il modo più adatto per approcciarsi a quell'uomo cocciuto, ma se voleva avere qualche minima speranza nella riuscita del loro matrimonio doveva trovarlo.
Prima di tutto avrebbe fatto in modo che lui l'ascoltasse, decise.
Sventare il complotto, era la più urgente delle cose.
Quando la porta fu spalancata, bruscamente e senza preavviso, Kagome venne strappata alla corrente dei suoi pensieri e Sango sobbalzò.
-Che cosa succede?- chiese, sorpresa.
-Domando perdono, signora.- si scusò la serva, visibilmente imbarazzata. -Mi avete ordinato di avvisarvi immediatamente se ci fossero state novità.-
-Ebbene?-
-Il soldato di guardia sulla torre ha avvistato degli uomini in arrivo. Pare si tratti di vostro marito e dei suoi soldati.- spiegò.
Kagome sentì il nodo che le serrava la gola scivolare via.
InuYasha stava per far ritorno..tornava a casa, da lei.
-Molto bene! Ordina che al loro arrivo venga servito cibo e vino speziato. Fa anche in modo che il fuoco venga rinvigorito. Saranno bagnati e infreddoliti.-
L'esitazione della ragazza la snervò.
-C'è altro, Agnes?- chiese.
-E..ecco lui..il soldato, intendo, ha detto di non poterne essere sicuro, ma teme ci sia qualche ferito.- pigolò -Gli uomini di vostro marito si stanno già recando nel cortile, signora.-
Kagome lanciò a Sango uno sguardo consapevole, esplicito, colmo di disperazione.
Con quelle parole, tutte le sue preoccupazioni si erano concretizzate.
-Non c'è tempo da perdere, Agnes. Non sappiamo quanto possa essere grave la situazione. Voglio che i feriti vengano immediatamente sistemati nella grande sala. Voglio che dell'acqua pulita venga messa sulle braci e che le mie erbe e i miei medicamenti vengano immediatamente portati nella sala principale. Ah, anche delle garze..ne avremo sicuramente bisogno. Va, non indugiare oltre.- ordinò, tentando di riacquistare la freddezza di cui necessitava e ignorando i battiti impazziti del cuore.
Non poteva permettere ai propri sentimenti e alle proprie emozioni di renderla vulnerabile.
Era una guaritrice sufficientemente esperta..pregò solo affinché le proprie competenze potessero essere d'aiuto.
-Andiamo, Sango. Avrò sicuramente bisogno anche di te.-
Lasciò la propria camera e aiuto la servitù recuperando dal proprio erbario tutto ciò che ritenne necessario o pensò potesse occorrere.
Evitò il cortile, dal quale provenivano voci e rumori, dirigendosi immediatamente nella sala principale.
Al suo arrivo, studiò con attenzione la situazione.
Alcuni soldati erano già stati condotti all'interno, sistemati su pagliericci improvvisati e non sembravano feriti gravemente.
Tuttavia, la cosa non la tranquillizzò..sapeva perfettamente che anche il graffio più banale, se non ben curato, poteva rivelarsi fatale.
Si chinò accanto ad un soldato più anziano, scrutando il taglio poco profondo sulla sua mano.
-Cosa è accaduto?- gli domandò.
-Siamo stati attaccati, all'improvviso. É stato un agguato. Quella feccia sassone ci ha colto alla sprovvista.- strillò l'uomo.
Kagome non prestò attenzione all'insulto appena rivolto alla sua gente.
Lavò con cura la ferita e applicò una dose abbondante di unguento a base di verga d'oro**, ottimo per contrastare le infezioni.
-Abbiamo avuto delle perdite, anche se non molte. Il Segugio Nero ha mandato avanti noi, feriti superficialmente. Voleva che vi avvisassimo, milady.-
Kagome tirò un profondo respiro di sollievo nel sentire quelle parole.
InuYasha aveva dato quell'ordine, ciò significava che era vivo.
Ma non era abbastanza, sentiva il bisogno di vederlo farsi sempre più pressante.
"Dov'è mio marito?" Avrebbe voluto chiedere all'uomo, ma fu preceduta dalla voce irata e cavernosa del normanno che risuonò nel silenzio del maniero.
-Chiamate subito Kagome! Voglio che tutti i medici nelle vicinanze siano convocati con il massimo sollecito. Se qualcuno di loro tentasse di accampare scuse, prelevatelo con la forza. Li voglio tutti qui, immediatamente!- tuonò.
Kagome quasi tremò udendo la nota di imperiosità e urgenza nella voce del marito.
Che stessero per giungere feriti più gravi?
Senza proferir parola, terminò di medicare l'uomo e si avvicinò al signore di Beaucastle.
Lasciò che gli occhi si saziassero della sua figura.
InuYasha era lì, ferito, ma vivo.
Il volto, all'altezza dello zigomo, era tumefatto e il labbro inferiore lievemente spaccato. La tunica, quasi interamente lacerata, mostrava un taglio superficiale sul petto già segnato da cicatrici e uno sul braccio, che avrebbe impiegato più tempo per rimarginarsi.
Era sporco di sangue, sicuramente non solo suo.
Ciò che la paralizzò, furono la furia e il turbamento che lesse in quegli enigmatici occhi scuri.
Che cosa gli era accaduto? Possibile che accusasse lei di quanto era appena successo?
Indietreggiò, istintivamente, ma l'uomo l'afferrò per un braccio.
-Sei qui? Ottimo! Vieni subito, devi aiutarlo.- ordinò, imperioso.
Prese a trascinarla tra i feriti, lasciandola basita per quello strano comportamento.
Avrebbe voluto dirgli di lasciarla, ricordargli che altre persone avevano bisogno di lei, ma le proteste le morirono in gola, dinnanzi a ciò che vide: Miroku giaceva scomposto su una stuoia improvvisata ed era gravemente ferito.
La situazione le parve critica già al primo superficiale sguardo.
Il soldato era accerchiato da servi e amici ed era semi cosciente.
Era pallido, sicuramente a causa della grande quantità di sangue perso. La pelle era lucida, tirata e sudava..cattivo segno, le ferite, forse, erano infette, decretò.
-Devi fare qualcosa per lui- le ordinò il marito.
Kagome lo fissò, attonita.
Le condizioni di Miroku erano pessime..solo un miracolo avrebbe potuto salvarlo.
La ferita al costato era profonda e situata in un punto cruciale. Era già impossibile credere che avesse retto alla fatica del viaggio e fosse sopravvissuto fino a quel momento.
-Di cosa hai bisogno? Dimmelo e ti farò portare tutto il necessario dovessi pur andarlo a prendere ai confini del mondo.-
-InuYasha..-mormorò, esitante.
Quali erano le parole giuste per dirgli che non avrebbe potuto far nulla per salvare il suo migliore amico?
-Non ti azzardare a dirlo. Non deve accadere, io non lo permetterò. Fa qualunque cosa vada fatta, ma salvalo.- l'anticipò.
Kagome provò un'immensa pena. Mai l'aveva visto tanto sconvolto, impaurito..vulnerabile.
Del resto, per lui, Miroku era importante.
Con delicatezza e lieve indecisione catturò la mano del marito tra le proprie.
-Non posso prometterti che sarò in grado di salvargli la vita, ma ti giuro che farò tutto ciò che è nelle mie possibilità.- dichiarò, incatenando i loro sguardi.
Quello profondo e inquieto del marito le trasmise una strana forza.
Si avvicinò a Miroku, osservò meglio la ferita, tastò il torace per constatare quanto effettivamente fosse grave la situazione.
L'arma che l'aveva ferito era penetrata in profondità e l'assenza della cotta di maglia aveva giocato un ruolo cruciale.
-Miroku, riesci a sentirmi?- gli domandò, abbandonando ogni formalità.
Il normanno accennò un sorriso tirato in risposta.
-Proverò a guarirti, ma la ferita va disinfettata e c'è un unico modo per farlo.- gli spiegò.
-Al massimo mi ucciderete, milady.- ironizzò il soldato.
-Ho bisogno di acqua pulita, di bende e..di un coltello rovente. Dategli da bere, prima..il vino lo stordirà e renderà il dolore più sopportabile.- proclamò, mentre la servitù si affrettava a fare come gli era stato chiesto.
- P..prima c'è una cosa che vorrei fare..- intervenne Miroku.
-L'unica cosa che devi fare è pensare a guarire. A quel punto ci penserò io ad ucciderti per la sciocchezza che hai commesso.- sibilò InuYasha.
-Chiamate un prete..- continuò il ferito.
-Ci penseremo un altro giorno a darti l'estrema unzione. Procedi, Kagome!-
-InuYasha ha ragione, Miroku. Non c'è tempo da perdere.-
-Chiamate un prete e anche Sango. Voglio sposarla, adesso!- dichiarò con fermezza il normanno dagli occhi chiari.
-Questa è una follia. Il dolore deve averti annebbiato la mente.- protestò con veemenza il signore di Beaucastle.
-Lo farò, InuYasha. Che tu lo voglia o no, sposerò quella ragazza.-
Kagome fissò entrambi, esterrefatta.
Di certo non avrebbe potuto immaginare che la conversazione avrebbe preso una piega tanto inaspettata.
-Forse InuYasha ha ragione..questo non è il momento più adatto. Hai bisogno di cure immediate.- mormorò la nobildonna.
-Questo è l'unico modo in cui posso proteggere Sango. Basteranno poche parole, una benedizione e che il prete ci dichiari marito e moglie. Dopo di ciò, potrai prenderti cura delle mie ferite. Sappiamo entrambi che le mie condizioni sono disperate, pochi minuti non ribalteranno la situazione.-
Lesse fermezza e decisione negli occhi chiari del normanno.
-Se è ciò che vuole anche Sango..
Agnes, chiama immediatamente padre Hug e fa venire qui Sango.- ordinò alla cameriera.
-Tutto questo è inaccettabile!- si lamentò InuYasha.
-Negargli ciò che vuole è inutile. Non si lascerà curare fin quando non avrà ottenuto ciò che desidera.-
La folla si aprì, nel momento in cui giunse la dama di compagnia.
-Miroku! Che cosa ti è accaduto?- mormorò, avvicinandosi con esitazione al normanno.
-C'è poco tempo, Sango. Non permetterò alla tua signora di provare a salvarmi fin quando non saremo marito e moglie.- le spiegò, con la voce che andava facendosi più fievole.
-Marito e moglie?-
-Se per forza devi maritarti, scegli me. So che non mi conosci, ma prometto che nel caso in cui dovessi sopravvivere ti tratterò con rispetto.- le giurò
-Che cosa accade qui?- la voce affannata del prete fece cadere il silenzio sui presenti.
L'anziano ecclesiastico osservò Miroku e il suo viso grassoccio e sudato assunse un'espressione di sconforto.
-Figliolo, hai deciso di morire nella grazia di Dio..vedrai che il buon signore saprà perdonare i tuoi peccati e accoglierti in paradiso. Ora, vuoi confessarmi i tuoi peccati?- domandò benevolo.
Kagome trattenne a stento un sorriso nel vedere il volto di suo marito diventare scarlatto per la rabbia.
Se non fosse intervenuta, probabilmente l'anziano padre avrebbe fatto una brutta fine.
La situazione, pensò, sarebbe stata addirittura comica se non tanto critica.
-Non sono ancora pronto per morire, padre. Oggi sono dinnanzi a voi, o meglio voi siete giunto dinnanzi a me, perché desidero maritarmi.- gli spiegò Miroku.
-Che cosa? In queste condizioni? E con chi?-
-Padre Hug, sir Miroku desidera sposare lady Sango per darle la protezione del suo nome.- intervenne Kagome -so che il luogo e le circostanze possono non sembrare adatte, ma vi prego di venirci incontro.- lo pregò.
-Ma, Kagome, bambina mia..-tentò di opporsi.
-Basta tergiversare! Sposateli, padre, prima che ci pensi io stesso a dare il colpo di grazia a quell'idiota.-tuonò InuYasha, bloccando qualsiasi protesta potesse arrivare dall'ecclesiastico.
Senza alternative, l'anziano prete ufficializzò quell'insolito matrimonio.
-In nome della Chiesa, vi dichiaro marito e moglie..- concluse, tirando un sospiro di sollievo.
Sango fissò Miroku, perplessa. Era successo tutto cosi in fretta che quasi faticava a crederci.
In pochi minuti era diventata moglie di un normanno mezzo morto.
Lei che aveva giurato che nessun altro uomo l'avrebbe più avuta, lei che aveva promesso al suo primo amore di vivere per sempre sola con il ricordo dei pochi giorni felici trascorsi insieme.
Tuttavia, in qualche strano modo, con Miroku era riuscita a creare un legame. Con lui si era aperta..quasi si fidava di lui.
Forse era ingiusto, ma non si sentiva in colpa per aver spezzato quella promessa fatta tanti anni prima.
-Cerca di non lasciarmi vedova il giorno stesso del matrimonio.- sussurrò Sango.
-Perdonami se stanotte non potrò regalarti una prima notte di nozze come si deve, ma ti prometto, signora moglie che avremo modo di recuperare.- la provocò, in risposta.
Intenerito dal rossore che imporporava le gote della nobildonna, Miroku catturò una mano della sposa tra le proprie.
Trovò la pelle di lei era morbida e incredibilmente setosa.
Che piacere immenso sarebbe stato spogliarla e far l'amore con lei tutte le notti?
Tentò di sorriderle, ma ciò che venne fuori fu una smorfia di dolore.
-Bene, è ora di procedere. Sango, dagli una dose abbondante di vino e qualcosa da stringere tra i denti.- ordinò Kagome.
La signora di Beaucastle lasciò arroventare la lama di un piccolo coltello..osservò l'acciaio divenire incandescente prima di allontanarlo dal fuoco.
Quella sarebbe stata la parte peggiore..pregò almeno affinché servisse per salvargli la vita.
-Tenetelo fermo.-
Non appena alcuni soldati lo ebbero immobilizzato, non esitò oltre.
Con decisione premette la lama sulla ferita e cercò di ignorare il puzzo di carne bruciata che le arrivò alle narici. Ripulì velocemente la sostanza infetta e maleodorante fuoriuscita dalla lesione.
Osservò Miroku affondare con forza i denti nella benda che gli era stata data, prima di riversare gli occhi al cielo e perdere i sensi.
-Miroku..- sussurrò InuYasha avvicinandosi.
-É solo svenuto.- puntualizzò -É meglio così..gli sarà risparmiato altro dolore.-
Con mani esperte tastò la pelle arrossata e applicò qualche punto per saturare al meglio la ferita.
Spalmò un amalgama di miele e latte coagulato prima di coprire la parte lesa con bende di cotone.
Infine, bagnò la fronte accaldata e sudata dell'uomo prima di applicarvi una benda umida.
-Dormirà sicuramente per tutta la notte. Se la temperatura dovesse salire bagnategli la fronte e il volto. E se dovesse chiedere dell'acqua sarà sufficiente inumidirgli le labbra- spiegò, dando istruzioni precise alla servitù.
-Tutto qui? Non c'è altro che puoi fare?- le domandò InuYasha, vagamente infastidito.
- Le erbe non fanno miracoli..bisogna dare loro il tempo di agire. Possiamo solo pregare affinché superi la notte..a quel punto potremo considerarlo fuori pericolo.- proclamò, allontanandosi.


Dopo alcune ore InuYasha entrò nella stanza patronale, richiudendo la spessa porta alle proprie spalle.
Si era rifiutato di abbandonare l'amico incosciente, ma, come aveva preannunciato Kagome, Miroku non aveva ripreso conoscenza e le sue condizioni erano stabili. Era stata Sango, infine, a congedarlo, promettendo che l'avrebbe fatto avvisare se qualcosa fosse mutata.
Gli occhi dell'uomo furono immediatamente attratti dalla figura della moglie, rannicchiata su una pelliccia, dinnanzi al camino.
I capelli corvini, umidi d'acqua, le nascondevano gran parte del viso.
La pudica camicia da notte celava le forme sensuali di quel corpo morbido, ma i bottoncini lasciati aperti mostravano l'invitante curva dei seni.
Era incredibile, la bramava anche dopo quella disastrosa giornata.
Averla non placava la sua brama. Il suo desiderio era pronto a riaccendersi, funesto, implacabile e pericoloso come le fiamme che emanavano riflessi rossastri e quasi mistici sul corpo di lei.
Era una creatura degli inferi, una sirena pronto ad ammaliarlo con il suo canto..come avrebbe potuto diversamente una creatura tanto piccola scatenare una simile passione ed emanare un così grande calore?
-Pensavo che neanche questa notte vi avrei visto.-
Fu lei a rompere il silenzio.
Non era facile per lui esprimersi. Nella sua vita aveva imparato la disciplina e il controllo, aveva imparato a gestire le proprie emozioni e a non lasciarsi controllare da esse, aveva imparato che una scelta sbagliata poteva condizionare un'intera esistenza.
-Avete salvato la vita di Miroku.-
-C'è forse qualcosa di insolito in questo? Mia madre prima di morire mi ha insegnato le arti mediche e il valore della vita.-
-Avresti potuto lasciarlo morire. Miroku è un mio uomo, un tuo nemico.- asserì.
- Non sei anche tu un mio nemico, forse? Eppure quella notte, non molto tempo fa, ho guarito anche te.- sussurrò.
InuYasha sentì un brivido attraversargli la schiena. Una sensazione strana ed inspiegabile che gli creò un gran disagio.
Era stanco di quel tono piatto, freddo e formale.
Voleva guardarla, vedere i suoi occhi risplendere di furia e sapere che il suo comportamento non aveva incrinato per sempre quella sorta di legame che si era instaurato tra di loro.
Mosse qualche passo, avvicinandosi alla moglie, che finalmente sollevò il volto per guardarlo.
Potevano gli occhi di una donna essere sinceri? Si domandò.
- Quello che hai fatto per Miroku per me conta molto, ragazza.-
-Non l'ho fatto per te.- ammise con sfrontatezza.
-Non mi importa perché l'hai fatto..conta solo sapere che grazie a te lui sopravviverà. -
La donna annuì. Il silenzio calato tra loro era rotto solo dal crepitio della legna, ma era carico di tensione, di domande pericolose e parole non dette.
-Tutto questo sarebbe potuto essere evitato, se solo mi avreste creduto.- mormorò lei, con tono colmo di risentimento.
- Non mi fido delle parole delle donne.-
La furia si impossessò di Kagome.
Quante volte le aveva ripetuto quella frase? Per quanto avrebbe dovuto pagare il prezzo per le scottature che qualcun altra gli aveva inflitto? E quanto si era affannata tentando di mostrargli la donna che veramente era?
Era una sciocca, una terribile sciocca.
I suoi sforzi non sarebbero valsi a nulla. Lui la disprezzava, forse addirittura odiava, e quello non sarebbe mai cambiato.
Le lacrime le annebbiarono la vista, ma non fece nulla per fermarle.
Per una volta permise a se stessa di essere debole, di esternare quel dolore nuovo che era impossibile da ignorare.
-Avrei dovuto ucciderti quella notte, quando eri solo, ferito e vulnerabile.-
Avrebbe dovuto farlo prima che il suo cuore si straziasse per quei continui rifiuti.
Quando era accaduto? Quando quel vile sentimento le era strisciata sotto pelle, annebbiandole la ragione?
La consapevolezza di ciò che provava, mista alla paura, l'assalì in tutta la sua maestosità, cogliendola impreparata.
Singhiozzi strozzati fuggirono dalle labbra carnose strette e tremanti.
-Se quella notte non ti avessi salvato, non saremmo a questo punto.- ribadì.
Erano parole spietate, crude, che non gli piacquero pronunciate da lei.
Che importanza aveva per lui il suo giudizio? Cos'era quell'ansia febbrile che lo aveva colto?
Era così forte l'alchimia tra loro,tanto potente e tangibile la tensione e così vero il dolore di lei che non seppe resistere.
Si abbandonò al bisogno urgente di averla vicina e l'avvolse in un abbraccio, tirandosela contro.
Kagome accettò docile quella stretta, ma rimase rigida tra le sue braccia.
Quel giorno, qualcosa tra loro era cambiato e ignorarlo non sarebbe stato possibile.
-Se non mi avessi salvato, ora non saremmo qui. Non avrei mai pensato di poter dire qualcosa di simile..Non posso darti la mia fiducia, non sono ancora pronto per quello, ma posso assicurarti che quanto hai fatto per Miroku per me è valso tanto.- prese un profondo respiro prima di continuare -Hai la mia gratitudine ed il mio rispetto, Kagome.- dichiarò, con tono fermo, sicuro.
-È più di quanto io abbia mai concesso a qualsiasi altra donna.-

 

 

*L'olio essenziale della pianta, responsabile del caratteristico odore limonato (si chiama 'Lemon balm' in inglese), è indicato in fitoterapia per contrastare la tensione nervosa, l'irrequietezza, l'irritabilità. 
**Verga D'oro: E' una pianta che cresce ai margini dei boschi, lungo siepi e terreni incolti. E' ottima contro le infezioni, ha proprietà antinfiammatorie ed è utile anche per la ritenzione idrica.


NOTE DELL'AUTRICE:
Sera ^^
Ecco qui la seconda parte :)
"L'avvenimento importante" riguardava Miroku..InuYasha sembra convinto che il suo amico sopravviverà,ma sarà effettivamente così? In più, quanto accaduto avrà un forte impatto tra Kagome e InuYasha..come avremo modo di vedere già nel prossimo capitolo :)
Se, però, vi aspettate rose e fiori..ahimè, siamo ben lontani :D
Sarei felice di conoscere il vostro parere..quindi non esitate a recensire :)
Baci

   
 
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