Prologo

Era una notte limpida di primavera, si potevano vedere le stelle brillare in cielo, accanto alla luna.

Il solo rumore che si poteva scorgere era il crepitio del fuoco, da cui usciva un fumo che pian piano saliva alto nel cielo.

Insieme a questo una leggera voce, si poteva udire. Era una voce armoniosa, quasi danzava con il fuoco che le stava vicino.

La persona a cui apparteneva era circondata da almeno altri dieci ragazzi, tra maschi e femmine.

Ascoltavano la voce con ammirazione, incantanti da quello che usciva dalla sua bocca.

Si potrebbe dire che anche la luna era li per ascoltare.

Intorno a loro regnava il più totale silenzio, un silenzio che non era affatto strano, trattandosi di dove si trovavano.

Il bello di questi posti sconfinati era proprio questo, si poteva sentire il suono soave dei cuori che si univano.

Ogni tanto qualche animaletto si fermava li, come se fosse interessato alle parole che venivano pronunciate, per poi andarsene senza disturbare.

I ragazzi ne volevano sempre di più, era come se non potessero fare a meno di quella dolce voce che riempiva le loro notti, quasi come fosse ossigeno per loro.

Dal canto della narratrice non c'erano obbiezioni, era felice di condividere le sue esperienze alle future generazioni, cosicché potevano imparare dai suoi sbagli, che non era pochi.

E quando finì la sua ultima storia un bambino dai capelli castani si fece avanti.

«Ti prego raccontacene un altra»

Il suo viso, come pure degli altri, speranzoso si rivolse a lei. Sorrise nel vedere quanto ci avrebbero tenuto del sentire un altra storia.

Pensò, quindi, in fretta alla storia che avrebbe potuto raccontare. Gli altri in silenzio erano in attesa.

«Va bene, ho deciso. Mi dovete dire, però, se siete pronti a questa storia, che sa solo un'altra persona» li guardò annuire energicamente mentre si misero più comodi, i pensieri andarono a due occhi color notte.

Nel loro piccolo sapevano che era una storia degna di essere ascoltata, cosi la guardarono aspettando che cominciasse.

«Allora. Molto tempo fa...».