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Autore: Lady Lara    07/02/2016    7 recensioni
"Anno domini MDCCXXVI XV giorno del V Mese . Diario di bordo .."
L'Irlanda e la Scozia subiscono il dominio dell'Inghilterra e le angherie di RE Guglielmo III. L'eroico pirata Captain Hook combatte la sua guerra personale. Qualcuno gli ha insegnato che si combatte per onore, per giustizia o per amore. Lui sceglierà quale uomo essere.
Chi è Lady Barbra, che lo assolda per una missione in incognito? E la donna che tutti chiamano "La Salvatrice"? Killian Jones è troppo scaltro per non capire che c'è altro oltre le apparenze.
Due anime che sanno leggersi l'un l'altra. Che succederà quando intenti e passione si incontreranno?
"Preferisco non averti che averti una sola volta e perderti per sempre .." Il dolore vissuto che rende oscuri e una nuova luce che permetterà loro di trovarsi ed amarsi anche se sembrava impossibile. Ciò che hanno fatto nella loro vita e ciò che faranno sarà per amore. Solo per amore.
Genere: Avventura, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baelfire, Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino, Neal Cassidy, Neal Cassidy/Baelfire
Note: AU, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza
Capitoli:
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XVIII Sentimenti profondi

XVIII Capitolo

 

Sentimenti Profondi

 

Era stata una strana nottata, quella trascorsa dall’Ammiraglio Jamie Framer.  Il suo animo era agitato da mille preoccupazioni, la prima in assoluto era per sua moglie Clairette ed il figlio, che sicuramente era nato. Si augurava che tutto fosse andato per il meglio ma, il fatto di essere lontano, rinfocolava la sua preoccupazione per ciò che ignorava, degli eventi e gettava altra legna sul fuoco del senso di colpa, che provava nei confronti della sua amata sposa. Sapeva che Clairette fosse una donna piena di risorse e molto esperta in materia di gravidanza e parto, aveva spesso aiutato altre donne a partorire e aveva amiche che si sarebbero preso cura di lei, con affetto e attenzione, ma questo non bastava ad alleviare la sua ansia. Il più grande desiderio di Jamie, in quel momento, era che la missione di caccia, al pirata Captain Hook, terminasse quanto prima, per poter tornarsene a Glasgow dalla sua famigliola. Voleva conoscere suo figlio, tenerlo tra le braccia, assicurarsi che lui e Clairette stessero bene e garantire a tutti e due la sua protezione ed il suo amore. Quanto desiderava riabbracciare sua moglie! Baciare la sua fronte e ringraziarla della gioia che ogni giorno della sua vita gli regalava. La gioia più grande, ora, era proprio il piccolino che immaginava di tenere tra le mani e alzare al cielo, rendendo grazie a Dio.

Quella notte era stata per lui piuttosto agitata, gli sembrava di non aver dormito, anzi di aver avuto fasi di dormiveglia, inframmezzate da una miriade di immagini, che si erano rincorse e spesso accavallate. Volti conosciuti, alcuni molto amati, vicende vissute ed altre desiderate, avevano fatto parte del contenuto onirico di quella nottata. Momenti di gioia alternati ad altri tragici, l’amore, l’amicizia, l’odio, il rancore, la sofferenza, la disperazione e la speranza … Sentimenti rivissuti tutti in poche ore notturne a rigirarsi sulla cuccetta, della sua afosa cabina, da Ammiraglio della Regia Marina Inglese. Si era, infine, destato alle prime luci dell’alba, sentendo finalmente un po’ di fresco sul suo muscoloso e atletico corpo nudo. Si era alzato, con la netta consapevolezza che il suo obiettivo era ormai a due passi da lui. Una sorta di animalesca euforia aveva invaso il suo essere. La sensazione adrenalinica, tipica del senso di sfida, lo stava animando e si rifletteva, in parte, sulla sua vistosa erezione.

Dalla brocca, versò dell’acqua nella bacinella di peltro e, velocemente, si sciacquò via il sudore notturno. Indossò la sua divisa da Ammiraglio e si diresse sul castello di poppa. A volte, era una sofferenza indossare quella divisa e non poter sentire la libertà del proprio corpo, troppo coperto, sotto il sole di giugno.

Da quando erano passati al largo di Storybrook, gli Alisei li avevano onorati del loro benestare e l’abbrivio, del vascello da guerra, aveva fatto sì che le onde fossero infrante con un’ottimale velocità. Anche in questo momento il vento era in poppa e le rande ne erano gonfie. Certo se la nave che inseguivano, la famigerata Jolly Roger, al comando di Hook, stava ricevendo lo stesso favore dei venti, avrebbero avuto ancora un bell’inseguire! Ma non era detto che il fortunato pirata, fino ad allora lo era stato, continuasse ad essere baciato dalla dea bendata!

L’Ammiraglio guardò l’orizzonte con i suoi occhi grigio-verdi. A volte quegli occhi sembravano gelare chi incontrava il suo sguardo, altre volte, per chi lo conosceva bene, sembravano la trasparente lastra di ghiaccio su un lago, che nascondeva, al di sotto, un incantato mondo sommerso, fatto di bellezza e bontà. Non era facile capire quell’uomo, era riuscito a crearsi una tale corazza,  che nessuno poteva penetrare, se lui stesso non voleva. Sapeva nascondere magistralmente, dietro di essa, i sentimenti ed anche Bill O’Brian, che lo conosceva da anni, spesso restava dubbioso su ciò che passava, veramente, nella mente e nel cuore del suo amico e Ammiraglio. L’unica cosa che Bill aveva capito a fondo, era che Jamie, qualsiasi sentimento vivesse, si trattasse di amore o di odio, lo viveva in modo profondamente viscerale. Nonostante l’apparente freddezza, era in realtà un uomo passionale. Solo un altro uomo era riuscito a conoscerlo nell’anima e sapeva interpretare l’espressione impenetrabile del suo viso, il suo migliore amico, ma non era lì, non c’era più da anni!

Il Capitano O’Brian trovò il suo Ammiraglio dove aveva immaginato, il punto più alto del ponte di coperta, il castello o cassero di poppa. Controllava la direzione del vento. Bill aveva portato il sestante con sé.

– Credo che neppure servirà il sestante Bill, stiamo andando lisci come l’olio. Una splendida mattinata e ti confesso che ho la sensazione che presto avvisteremo la nave!

– Si, è vero Jamie, il vento è perfetto e non siamo fuori rotta.

 – Bene! Ordina pure il cambio alla vedetta e al timone, dopo eseguiremo una simulata di attacco. Voglio che tutti siano pronti per armare i cannoni e fare fuoco.

Bill O’ Brian eseguì gli ordini, non era necessario che l’Ammiraglio gli ricordasse ciò che, di prassi, faceva quotidianamente e si sorprese a vederlo così determinato. Sembrava non vedere l’ora di eliminare una volta per tutte Captain Hook. Bill si augurò che non ci fosse veramente Killian Jones, dietro quel nomignolo. Non sentiva nessun piacere all’idea di uccidere un vecchio compagno d’armi, fratello per patria e, nel caso, pirata per patriottismo. Si chiese quale sentimento prevalesse in Jamie nei confronti di Jones. Era forse convinto che fosse proprio lui Captain Hook? Bill ricordava l’agonismo che esisteva tra i due durante l’accademia. Jones primeggiava in modo del tutto spontaneo, era molto portato per gli studi. Jamie si impegnava al massimo, per ottenere ciò che Jones otteneva con la metà della fatica e questo, spesso, lo aveva mandato in bestia, scatenando la solita ilarità e ironia di Jones. Il gioco del gatto con il topo, che ora stavano facendo con Hook, sembrava a Bill, stuzzicare il vecchio agonismo di Jamie. Possibile che in quegli anni Jamie avesse nascosto tanto bene l’invidia e l’astio verso quel giovane brillante ufficiale? Possibile che ora gli avrebbe vomitato addosso tutti quei sentimenti, con le bocche di fuoco dei cannoni? Avevano ordini dall’alto da eseguire: “VIVO o MORTO”. Non volevano dargli neppure la possibilità di un onorevole processo?

La mattinata passò nel fermento della simulazione, con un Ammiraglio ferreo e glaciale che guardava il tutto con volto inespressivo. Bill si accorse di essere scrutato a sua volta da quegli occhi grigio-verdi e, per la prima volta in vita sua, si sentì a disagio con quello che considerava uno dei suoi più cari amici.

– Nave a prua! Nave a Prua!

La vedetta diede l’annuncio quasi all’ ora di pranzo. Non si vedeva molto all’orizzonte, da dove era posizionato O’Brian, ma la vedetta aveva ottima vista e dall’albero maestro la visuale era sicuramente migliore.

 – Ci siamo Bill, sono convinto che quella sia la Jolly Roger!

 – Non voglio contraddirti Jamie, ma siamo troppo lontani per averne la certezza!

– Alla nostra velocità, presto potremo vedere meglio, loro hanno il vento a tribordo e faticano parecchio per uscire dallo stallo. Ho l’impressione che, se si tratta di Hook, abbia dovuto, per qualche motivo, invertire la rotta di alcuni gradi. Per quanto siamo veloci è strano che già li stiamo incrociando!

Bill dovette riconoscere che l’analisi di Jamie non faceva una piega, nel giro di pochi minuti la sagoma della nave apparve in tutta la sua magnificenza. I due ufficiali della Royal Navy presero in contemporanea i rispettivi cannocchiali e osservarono il veliero.

 – Non è il “Gioiello del reame” Jamie, i suoi colori sono completamente diversi!

– Se io fossi un pirata e avessi rubato una nave, cercherei di renderla meno riconoscibile e cambierei il suo colore per prima cosa Bill! Stai diventando ingenuo all’improvviso?

 – Guarda bene sulla murata di tribordo Ammiraglio, non è la Jolly Roger, bensì la “Stella del mattino”!

Jamie sentì una punta di gioia nella voce del Capitano Bill O’Brian. Lo soppesò con lo sguardo e il Capitano se ne accorse.

– Anche il nome si può cambiare in poco tempo Bill, fino ad ora sapevamo che era stata ribattezzata “Jolly Roger”, non sarei sorpreso che Hook le abbia dato un ennesimo nome di copertura.

Bill non poté ribattere, il ragionamento di Jamie non faceva una piega, era tutto verosimile, ma Bill voleva mantenersi nel dubbio e questo l’Ammiraglio lo aveva capito.

 – Vedi Bill, io ho avuto occasione di salire sulla Gioiello del Reame numerose volte. È una nave unica, come era unico l’ingegnere che l’ha progettata. Il suo stile è inconfondibile, sono poche le navi della Regia Marina che possono vantare quella linea elegante, la riconoscerei tra mille. Questa stessa nave è stata costruita su imitazione dei progetti del Conte Colin Flinth Jones, padre dell’ex Tenente Killian Jones. Dopo la morte del Conte e in seguito del Capitano Liam Jones, il cantiere navale irlandese, come saprai, è stato chiuso. Simili capolavori non si sono più visti e molti operai persero il lavoro.

Jamie notò chiaramente il movimento muscolare, della mascella di Bill, contrarsi per la rabbia. Era irlandese come Jones, gli sarebbe sembrato strano che si mantenesse indifferente alle sorti dei suoi connazionali.

– Quindi mio caro amico, dal momento che sono sicuro che quella è il “Gioiello del Reame” e se è vero quanto ci hanno comunicato negli ordini, a bordo si trova il famigerato Captain Hook, acerrimo nemico di Re Guglielmo III, che ci ha ordinato di catturarlo vivo o morto. Il nostro dovere è di combatterlo. Dai ordine di armare il cannone di prua, nel giro di un quarto d’ora, se il vento continua così, affonderemo la Jolly Roger.

– Jamie, ci hanno detto che Hook è Killian Jones …

 - Lo so cosa ci hanno detto! Maledizione Bill! Abbiamo degli ordini! Eseguili!

L’Ammiraglio poté vedere chiaramente il disappunto sul volto di Bill ed il sudore imperlargli la fronte, sotto la feluca da Capitano.

O’Brian non riuscì a tacere.

– Jamie, da tuo sottoposto eseguirò i tuoi ordini, ma da amico e da uomo, devo dire che non condivido il tuo comportamento. Non capisco cosa ti stia succedendo. Anche se fosse o meno Killian Jones, noi siamo ufficiali della Royal Navy e ancor prima siamo uomini d’onore. Non so cosa ti prende amico mio, ma in altre occasioni avresti dato il beneplacito del dubbio o, in caso di certezza, avresti dato al nemico la possibilità di arrendersi. Io non sono un assassino Jamie, neanche tu lo sei, perché diventarlo ora e in più nei confronti di un uomo, se fosse lui, che è stato un nostro compagno?!

L’Ammiraglio rispose con un tono che era un ruggito e uno sguardo duro e gelido

– Fate armare immediatamente il cannone di prua, Capitano O’Brian!

Con crescente disappunto e abbassando mestamente lo sguardo, O’Brian diede quel nefasto ordine, dovendo aggiungere anche la consegna seguente:

 – Tenersi pronti a far fuoco al mio ordine!

 

 

 

Il Capitano Killian Jones seguito da Jefferson si diresse sottocoperta. Doveva vedere Emma, dirle cosa stava accadendo e quali erano le sue intenzioni.

Non fu necessario bussare, li aveva sentiti arrivare e stava aprendo la porta. Quei pochi minuti di attesa li aveva trascorsi consumando il tavolato del pavimento, andando avanti e indietro per la stanza.

Cercò gli occhi di Killian e vi lesse dentro la preoccupazione per lei.

– Emma, si tratta di una nave della Regia Marina e ti garantisco che non ha buone intenzioni! È sicuramente in missione di caccia, ha già armato il cannone di prua e, se tra un quarto d‘ora il suo Comandante deciderà di fare fuoco, ci affonderà con certezza. Non voglio farti correre pericoli, ho dato ordine di ammainare le vele e stiamo segnalando la presenza di civili a bordo.

Emma ascoltava attentamente e con ansia crescente.

– Un Comandante della Royal Navy attacca così?! Senza chiedere la resa e senza sapere con chi ha a che fare?

– Il punto è proprio questo Tesoro! Quell’uomo si sta comportando come un assassino, non come un ufficiale o, meglio, non come un uomo d’onore. Forse ha una sicurezza particolare di chi si trova davanti. Sono piuttosto conosciuto dalla Regia Marina Militare e nonostante il nome della nave, ad un occhio esperto non può sfuggire la linea del Gioiello del Reame!

– Ti ricordo, Killian, che tu, ora, hai un Mandato di Corsa a mio nome! Lo abbiamo stipulato proprio per questa evenienza no?!

– Maledizione Emma! Lo capisci che quell’uomo non ha intenzione di vederci neppure in faccia?! Sta per fare fuoco senza accertarsi di nulla! Figurati se vuole leggere delle scartoffie!

– Hai detto che stai segnalando la presenza di civili a bordo! Forse aspetterà di capirci qualcosa in più, abbi fiducia Killian, non posso credere che un Ufficiale della Royal Navy sia un tale mostro!

– Ti ricordo che anche io ero un ufficiale della Royal Navy ed ora sono un pirata! Non puoi sapere cosa cela in cuore un uomo!

Emma gli si avvicinò, fissandolo in viso e accarezzandogli dolcemente la guancia sinistra con la mano.

– Si, sei diventato un pirata Killian, ma dentro sei rimasto l’uomo che eri, un uomo d’onore!

Killian fu colpito dalle parole di Emma, dalla sua stima e dalla fiducia che gli dimostrava, l’avrebbe abbracciata e stretta a se anche in quel drammatico momento, si trattenne solo per la presenza di Jefferson.

– Tesoro … pensiamo come dici tu, voglio essere ottimista. Indossa la tua parrucca e riprendi le sembianze di Lady Barbra Mc Canzie, se tutto andrà bene riprenderemo i nostri piani.

– Killian è il momento che anche Jefferson interpreti la sua parte …

Killian guardò il suo compagno d’infanzia che sorrise annuendo. Anche il Capitano a quel punto annuì.

– Bene! Fox ti farai passare per il Capitano della “Stella del mattino”, vai nella mia cabina, indossa i miei abiti e iniziamo questa pantomima.

Jefferson, con aria quasi divertita, uscì dalla stanza e si diresse in quella del suo Capitano, per eseguire quanto gli era stato detto di fare.

Killian rimase con Emma, erano ancora molto vicini. La guardò con sguardo preoccupato e affettuoso.

 – Non ho mai avuto paura in vita mia Emma! Ho combattuto, ho attaccato molte navi, ho ricevuto il loro fuoco … non mi è mai importato di morire, il mio scopo era la vendetta. Ora è diverso amore mio, ho paura di perderti e  se ti succedesse qualcosa di male non potrei vivere per il senso di colpa. Io potrò morire anche mille volte … tu no … tu devi vivere …

 - Non dire così Killian! La mia vita non vale più della tua e senza di te non avrebbe più nessun valore, se questa nave dovesse affondare … io in ogni modo sarò con te, che tu me lo consenta o meno.

Non diede tempo a Killian di rispondere, d’impeto lo afferrò per il colletto della camicia e lo baciò con passione. Il fuoco che trasmise all’uomo, lo riempì di speranza. In qualche modo avrebbero fatto, nessuno dei due era tipo da arrendersi, lo sapevano l’uno dell’altra.

Si allontanarono, ancora carezzandosi reciprocamente il viso, sorridendosi e guardandosi con amore disperato, Killian con voce bassa e quasi sospirata le ripeté:

 - Diventa ancora Lady Barbra, Emma, poi resta qui, non uscire sul ponte, ti avviserò di quello che succede. Ora vado da Fox.

Un ultimo bacio e si separarono. Emma andò allo specchio e iniziò a sistemare i lunghi capelli biondi, per indossare, al meglio, la parrucca corvina.

Killian, entrando nel suo alloggio, trovò Fox in tenuta da Capitano, seduto alla scrivania con le gambe incrociate ed i piedi su di essa.

 – Killy! Che ne dici? Non sono perfetto?! Credo che per completare l’opera dovrei avere al mio fianco la “Tua Ragazza” non credi?

Fox riusciva a scherzare anche in momenti come quello, ma il fatto di vedere i suoi piedi sulla scrivania oltre, cosa più grave, sentire il riferimento alla “Sua Ragazza”, gli diede parecchio sui nervi. Con una manata gli fece togliere i piedi dalla scrivania e gli ruggì contro.

- Se vuoi fare il Capitano, prima cosa ricordati della “Forma Corretta”, togli i piedi da qui e vai tra i tuoi uomini, secondo … alla “Mia Ragazza” ci penso io …

Fox scoppiò in una fragorosa risata, si aspettava precisamente quella reazione, Killian era possessivo su ciò che gli apparteneva e soprattutto su ciò che amava. Emma e la nave erano le sue amate. Ovviamente Emma era ciò che contava di più e la sua gelosia era per lei, non per la Jolly Roger o come l’aveva ribattezzata in suo onore “ Stella del Mattino”. Lasciò Killy alle sue preoccupazioni e si diresse sul ponte di coperta, la ciurma era già informata della tattica da seguire e nessuno si sorprese a vedere Jefferson con indosso il pastrano in pelle di Captain Hook. La farsa poteva iniziare, se il Capitano della Royal Navy avesse avuto ripensamenti.

 

 

Il Capitano O’Brian stringeva la mascella arrabbiato, non parlava e non guardava il suo Ammiraglio, che altro dirgli? Voleva farsi arrestare per ammutinamento? D’altro canto Jamie continuava ad osservare con attenzione le sue reazioni, vedeva chiaramente i sentimenti del suo amico. Stava soffrendo per un ordine che non condivideva. Jamie ricordava perfettamente il discorso che avevano fatto a Glasgow, il giorno che era arrivata la notizia che Jones era il sedicente pirata Captain Hook. Ognuno di loro due, al momento giusto, avrebbe saputo da che parte stare. Ormai, gli era perfettamente chiaro che Bill stava dalla parte di Hook e se era veramente Jones, ne sarebbe stato più fermamente al fianco. In cuor suo Jamie ne rise.

Il Primo Ufficiale, Tenente Roger Stevenson, porgendo il saluto militare ai suoi due superiori, si rivolse a loro con le novità rilevate dall’osservazione della nave, con il cannocchiale.

 – Riposo Tenente Stevenson, ci dica pure!

Da Ammiraglio, Jamie poteva rivolgere per primo la parola ed il Tenente, guardando entrambe, si rivolse poi al più alto ufficiale.

– Signor Ammiraglio, dalla nave arriva la segnalazione che a bordo sono presenti dei civili. La nave batte bandiera inglese e irlandese, sono cittadini dell’ United Kingdom, hanno ammainato le vele, stanno dimostrando a mio parere che non hanno nulla da temere dalla Royal Navy!

– Tenente, sa chi stiamo cercando?

– Sissignore! La Jolly Roger, capitanata dal temibile pirata Captain Hook!

– Come si chiama questa nave?

– Si legge chiaramente “Stella del Mattino” Signore!

 – Pensate che sia un trucco per attirarci in un tranello Tenente? E magari sia un nome fittizio?

 – No Signore! Non si vedono movimenti di preparazione alla battaglia, pur essendo una nave da guerra non hanno armato i cannoni, sono di tribordo, potrebbero far fuoco con tutta la batteria laterale, non hanno aperto neppure gli sportelli, credo che siano pacifici concittadini.

Il Tenente Stevenson era troppo giovane per aver visto il Gioiello del Reame, non avrebbe saputo fare confronti. L’Ammiraglio si voltò verso Bill con il sorriso sulle labbra.

– Che ne pensi Bill? Direi che possiamo segnalare che ci avviciniamo, pur lasciando il cannone di prua armato! Credo che il nostro giovane Primo Ufficiale abbia visto giusto, non pensi anche tu?

Al Capitano O’ Brian non parve vero sentir pronunciare quelle parole da Jamie, dopo il comportamento che aveva avuto con lui fino a quel momento, non gli restò che dare l’ordine suggerito dal suo Ammiraglio.

- Nostromo! Segnala alla “Stella del Mattino” che ci avviciniamo per una pacifica ispezione a nave concittadina, il cannone resterà armato, ma non hanno nulla da temere.

– Bill, andrò di persona a bordo del vascello. Tu resterai al comando durante la mia assenza, se entro due ore non sarò tornato e non avrai miei segnali, fai fuoco. Manteniamo la prua verso la fiancata della Stella del Mattino. Preparate una scialuppa per il mio imbarco sul vascello.

Il vento continuava ad essere a loro vantaggio e, visto che il vascello di Jones aveva ormai ammainato le vele e gettato l’ancora, restando fermo, non ci volle molto per raggiungerlo.

Venne calata in mare la scialuppa per Jamie. Due marinai ai remi e l’Ammiraglio in piedi, si diressero verso la Stella del Mattino.

 

 

Spugna bussò alla porta del Capitano

– Signore buone notizie!

 – Ossia?

 – Ci segnalano che faranno un’ispezione lasciando il cannone armato, ma non abbiamo da temere, verrà a bordo il più alto ufficiale!

– Bene! Accoglietelo con le buone maniere della Royal Navy, sapete come comportarvi, eravate tutti arruolati prima!

        Si, Signor Capitano!

Spugna tornò da Jefferson e riferì quanto detto da Hook. Il “finto” Capitano prese postazione per accogliere il suo corrispettivo della Royal Navy.

Vide i gradi da Ammiraglio brillare sulle spalle dell’uomo che, in piedi, avanzava verso di loro, il capo coperto dalla feluca bordata di piume bianche che gli teneva in ombra il viso. Giunto alla nave si arrampicò per la scaletta. Jefferson si avvicinò porgendogli la mano per issarlo a bordo.

– Benvenuto sulla Stella del Mattino Ammiraglio, sono il Capitano Jeffers ...

Le parole gli morirono sulle labbra, quando l’uomo sollevando il capo rivelò i lineamenti che fino ad allora erano rimasti celati.

“ No! Proprio lui? Di tanti ufficiali della Regia Marina Inglese doveva capitare proprio Jonas Alexis Framer di Heughan?” Si conoscevano da tempo, pur essendo passato tanto, l’avrebbe di sicuro riconosciuto! Questo pensò Fox. Ed ora come si metteva la situazione?

L’Ammiraglio ad alta voce disse:

– Piacere di conoscevi … “Capitano” Jefferson!

Gli strinse la mano in una morsa che fece quasi gridare Jefferson.

 – Splendida nave … “Capitano”… che ne dite di farmela visitare?

 - Certamente Ammiraglio Framer, sarà un onore!

Ancora stritolando la mano di Jefferson, Jamie gli si accostò maggiormente verso l’orecchio e abbassando la voce, affinché sentisse solo lui, gli ordinò in modo deciso:

- Adesso Fox, portami da Killian Jones!

Scesero sottocoperta e Jeff guidò l’Ammiraglio verso la cabina del Capitano, ma Jamie alzando una mano lo fece fermare.

 – So bene dove si trova Fox, lo sai! Vado da solo e tu non entrare, qualsiasi cosa accada, non entrare! Ho due ore di tempo per dare un segnale o tornare sulla mia nave, non inventartene una delle tue o  Bill sarà costretto a rispettare il mio ordine di far fuoco!

Jefferson non ebbe modo di ribattere e Jamie si diresse deciso alla porta di Jones. Bussò e sentì la sua voce rispondere “Avanti”.

 L’Ammiraglio entrò, Hook era davanti a lui, girato di spalle, guardava dal finestrino, a gambe divaricate e braccia conserte, vestito completamente di nero, con pantaloni e panciotto di pelle, sopra una camicia con il colletto rialzato. Non portava più il codino. Si voltò lentamente.

– “Faccia da schiaffi” Jones! Ci rivediamo finalmente!

Jones si era completamente voltato verso di lui ora e Jamie poté constatare che non aveva più la sua mano sinistra, ma non aveva un uncino, come si aspettava da Captain Hook, bensì una mano di legno, perfettamente modellata, che se non fosse stato per il colore, sarebbe sembrata vera. Lo guardò in viso, gli stessi occhi azzurri, la stessa cicatrice sullo zigomo destro. Già, la stessa “faccia da schiaffi” della prima volta che lo aveva incontrato.

 

***

1712  Londra, Greenwich, 14 anni prima.

 

 - Sei un figlio che rinnega suo padre! Ti rendi conto che non avrai nessun aiuto a Londra? Non conosci nessuno lì Jamie! Cosa pensi di realizzare?! Qui potevi avere un futuro nell’ Esercito Scozzese, sei mio figlio! Avresti preso il mio ruolo! Non riesco a capire questa tua fissazione per il mare e per la Royal Navy! Siamo uomini di montagna! Non posso ancora crederci! Il mio unico figlio maschio e non vuole seguire le orme del padre!

Quante altre ancora ne aveva dette suo padre, il Barone Sam Framer di Heughan! Sapeva di averlo deluso! Suo padre aveva sempre pensato a lui come ad un suo prolungamento. Era un uomo estremamente autoritario. Suo padre non dialogava, dava ordini! Forse era la sua natura o forse il suo ruolo di Comandante in capo della Milizia Sozzese. Era un uomo di specchiata onestà e moralità, ma il suo atteggiamento marziale, da sempre, faceva desiderare a Jamie di fuggire da lui. Amava suo padre e sapeva che anche egli gli voleva bene, ma da uomo duro non mostrava i suoi sentimenti, specialmente al suo primogenito maschio. Era il suo modo di insegnargli ad essere un uomo. Ben diverso era il comportamento che teneva con le due figlie, Elsa e Anna. Il Barone in loro presenza si addolciva e tirava fuori una cordialità e affabilità che Jamie gli aveva visto in altre occasioni, soltanto con la sua defunta madre. Con le donne il Barone Sam Framer era un gentiluomo. Lord Framer aveva programmato da sempre il futuro del figlio, la sua carriere nell’Esercito Scozzese, il matrimonio, forse anche quanti figli avrebbe dovuto avere. Ma ad un certo punto Jamie aveva detto basta! Voleva essere padrone della sua vita, scegliere lui la strada da percorrere e, di strada, quei giorni ne aveva fatta veramente tanta. Voleva entrare al Royal Naval College, l’Accademia della Regia Marina Inglese. Voleva comandare una nave e andare per mare. Adorava il mare e, all’opposto dei desideri paterni, quella era la vita che aveva scelto. Così dopo liti furibonde con suo padre, che era arrivato a minacciarlo di diseredarlo e togliergli il titolo, all’ennesima dichiarazione, che non gliene importava un emerito accidenti del titolo e tutto il resto, suo padre si era arreso, forse con la speranza che dopo le prime difficoltà, il giovane sarebbe tornato sui suoi passi.

Aveva diciotto anni Jamie e con caparbietà, vestito del suo Kilt in tartan grigio-azzurra, una bisaccia in spalla e un gruzzoletto nascosto nella cintura, invece che nello sporran che gli aveva dato proprio suo padre, era partito da Inverness a cavallo. Portava con se delle provviste, una coperta e poco altro per cambiarsi e provvedere alla sua igiene. Le sorelle lo avevano abbracciato piangendo, alla sua partenza e avevano inserito nelle borse, attaccate alla sella del cavallo, un fagottino di biscotti freschi che avevano fatto insieme. Le due ragazze erano molto affiatate tra loro e adoravano il fratello, le sarebbero mancate, come lui sarebbe mancato a loro.

Dalla Scozia scese verso l’Inghilterra, facendo numerose tappe: Glasgow, Leeds, Manchester, Sheffield, Nottingham, Leicester. Tra un centro urbano e l’altro, pernottò anche in piccoli villaggi, dove trovò buona accoglienza, grazie non solo alla buona educazione e al denaro, ma anche alla sua bella presenza. In più occasioni si rese utile nell’aiutare dei contadini in difficoltà e ne ricevette in cambio, uova e carne essiccata, che gli fu utile nei momenti grami. Arrivato nello Oxfordshire, decise di utilizzare la via fluviale per arrivare a Londra, il River Thames era navigabile, l’acqua del Mar del Nord, dove il Tamigi si buttava, rifluiva fino ad Oxford, regalando al letto del fiume un’ampiezza di 240 metri e una profondità di almeno nove, rendendo facile la navigazione al battello di cui Jamie usufruì. Riuscì a far caricare anche il suo cavallo, ma dovette procurarsi del fieno per il viaggio e pulire di persona i suoi escrementi. Il tempo era buono, a parte qualche improvviso temporale estivo di agosto, che poteva esplodere violento e finire improvvisamente come era cominciato. Il corso per allievi ufficiali sarebbe iniziato a Settembre e se i suoi calcoli erano giusti, sarebbe arrivato proprio per l’inizio dell’Anno Accademico.

Il battello lo portò fino all’inizio della grande curva del Thames, di fronte alla zona londinese di Greenwich. Là si doveva fermare per gli affari del barcaiolo. Poco più avanti e si sarebbe trovato, precisamente, davanti alla magnifica sede del Royal Naval College.

Jamie non era mai stato a Londra e appena sceso dal battello, il suo primo pensiero fu di rifocillarsi e trovare una locanda, dove poter passare la nottata, darsi una ripulita e cambiarsi gli abiti per rendersi presentabile alla direzione dell’Accademia, non voleva sembrare un accattone! Aveva un fisico imponente, avrebbe fatto una buona impressione, ma anche un abito adeguato avrebbe dato quel poco di aiuto in più.

Trovò una taverna e decise per prima cosa di riempire la pancia, erano due giorni che non metteva qualcosa sotto i denti, sul battello le sue scorte erano finite e le aveva razionate fino alle briciole. Attaccò il cavallo ad uno degli appositi anelli, infilati nel muro esterno della taverna. Si sentivano voci e risate femminili, provenire da dentro e un buon profumo di arrosto, fuoriusciva dalla porta di legno semiaperta. Entrò, si guardò intorno, non c’era molta luce ma, quando i suoi occhi si abituarono, distinse chiaramente la decina di tavolacci, il bancone principale, l’oste, che gli venne incontro immediatamente e gli uomini seduti che bevevano o mangiavano o tutte e due le cose. L’oste lo guardò soppesandolo, probabilmente voleva capire se era in grado di pagare. Gli mostrò una moneta d’argento e quello servizievole chiamò una delle ragazze per servirlo. La giovane si staccò mal volentieri da dove era. Jamie notò solo allora che le risa delle due ragazze, una era quella chiamata dall’oste, provenivano da un tavolo, sporgente da dietro il muro che separava la stanza da quella dove si trovava lui. Le due ragazze erano sedute a quel tavolo con un giovane snello, dai capelli bruni allacciati in un corto codino. Era di spalle e scherzava amabilmente con loro, le quali, civettuole, non facevano che cercare di accarezzarlo. Una gli si era seduta in braccio e lo stava sbaciucchiando, facendolo ridere e lasciando che la palpasse a suo piacimento. A Jamie sembrò di vedere che indossasse una giacca della marina, forse era un cadetto, ma non ne era sicuro, non volle indagare oltre, ne disturbarlo, gli sembrava abbastanza impegnato in quel momento.  Mangiò il pasto caldo che la ragazza gli servì, recuperando la cortesia e la disponibilità quando lo vide in faccia. Jamie non era interessato al trattamento che stavano riservando all’altro giovane e con educazione, bloccò le evidenti profferte della ragazza. Si informò per una stanza e la giovane, delusa per il rifiuto, con alterigia gli disse di andare a cercarsela da solo, se voleva, lei non conosceva locande da quelle parti. Pagò con la moneta d’argento e uscì. Non aveva notato, che i tre uomini seduti al tavolo poco distante dal suo, non gli avevano tolto gli occhi di dosso, da che era entrato. Non prese subito il cavallo, si incamminò verso la strada per vedere se poteva chiedere informazioni utili. I tre uomini sgattaiolarono fuori dalla locanda, separandosi per non farsi notare. La strada era deserta, sembrava proprio che la fortuna non volesse assisterlo, si girò per tornare al cavallo e si trovò accerchiato dai tre loschi figuri. Uno armato di spada, uno con un pugnale e il terzo con spada e pugnale. “Perfetto!” Pensò il ragazzo, “Non sono venuto a Londra per farmi ammazzare come un cane in una viuzza di Greenwich!”. Sguainò la spada e si preparò al contrattacco. Il suo fisico prestante e la sua abilità lo aiutarono inizialmente, ma ad un tratto uno dei tre, quello con il pugnale, gli saltò sulle spalle cercando di staccargli la pregiata fibbia del mantello in tartan. Riuscì a destabilizzare il suo equilibrio e a farlo rovinare a terra. Gli altri due gli si avventarono sopra, quello con la spada lo ferì ad una coscia, lui rispose con la spada ma si ritrovò improvvisamente con il pugnale alla gola. Tutto successe poi in un attimo. Qualcosa o, più precisamente, qualcuno volò su quel grottesco gruppo, Jamie percepì lo svolazzo di un mantello blu, vide due gambe vestite con pantaloni bianchi e stivali di cuoio marroni, passare con un agile salto, sopra la sua testa. Senti lo sguainare di una spada ed il clangore del combattimento. Riuscì a togliersi di dosso l’uomo con il pugnale e a ferirlo gravemente. L’uomo, che era arrivato in suo soccorso, combatteva con agilità felina contro i due uomini armati di spada. Il terzo, ferito, tentò la fuga, ma stramazzò a terra pochi metri più in là. Jamie si buttò nel duello del terzetto. Lui e il giovane si trovarono a combattere spalla a spalla e, in men che non si dica, si liberarono dei due manigoldi che, vista la propria inferiorità tecnica e la fine fatta dal loro compare, se la diedero a gambe. Jamie si voltò verso il giovane che gli aveva appena salvato la vita. Portava una feluca della Royal Navy, il volto abbassato a guardare il cadavere dell’uomo ucciso da Jamie, il ginocchio piegato vicino al corpo dell’uomo, la mano a sentire se era ancora vivo. Il mantello della divisa della Marina gli ricadeva intorno. Era il giovane che poco prima si stava divertendo nella taverna.

 Il ragazzo moro si rialzò

– L’hai ucciso amico! Ha avuto ciò che meritava, peccato che non siamo riusciti ad arrestare i suoi complici!

 Alzò il viso verso Jamie, sfoderando un sorriso che scoprì i suoi perfetti denti candidi. Non aveva un filo di barba, Jamie notò i suoi occhi di un azzurro intenso, su un bel viso, un’aria sicura di sé, uno sguardo intelligente e vivace. Capì perché le ragazze nella taverna se lo stavano contendendo. Sorrise a sua volta, pensando che avesse veramente una “bella faccia da schiaffi”. Allungò la mano verso di lui.

– Ti devo la vita amico, io sono Jonas Alexis Framer, tu? Vedo che sei della Royal Navy …

Il giovane, ancora sorridendo, spostò il mantello blu sulle spalle per allungare a sua volta il braccio verso Jamie e scoprì i gradi di Sottotenente della Royal Navy. “Sarà mio coetaneo e già Sottotenente?!” pensò lo scozzese.

 – Si, sono nella Regia, mi chiamo Killian Flinth Jones!

– Flinth Jones? Come il Comandante Liam?

 Il giovane Sottotenente rise.

- Si, è mio fratello maggiore!

 – Tuo fratello è una specie di leggenda! Il più giovane capitano nella storia della Royal Navy! Ma anche tu credo che ne seguirai le orme, appena che li avrai diciotto anni e già sei Sottotenente, non posso crederci!

 – Beh! Amico, dovrai crederci!

 In quel momento Jamie vide che sullo zigomo desto di Killian stava aprendosi un rivoletto di sangue

– Eih! Sei ferito, ti hanno colpito durante il duello!

 – Naah! È  solo un graffio, quel bastardo usava pugnale e spada, mi ha fregato quando ho abbassato la difesa sulla destra per parare il colpo a sinistra. Comunque niente che il nostro Colonnello Medico non possa riparare. Tu, piuttosto, sanguini parecchio da quella gamba, vieni con me all’infermeria dell’Accademia, diamo un po’ di lavoro al Dottor Whaile.

Recuperarono i propri cavalli e si diressero verso l’Accademia. Jamie raccontò a Killian di voler entrare all’Accademia della Regia Marina e di aver dovuto penare parecchio con suo padre per arrivare a Londra.

 – Immagino la delusione di tuo padre, un Highlander in Marina. Mio padre si occupava di ingegneria navale, avevamo un cantiere in Irlanda, io volevo essere come lui, era l’uomo migliore che  avessi mai conosciuto … a parte mio fratello Liam.

- E’ morto?

– Si, stroncato da un infarto. Credo che la morte di mia madre lo abbia ucciso, è morto neanche due mesi dopo di lei … Volevo diventare ingegnere, seguire la sue orme, ero la sua ombra quando lavorava … ma a quindici anni sono rimasto solo e mio fratello era l’unica famiglia che mi era rimasta, mi ha portato con sé qui a Greenwich e sono entrato al Royal Naval College. Mi sto impegnando al massimo e sto avendo buoni risultati. Mi piace il mare, ma voglio tornare alla mia Irlanda e ridare benessere alla mia gente, riaprendo il cantiere navale di mio padre. Gli Irlandesi stanno morendo di fame ed è insopportabile …

 - In Scozia le cose non vanno meglio Killian, se scoppia una rivolta io lascio tutto e torno a casa, se posso fare qualcosa anche io per la mia gente lo faccio di cuore.

Arrivarono davanti all’ingresso principale del Royal Naval College. Jamie rimase a bocca aperta, per la magnificenza dell’edificio, che si apriva in due immense ali laterali. Dietro e di lato era circondato da un bellissimo parco.

 – Aspetta di vedere la sala della mensa e poi resterai veramente a bocca aperta amico! È affrescata con le scene della gloriosa storia della Royal Navy, a partire da quando i Tudor l’hanno fondata.

Killian guidò Jamie verso l’infermeria e lì un quarantenne Colonnello Medico dai capelli biondi e i modi affabili li accolse.

 – Che hai combinato questa volta Jones? Cosa ti devo ricucire oggi? Oh oh! Hai la bua su quel bel faccino? Peccato ragazzo, anche se il taglio è sottile è abbastanza profondo da lasciarti la cicatrice. Non ti metterò punti di sutura, sarebbe peggio, useremo dei cerotti. Se ci ripensi e invece che ufficiale vorrai diventare pirata, ti assicuro che questo segno ti donerà parecchio giovanotto!

Il medico rise alla propria battuta e Jones gli fece una linguaccia. Quale pirata! Lui aveva le idee chiare su cosa fare nel suo futuro! Con la confidenza tipica di una buona amicizia gli rispose:

– Whaile, le tue battute fanno schifo e non fanno ridere nessuno! Dai un’occhiata al mio amico Jamie l’Highlander piuttosto, che sta conciato peggio e, conoscendoti,  capace che gli rifili una gamba di legno. Quella si che andrebbe bene per un pirata.

– Ok Jamie l’Highlander, vediamo la tua gamba!

***

 

 

Killian si voltò completamente e gli fece il suo solito sorriso sghembo.

-  Ciao Highlander, speravo di rivederti prima o poi!

Si avvicinarono, allungarono il braccio l’uno verso l’altro ma velocemente l’Ammiraglio sferrò un poderoso destro al mento di Killian, da farlo andare lungo per terra. Nella stanza affianco Emma trasalì al rumore, stava con le orecchie all’erta e aveva capito che Killian era stato colpito, le sembrò di sentire dolore al viso, ma dovette trattenersi dal precipitarsi da lui, era stato molto chiaro sulla necessità di restare nella sua stanza.

Killian ricordava benissimo i pugni di Jamie. Quante volte avevano fatto boxe insieme?! Lui vinceva grazie all’agilità maggiore, ma se Jamie riusciva a colpirlo, con la forza che aveva in quei muscoli, riusciva a tramortirlo, quindi a Killian conveniva giocare di gambe. Era stato un colpo decisamente sleale, non se lo aspettava. Si massaggiò la mandibola, ancora vi era una traccia del livido che gli aveva fatto Emma, adesso se non si era spaccato l’osso era un miracolo.

 – Maledizione Jamie, non dico che mi aspettassi un abbraccio dal mio migliore amico, ma almeno una stretta di mano si, non un pugno a tradimento!

 – Ti meriti anche di peggio bastardo di un irlandese! Ti ho creduto morto per anni! Ti rendi conto di come mi sono sentito dopo la tua ultima lettera e la tua presunta morte?! Sei diventato un pirata, mi devi parecchie spiegazioni! Non potevi mandarmi una lettera e farmi sapere cosa era successo? Sono stato male per te, imbecille che non sei altro! Te la dovrei spaccare quella faccia da schiaffi!

 – Sei tu l’imbecille Jamie, ti pare che da ricercato mandavo una lettera al mio migliore amico per metterlo in un guaio? Ti sei scordato che stavi diventando ufficiale della Regia?

– Tu mi conosci più di chiunque altro al mondo Killian, sei stato un fratello per me, se la causa era buona probabilmente ti avrei seguito!

Killian era ancora a terra, rimase di sale a quella dichiarazione. Jamie avrebbe lasciato la Royal Navy per diventare pirata con lui?

 Jamie allungò il braccio chinandosi, gli afferrò la mano e lo tirò su.

 – Mi dispiace per il pugno Killy! Ora, se sei ancora disposto … anche io mi aspetterei un abbraccio dal mio migliore amico …

Killian rise, nonostante la mascella dolorante e si scambiarono un forte abbraccio di amicizia fraterna. Jamie era sempre stato un sentimentale. Era grande e grosso, più alto quasi di 10 centimetri di Killian e ben più muscoloso. Sapeva nascondere i sentimenti dietro uno sguardo freddo e inespressivo. Ma aveva il cuore tenero, era nobile d’animo, generoso e altruista. Avevano molto in comune e quello che avevano, li aveva legati di quella maschia amicizia che rientra nella sfera sentimentale dell’amore. Era un sentimento profondo e ambedue erano uomini in grado di vivere i sentimenti in modo viscerale. Nulla poteva spezzare sentimenti vissuti in questo modo.

– Credo che dovremo parlare di parecchie cose Killian, lo sai perché sono qui! Ho ordine di catturarti vivo o morto. Con me c’è anche Bill O’ Brian …

- Jamie! Billy è con te?! Riuniamo il nostro trio allora!

– Aspetta! Stai calmo! Ho dovuto fare una messa in scena che non ti immagini! Dovevo metterlo alla prova per vedere da che parte stava, se sentiva più il richiamo della fedeltà alla Royal o agli ideali!

– Ma Billy ha sempre avuto i nostri ideali Jamie ed è irlandese!

– Certo vecchio mio! Ho dovuto creare un alibi sia a lui che a me di fronte al nostro Primo Ufficiale che è inglese. È giovane e spero di rigirarlo, ma non è stupido. Per questo ho dato l’ordine a Bill di armare il cannone, anzi se non torno entro due ore o non gli faccio un segnale, fanno fuoco. Quindi raccontami in breve che è successo e perché Mc Cassidy ti ha messo nei guai, è stato lui a dire che Hook è Killian Jones e che hai ucciso Liam in seguito all’ammutinamento.

 – Tutte frottole Jamie! Siediti e ti racconto come sono andati i fatti!

Jamie si accomodò sulla sedia di fronte alla scrivania e Killian, iniziò il racconto versando ad ambedue del rum, in due dei calici di cristallo intagliato e poi offrendone uno all’amico.

- Ricordi la mia ultima missione? Ti scrissi poiché partii di fretta con Liam e non ci vedemmo a causa della tua slogatura alla caviglia …

- Si certo, ancora conservo la lettera …

- Veramente?! … Beh! Era una missione suicida. Il Re ci inviò in una terra selvaggia per trovare quello che ci dissero “un potente medicinale”. I selvaggi che trovammo sterminarono buona parte dei nostri uomini e quando trovammo la pianta Liam non mi diede ascolto. Non mi fidavo del Re e lui per dimostrazione si graffiò con una delle spine della pianta morendone. La vendetta per la sua morte ingiusta e le angherie che subiva l’Irlanda, mi ha indotto a diventare pirata, a saccheggiare i mercantili che dall’America arrivavano in Inghilterra. Ben poco ho tenuto per me e i miei uomini, non ne ho mai fatto mercanzia, le scorte alimentari le portavo in Irlanda a chi ne aveva bisogno. Tu non sai quanti bambini affamati o morti di fame ho visto … non doveva succedere più. Riguardo a Mc Cassidy …

- Non è uno che gode di buona fama in Scozia e mi fa vergognare di essere suo compatriota!

– Già! Puoi dirlo forte Jamie. Avevo una donna ad Arran, lavorava in una taverna, ebbe la sfortuna di piacere a quel porco. Approfittando della mia assenza la rapì, la seviziò e la rese madre, strappandole infine il bambino lattante. Il mostro, seppi che praticava riti satanici sacrificando bambini. Ritrovai la mia donna troppo tardi, era gravemente malata, non so se c’erano speranze per lei, non lo seppi mai poiché il Duca ci trovò, la uccise davanti ai miei occhi e a me amputò la mano …

- Pensa che ha sparso la voce che è stato Liam, in combattimento ad amputartela, quando ti sei ammutinato!

– Ne sono al corrente … verme schifoso! … Sai quanto amassi mio fratello …

- Lo so, non ho mai creduto a quelle dicerie!

– Lo denunciai anonimamente per l’assassinio di Milah e per quanto avevo scoperto. Fuggì dopo la denuncia ed io l’ho cercato per vendicarmi. Le informazioni raccolte mi portarono a Storybrook ma seppi che non si vedeva da alcuni anni …

 - Difatti è tornato in Scozia ed ha ottenuto il perdono del Re Guglielmo III, di cui è intimo amico, grazie alla scoperta che sei il temibile Captain Hook, sarà riuscito anche a giustificarsi della tua denuncia, ovviamente! Ed è riuscito a mettere la Royal Navy sulle tue tracce. Speravo di trovarti io prima di altri! Ma cosa ci fai da queste parti? Non è la zona dove di solito “lavori”!

– Hai ragione, diciamo che sto lavorando … onestamente in questo periodo …

Killian sorrise con il suo fare ironico, alzando un sopracciglio. A sua volta Jamie, a specchio, alzò interrogativamente il suo sopracciglio sinistro.

– Sai, a Storybrook ho conosciuto una donna …

L’espressione di Killian era cambiata e aveva abbassato lo sguardo sulla scrivania, con un sorriso sulle labbra che non era ironico ma significava altro.

 – La cosa diventa interessante Killy, hai conosciuto una donna?

– Si, una donna d’affari molto scaltra e coraggiosa, che mi ha chiesto di aiutarla per il trasporto di merci preziose. Aveva pensato che usando una nave da guerra pirata, difficilmente altri pirati ci avrebbero attaccato, non sospettando del trasporto merci.

- La Regia non si sarebbe fatta ingannare Killian!

 – Lo so, lo dissi anche a lei che mi preoccupava di più la Royal Navy, così decidemmo di cambiare il nome alla nave.

– Il civile a bordo è lei Killian?

– Si, è lei Jamie, non potevo permettere che le accadesse qualcosa, mi sarei comunque arreso alla Regia se l’avessimo incontrata!

 – Ci tieni molto a lei, o paga bene?

– Te la voglio far conoscere Jamie e capirai qual’ è la risposta alla tua domanda! Vieni con me, sta aspettando di sapere notizie nella mia vecchia cabina da Tenente.

Si alzarono e usciti dalla stanza, Killian bussò alla porta adiacente.

 – Lady Barbra Mc Canzie, con il vostro permesso vi vorrei presentare l’Ammiraglio Jonaes Framer della Ro ..

 – Jamie?!

 – Emma?!

– V ..vi conoscete?

– Certo Killian, Jamie è uno dei migliori amici di mio fratello August, ci conosciamo da quando è stato nostro ospite prima del mio matrimonio ed è stato con August mio testimone di nozze!

 – Per la verità nelle intenzioni di August lo sposo dovevo essere io!

A Killian per poco non prese un colpo, Jamie marito di Emma? Oddio! Certo ad Emma sarebbe andata molto meglio che con quell’idiota perverso di Neal.

– Suo marito?!

 Jamie rise vedendo la faccia di Killian che aveva cambiato colore due volte, passando dal colore naturale al bianco e poi al rosso, si decisamente Killian era geloso!

– Tranquillo amico mio! August non riteneva degno Neal di sposare Emma, mi disse che non gli era mai piaciuto, mi portò nel Maine con la speranza che sua sorella incontrando un aitante Ufficiale della Royal Navy, magari ci ripensasse, ma Emma era innamorata del futuro marito, quindi sappiamo come è andata.

Killian si sentiva ribollire, lui sapeva bene come era andata, doveva essere lui l’Ufficiale aitante che doveva conoscere Emma … Era andato tutto storto nella loro storia mai cominciata, ma ora? Ora erano insieme e il futuro? Purtroppo non prometteva niente riguardo ai suoi desideri ed ai suoi sogni. Avrebbe voluto gridare e spaccare il mondo, ma doveva trattenersi. Forse avrebbe accettato un matrimonio tra Emma e Jamie, lui era un uomo eccellente, almeno l’avrebbe amata e protetta! Il cuore gli diceva però, che non voleva vedere in realtà nessuno, vicino alla donna che amava, se non lui stesso. Ma lui chi era? Un pirata! Un ricercato! Che le poteva promettere per un futuro insieme? Aveva solo il suo cuore, la sua anima, il suo corpo ed il suo indissolubile amore da prometterle! Non sarebbe mai stato abbastanza per lei!

 – Emma perché questa messa in scena? Stai viaggiando in incognito per il Maine a che scopo e Killian sapeva chi tu fossi fin da subito?

 – No, Killian lo ha saputo a tempo debito, sapeva che fossi una donna d’affari ed, effettivamente, ho l’abitudine di darmi una doppia identità, per gestire al meglio la mia gente, vado nel Maine per affari e Killian mi sarà utile, sai gli ho redatto una lettera di Corsa a mia firma, nel caso in cui avessimo incontrato la Regia Marina Militare.

 – Fammi vedere il documento, dovrò inventare qualcosa per quando presenterò la mia relazione al Commodoro Thatcher. Dovrò far in modo di insabbiare la notizia che Hook e Jones sono la stessa persona. Mi dovrò consigliare con il Comandante O’Brian che è un vecchio amico anche di Killian …

 - Perché non lo fai venire qui con la scusa che Lady Barbra vi invita a pranzo, sarebbe un onore per me invitare due Alti Ufficiali della “Nostra gloriosa Marina”, Jefferson continuerà la pantomima del Capitano, Killian resterebbe nella sua cabina e avremmo modo di dialogare e pranzare insieme. A bordo Killian ha un ottimo cuoco …

 - “Solo il meglio per il Gioiello del Reame”, mi ricordo quello che diceva Liam, non mi dire che Paul è ancora con te Killian?!

– Si è così!

L’idea di Emma era piaciuta sia all’ammiraglio che a Killian.

Jamie uscì sulla coperta, fece un segnale positivo al Tenente Stevenson e a Bill. Mandò indietro la barca con i due marinai a portare il messaggio scritto che la civile Lady Barbra Mc Canzie, cittadina Inglese, aveva piacere di pranzare con gli ufficiali della Royal Navy. Ovviamente il Tenente era costretto a restare a bordo, il Primo Ufficiale non poteva lasciare il posto di comando in assenza dei suoi due superiori!

Jamie tornò sottocoperta da Killian, Emma li avrebbe raggiunti per il pranzo.

 – Così l’hai ritrovata infine Killian, hai capito se la ami?

 – Sono pazzo di lei Jamie e ogni momento in più che passo con lei mi rendo conto di quanto sia straordinaria.

– Le hai mai detto dell’anello?

– No, non ho potuto … non dirglielo per favore …

 - Lei ti ricambia?

– So che ha dei sentimenti positivi nei miei confronti ma … sono un pirata ormai o corsaro se vuoi … lei ha delle responsabilità che mi costringeranno a farmi da parte.

Jamie aveva visto bene come Emma guardava Killian, era chiaro come la luce del giorno che si amavano alla follia. La loro storia era molto difficile e contrastata, questo la rendeva ancora più profonda e struggente, poteva immaginare come l’anima passionale, del suo migliore amico, soffrisse per l’idea dell’impossibilità di realizzare un sogno che aveva da anni.

 - Sai Killian, so cosa significa amare, lo provo da quando ho conosciuto mia moglie, è una donna straordinaria, mi manca molto, questi giorni è nato anche il nostro primo figlio …

- Jamie è fantastico amico mio! Ti sei sposato e hai un figlio … sono felice per te. Io non ne ho avuti e non ho avuto moglie … mi piacerebbe poter avere una casa e una famiglia, i miei genitori sono rimasti il mio modello … per me è un sogno che … non si potrà realizzare. Torna da tua moglie quanto prima amico, proteggi lei ed il piccolo, non far scoprire che mi hai trovato e che siamo legati o sarai perseguitato da Re Guglielmo, non voglio che tuo figlio perda il padre per causa mia.

– Killian, saprò cavarmela, inventerò qualcosa con Bill, anche lui deve essere protetto e se tutto andrà bene, ci salveremo tutti. Resta sottocoperta.

Bill giunse a bordo, il Capitano Jefferson lo accolse calorosamente, lo condusse nella stanza di Killian dove avrebbero pranzato insieme a Lady Barbra. Bill controllò a stento la sua emozione nel riabbracciare Killian, quante ne avevano combinate tutti e tre insieme, durante l’Accademia.

Il pranzo fu squisito, la compagnia della bella Lady Barbra fu estremamente piacevole e gli aneddoti che si raccontarono la divertirono non poco.

– Killian ti ricordi la storia con le sorelle Dwein?

Bill esordì con quel riferimento alle due sorelle che avevano dato del filo da torcere a Killian parecchi anni prima. Jamie scoppiò a ridere, Killian guardò preoccupato verso Emma e lei chiese:

- Chi sono queste signorine e cosa è successo con Killian?

Jamie provò a raccontare ma Killian cercò di zittirlo

– Nooo Emma … nulla di importante, questi due idioti mi fecero uno scherzo più idiota di loro ..

 – Bill raccontalo tu, Killy sta cercando di tapparmi la bocca.

I presenti risero, tranne Killian.

 – Cara Lady Barbra, dovete sapere che quando si usciva in gruppo con gli altri cadetti, questi ad un certo punto, se ci vedevano entrare nel loro stesso locale, si alzavano e andavano via, poiché se c’erano delle signorine, questi due bellimbusti monopolizzavano la situazione e “non c’era più trippa per gatto” riguardo agli altri, in verità anche a me non andava meglio. Comunque a Killian interessava una certa Signorina e le due sorelle Dwein avevano entrambe una cotta colossale per lui …

Emma guardò verso Killian sollevando le ciglia interrogativamente, mentre Killian sbuffava e alzava gli occhi al cielo.

– Per farla breve io e Jamie organizzammo uno scherzo a Killy. Gli inviammo un biglietto a firma della Signorina che gli diceva di volerlo incontrare in un tale posto appartato. Due lettere simili a firma di Killian le inviammo alle due sorelle Dwein. Quando Killian si presentò sul posto, arrivarono le due sorelle che, quando si trovarono lì, non ebbero a che dirsi tra loro ma decisero di usufruire del nostro giovane Tenente Jones, il quale aveva tutta l’intenzione di squagliarsela. Il padre delle ragazze si era insospettito dell’uscita con due diverse carrozze delle figlie e le aveva seguite. Noi due ci eravamo appostati per vedere la scena e farci due risate alle sue spalle. Quando arrivò il padre delle ragazze, voleva ammazzare Killian, lo sfidò a duello. Lo scherzo stava finendo male, Killian era sconvolto o duello o matrimonio riparatore, le due ragazze iniziarono a litigare su chi delle due doveva impalmare colui che le aveva compromesse. Ognuna diceva al padre di essere compromessa, mentre l’altra non lo era. Il Conte Dwein capì che la cosa non poteva essere. Killian era uno straccio pallido e noi intervenimmo scusandoci per l’equivoco e dicendo che effettivamente il povero Killian era innocente e non ne sapeva nulla. Non ci fu ne duello e ne matrimonio. Fortuna che il Conte era un buontempone, la prese sul ridere e, con cipiglio poi severo, trascinò le figlie in carrozza per riportarle a casa, mentre quelle due pazze continuavano a sbracciarsi fuori dal finestrino gridando “Killian sposa me, sposa me!”. Tornammo ai nostri alloggi, Killian non ci parlò per due giorni. In più la cosa si era saputa tra i cadetti e per un pezzo ci presero in giro tutti e tre. Anche Liam lo seppe e fece una ramanzina colossale al fratello sulla forma corretta eccetera eccetera.

Jamie, Jefferson ed Emma si sbellicavano dalle risa, Killian era ancora imbronciato al ricordo.

– Peccato amico che non ti sei sposato con una delle due, non hanno trovato nessuno e sono ancora zitelle!

– Non vi chiedete perché? Non dovrei dirlo per galanteria, ma sembravano due ufficiali dell’esercito russo!

Risero tutti questa volta e il pranzo volse al termine. Il momento di congedarsi e riprendere il viaggio era giunto.

Jamie e Bill ora avevano una grande responsabilità, dovevano inventare una enorme bugia da raccontare al Commodoro. Jefferson Fox ebbe un’idea.

– Sapete cosa mi è successo giorni fa mentre dalla Virginia riportavo verso il Maine Lady Barbra? Abbiamo incontrato una nave pirata, il comandante un vero tipaccio, lo chiamano Hook per l’uncino che porta al braccio. Il vento era buono e quando ha provato ad attaccarci, siamo stati così veloci a caricare i cannoni che siamo riusciti a farlo colare a picco con tutta la sua dannata Jolly Roger. Il Capitano Jefferson Fox ha abbattuto ed eliminato il famigerato Hook. Non c’è una taglia sulla sua testa? Come devo fare per riscuoterla?

– Puoi provare che hai abbattuto la Jolly Roger?

– Vi basta l’insegna del suo nome?

Jamie e Bill si guardarono in viso. Un buon motivo c’era se Killian lo aveva ribattezzato Fox.

 – Amico, se ci procuri l’insegna avremo la prova da mostrare per primo al nostro Tenente di bordo.

Intervenne Killian

– Jefferson vedi in stiva da Nicodemo, l’ha conservata come ricordo.

Il problema sembrava risolto, avrebbero avuto una storia credibile da raccontare e avrebbero avuto una prova da mostrare anche al Commodoro, forse erano salvi.

Si lasciarono così, portandosi l’insegna della Jolly Roger e la gioia di essersi ritrovati con un amico che amavano e stimavano. Si salutarono sotto coperta con Killian, mentre con Jefferson e Lady Barbra lo fecero alla luce del sole, in modo da essere visti dal Tenente Stevenson. La scialuppa tornò a prenderli, salirono sulla loro nave e convocarono il Primo Ufficiale per raccontargli quanto saputo e soprattutto mostrargli il pezzo di relitto. Il Giovane ne fu contento, la sua fidanzata lo attendeva a Glasgow, era ora di tornare a casa.

Jamie e Bill si accordarono per compilare il diario di bordo e poi il rapporto per il Commodoro, lo avrebbero firmato con il Tenente Stevenson.

 

L’Ammiraglio Jonass Alexis Framer era rimasto solo nella sua cabina, avevano compilato il rapporto, firmato e messo timbri. Ora sentiva il suo petto leggero, il macigno che gli pesava da anni sembrava sparito. Infilò la mano destra nella tasca interna, posta sul lato sinistro del torace. Prese il suo portafogli e sfilò da esso una vecchia lettera ingiallita. Erano anni che la teneva lì, l’aveva letta centinaia di volte, era da tanto che non lo faceva e volle rileggere quelle righe dell’amico carissimo, scomparso da troppo tempo.

Glasgow 1714

Mio carissimo Jamie,

mi dispiace per la tua caduta da cavallo e per la caviglia, ci ha impedito di vederci, volevo salutarti, parto per questa nuova missione improvvisa con Liam.

Ti volevo raccontare cosa mi sta succedendo,

già so che dirai che sono un pazzo,  io per primo credo di esserlo

Non riesco a capire cosa mi è successo nel Maine,

ricordi quando mi hai parlato della Principessa Emma?

Non la conosci neppure tu ma ti hanno detto che è bellissima.

Pensa, non sono riuscito a vederla in viso per una serie di ridicole circostanze

Ma stranamente ho sentito una forte attrazione per lei

Avendola solo vista di spalle!

Lo so, la tua diagnosi è di pazzia galoppante!

Sono innamorato della sua immagine, non faccio che pensarla.

Mio fratello si arrabbia di continuo con me perché sono distratto,

non posso farci nulla. Ti avevo detto scherzando che se era così bella,

me la sarei riportata a casa e l’avrei sposata.

Be! Ti dirò che è quello che voglio fare veramente.

Finita questa missione torno da lei, la voglio vedere in viso

Voglio capire cosa mi ha fatto. Voglio ritrovarla e capire i miei sentimenti

Se sono veri come sento e se lei mi ricambia

La chiederò in moglie a suo padre,

in fin dei conti ho un titolo nobiliare anche io

Il Principe James mi sembra un tipo liberale.

Liam dice che sono pazzo

ma mi ha dato il permesso di donarle l’anello con brillante di nostra madre, ha detto che è degno di una principessa,

nostra madre lo è sempre stata per nostro padre.

Sono pazzo e felice Jamie.

Spero che quando ci rivedremo, al mio fianco ci possa essere Emma.

Ti auguro pronta guarigione,

prega per me Jamie, come io prego per te.

 

Il tuo fedele amico

Killian Jones

 

 

Jamie ripiegò la lettera. Si erano rivisti e al fianco di Killian c’era Emma. I sentimenti che li legavano erano di amore puro. Gli augurò mentalmente di poter essere felici. Si accese la pipa con l’acciarino, accostò il portacenere, avvicinò la fiamma ad un angolo della lettera, la vecchia carta ingiallita prese fuoco immediatamente. Depose il foglio nel portacenere e la osservò annerire ed in fine sbriciolarsi. Era l’ultimo legame materiale che aveva con Killian. Nessuno doveva scoprirlo, Hook quel giorno era morto, la Jolly Roger affondata. Nessuno avrebbe potuto sapere che, in fondo al cuore, il legame, con quello che era ancora il suo migliore amico, sarebbe sopravvissuto. Non sapeva nulla del futuro, sapeva solo che stava tornando a casa, sapeva che avrebbe lasciato la Royal Navy. Doveva proteggere la sua famiglia, sarebbero partiti presto per la Francia, Clairette aveva dei parenti lì, avrebbero ricominciato una nuova vita.

 

 

Era notte ormai, sulla Stella del Mattino regnava il silenzio.

– Emma?

Killian bussò alla sua porta, lei si era liberata della parrucca, si era spazzolati i capelli e aveva indossato la sua candida camicia da notte di leggero lino. Gli aprì e si scostò per lasciarlo entrare. Il suo sguardo era malinconico.

 – Che succede Killian?

- Ho bisogno di te Emma, ho bisogno che mi tieni tra le braccia questa notte … fammi restare qui con te, ho bisogno di sentirti vicina, di sentire la tua pelle contro la mia … non voglio altro Emma, ti prego.

Lo prese per mano, lo portò verso il suo letto, gli accarezzò il viso, lo baciò delicatamente sulle labbra, lui ricambiò. Le sue mani affusolate iniziarono ad aprire il suo panciotto, la camicia nera. Infilò le mani tra gli indumenti ed il suo petto, spostò gli indumenti verso la schiena e li fece scivolare dalle sue braccia, Killian le sciolse il laccio dell’arricciatura dello scollo e fece lo stesso. Con una carezza, sulle spalle di Emma, le fece scivolare dalle braccia il lino che la copriva. Si distesero sul letto. Lei lo avvolse tra le braccia, lui le accarezzava la pelle morbida dell’addome, risalendo verso il seno.

 – Ho vissuto una giornata veramente intensa oggi Emma. Non pensavo di rivedere Jamie e Billy, i nostri sentimenti non sono cambiati in questi anni, è stata ed è una vera amicizia. Ho avuto paura di perderti amore, tu mi hai dato coraggio. Vorrei che questo viaggio non finisse più Emma, vorrei restare così con te. Sono tuo ormai Emma, lo sono sempre stato e lo resterò anche quando questo finirà. Non posso darti altro che me stesso. Oggi sono morto, Captain Hook è morto. È andato via quando mi hai regalato questa mano ed è affondato con la Jolly Roger, quando Jefferson l’ha fatta affondare … ho tanti punti interrogativi davanti a me. La mia unica certezza è quello che sento per te.

Emma non rispondeva, lo lasciava parlare, era un bisogno che Killian aveva in quel momento, liberare i propri pensieri. Doveva aiutarlo a mandar via la malinconia. Si mosse verso di lui, carezzandogli il petto, Killian iniziò a reagire, il cuore iniziò a battergli più velocemente, lo sentì poggiando le labbra al centro del suo torace per baciare il punto dove sapeva essere il suo cuore. Killian le accarezzò i lunghi capelli. Emma spostò le labbra su un capezzolo di Killian, lui ebbe un sussulto

 – Ti piace qui?

Chiese lei timidamente

– Non sai quanto Emma …

Incoraggiata, nonostante la propria inesperienza, provò a fare come lui aveva fatto con lei, lo solleticò con la punta della lingua e lui ebbe un sospiro ed un ansimo di piacere

 – Emma … stai giocando con il fuoco, non voglio scottarti!

Lei sorrise divertita e visto le reazioni di Killian alle sue carezze continuò, scendendo sempre più verso la cintura dei suoi pantaloni di pelle. La aprì  e la fece scivolare via, aprì i bottoni della patta e sfilò via lentamente, ma con energia i pantaloni. Restava l’ultimo indumento intimo di lino, chiuso da due laccetti, li aprì e liberò la sua intimità, carezzò la pelle setosa, che aveva conosciuto e accarezzato, con la scusa della forte febbre che aveva afflitto l’uomo che amava. Ora lui era pienamente cosciente, la guardava non credendo ai suoi occhi, con il fuoco del desiderio che li illuminava. Emma schiuse le labbra su di lui. Egli chiuse gli occhi andando indietro con la testa, la sensazione piacevole lo invase completamente. Sentì il calore umido della sua bocca avvolgente e il movimento ritmico che lo stava portando all’estasi.

– Emma se continui così non potrò trattenermi a lungo …

- Voglio vedere la felicità nei tuoi occhi Killian, non ha importanza, Hook è morto ma voglio che tu ti senta vivo, lasciati andare, come hai chiesto a me, sentirai solo piacere.

Anche quella notte fu la loro, non c’era altro al mondo che il loro amore. La gioia di dare più di quella di ricevere. Killian le aveva promesso di farla sentire felice e aveva mantenuto la promessa. Emma a sua volta gli aveva fatto la stessa promessa. Erano simili anche in questo. Anche Emma mantenne la sua.

 

Angolo dell’autrice

Cari lettori, quali sono i vostri sentimenti profondi? Avete mai vissuto un’ amicizia profonda come quella tra Jamie e Killian? Un amore come questo dei nostri Captain Swan?

Se non vi è capitato spero che vi capiti. L’amore nei suoi significati ha tante facce è come un Brillante e se lo ponete sotto un fascio di luce, ogni facciata moltiplicherà la luce riflessa. Vi siete mai chiesti perché come dono d’amore si dice che un Diamante è per sempre?

Un saluto a chi leggerà e un grazie a chi vorrà recensire e soffermarsi su queste domande.

Alla prossima. Con affetto

Lady Lara

 

   
 
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