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Autore: DJ_AmuStar    07/02/2016    3 recensioni
14 Febbraio, il giorno degli innamorati. San Valentino.
Quel giorno è tradizione fra le coppie scambiarsi un regalo o molto più comunemente della cioccolata. Inoltre succede molto spesso che le ragazze o i ragazzi, scelgano proprio questo giorno per dichiararsi a coloro per cui provano un certo interesse amoroso.
Non era sicuramente il caso di Svizzera.
Ormai da tempo immemore aveva palesato i suoi sentimenti nei confronti di Beatrice, conosciuta più comunemente come Città del Vaticano.
Certo, c’era voluto del tempo visto il carattere dello svizzero, non tenendo conto del periodo in cui Beatrice era diventata Lucia, Stato della chiesa, cambiando totalmente personalità e mettendo in grande difficoltà i sentimenti di Vash.
Ma come si dice, tutto è bene quel che finisce bene…
- Maledizione, è QUEL giorno?! -
…o quasi.
[tratto dal testo]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liechtenstein, Nuovo personaggio, Svizzera/Vash Zwingli
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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14 Febbraio, il giorno degli innamorati. San Valentino.
Quel giorno è tradizione fra le coppie scambiarsi un regalo o molto più comunemente della cioccolata. Inoltre succede molto spesso che le ragazze o i ragazzi, scelgano proprio questo giorno per dichiararsi a coloro per cui provano un certo interesse amoroso.
Non era sicuramente il caso di Svizzera.
Ormai da tempo immemore aveva palesato i suoi sentimenti nei confronti di Beatrice, conosciuta più comunemente come Città del Vaticano.
Certo, c’era voluto del tempo visto il carattere dello svizzero, non tenendo conto del periodo in cui Beatrice era diventata Lucia, Stato della chiesa, cambiando totalmente personalità e mettendo in grande difficoltà i sentimenti di Vash.
Ma come si dice, tutto è bene quel che finisce bene…
- Maledizione, è QUEL giorno?! -
…o quasi.
 
***Pochi minuti prima ***
Svizzera si era svegliato presto come al solito, aspettando la sorellina Liechtenstein per la colazione. Quando arrivò in cucina dal fratello, Lily lo salutò allegramente sfoggiando uno dei suoi splendidi sorrisi, cosi gentili e dolci che avrebbero sciolto il cuore a chiunque.
- Buongiorno fratellone, hai dormito bene? -
- Buongiorno Lily. Si, ho dormito abbastanza bene e tu? - disse continuando a leggere il giornale mentre beveva il suo caffè.
La bionda ormai era abituata al carattere del fratello e sapeva che anche se poteva sembrare un po’ freddo, in realtà era un ragazzo disponibile e dal cuore d’oro, ma solo con le persone che voleva lui.
- Molto bene fratellone. - fece sedendosi e continuando a sorridere. - A proposito, volevo chiederti una piccola curiosità… - continuò arrossendo lieve ma con uno sguardo piuttosto curioso.
- Dimmi pure. -
- Oggi viene a trovarti la signorina Beatrice vero? -
- Sì, era da tanto che non ci vedevamo e Bea ha insistito per venire a trovarmi qua da noi. - disse riabbassando lo sguardo su un articolo di giornale che lo interessava particolarmente. Aveva la specialità nel riuscire a fare due cose contemporaneamente senza doversi sforzare troppo, ed ascoltare Lily mentre, al tempo stesso, leggeva il giornale non era certo qualcosa di diverso.
- Perché me lo domandi? -
- Beh ecco…ero curiosa di sapere se avevi in mente di portarla in qualche posto speciale…e che cosa le hai fatto di regalo per oggi! - disse allegramente non vedendo l’ora di sentire che cosa avrebbe risposto Vash.
Il biondo distolse lo sguardo dal giornale, con un’espressione piuttosto perplessa e la guardò interrogativo.
- Perché dovrei averle fatto un regalo? Lo sai come la penso sulle spese superflue e inutili, a meno che non si tratti di un evento specifico si intende. Inoltre le ho già fatto il regalo di compleanno, quindi non vedo cosa dovrei comprare in più…  -
- Ma…fratellone oggi è San Valentino, pensavo che avresti fatto un bel regalo alla signorina Beatrice anche per un evento come questo! - disse piuttosto sorpresa e delusa dalla risposta del fratello maggiore.
Il biondo sputò il caffè sporcando il giornale e la tovaglia, per poi guardare Liechtenstein con sguardo incredulo e scioccato.
- Che giorno è?! -
- E’…è San Valentino fratellone…- disse piuttosto titubante vista la reazione inaspettata di Svizzera.
- Maledizione, è QUEL giorno?!-

*Tempo presente*
 
Liechtenstein lo guardò per qualche secondo, notando un leggero panico nell’espressione dello svizzero.
- …Vash non ti sei scordato che oggi era San Valentino..vero..? -
- Mi dispiace ammetterlo ma me ne ero completamente dimenticato. Nell’ultima settimana ho avuto così tante cose da fare, che quando Beatrice mi ha detto quando vederci non ci ho dato molto peso alla data precisa e a che cosa stava a significare. - disse alzandosi in piedi e cominciando a camminare avanti e indietro cercando di trovare una soluzione.
Non aveva il tempo di andare a comprarle qualcosa di bello o particolare che le piacesse ormai, soprattutto perché era Domenica e i negozi erano tutti chiusi in città quel giorno, se non determinati posti, dove però era già cosciente che non avrebbe trovato alcunché.
I fiori erano troppo banali…avrebbe potuto farle della cioccolata, in fondo era piuttosto bravo e ne sapeva fare di molto buona in poco tempo.
Però anche l’anno prima le aveva fatto del cioccolato, quindi probabilmente Città del Vaticano si aspettava qualcosa di diverso. Sapeva bene che lei amava la cioccolata e che l’avrebbe accettata volentieri ma…la conosceva abbastanza bene da sapere che si sarebbe tenuta la delusione tutta dentro senza esprimerla apertamente. Un po’ per il suo carattere e un po’ per non farlo preoccupare o dispiacere.
Inoltre sapeva meglio di chiunque altro che sicuramente si era impegnata come sempre per fargli un regalo speciale. E quell’anno anche lui avrebbe ricambiato con qualcosa di altrettanto unico e meraviglioso.
Ma cosa..?
- Lily ho bisogno di un tuo consiglio…cosa potrei fare a Beatrice di speciale? -
La bionda sembrò pensarci un po’ su e poi lo sguardo le si illuminò e si avvicinò a Vash.
- Fratellone, quando arriverà Beatrice? -
- Credo stasera nel tardo pomeriggio…perché? -
La ragazzina sorrise raggiante.
- Ti ricordi quella sorpresa che volevi farle per il compleanno? -
- Sì…credevo sarebbe venuta qua, ma per impegni sia miei che suoi alla fine lei ha dato una festa a casa sua ed io non sono potuto andare quest’anno…- fece con espressione un po’ delusa. Poi una lampadina gli si accese. Non solo doveva ancora darle il regalo di compleanno…c’era anche…
- Potresti portare a termine quella sorpresa che avevi in mente no? Dovevi metterla a punto ma a causa degli impegni dell’ultima settimana non hai potuto vero? Oggi potresti approfittarne.  - disse sorridendo incoraggiante Lily. 
Lo svizzero accennò un sorriso, stavolta sicuro di ciò che doveva fare.
- Lily dovrai darmi una mano nel tenere compagnia a Bea fin quando stasera non avrò ultimato la sorpresa…sei sicura di poter…-
- Nessun problema fratellone, ti darò volentieri una mano. - fece sorridendo e annuendo decisa.
- Grazie mille Lily…- fece accennando un nuovo sorriso il biondo.
Quel pomeriggio sarebbe stato intenso. Avrebbe dovuto preparare una cioccolata deliziosa per Bea e poi correre a ultimare la sorpresa.
 
**Più tardi, nel tardo pomeriggio**
 
Città del Vaticano arrivò davanti la casa di Vash emozionata più mai. Era da così tanto tempo che non lo vedeva, non contando il fatto che non si erano visti nemmeno per il suo compleanno.
Cercò di assumere una certa compostezza, si sistemò i suoi bellissimi capelli mossi, castano scuro e lunghi e suonò il campanello.
Quando la porta si aprì, la mora rimase leggermente delusa trovandosi davanti non il suo Vash ma Lily. La ragazzina era di poco più alta di lei, nonostante Beatrice fosse di gran lunga più grande della bionda. La cosa l’aveva turbata sempre un pochino, ma non poteva farci niente se era estremamente bassa purtroppo.
- Oh? Ciao Lily, c’è Vash? -  chiese la ragazza salutando gentilmente con un sorriso la bionda.
- Ciao Beatrice, Vash non c’è al momento ma sarà qui in poco tempo te lo garantisco. - rispose sorridendo dolce Liechtenstein. - Entra pure se vuoi. -
- Oh, grazie mille. Sei gentile come sempre. -
Città del vaticano entrò nella casa di Svizzera e Liechtenstein e si sedette sul divano.
Passarono diversi minuti, in cui Lily cercò di tenerle compagnia e di distrarla meglio che poteva.  Purtroppo un pensiero continuava ad assillare la mora.
Che Vash si fosse dimenticato del loro appuntamento? Che avesse avuto un contrattempo importante e non potesse più vederla?
Stava per chiedere a Lily che cosa stesse facendo di preciso il suo amato Vash, quando la porta del salotto si aprì di slancio ed uno Svizzera entrò nella stanza sudato e ansimante.
- Vash! Va tutto bene?? - chiese preoccupata Città del vaticano avvicinandosi al ragazzo in questione.
- Si, tutto a posto…è che ho fatto di corsa. Scusa per averti fatto aspettare. - fece ancora affannando il biondo.
- Non preoccuparti, l’importante è che va tutto bene e che sei qui…- fece sorridendo rincuorata e guardandolo felice.
Svizzera era finalmente arrivato. Il suo Vash era arrivato. E si erano finalmente rivisti dopo tanto tempo.
- Comunque…vieni con me, ti devo portare in un posto. - fece lo svizzero arrossendo lievemente e prendendola per mano.
La ragazza arrossì ed annuì sorridendo.
- Va bene…-
- Divertitevi! - fece Liechtenstein allegramente.
- Sì, a dopo Lily. - fece accennando un sorriso Svizzera.
- A presto Liechtenstein e grazie per la compagnia. - disse Città del vaticano sorridendo gentilmente.
- Di niente signorina Beatrice! A presto! - fece Lily salutandoli dalla porta dell’ingresso, mentre i due innamorati si allontanavano camminando verso il centro della città.
Svizzera guardava davanti a se con decisione continuando però a stringere la mano di Città del vaticano nella sua.
La ragazza teneva lo sguardo basso, leggermente imbarazzata. Il ragazzo non l’aveva mai tenuta così a lungo per mano fino a quel momento, inoltre sentiva come un qualcosa di diverso nella sua stretta. Era sì decisa e forte…ma al tempo stesso gentile.
Avrebbe voluto dirgli così tante cose, ma l’unica cosa che riuscì a fare per tutto il tempo fu di guardarlo di soppiatto.
Osservava attentamente i suoi lineamenti, la linea della bocca, la sua espressione seria che tanto adorava di Svizzera e i suoi occhi. Di un verde intenso e profondo che quasi non si poteva neanche dire più verde, ma si tuffava nel blu. Era da così tanto che non lo vedeva che gli mancava anche soltanto poter vedere il suo viso, e tutti quei piccoli dettagli che lo rendevano…semplicemente Svizzera.
Dopo qualche minuto, in cui si sentiva osservato, Vash abbassò lo sguardo incrociando gli occhi color nocciola e dalle ciglia lunghe di Bea.
La ragazza arrossì distogliendo lo sguardo e guardando davanti a sé imbarazzata.
- Allora…dove mi porti? - fece dopo un po’.
- Nella piazza principale della città. -
- Ah…capisco…-
Passò qualche minuto di silenzio, finchè non arrivarono davanti alla torre dell’orologio.
- Eccoci. -
- Ehm…Vash ecco, prima non c’è stata occasione ma…buon San Valentino.- fece sorridendo dolce ed arrossendo al tempo stesso Beatrice, mentre porgeva al ragazzo un pacchetto.
Svizzera lo prese in mano e lo aprì. Sorrise,
Era uno dei classici maglioni che Città del Vaticano gli regalava spesso. Era rosso ed aveva alcuni cuori ricamati qua e la. Al centro vi era una scritta in cui c’era scritto “Novi? No, Vash” con un cuore rosa accanto.
- Spero tanto che ti piaccia…- fece sorridendo la mora.
- Certo che mi piace Beatrice…grazie.- disse Svizzera accennando un sorriso.
Forse era un po’ imbarazzante e con la scritta inusuale, tipico delle battute di Beatrice; ma lo adorava e sapeva che lei ci aveva messo tutto il suo impegno e amore nel farlo.
- Questo è per te. - continuò porgendole un cuore di cioccolato decorato con delle roselline di zucchero gialle e rosse.
- Oh…grazie mille. La tua cioccolata è sempre la più buona, sei stato molto…-
- Non è finita qui. Aspetta…- fece sorridendo.
La ragazza arrossì. Erano rare le volte in cui il biondo sorrideva veramente. E la maggior parte di esse succedeva solo con lei, anche se di rado. Beatrice non riusciva comunque a farci l’abitudine ai suoi sorrisi.
- Cosa…? - chiese poi timidamente Città del Vaticano.
Non dovette aspettare molto per capirlo.
L’orologio rintoccò l’ora risuonando una particolare melodia familiare alle orecchie di Bea. La ragazza alzò lo sguardo e vide i pupazzetti di legno uscire dalle porticine ai lati dell’orologio, e spalancò gli occhi per la sorpresa. Le statuine rappresentavano lei e Vash che ballavano, piroettando e girando sul loro piccolo piedistallo.
-…la nostra canzone…è…la melodia che…- fece girandosi verso il biondo.
- Sì…la sinfonia che abbiamo ballato per la prima volta insieme…- disse sorridendo.  - Buon San Valentino, Beatrice…-
Gli occhi di Città del Vaticano si inumidirono, e piccole lacrime iniziarono a rigarle il volto.
- Sciocco…così mi commuovo…- fece diventando tutta rossa.
- Vieni qua. - fece ridacchiando Svizzera abbracciandola. -  Sei sempre la solita..-
In quel momento le ricordava la ragazzina che aveva conosciuto secoli prima. La ragazzina che lui si rifiutava di proteggere, così timida e riservata. Poco tempo dopo invece decise che avrebbe fatto di tutto per quella piccola fanciulla così dolce e fragile, ma al contempo forte e decisa. L’avrebbe protetta a costo di qualunque cosa.
- Grazie….grazie…- disse sottovoce la mora rifugiandosi fra le sue braccia.
- Non è finita qui… -  fece il biondo scostandosi e mostrandole un carillon. - Buon compleanno Beatrice Stefania Pia Leonia…anche se in ritardo…-
La ragazza, con ancora gli occhi lucidi, prese fra le sue piccole mani delicate quell’oggetto.
Notò che tutto intorno vi erano state intagliate delle scene. Gli episodi più importanti della storia fra lei e Vash. Aprì delicatamente quella piccola scatolina e una dolce melodia risuonò, mentre una riproduzione di quelle statuine viste poco prima girava davanti ai suoi occhi su se stessa. Erano lei e Svizzera che ballavano su un piccolo piedistallo. La melodia era la stessa, ma risuonava con un suono più dolce e meno meccanico di quello sentito poco prima.
All’interno del coperchio notò una scritta intagliata nel legno.
“Ora e per sempre tuo, Vash.”
- So che forse non è un granchè…non sono bravo come Trentino-Alto Adige nell’intagliare il le-..-                           
Il ragazzo non fece in tempo a finire la frase che Beatrice gli saltò al collo abbracciandolo.
- Ti amo Vash, ti amo tanto! - disse fra le lacrime di commozione e felicità, continuando a abbracciarlo. - Grazie...di esistere e di essermi sempre stato vicino. -
Il ragazzo ricambiò l’abbraccio accarezzandole i capelli.
- E starò al tuo fianco per sempre…perché voglio proteggerti…e perché ti amo…-
Si scostò lievemente da lei prendendole il viso fra le mani e baciandola dolcemente.
La ragazza rimase inizialmente sorpresa, per poi ricambiare con dolcezza il bacio.
Alla fine quel San Valentino era andato decisamente meglio di quanto si potessero aspettare entrambi…soprattutto Svizzera. E ne avrebbero condivisi di sicuro tanti altri.
 
 .:Angolo dell'Autrice:.
Allora cominciamo col dire che questa One-Shot è stata scritta come premio per un contest. FedeEvilQueen mi ha chiesto se potevo scrivere qualcosa sulla sua coppia (la Città del VaticanoXSvizzera aka Swissvat) ed eccoci qua. Visto che siamo vicini a San Valentino mi sono detta...ma si! Facciamola con questo tema.
Spero vi sia piaciuta :) Commentate!!
  
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