PROMISE IN THE WIND
La comunicazione di Raven aveva creato scompiglio nella grande sala ma le parole di Bellamy risultarono nitide e chiare.

“Clarke dobbiamo andarcene… ora”.

Clarke incrociò il suo sguardo a quello di Bellamy e vi rimase aggrappata, come fosse una scialuppa di salvataggio, come fosse un ancora di salvezza. Era perfettamente consapevole di quello che doveva fare ma guardare quegli occhi profondi la confondeva, la portava sempre fuori strada. La voglia di tornare a casa con lui le invase e per un secondo, solo per un secondo di concesse di immaginare come sarebbe stato rientrare al campo dopo tre mesi di lontananza, come sarebbe stato passare del tempo con Bellamy, Octavia, Raven, sua madre ma in particolare con Bellamy. Non poteva accedere e Clarke lo sapeva. A distruggere definitivamente il suo sogno fu l’intervento di Lexa.

“È necessario che un ambasciatore del tredicesimo clan resti a polis”.

Lo sguardo del ragazzo si staccò da quello di Clarke che iniziò a studiare attentamente l’espressione di Bellamy. Era teso, agitato, pronto a tornare a casa e progettare una guerra, era fiero e spaventato allo stesso tempo. Stanco ma bellissimo. Bellissimo.. era un concetto nuovo per Clarke. Non aveva mai voluto affrontare quello che provava per Bellamy.. ma davvero provava qualcosa? Non poteva essere semplice amicizia? E se non lo fosse stato? Era il dubbio a cui da 86 giorni circa cercava di dare una risposta, invano. Era certa del fatto che lui fosse intenzionato a proteggerla ma poi? Cosa cera sotto? Qualche intenzione non detta? Troppe domande a cui non riusciva e a cui non voleva dare una risposta.

“non è un posto sicuro”.

Bellamy rispose a Lexa senza superiorità o cattiveria. Voleva solo sottolineare un concetto: Clarke li non era al sicuro, lo sarebbe stata a casa, vicino a lui. Ma il capo dei Terrestri aveva la risposta pronta.

“Clarke sarà al sicuro, sotto la mia protezione”.

Non si poteva contraddire. Lexa poteva garantire la protezione di Clarke e forse era questo che faceva soffrire Bellamy. Lui non era certo di cosa provasse per Clarke ma qualcosa cera.



Partire per Arkadia aveva peggiorate i pensieri del ragazzo. Il viaggio gli lasciava troppo tempo per pensare. Clarke era al centro dei suoi pensieri. Temeva di perderla. Non poteva permetterselo. Doveva sopravvivere per lei. Per rivederla. Era una promessa.

Clarke era affacciata al grande terrazzo e osservava la sua gente che si organizzava per rientrare al campo e nel silenzio della notte scura sentì un brivido caldo lungo la spina dorsale. Il calore la invase dolcemente e un vento leggero le portò all’ orecchio il sussurro di una promessa. Una promessa che Bellamy aveva suggellato con il destino per lei, e per lei solamente.

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Genteeee! Buona sera! Grazie per essere arrivati in fondo a questo delirio (perché è più un delirio che una storia ahaah). Spero che vi sia piaciuta nonostante tutto. Lasciatemi un commentino se vi va 
Un grande abbraccio
Marti_975