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Autore: NonTiScordarDiMe4    08/02/2016    1 recensioni
Clary tenta per l’ennesima volta di fare un ritratto a Jace.
Un semplice momento Clace molto fluffoso che rispecchia il mio amore per questa coppia e per il disegno.
Spero tanto che vi piaccia!
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clarissa, Jace Lightwood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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YOUR FACE IS A WORK OF ART
 
Clary chiuse gli occhi e fece un respiro profondo.
Era seduta alla scrivania della camera da letto e la luce del primissimo mattino copriva di raggi azzurrini il foglio in attesa davanti a lei. Riusciva a sentire il respiro di Jace, ancora addormentato, alle sue spalle e, anche se non lo vedeva, nella sua mente erano impressi tutti i dettagli della sua figura, i capelli arruffati sparsi sul cuscino, un braccio morbidamente ripiegato sul petto.
Sorrise tra sé e posò lo sguardo con rinnovata decisione sulla carta immacolata. Si era decisa a fare l’ennesimo tentativo di ritrarre il viso che amava più di tutti, ma che non era mai riuscita a catturare, quasi fosse dotato di una propria irragionevole volontà, proprio come il proprietario.
Appoggiò la punta della matita sul foglio e incominciò a disegnare. Partì come al solito dal contorno del viso: dalla tempia sinistra per poi scendere allo zigomo, alla linea pronunciata della mandibola e poi a quella del mento. Ottenne una linea appena accennata ma abbastanza soddisfacente. Passò con rinnovata sicurezza alle sopracciglia e poi al naso, lasciando volontariamente gli occhi per ultimi. Con la bocca ebbe qualche difficoltà: voleva rendere al meglio le sue labbra piene, morbide eppure non femminili, piegate all’insù in un espressione divertita. Ombreggiò appena il mento e salì ai capelli che ritrasse smossi e un poco arruffati, ricci sulle tempie e appena troppo lunghi sulla fronte. Passò quindi all’occhio sinistro, quello visto di scorcio, la linea superiore incorniciata da ciglia chiare, la pupilla luminosa diretta verso l’osservatore, senza alcuna timidezza. Fece lo stesso con il destro e quindi iniziò a preoccuparsi delle ombreggiature, al rendere i piani e le curve di quel viso espressivo.
Il volto aveva appena iniziato a sembrare un poco realistico quando Clary si dedicò al resto del corpo. Ritrasse Jace seduto a gambe incrociate per terra, di tre quarti rispetto all’osservatore che però vedeva comunque chiaramente il pugnale degli Herondale che stringeva tra le mani. Sembrava quasi che qualcuno lo avesse sorpreso a giocherellare con l’oggetto e lui si rifosse appena ripreso dalla sorpresa del momento.
Era così presa dal lavoro che non si accorse del vero Jace che, alzatosi dal letto con il suo caratteristico passo felpato, l’ aveva raggiunta e ora la osservava disegnare curioso da sopra la spalla.
Quando sentì il suo fiato sul collo sobbalzò e per poco la mano che impugnava la matita non ebbe uno spasmo, rigando il foglio.
“Dannazione Jace” disse, in parte irritata e in parte imbarazzata “Quante volte ti devo dire di non spaventarmi quando disegno?” poi si accorse dell’espressione di lui e l’irritazione lasciò il posto allo stupore. “Jace? Cosa c’è?”
“E’…” il ragazzo si schiarì la voce “E’ davvero bellissimo” disse, staccando lo sguardo dal foglio e rivolgendole un piccolo sorriso.
“Sempre il solito modesto” Lo stuzzicò lei punzecchiandolo con la matita
Lui ridacchiò “Bè, il modello è davvero notevole, non c’è che dire, ma sul serio Clary è… voglio dire, sono io. Non eri mai riuscita a disegnarmi.”
Non era una critica, ma una semplice verità: la ragazza ci aveva provato un milione di volte, ma era sempre finita con lei che perdeva la pazienza, appallottolava il foglio e lo buttava contro la parete, borbottando a mezza voce su quanto fosse inutile intestardirsi.
Quella volta invece il disegno stava venendo davvero bene: pur non essendo ancora finito sembrava in qualche modo vivo, come se Clary fosse riuscita a intrappolare un pezzo del fidanzato nel foglio.
“Oh, bè” disse ridendo la ragazza “ a questo punto pretendo che tu scriva qualcosa al pianoforte in mio onore!”
Jace le indirizzò un buffo inchino e aggiunse “spero che un componimento di tre ora sia sufficiente per la mia esigente dama.”
Clary si alzò dalla sedia e gli fece l’occhiolino “vedrò di farmele bastare, Chopin” e quindi uscì dalla stanza per andare a vestirsi.
Jace scosse la testa, un mezzo sorriso stampato sulla faccia, rimase ancora qualche attimo a osservare il disegno rimasto sulla scrivania e quindi lo ritirò nella cartella.
“la mia piccola artista disordinata” pensò, e andò a preparare la colazione.  
 
 
Angolo autrice: salve a tutti e grazie mille per essere arrivati fino a qui! Questa ff è una cosuccia senza pretese, ma un po’ di fluff e un po’ di Clace non fanno mai male ;)
Come avrete capito adoro disegnare, soprattutto fan art (anche se non ho ancora mai avuto il coraggio di pubblicarle…), e per questo mi piace pensare ogni tanto al lato artistico di Clary.
Poi bè, questi due sono l’amore!
Che dire, spero che questa storia non vi abbia fatto schifo e che siate così gentili da lasciarmi un commentino per dirmi cosa ne pensate! Grazie in anticipo!
P.S. Nella mia testa la camera di Clary e Jace descritta è come quella disegnata da Cassandra Jean, non so se ce l’avete in mente.
   
 
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