Uno sciabordio lontano.
“Vola!”, mi dicono.
“Vola!”, mi urlano.
All’orizzonte il sole fuocheggia.
Ma qui è notte.
Un lampo squarcia il cielo, nero di nubi.
Piove.
“Vola!”, boccheggiano.
L’acqua nera brulica di vita.
Un’ala di gabbiano, lontano, un casolare.
“Vola!”, mi incitano.
Le onde baciano gli scogli, si offrono e si ritraggono, improvvisamente pudiche.
Piove.
È uno stillicidio senza fine di dolore.
Gocce continue, intermittenti.
Lacrime, le mie.
“Vola!”
Sorrido.
Io volo.
L’acqua nera brulica di vita.
La mia.