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Autore: Persefone3    08/02/2016    5 recensioni
SPOILER per chi non segue la quinta stagione americana!!
Hook ha appena sacrificato la sua vita per salvare la città ed Emma dall'Oscurità che stava riportando dagli Inferi. Il gesto che Emma ha dovuto compiere l'ha distrutta e a malincuore ha dovuto lasciare andare l'uomo della sua vita, il suo unico e vero amore dopo aver fatto di tutto per tenerlo in vita. Non ha più ll'Oscurità dentro, ma da essa qualcosa ha imparato: lottare ostinatamente per quello a cui tiene. Sarà quest'ostinazione a spingerla verso il viaggio più insidioso di tutti, quello verso l'Averno per riprendersi il suo amore. Se ci riuscirà o meno questo sarà tutto da vedere.
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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VII. A Forced Cohexistence
 
Rimasero tutti fermi nell’ingresso. Fu Milah la prima a muoversi per cercare di nuovo il contatto con Killian ma Emma, prontamente, si mise subito tra loro.
 
- Ragazzina – esplose Milah – non giocare con me!
- Milah! – intervenne Killian – ti prego di non rivolgerti così ad Emma.
- Ma perché  la difendi sempre? Non lo capisci che per lei sei solo un giocattolo?
- Io non sono il giocattolo di nessuno! Te lo ripeto: lascia Emma fuori da tutto ciò.
- Non vorrei interrompere - intervenne resoluto Liam – ma abbiamo al momento un problema più urgente: il coprifuoco.
- Possiamo rimanere tutti qui – rispose calmo Killian
- Killian ha ragione – disse Emma stringendosi al braccio del suo uomo – c’è abbastanza spazio per tutti: oltre alle due stanze da letto, nello studio c’è un altro divano letto
- Scordati di passare la notte con lui!
 
Le due donne si guardarono torve. Erano entrambe disposte a tutto per lui e Killian si sentiva davvero preso tra due fuochi.
 
- Come fai a conoscere bene questa casa, ragazzina? Vuoi metterti in  bella mostra? Proprio non resisti a fare la prima della classe?
- La conosco così bene – rispose Emma stizzita – perché questa è la casa che Killian ha scelto per noi, in cui andremo a vivere non appena saremo fuori di qui!
 
A quell’ultima frase Milah era rimasta senza parole. Lui aveva deciso di fermarsi in un posto, costruirsi una casa con lei, magari anche una famiglia e dei figli. Dal canto suo, Emma sentì improvvisamente il bisogno di uscire e prendere una boccata di aria fresca. Non voleva ferirla per rispetto a Killian ma la sua rivale non sembrava animata dalle stesse buone intenzioni. Ma era l’indecisione del capitano a ferirla, quel suo non schierarsi né con l’una né con l’altra anche se ne capiva bene le motivazioni. La salvatrice uscì dalla porta e si diresse a grandi passi nel porticato. La torre stava suonando il nono tocco, aveva ancora un paio di secondi prima di rientrare e fronteggiare quell’assurda situazione.
Come Killian vide Emma uscire dalla porta, le fu subito dietro. La paura che potesse succederle qualcosa lo spronò a seguirla fuori. Aveva sentito quello che succedeva ai malcapitati che finivano nelle grinfie di Minosse, Radamante ed Eaco: aveva sentito le loro grida nel cuore del coprifuoco. Non appena Milah capì le sue intenzioni, cercò di fermarlo ma qualcun altro si frappose tra lei e il capitano.
 
- Milady credo che abbia combinato fin troppo scompiglio stasera – disse Liam serio - È meglio se rimane qui.
- Altrimenti? Killian non sarebbe contento di sapere che qualcuno ha osato farmi del male.
- Vero. Ma crederebbe anche a suo fratello e alle sue impressioni sulle tue cattive intenzioni.
 
Una volta fuori, Killian raggiunse Emma velocemente e la afferrò per un braccio.
 
- Emma! Non possiamo rimanere qui! Torna dentro! È pericoloso rimanere qui fuori.
 
Emma lo attirò a sé e si perse in uno dei suoi abbracci.
 
- Voglio dormire con te stanotte. Ho bisogno di te, di averti vicino. Non allontanarmi per causa sua. Noi due siamo il futuro. Non ancorarti al passato: scegli me, scegli noi.
 
Aveva pronunciato queste parole in un sussurro, affondando il viso rigato di lacrime tra le sue braccia.
 
- Amore mio, non sai cosa darei per fare quello che mi chiedi. Lo sai che ti amo, che non ho mai amato nessuna come amo te, ma non posso fare un simile sgarbo a Milah.
 
Hook vide gli occhi di Emma riempirsi ancora di più di lacrime e la paura invadere il suo cuore.
 
- Ti prego Emma, devo chiederti di aiutarmi ancora una volta e di essere comprensiva.
- Io ti rivoglio con me!
- Anche io amore. – Hook strinse forte la sua mano – passeremo la notte qui e poi decideremo il da farsi. Ti prometto che andrà tutto bene.
 
Da dietro la spalla del pirata, Emma vide che dalla finestra Milah li stava fissando cercando di capire cosa si stessero dicendo. Si alzò sulle punte e lo baciò con passione per mostrare alla sua rivale che nessuna poteva mettersi tra lei e il suo amore.
 
- D’accordo Killian. Faremo come vuoi.
 
Tornarono in casa mano nella mano e le loro dita si separarono solo quando furono di nuovo nel corridoio con gli altri. Emma sapeva che Milah l’aveva vista baciarlo e sapeva che la cosa l’aveva infastidita. Aveva vinto sul fatto che non avrebbe dormito con lei, ma la bruna doveva capire che non aveva a che fare una ragazzina.
 
- Allora faremo così – esordì Killian – Liam, tu dormirai nella stanza grande, Milah tu nella stanza da letto più piccola e, infine, tu Emma dormirai nello studio
- E tu Killian – chiese Milah preoccupata – dove ti sistemerai? – anche se la domanda più impellente era con chi.
- Io rimarrò qui sul divano e non intendo discutere su ciò.
 
Calò il silenzio e tutti compresero che non c’era ulteriore possibilità di replica. Killian chiuse il chiavistello della porta e disse agli altri di chiudere bene tutte le finestre. Quando anche quest’ultima operazione fu completata si ritrovarono tutti in salotto.
 
- Vado a vedere di preparare qualcosa da mangiare – disse Emma laconica dirigendosi verso la cucina – se non per voi, almeno per me.
 
Prima di sparire oltre la soglia della cucina, Emma aveva sfiorato ancora una volta la mano del suo Killian: voleva sentirlo ancora sulla pelle. Il tutto avvenne ovviamente sotto lo sguardo attento di Milah che la seguì immediatamente, non aveva ancora finito con lei: a dir la verità non aveva neanche iniziato ed era più che intenzionata ad andarci giù pesantemente con quella biondina smorfiosetta. In salotto rimasero solo i due fratelli Jones. Killian tendeva l’orecchio ai rumori provenienti dall’altro ambiente perché potessero rivelare cosa stessero facendo le due donne.
 
- Capisco che quelle due siano un più che valido motivo per essere distratto e indeciso, ma non mi sembra questo il modo di manifestare la tua gioia nel rivedermi.
- Hai ragione, scusami.
 
I due fratelli si abbracciarono.
 
- Cosa sta succedendo Killian?
- La cosa è complicata.
- Non mi riferisco a quello che è successo di sopra. Come ho spiegato ad Emma, sappiamo cosa succede ai nostri cari finché non decidono di andare avanti e se Emma è qui è chiaro che tu giustamente hai scelto la vita. Ma ora ti chiedo fratellino, cosa sta succedendo qui?
 
Liam puntò il dito sul petto del fratello.
 
- Non ho il cuore Liam, lo sai, siamo nella stesa condizione.
- Puoi usare tutto il sarcasmo che vuoi per mascherare la tua inquietudine, ma con me non funziona lo sai. Che rotta hai deciso di prendere?
 
Killian rimase colpito dalle parole che aveva usato Liam, le stesse che lo avevano spinto a lasciare la casa di Milah e tenere fede al suo amore per Emma.
 
- Ho amato Milah molto e credimi quando me la sono trovata davanti non nascondo di aver provato qualcosa nelle parti più remote del mio cuore, ma dopo la sorpresa ho capito che nella mia anima c’era spazio solo per la mia Emma. Conosci l’inquietudine che mi porto dentro fin da ragazzo. Sei sempre stato in grado di calmarla. Nessuno ci è più riuscito finché non ho incontrato lei. Di Emma si possono dire tante cose ma di certo non è una persona semplice, ma per me lei è tutto. Dopo averla incontrata e amata non riesco a guardare altre donne nello stesso modo.
- Metti le cose in chiaro allora. Tieni forte la mano di Emma. È una donna coraggiosa, ma è ancora molto provata per quello che è successo. Ha bisogno della tua sicurezza e della tua fiducia.
- L’ha sempre avuta e non mi stancherò mai di riporre la mia fiducia in lei, in noi.
 
Nella cucina, Emma stava cercando di mettere insieme qualcosa per la cena. Killian nel poco tempo che si era fermato in casa era riuscito a procurarsi qualcosa da mangiare. Non era molto ma si sarebbero accontentati. Aveva capito che a differenza sua, il cui corpo chiedeva di essere nutrito, le anime mangiassero più per abitudine che per necessità, come a voler mantenere delle consuetudini che le tenessero aggrappate al mondo che non potevano più avere. La sicurezza di movimenti che la contraddistingueva in quello che per lei era ovviamente un ambiente familiare, fece accendere nuovamente la rabbia di Milah. E dato che stavolta erano sole, poteva finalmente rovesciarle addosso tutto il suo disprezzo.
 
- Smettila di recitare la parte dell’innamorata devota! Mi dai sui nervi!
 
Di fronte a quella nuova ondata di disprezzo, Emma fece uno sforzo disumano per rimanere calma.
 
- Capisco che ce l’hai con me, nei tuoi panni probabilmente mi sentirei allo stesso modo, ma …
- Tu capire? E quando mai sei stata abbandonata tu? Hai spezzato il cuore di mio figlio e ora ti vuoi divertire con quello del mio Killian.
 
Era troppo: l’uso del possessivo e l’accusa di aver spezzato il cuore di Neal. Emma lasciò andare ogni cautela e iniziò a ripagare la sua rivale con la stessa durezza.
 
- E tu che ne sai della mia vita? Nulla!
- So quel che conta: Neal mi ha raccontato di come gli hai spezzato il cuore.
- Io? Lui ha spezzato il cuore a me!
- Non ti credo!
- La sincerità non è mai stata una sua grande qualità, mi dispiace ammetterlo. È stato lui ad abbandonare me, ha lasciato che andassi in prigione per delle cose che aveva fatto lui. L’ho amato tuo figlio, ma mi ha fatto anche soffrire. Henry è l’unica cosa interamente buona che abbiamo fatto insieme!
- E ora pensi di pareggiare i conti trastullandoti con Killian?
- Che ti piaccia o no, noi ci amiamo davvero!
- Ascolta, so bene che Killian sa essere affascinante. È galante, dolce, appassionato e sa come far sentire una donna desiderata e sensuale ma andiamo, è per me che ha cercato vendetta per più di due secoli!
- Sarei una stupida a negare il suo passato, ma quello che ti sfugge è che lui ha smesso di vivere nel passato, ha scelto di guardare al futuro. D’altronde non si può resistere al richiamo del vero amore. L’ho sentito io e prima di me l’ha sentito lui!
- Sarò più esplicita ragazzina. Il fatto che  gli abbia scaldato le lenzuola per qualche notte non implica necessariamente che tu sia il suo vero amore!
- Io so quello che abbiamo provato e l’intensità dei sentimenti e dei gesti che ci hanno uniti!
- Potrà avere anche scelto questa casa per voi, ma è tra le mie braccia che è corso a rifugiarsi quando si è ritrovato solo e libero dai legami della vita terrena. E credimi che per tutto il tempo che è stato a casa mia, il tuo nome non ha mai sfiorato le sue labbra!
 
Milah sapeva di stare mentendo, ma quando vide sul viso di Emma lievi segni di tentennamento era pronta a rincarare la dose qualora ne avesse avuta l’opportunità.
 
- È stato a casa tua?
- Si è fermato a dormire un paio di giorni
- Da te o con te?
- Perché non lo chiedi a lui se sei così tanto sicura dei vostri sentimenti, del vostro vero amore?
 
Detto questo, Milah lasciò la stanza per tornare in salotto lasciando Emma nel dubbio. La salvatrice sapeva che Milah stava deliberatamente tentando di ferirla, Killian non poteva avere fatto una cosa del genere: era un pirata ma della sua fedeltà non aveva mai dubitato. Il tarlo del dubbio, però, iniziò a crescere prepotentemente in lei. Non aveva mai temuto possibili rivali: il modo in cui Killian l’aveva sempre guardata era stato per lei sempre una garanzia. A parte quella volta in cui lo aveva visto uscire dal retro di Granny’s con Trilli.
 
- Un momento … - aveva detto Emma – voi due stavate …
- No! – aveva risposto prontamente Trilli
- Forse! – aveva concluso il capitano con il chiaro intento di ingelosirla
 
Ma stavolta era diverso, molto diverso. Killian non sapeva che lei sarebbe scesa a riprenderselo. Magari aver rivisto Milah, gli aveva fatto capire che era stata lei il solo motore della sua intera esistenza. E poi ripensava a quello che loro due avevano fatto poco meno di mezz’ora prima sul divano del salotto, alla gioia che gli aveva letto sul volto quando l’aveva rivista. Quale era la verità e cosa era frutto della sua volontà? Improvvisamente sentì Killian chiedere dove fosse e tornò di là ad unirsi agli altri. Quella sicurezza che Emma aveva avuto fino a quel momento aveva visto nascere la sua prima crepa anche se cercò di non darlo a vedere. Come la vide arrivare, Killian capì subito che qualcosa nel volto di Emma era cambiato. Posò poi lo sguardo su Milah e sulla calma che ora ostentava. Era successo qualcosa. La conferma di ciò arrivò quando, poco prima di lasciarla andare a riposare, cercò la sua mano per stringerla. Emma ritirò la mano e si diresse al piano di sopra con le spalle curve, lasciando Killian di sotto a tormentarsi.

Emma non aveva fatto altro che rigirarsi inquieta. Tutte le volte che aveva provato ad chiudere gli occhi, immagini di Milah stretta a Killian avevano torturato la sua mente. Era riuscita ad innervosirla e questo le dava ancora più fastidio. All’ennesima girata, capì che l’unica cosa da fare era alzarsi e sperare che in uno dei scaffali della cucina ci fosse qualcosa tipo una camomilla o roba del genere. A piedi nudi aprì la porta dello studio per controllare che non ci fosse nessuno nei corridoi. Si diresse verso le scale che conducevano al piano di sotto. Quando si ritrovò in salotto, i suoi occhi corsero subito al divano: non poteva vederlo nel buio, ma lui doveva essere lì. Facendo ancora più attenzione a non fare rumore, si diresse in cucina. Aveva appena fatto un passo oltre la soglia, quando improvvisamente si ritrovò ad urtare qualcosa. Non appena si suoi occhi si abituarono alla fioca luce della candela, si rese conto di non aver semplicemente urtato qualcuno, ma di essere franata tra le braccia di qualcuno. Sollevò il viso per capire chi fosse e si ritrovò gli azzurri occhi di Killian piantati nei suoi.
 
- Non dormi, tesoro? – chiese lui dolcemente e felice di riaverla tra le braccia
- Mi pare ovvio – replicò lei cercando di liberarsi da quella stratta – come te del resto. Speravo di trovare qualcosa di caldo.
 
Appena sentì Emma cercare di divincolarsi, Killian allentò la presa per permetterle di staccarsi. Non l’aveva mai forzata in niente ed era stata proprio questa la chiave che gli aveva permesso di arrivare dritto al suo cuore. Era chiaramente turbata da qualcosa e lui voleva capire cosa era successo in quelle poche ore e prima che gli altri si svegliassero. Non avrebbe avuto altre occasioni per rimanere solo con lei.
 
- Ho trovato della camomilla. I precedenti inquilini per fortuna hanno lasciato un sacco di cose.
 
Mentre il pirata era intento a riempire una seconda tazza con dell’acqua calda, con la coda dell’occhio la vide sedersi ad uno degli sgabelli posti sotto la penisola. Lasciò che il filtro rilasciasse la camomilla nel liquido e poi con le due tazze raggiunse Emma. Le porse la tazza prima di sedersi accanto a lei e cercare un modo per iniziare a capire cosa diavolo le stesse passando per la testa. In quel silenzio, Emma non aveva mai smesso di fissare ostinatamente la tazza davanti a sé.
 
- Emma … tesoro … - iniziò lui non reggendo più quel silenzio.
- Dimmi che non è vero – rispose lei secca fissando la tazza.
 
La frase gelò il capitano: non aveva la più pallida idea di quello a cui Emma si stava riferendo.
 
- Temo di non seguirti – meglio guadagnare tempo per cercare di fare mente locale.
- È semplice: dimmi che non è vero – ripeté Emma stavolta guardandolo negli occhi.
 
Killian vide gli occhi di Emma riempirsi ancora di lacrime e sempre per colpa sua! Dannazione! Sembrava che negli ultimi tempi era l’unica cosa che gli riuscisse davvero bene con lei. E ovviamente non andava bene. L’uomo si alzò e d’istinto l’abbracciò con trasporto. Se prima Emma si era rivelata fredda, ora si aggrappò a lui come se qualcosa volesse separarli.
 
- Dimmi che sei rimasto mio – sussurrò tra i singhiozzi – che lei non ti ha avuto; che quello che stavamo condividendo su quel divano era sincero e non macchiato dal senso di colpa.
 
Iniziando a capire qualcosa, Killian le baciò la tempia per rassicurarla. Era chiaro che Milah ci aveva messo lo zampino in qualche modo.
 
- È per qualcosa che ha detto Milah?
 
Emma si strinse a lui senza parlare, come se si vergognasse di quel suo comportamento e della sua insicurezza.
 
- Sarò più che felice di rassicurarti, ma devo capire su cosa – disse lui alzandole il mento affinché lo guardasse.
- Mi ha detto che ti sei fermato da lei
 
Hook capì immediatamente cosa aveva cercato di far credere Milah ad Emma e la cosa lo infastidì.
 
- Ho passato da lei una sola notte, la prima. – sentì il corpo di Emma irrigidirsi – ma non sono stato con lei, Emma. Te lo giuro. Me ne sono andato via la mattina dopo mettendo in chiaro le cose tra noi e il fatto che sarei sempre rimasto legato a te. Ho vagato tutto il resto del tempo e mi sono ritrovato davanti a casa nostra. Sono entrato. Mi mancavi come non mai e il rimpianto di quello che avremmo potuto avere se fossi stato forte abbastanza, se fossi stato un uomo migliore di quello che in realtà mi sono rivelato, mi stava logorando.
 
Per la prima volta da quando lo conosceva, Emma vide una lacrima annacquare quelle iridi color oceano. Non stava mentendo e non aveva bisogno del suo superpotere per capirlo. Si alzò sulle punte dei piedi per tamponare quella lacrima con un bacio.
 
- Penserai che sono una sciocca e hai pienamente ragione. Ma so quello che lei rappresenta per te e mi spaventa. Ho paura di non essere per te abbastanza, soprattutto ora che le cose tra noi sono così serie e profonde.
- Ti capisco, se a me Neal avesse detto una cosa del genere, sarei anche io rimasto sconvolto.
- Sono pronta a lasciarmi alle spalle tutto quello che è successo a Camelot. Io sono qui per questo.
- Davvero?
- Ti ricordi il futuro che mi avevi detto di non temere? Possiamo averlo ancora. La casa a Storybrooke ci aspetta. È nostra e nessuno può togliercela.
- La vorrei più di ogni altra cosa amore, credimi.
- E allora fidati di me. Non smetterò mai di lottare per noi.
 
Hook sorrise per quelle parole: le stesse che lui aveva usato quando erano in quella radura di Camelot.
 
- Ora mi vuoi dire cosa hai in mente?
- Ho intenzione di fare come i miei genitori: condivideremo il mio cuore. Regina mi ha spiegato cosa fare.
 
Hook sgranò gli occhi preoccupato.
 
- È troppo pericoloso! Non posso lasciarti fare una cosa del genere!
- È l’unico modo. Ti prego. Io non ho paura.
 
Hook capì che era meglio non insistere.
 
- Facciamo così. Ora siamo entrambi scossi per tutto quello che ci è successo. Ne riparliamo domani con lucidità.
 
Rimasero abbracciati ancora un po’. Sapevano che era saggio tornare ognuno nella propria stanza ma non avevano alcuna intenzione di separarsi. Come illuminato da un’idea, Hook guardò in salotto. La casa era ancora buia e silenziosa e al rintocco della settima ora, mancava ancora abbastanza.
 
- Non voglio tornare su da sola, Killian. Voglio restare con te.
- Anche io non voglio separarmi da te. Sai che facciamo? Ci mettiamo sul divano a finire la camomilla con calma e poi vai a farti qualche ora di sonno. Hai il volto stanco.
 
Il pirata la prese per mano e la condusse al divano. Bevvero la camomilla, ma le tazze finirono presto sul pavimento e loro si sdraiarono abbracciati sul divano. Passarono ore a rinsaldare promesse e farsene delle nuove, a intrecciare le loro dita e le loro labbra, a nutrirsi l’un l’altro del loro saldo amore. Fu in uno di quei caldi abbracci che i due lasciarono il passato alle spalle e che il sonno avesse la meglio su di loro.

E fu proprio in quello stretto abbraccio che Milah li sorprese quando non aveva sentito i passi di Emma fare ritorno nella sua stanza. Insospettita, era scesa a controllare. Aveva visto e sentito tutto. Killian aveva fatto la sua scelta e a lei non restava che fare una sola cosa: ricorrere a quella fialetta del fiume Lete. Con passo felpato tornò in stanza ad elaborare un piano. L’avrebbe fatta pagare a quella ragazzina, eccome! 


ANGOLO DELL'AUTRICE:
Direi che la nottata è stata piuttosto complicata, non trovate? XD Milah è agguerritissima e anche se non riscute simpatie dobbbiamo ammetterlo: io me la sono immaginata sempre come una tipa tosta e combattiva, ma la nostra cara Emma, pur nella sua momentanea fragilità non è da meno. Liam è costretto a fare da pacere e da fratello maggiore, ma credo sia chiaro per chi tiene ;).
Lo so, l'insinuazione di Milah sul lei e Killian è stata meschina ma per fortuna Killian è riuscito a metterci una pezza.
Ho come l'impressione che quella fialetta di acqua infernale sta per essere usata ... mhhhhh ....
Grazie come sempre a tutti per letture, recensioni e inserimenti.
Ve se ama incondizionatamente! A lunedì prossimo!
Persefone
  
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