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Autore: Little_GirlMoon005    08/02/2016    2 recensioni
{ Aragorn x Legolas | Slash }
-E in cuor loro ringraziarono quella candida sostanza bianca per avergli donato quel bellissimo e indimenticabile momento. Neve...-
Ambientato dopo Lo Hobbit ma prima de Il Signore degli Anelli.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aragorn, Legolas
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Nomi sulla neve






Era una fredda giornata d'inverno nella Terra di Mezzo, il sole sorgeva splendente a Gran Burrone, e dal cielo cadevano piccoli fiocchi di candida neve che andavano a coprire il regno di Sire Elrond.
Il giovane Estel tolse la testa da sotto le coperte, si stiracchiò delicatamente emettendo mormorii soddisfatti. Si mise seduto strofinandosi gli occhi ancora chiusi con i palmi delle mani. Dischiuse le labbra in uno sbadiglio mentre sollevava di poco le palpebre, e si guardò attorno; a giudicare dai raggi del sole che oltrepassavano le tende doveva essere mattino inoltrato.

Decise quindi di alzarsi, si avvicinò al catino d'acqua presente nella stanza e si sciacquò il viso, lavando via ogni residuo del sonno. Una volta cambiato d'abito uscì dalla propria stanza e attraversò i corridoi dell'edificio, pensando alla giornata che l'avrebbe atteso. Camminando notò che, stranamente, la Casa era deserta, e udiva delle urla provenire dall'esterno.

Aragorn, insospettito, si avviò velocemente all'uscita. Aprì la porta e uscì; un piccolo puntino bianco, freddo e umido, si posò sul suo naso, e come alzò il viso i suoi occhi brillarono di gioia.
La neve.
Era arrivata la neve!

Le urla di gioia erano degli elfi che giocavano con la neve, sia grandi che piccoli. I due fratelli, Elladan e Elrohir, si erano coalizzati contro Arwen e i tre avevano cominciato una battaglia a colpi di palle di neve. Stranamente anche sire Elrond tirava palle di neve ai suoi consiglieri. Aragorn sorrise, richiuse la porta alle proprie spalle, si avvolse nel manto e avanzò di qualche passo. I suoi piedi affondarono nel manto bianco, e un leggero vento gli sfiorò la pelle.

''Buongiorno Estel.'' il giovane uomo si voltò verso quella candida voce, e alla sua sinistra vide il Principe di Bosco Atro che gli sorrideva sincero. Estel fece lo stesso, sorpreso di vederlo ancora lì. Dalle sue labbra infatti uscirono queste parole; ''Las', che ci fai qui? Non dovevi partire questa mattina?'' chiese mentre si avvicinava a lui. Era seduto su una coperta che aveva steso appositamente sulla neve vicino a un grande tronco d'albero, aveva la schiena poggiata a quest'ultimo e le gambe distese.

Legolas inclinò il capo di lato, quasi divertito. ''Volevi che me ne andassi?'' chiese, poi con un gesto della mano invitò Aragorn a sedersi accanto a lui. Questi non se lo fece ripetere due volte e si affiancò all'elfo. ''No, anzì... sono felice di vederti.'' rispose l'uomo con le gote un po' arrossate, e di certo non per il freddo. Legolas gli rivolse un caldo sorriso, per poi tornare a fare quello che stava facendo. Solo in quel momento Aragorn si accorse che aveva tra le mani un piccolo libro rivestito di pelle verde, e riuscì a scorgere anche l'ombra di una bozza. Stava disegnando.

''Non potevo andarmene e perdermi questo panorama,'' disse Legolas. ''Elrond ha insistito che rimanessi, anche perché temeva che avrei riscontrato problemi durante il mio viaggio di ritorno a Bosco Atro, ad esempio una bufera. Ecco il motivo per cui sono ancora qui, ma partirò domani mattina.'' concluse. Aragorn annuì mentre passava le dita nella neve gelida. ''Tornerai?'' chiese.

Legolas improvvisamente smise di disegnare, e si portò le labbra all'interno, come se stesse esitando. ''...Si.'' rispose, dopo un momento di silenzio.
''Quando?'' chiese ancora Aragorn. ''Non lo so.'' questa volta l'elfo rispose immediatamente. Sentì il giovane sospirare e quando si voltò verso di lui vide nei suoi occhi chiari una profonda tristezza. Da un lato provava quasi gioia nel sapere che Estel ci tenesse così tanto a lui, dall'altra non riusciva a sopportare il fatto di stargli lontano, ancora una volta, per molto tempo.

Aragorn sentì la mano calda dell'elfo sulla propria spalla, e un leggero brivido gli percorse la schiena. ''Ehi,'' lo sentì sussurrare. ''Tornerò. Non so quando, ma comunque tornerò.'' lo disse con una tale dolcezza da farlo arrossire. Sperò con tutto il cuore che lui non se ne accorgesse. ''Infondo, devo pur assicurarmi che tu sia ancora vivo e vegeto.'' a queste ultime parole Aragorn gli diede un pugno sul braccio, fingendosi offeso. ''Uhh,'' fece Legolas. ''vacci piano, futuro re di Gondor.''
''Non sono più un ragazzino, Las'.'' ribattè il giovane uomo sorridendo. L'altro fece lo stesso. ''No infatti, ora sei un giovane e affascinante uomo.'' disse senza esitazione, e Aragorn sentì i battiti del proprio cuore accelerare. Si schiarì la voce, e tentò di calmarsi mentre tornava a guardare davanti a sè.

Non si dissero nient'altro, e rimasero in silenzio. Aragorn tracciava dei piccoli cerchi sul manto bianco. Sentì sotto di sè la stoffa della coperta che pian piano si bagnava a causa della neve, ma non se ne curò. Legolas intanto era impegnato a completare la propria bozza. Aveva lo sguardo concentrato, e ogni tanto corrugava la fronte portandosi la matita vicino alle labbra, come dubbioso della sua prossima mossa, e poi riprendeva a disegnare con un tratto leggero e sicuro.
Aragorn lo guardò, quasi affascinato. Sembrava perso in un mondo tutto suo. Non vide chiaramente che cosa stesse disegnando, ma qualsiasi cosa era doveva essere bellissima. Ogni cosa che faceva era sempre meravigliosa, perché lui lo era già di natura.

Non gli importava di cosa potesse pensare la gente a riguardo, ma agli occhi di Aragorn quell'elfo era semplicemente perfetto. E il solo averlo accanto gli procurava una piacevole sensazione al ventre.

Sospirò. Dovette ammettere a se stesso che, da molto tempo, provava un sentimento verso Legolas che sfociava ben oltre la solita amicizia. Ma non sarebbe mai riuscito ad affrontare tale argomento con lui. Non voleva allontanarlo, e soprattutto non voleva rompere quella profonda amicizia che li teneva legati da quando Aragorn era un fanciullo, e che col passare degli anni si era trasformato in amore. E comunque... Legolas poteva avere di meglio. Quello che provava per lui doveva rimanere un segreto, per il bene di entrambi. Aragorn si morse il labbro inferiore poggiando il capo contro il tronco dell'albero, abbassò lo sguardo e con le dita tracciò due nomi nella neve, alla sua destra.


Aragorn

Legolas


Udì un fruscio alle sue spalle, come di qualcuno che si sta muovendo, e poco dopo la voce di Legolas, sorpresa e allo stesso tempo ironica, vicina al proprio orecchio;
''Hai scritto il mio nome accanto al tuo?'' chiese, costringendo il futuro re a voltarsi per trovarsi faccia a faccia con il Principe di Bosco Atro, che lo guardava con uno sguardo interrogativo, confuso... e anche un po' sorpreso.

Aragorn avrebbe voluto sprofondare nella neve. L'unica cosa a cui riusciva a pensare era che, con quella stupidissima scritta, stava per mettere fine a una profonda amicizia. Non riuscì a dire nulla, in parte per la vergogna, in parte... per quei occhi azzurri che sembravano volerlo scrutare nell'anima.

Dall'altro lato il Principe riuscì a scorgere un miscuglio di emozioni negli occhi di Estel, tra cui la paura... e un forte desiderio. Era ironico alla domanda riguardante quella scritta, ma si sorprese vedendo il suo sguardo quasi terrorizzato, come se avesse commesso un grande peccato.

Aragorn trattenne il fiato, e nella sua testa potè immaginare che cosa sarebbe successo dopo; Legolas gli avrebbe chiesto che cosa significasse quella scritta, e Aragorn gli avrebbe confessato ciò che veramente provava nei suoi confronti. Legolas allora lo avrebbe guardato con disgusto, se ne sarebbe andato... e forse Aragorn non lo avrebbe mai più rivisto. Gli venne quasi da piangere, e voleva correre via prima di scoppiare davanti a lui. Fece per andarsene, ma sentì la mano dell'elfo stringere la sua, quella che poco fa aveva tracciato i loro nomi sulla neve. Le dita calde di Legolas si intrecciarono a quelle fredde dell'altro e le guidò verso la scritta, disegnando un cuore attorno i due nomi.

Aragorn gemette senza volerlo, e lo guardò negli occhi. Aveva quel dono di farlo sentire bene in ogni circostanza. Perfino quella. Prima che potesse dire una parola, Legolas posò le labbra sulle sue. Aragorn sembrò trattenere il fiato. Le labbra di Legolas erano morbide come piume, il bacio fu gentile come se fosse ancora il suo migliore amico, ma allo stesso tempo appassionato come se fosse il suo amante. Aveva da sempre sognato quel bacio, ma mai avrebbe immaginato che sarebbe successo. Legolas si staccò, ma Aragorn si spinse nuovamente contro le sue labbra per sentirne ancora una volta la morbidezza. Decisero poi entrambi di porre fine a quel contatto, ma non si allontanarono. L'uomo poggiò la fronte contro quella dell'altro, e i loro nasi si toccarono teneramente.

''Quale onore,'' fece Legolas mentre gli alzava il cappuccio. Diede una veloce occhiata intorno, assicurandosi di non aver attirato l'attenzione. Poi continuò, ''saper di aver catturato il cuore del giovane re di Gondor.'' concluse con fare malizioso. L'altro rise. ''E devo ritenermi fortunato ad aver baciato il Principe di Bosco Atro?'' chiese sfiorandogli le labbra. Legolas socchiuse gli occhi. ''Molto fortunato,'' ribattè. ''solo a chi mi interessa è concesso tale onore. E ci sei solo tu.''
A queste ultime parole Aragorn sentì il sangue circolare verso il basso, e arrossì. L'elfo gli sfiorò le guance con le dita.

''Stai tremando.'' sussurrò. ''Lo so.'' rispose Aragorn imbarazzato. Ma non tremava per il freddo. Lo vide avvicinare le labbra al suo orecchio. ''Se vuoi possiamo andare dentro, sederci davanti al camino godendo del calore delle sue fiamme.''
''Non è del suo calore che ho bisogno.'' disse Aragorn lasciando l'elfo senza parole, e quest'ultimo sentì come un fuoco divampare dentro di sè appena i suoi occhi incontrarono quelli del giovane uomo, carichi di desiderio. ''E' del tuo che ho bisogno.'' concluse Aragorn, e questa volta il cuore che battè il doppio della velocità fu quello di Legolas.

La figura elfica improvvisamente si alzò e, afferrando la mano dell'uomo, lo trascinò dentro fino a raggiungere la sua camera da letto.
E li si chiusero, lontano da tutto e da tutti.

Si lasciarono guidare dal desiderio, che era stato per troppo tempo represso. Le loro labbra si assaporarono in quei baci che, se avessero potuto, sarebbero durati in eterno. Si strinsero forte, come per sentire il calore dell'altro, ammaliandosi e crogiolarsi nel suo profumo fresco. Con le loro labbra impegnate ancora in un bacio caotico, le loro mani si accarezzarono, privandosi degli indumenti. Si lasciarono poi cadere sul letto, si strinsero intorno alle lenzuola dal profumo intimo, l'unica barriera, l'unica protezione che avessero.

Si guardarono negli occhi, e si sorrisero, perché tutto sembrava così perfetto in quel momento. Si unirono poi nell'abbraccio più antico del mondo. Si strinsero così tanto da sentire i battiti dei loro cuori battere frenetici nei loro petti. Chiusero gli occhi, continuando ad amarsi fino a perdere la condizione del tempo, anche quando fuori dalla finestra la neve smise di cadere dal cielo. ''Melin le.'' si dissero all'unisono, prima di crollare esausti ma felici tra le coperte che sapevano di loro.

E in cuor loro ringraziarono quella candida sostanza bianca per avergli donato quel bellissimo e indimenticabile momento.
Neve...
















  
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