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Autore: Altair4    09/02/2016    0 recensioni
Due personaggi di questa storia vivono nella mia mente da tempo immemorabile, forse da dieci anni. Finalmente sono riuscita a metterli nero su bianco e ne sono estremamente felice! E’ stato difficile assegnare le caratteristiche giuste a tutto il racconto perché secondo me è un mosaico, infatti dal capitolo 23 diventerà un GIALLO! l’unico filo conduttore di tutti i suoi tasselli è la ricerca da parte della protagonista principale (mezza umana e mezza aliena) di se stessa. Senza Nome (anche detta I.113) è sospesa tra due mondi e non sa a quale appartiene veramente e soprattutto non sa quale sarà il suo destino. Ho cominciato dalle sue origini ma c’è un intero mondo parallelo, il mio mondo immaginario, da scoprire…
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Promemoria: David, il giovane investigatore, ha dato un nome della mitologia greca ad Aliya perché non ricorda più nulla a causa della caduta quando la navetta di cristalli si è dissolta. Aliya per ora si chiamerà Nausicaa.
           
David e Nausicaa entrarono in un pub molto rumoroso, fecero fatica ad attraversarlo ed a raggiungere Russell che
 
però, insieme a Roxy, aveva serbato loro dei posti. I due giovani si sedettero l’uno di fronte all’altro.
 
David era un po’ imbarazzato,  avevano passato tutto il pomeriggio insieme, aveva parlato solo lui, adesso Nausicaa
 
sapeva molte cose del giovane. La sua ex, Eleonor, era un bella ragazza molto in gamba e molto ambiziosa, studiava
 
giornalismo.  Appena conosciuti, era rimasta impressionata dal lavoro di investigatore privato di David, faceva tanto
 
noir, ma poi si era resa conto che stare con quel ragazzo non avrebbe certamente cambiato la sua vita. Invece,
 
mettersi con un famoso giocatore di polo le sarebbe sicuramente servito per la carriera, senza contare che l’atleta in
 
questione era molto più macho e più interessante da mostrare alle amiche. Nausicaa non capiva la scelta di quella
 
ragazza, David era dolce e simpatico, ma si rendeva conto che lei non ne sapeva abbastanza, non ricordava nemmeno
 
se l’aveva mai avuto un ragazzo, per cui era rimasta in silenzio ad ascoltare ed ora lo osservava nella penombra del
 
locale che scherzava con gli amici, le faceva una tenerezza infinita.
 
            -Allora Nausicaa cosa bevi?-
 
Tutti avevano dato per scontato che fosse maggiorenne.
 
            -Non lo so, non lo ricordo…-
            -David, perché non ci andiamo piano, prendile una mezza pinta di shandy- disse Roxy ed aggiunse- a noi due lager, poi ti raccontiamo cosa ho scoperto-
            -Cos’è uno shandy?-
            -E’ birra chiara con gazzosa tipo Sprite, che dici, può andare?-
            -Ok! Ma solo mezza pinta-
Quando David tornò al tavolo con i bicchieri, Russell cominciò a raccontare cosa aveva scoperto Roxy.
            -Allora non ci crederete ma nelle ferite c’erano davvero tracce di smalto-
            -Ragazzi oggi è sabato non ci dovevo nemmeno essere in lab, ma Russell ha così insistito…- Disse Roxy.
            -Non ti crede nessuno, adori lavorare, devono buttarti fuori a calci per farti andare a casa!- Commentò Russell.
            -Quindi dobbiamo cercare un trans davvero?- Chiese David.
            -Trans e donne alte e molto forzute…- rispose Russell.
            -Avete già un lista?- Domandò David.
            -No, la faremo lunedì…ma abbiamo già fatto un grande passo avanti non trovate?-
            -Sì Russell…ma nel mentre il nostro assassino potrebbe uccidere ancora-
            -E’ vero, è per questo che collaboriamo con te…potresti pensarci intanto tu! –
            -Va bene va bene, domani mi metto a lavoro, però mi fate venire in lab da voi. Avete già qualche nome da controllare?-
            -Sì certo, così potrai usare deliberatamente il database delle impronte per aiutare Nausicaa, non è vero?- rispose Russell.
            -Infatti se ci scoprono dirò che l’ho fatto senza il tuo permesso…ci andrò di mezzo solo io!-
            -Ma non so, ecco….vedremo…-
 
Mentre Roxy parlava dei risultati della spettrometria sulle tracce di smalto a Nausicaa, Russell si avvicinò all’amico e gli disse:
 
            -Si può sapere cosa combini? Non hai detto che la conosci appena? Non fare come al solito, che ti dai anima e corpo alla prima sventola che passa da queste parti e poi, dopo che ti ha usato per bene, ti getta via come immondizia! Possibile che tu non abbia ancora imparato la lezione?-
 
            -Hai ragione…ma è così indifesa e confusa…e poi ha detto che ha un fidanzato-
            -E quindi lo fai per il tuo buon cuore? Se ti beccano ad usare quel programma ti buttano fuori a calci e ti ritirano la licenza-
 
Nonostante ci fosse un gran rumore e la musica alta, Nausicaa aveva sentito benissimo e non si capacitava di come ci
 
fosse riuscita, inoltre continuava a conversare con Roxy capendo tutto quello che lei le diceva come se conoscesse la
 
chimica molto bene, tanto che Roxy le chiese.
 
            -Dove ti sei laureata?-
            -Per la verità non mi ricordo…non te l’ha detto Russell che ho perso la memoria?-
            -Sembra che tu sia fresca fresca di università…-
Nausicaa cercò di cambiare discorso, assaggiò il suo shandy e lo trovò buonissimo, era dolce e scendeva giù che era un piacere.
            -E’ veramente buono! Posso averne un altro?-
            -Sicuro bellezza!- Gli rispose Russell, in Gran Bretagna è usanza offrirsi da bere a vicenda, col risultato che
 
capitano varie rotazioni di bevute, perché tutti vogliono offrire. Ma dopo il secondo shandy successe qualcosa che
 
nessuno poteva prevedere, l’ibrido 113 non aveva mai bevuto alcool e non sapeva l’effetto che poteva avere su di lei,
 
nemmeno si ricordava che non lo aveva mai bevuto.
 
            -David? Mi sento un po’ strana…vado un attimo in bagno…-
 
Appena Aliya si guardò allo specchio si accorse che aveva una macchia metallica sulla guancia e su una mano,
 
guardò meglio credendo di sognare e le macchie erano sparite, ma le girava la testa. Si bagnò la faccia, non bastava,
 
le tremavano le gambe e si reggeva a malapena in piedi. Roxy entrò nel bagno per vedere se era tutto ok e la trovò
 
che cercava di restare dritta e tremava come una foglia, la sorresse e la riportò nel pub.
 
            -David vieni subito, si sente male-
Il giovane corse dalle due ragazze e prese in braccio Nausicaa.
            -Cosa succede?-
            -…ho tanto freddo…e mi sento svenire-
            -Ti riporto subito a casa, forse sei intollerante all’alcool…mi dispiace non lo sapevo, scusami-
            -No…non …ti scusare…è…colpa…mia…non ricordo un bel…nulla! Maledizione!-
David tornò a casa, la zia dormiva di già, portò Nausicaa nella sua camera, la stese di nuovo sul suo letto, le tolse le scarpe e la coprì.
            -Vuoi che ti faccia qualcosa di caldo, un caffé, un the-
            -No stai qui…non mi lasciare…ti prego…non ce la faccio più…-
David si sdraiò vicino a lei e cominciò a carezzarle la testa.
            -Cosa c’è? Posso fare qualcosa per te?-
            -Sono stanca di essere sempre sola…non mi lasciare ti prego…-
            -…non …non ti lascerò!-
            -Non lo so se ti amo, sono solo una ragazzina… ma so che sei importante…-
 
David stregato da quelle parole si avvicinò a lei e le dette un bacio, Nausicaa chiuse gli occhi, mentre le loro labbra
 
diventavano sempre più avide l’una dell’altra, lei sussurrò:
 
            -Non mi lasciare mai più Alexei…-
 
David si staccò subito, mortificato, ma soprattutto dispiaciuto.
 
            -No, non te ne andare ti prego…lo so è colpa mia…-
            -Nausicaa…mi dispiace…non sono Alexei…anche se in questo momento vorrei tanto esserlo-
Nausicaa era a pezzi, si addormentò piangendo tra le braccia di David.
 
La mattina Enda bussò alla porta, entrò di corsa in camera del nipote e si trovò davanti una scena che non avrebbe mai voluto vedere.
            -Cosa le hai fatto, screanzato!-
            -E’? Cosa?-
David era abbracciato a Nausicaa, ma era vestito e fuori dalle coperte.
            -Hai fatto ubriacare questa povera bambina??-
            -Bambina?-
            -Quanti anni credi che abbia?-
            -Non lo so, venti?-
            -Non credo sai? Secondo me non è nemmeno maggiorenne!-
            -Ma zia…cosa dici…-
            -L’hai fatta bere o no?-
            -Ha preso due mezze pinte di shandy cosa vuoi che sia!-
            -Levati di lì… Nausicaa? Tesoro? Come stai?-
Nausicaa aprì gli occhi.
 
            -Oh che male…ho fatto un  incubo…la mia faccia si ricopriva di metallo…una cosa stranissima. Dove sono?-
            -Sono Edna e lui è David ti ricordi di noi?-
            -Sì certo…cosa è successo?-
            -Ti sei sentita male con pochissima birra, forse sei intollerante all’alcool…-
            -Forse hai ragione…-
            -Cosa è successo tra te e David?-
            -Veramente non ricordo nulla…-
            -Zia non è successo nulla, stava male mi ha chiesto di rimanere accanto a lei ed io sono rimasto…inoltre credo che chiamasse il suo fidanzato…sembra che si chiami Alexei, ti ricorda nulla?-
            -Alexei?-
 
Aliya in quell’istante ebbe come un lampo di memoria e si ricordò di Alexei e soprattutto che lui forse amava
 
un’altra, ma il resto anche se lo ricordava, non riusciva a realizzarlo, non poteva essere, non poteva essere vero,
 
aveva bisogno di digerirlo, ma disse:
 
            -Sì mi ricordo qualcosa…io mi chiamo Aliya…ma non ho cognome…mi viene a mente anche una sigla I.113-
            -Alexei quindi è il tuo fidanzato-
            -Sì…credo-
 
Aliya si sedette sul letto e cominciò a piangere, Edna si sedette accanto a lei.
 
            -Su piccina non piangere…-
            -Quanti anni hai?- Chiese David esitante.
            -Ne ho diciassette…-
            -Visto David, cosa ti avevo detto!-
            -Mi dispiace credevo fosse più grande…non le avrei fatto bere nemmeno lo shandy altrimenti-
            -Perché piangi?-
            -Alexei non mi vuole…-
            -Mia cara sei ancora tanto giovane, sai quanti ne puoi trovare meglio di questo Alexei?-
            -No…non posso stare con nessuno…nessuno mi vorrà mai-
 
David si avvicinò a lei, le prese le mani come faceva sempre Alexei.
 
            -E’ impossibile che tu non possa piacere, sei stupenda…quel tipo è un idiota che non sa cosa si perde, ricordatelo sempre…-
 
La zia lo guardò un po’ sorpresa ed un po’ dispiaciuta, suo nipote era troppo romantico si sarebbe fatto del male
 
ancora una volta.
 
            -Grazie…io non so che dire…- rispose Aliya un po’ in imbarazzo.
            -Non devi dire nulla, adesso abbiamo un nome, quando ti sarai ripresa andremo al laboratorio da Russell e faremo ulteriori ricerche-
            -Non sarà pericoloso?-
            -No, non preoccuparti, toglieremo ogni traccia della ricerca dal computer, non si accorgeranno di nulla, quel mio amico è un genio, si preoccupa per niente-
            -Venite su, facciamo colazione, dovete essere in forze- Commentò Edna.
 
Appena finito di mangiare, i due ragazzi uscirono di corsa, Edna non fece in tempo a dirgli che aveva fatto analizzare
 
le pietre ed i monili che aveva trovato su Aliya da un suo amico gioielliere, gliene avrebbe parlato al loro ritorno.
 
Edna si era tranquillizzata, perché la tiara ed il bracciale erano fatti di metalli e pietre senza valore, era convinta che
 
la ragazza non fosse una vera ladra.
 
Arrivati al laboratorio, Russell li aspettava agitatissimo.
 
            -Allora Nausicaa…come ti senti?-
            -Sto bene…forse sono intollerante all’alcool…non ne berrò mai più un goccia…comunque sembra che mi chiami Aliya!-
            -Bello Aliya, lo preferisco a Nausicaa-
David sospirò e poi disse.
            -Va bene, va bene, la diamo un’occhiata a questo database?-
            -…vieni Aliya appoggia la mano destra su questo tablet, aspetta che scannerizzi…ok ora togli la mano e facciamo partire la ricerca-
            -Mentre aspettiamo, passiamo in rassegna la lista di sospettati per il caso del serial killer- disse David e poi rivolto a Aliya aggiunse -vuoi guardare anche tu? Dicci le tue impressioni-
            -Va bene, se posso essere utile-
 
Si misero ad un altro computer e cominciarono a visionare tutti i dati delle persone che potevano avere una qualche
 
relazione con l’ultimo omicidio secondo l’ispettore di polizia. Dopo un po’ che guardavano, Russell commentò.
 
            -Certo non possiamo sapere se qualcuno di loro la sera si traveste…-
            -E’ anche vero che se è un uomo molto riservato non può avere sempre le unghie rifatte con lo smalto…oppure le tracce trovate erano di unghie finte…non me ne intendo, ma credo che il materiale alla fine non cambi. Lo stavo per chiedere a Roxy ieri sera e poi mi sono sentita male- disse Aliya.
 
            -Sicuramente verrà fatta un’analisi dettagliata di quelle tracce…sarà determinante sapere il materiale ed anche dove l’assassino se le è fatte fare queste unghie- commentò Russell.
 
            -Credo che sia una persona del luogo con una doppia vita…- disse David.
            -Posso venire con voi a fare gli interrogatori?- Chiese Aliya.
 
David le si avvicinò .
 
            -Mi fai vedere un attimo le tue unghie?- Aliya per gioco stava in equilibrio sollevata dalla sedia facendo forza con le sole braccia, si sedette composta e mostrò le mani a David.
 
            -Tu non hai le unghie fatte…non sei un sospettato!-
            -Non fare l’idiota, certo che non è una sospettata!- Disse Russell.
            -Però è molto forte-
            -Sono molto forte?-
            -Sì…era da un po’ che stavi appoggiata sulle mani e sollevata dalla sedia…-
            -Non me ne ero nemmeno accorta…sento il bisogno di usare i muscoli…è da troppo che siamo seduti-
            -Io noto tutto…sei una sportiva…forse sei un’atleta venuta qui in vacanza o forse c’è qualche competizione-
            -Guarderemo dopo se esiste qualche Aliya che deve partecipare ad una gara, ma adesso vi spiace se diamo un’occhiata ai sospettati?- Commento Russell.
 
Mentre la ricerca delle impronte di Aliya continuava, i tre ragazzi erano intenti a scegliere bene i candidati di un
 
eventuale interrogatorio.
 
            -Scartati quelli che avevano alibi di ferro e aggiunte un po’ di donne robuste e forti, siamo a cinque sospettati soltanto- disse Russell.
            -Bene non sono tanti, l’ispettore sarà contento-
            -Li interrogherai tu o l’ispettore?- Chiese Aliya.
            -Entrambi, lo facciamo per confrontare le testimonianze. Un paio di volte abbiamo beccato il malvivente in questione perché aveva dato due versioni di un fatto senza sapere che collaboro con la polizia…è per questo che ora lavoro anche per loro…e se vuoi, puoi venire-
 
            -Grazie David, sarà divertente-
            -Sono sicuro che la tua presenza li farà rilassare, non potresti mai passare per una poliziotta-
            -Potete andare anche adesso, tanto prima che il programma abbia setacciato tutto il database per le impronte di
Aliya ci vorranno ore, abbiamo anche quello americano ed europeo…col fatto che collaboro con i federali ho accesso
 
a dati molto riservati- si vantò Russell.
 
David e Aliya si avviarono per cominciare le interviste, la prima persona era Alistar Dug  un uomo di trentacinque
 
anni, calvo, altezza media, occhi scuri ed inquietanti.
 
            -Buongiorno sono David Pieri, sono un investigatore privato, volevo farle qualche domanda su un omicidio avvenuto recentemente, penso avrà saputo della signora Timber-
            -Sì, conoscevo Adele Timber-
            -Sono stato ingaggiato dalla famiglia della vittima perché non si fidano della polizia. Volevo sapere se lei il 18 gennaio di quest’anno ha visto qualcuno di sospetto in zona e se ha qualche informazione utile-
            -Anche di domenica…ma non riposate mai?-
            -Era più facile trovarla a casa…le prometto che le ruberò pochi minuti-
Poi l’uomo vide Aliya ed i suoi occhi si illuminarono.
            -E lei chi sarebbe?-
            -E’ la mia assistente, le sto insegnando il mestiere-
            -Perché non entrate? Staremo più comodi sul divano-
 
La casa aveva l’aspetto tipico e trasandato di un single, alcune bottiglie di birra erano in fila sopra il tavolino di fronte
 
al divano del soggiorno, Alistar cominciò a parlare senza staccare un attimo gli occhi di dosso da Aliya, creando non
 
poco imbarazzo.
 
            -La signora Timber era molto amica di mia madre…pace all’anima sua…il 18 ero qui in piacevole compagnia…ehm…e non mi sono guardato intorno…non ho visto proprio niente-
 
Aliya osservava le mani di Alistar, non erano curate, le unghie erano spezzate, sicuramente se le mangiava. Inoltre
 
non era gay di sicuro, visto che le stava facendo la radiografia da quando l’aveva vista e non aveva certo un modo di
 
fare femminile, era molto difficile che potesse essere l’assassino, ma Davide gli chiese:
 
            -Sua madre vive con lei?-
            -No, mia madre è morta qualche mese fa…soffriva di cuore…da allora sono solo e single…-
 
Aliya non si lasciò affatto intenerire, sentiva che era una persona viscida, anche se probabilmente non aveva ucciso
 
nessuno, non era uno stinco di santo e le dava fastidio l’insistenza con cui la fissava.
 
            -Molto bene, se le viene a mente qualche dettaglio o sente qualcosa le chiederei il favore di chiamarmi, questo è il mio biglietto da visita-
            -Ve ne andate di già?-
            -Sì, dobbiamo parlare con altre persone sue vicine, potrebbero aver visto qualcosa-
            -Senti bellezza ti posso lasciare il mio numero? Magari ti va di fare un’esperienza con un uomo maturo…-
 
Alistar aveva afferrato un braccio di Aliya, lei sentì chiaramente i suoi torbidi pensieri, allora con uno scatto si
 
divincolò, ma non controllò la sua forza e l’uomo cadde malamente sul suo divano.
 
            -Hey ragazzina vacci piano-
            -Sono minorenne…e sono fidanzata…stia attento a quello che fa e se le cerchi più vecchie o finirà in grossi guai!-
            -Sarà meglio andare…ehm…grazie ancora, arrivederci-
David prese per mano Aliya e la portò via di lì.
            -Capisco che era disgustoso, ma non possiamo maltrattare i sospettati altrimenti non ci faranno più avvicinare-
            -David quello è un pedofilo-
            -Guarda che tu sembri molto più grande…-
            -No, l’ho visto chiaramente…per ora non ha avuto il coraggio di adescare bambine, ma la ragazza che era qui il giorno dell’omicidio era una diciannovenne…certo ci vuole dello stomaco…era proprio confusa quella ragazza…-
            -Senti ma tu come fai a dirlo?-
            -L’ho sentito…quando mi ha afferrato il braccio, me lo ha detto lui…sapeva che non sono maggiorenne-
            -E quando avrebbe detto tutto questo?…Come lo sai?-
            -L’ha pensato…-
            -Va bene…ora tu leggi il pensiero!-
            -Sì…-
            -Ok … a cosa sto pensando?...”Quando ti ha preso il braccio e ti ha fatto quella proposta avrei tanto voluto spaccargli il cranio a martellate!”-
            -Hai pensato: “quando ti ha preso il braccio e ti ha fatto quella proposta avrei tanto voluto spaccargli il cranio a martellate”. Ti ringrazio del pensiero-
            -No aspetta…deve essere un caso…proviamo di nuovo…”a Russell piace Roxy ma non ha il coraggio di dichiararsi perchè lei ha un fidanzato misterioso che non abbiamo mai visto…”­-
            -Povero Russell...l’avevo capito che gli piace Roxy…ma si deve mettere l’anima in pace…Roxy è gay il fidanzato misterioso è una lei…-
            -Che cosa?? Sono sconvolto…povero Russell! Tu come sai queste cose?-
            -Ieri non leggevo i vostri pensieri, ma sentivo che Roxy era più attratta da me che da voi…siete solo cari amici per lei…non mi ha fatto avances perché è fidanzata-
            -Aliya…ma tu chi sei?-
            -Credimi, non sono ancora sicura… ma adesso ho paura di scoprire altro di me…possiamo continuare con gli interrogatori? Posso aiutarti a scovare il colpevole…quell’Alister è disgustoso ma non è lui l’assassino…almeno credo… perché questa mia facoltà va e viene-
            -Aliya tu sei incredibile…comincio a pensare che tu sia davvero caduta dal cielo-
 
I due si avviarono verso una casetta bianca con un giardino curatissimo, David guardava di soppiatto Aliya e cercava
 
di non pensare a nulla che facesse capire alla ragazza quanto fosse preso da lei, ma forse era già troppo tardi.
 
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
David è già cotto a puntino, ma la nostra Aliya sta cominciando a ricordare, cosa succederà?
Intanto la caccia al serial killer è cominciata, è il mio primo giallo, per cui se ho fatto qualche errore vi prego di segnalarmelo…spero vivamente di no, mi ci sono arrovellata il cervello perché tutto torni...ma non è facile essere obiettivi :-P
Alla prossima
Altair
 
   
 
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