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Autore: mistaya    09/02/2016    1 recensioni
Fin da quando è nata, in molti sapevano che Rosette era destinata a essere una grande maga. All'alba dei suoi sedici anni, i suoi poteri si destano, ma ci sono forze che cospirano contro di lei: forze oscure, forze del cuore. La più grande speranza di chi la ama, è che possa vivere e praticare la sua buona magia a lungo.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Nuovo personaggio, Signor Gold/Tremotino
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Note: questo capitolo è ispirato dal film Un mostro a Parigi.
 

Capitolo 10

Francouer

 

 

Le ragazze si trovavano da giorni in un'altra terra. Lì c'era la magia, ma era debole. D'altro canto non gli serviva: Angelique non sarebbe mai venuta, non potendo usare il suo potere a pieno, e Rosie a sere alterne cantava in un locale, mentre una delle cantanti era in luna di miele. E riscuoteva anche un bel successo.

Però, sulla città dove si trovavano, che somigliava alla Parigi dei primi anni del Novecento, sembrava incorrere una minaccia: da un mese un mostro girava per le strade, terrorizzando tutti. Phoebe, Hertha, Gael e Luna si offrirono di unirsi ai vigilantes della città per catturarlo.

Quella sera, Rosie si trattenne un po' più a lungo, e disse a Marina, Blyss e Tori di ritornare all'appartamento che avevano affittato, da sole. Sembrava tutto tranquillo, e si era appena finita di cambiare, quando sentì un rumore. Erano andati via tutti, persino il buttafuori, e quando uscì dal retro, sembrava che non ci fosse nessuno. Si guardò intorno e si trovò una figura scura davanti. Era il mostro! Emise un grido e si affrettò a richiudere la porta.

Dopo qualche minuto, sentì qualcuno cantare. Era quella creatura. Accostò l'orecchio alla porta, e lo sentì intonare una canzone davvero malinconica. Doveva sentirsi molto solo. Aprì la porta per guardare, e lo vide con un aria afflitta e sconsolata. Non sembrava pericoloso...Ma pensandoci bene, da quello che aveva letto sui giornali non aveva mai fatto male a nessuno. La gente doveva essersi spaventata per il suo aspetto, probabilmente. Sembrava una pulce gigante.

La creatura aveva ancora il capo chino, quando sentì che le gocce di pioggia non scendevano più. Alzò gl'occhi, e vide che Rosie l'aveva coperto con un ombrello. “Dimmi, tu hai un nome?” gli chiese la ragazza, lui provò a parlare, ma sembrava che non sapesse esprimersi nella loro lingua, al di fuori del canto. Rosie alzò lo sguardo per guardare il nome della via in cui si trovavano. “Che ne dici di Francoeur? Significa cuore sincero”, e la creatura gli sorrise. Sembrava piacergli.

Rosie lo invitò a entrare. Fino al mattino successivo non ci sarebbe stato nessuno.

 

 

Belle si alzò presto quella mattina. Voleva preparare qualcosa di speciale per Tremotino. La sera prima lo aveva visto accendere quella candela, e gli era sembrato davvero triste, mentre ricordava quella persona che gli era cara.

Gli sarebbe piaciuto fare qualcosa che lo tirasse su. Ma cosa? Poi si ricordò di un dolce che gli aveva preparato sua madre. Era il suo settimo compleanno, ma era a letto da giorni con l'influenza, e non aveva potuto festeggiarlo come voleva. Sua madre allora gli aveva cucinato un dolce a forma di cuore, personalmente. Glielo aveva portato in camera sua, con una candelina accesa, e suo padre gli regalò un libro nuovo.

Decise di fare lo stesso per Tremotino. Per fortuna si ricordava perfettamente come sua madre l'aveva fatto. Ci volle un po', e il primo tentativo non andò bene, ma il secondo sì. Preparò il tè, e mise tutto su un vassoio. Andò nella stanza dei trofei, dove il mago non era ancora sceso. Se ne andò prima che lui arrivasse.

Tremotino trovò nella sala il dolce a forma di cuore, una tazza di tè caldo, e un libro che si intitolava La regina delle fate1. Belle aveva lasciato anche un biglietto, dicendo che se gli serviva qualcosa, era fuori a fare il bucato, e gli consigliò di aprire il libro a una determinata pagina. Lo fece, e vide che la ragazza aveva sottolineato una frase: nulla è perduto che non si possa ritrovare, cercando.

Lui sorrise, commosso, e prese il cucchiaio, per assaggiare il dolce. Era un semplice tortina, farcita con della marmellata, ma era ottima, più che ottima...

 

 

Rosie chiamò Blyss, Marina e Tori, e si fece aiutare per nascondere l'identità di Francouer. Le ragazze provarono diversi tipi di abbigliamento, finché non optarono per un completo bianco, con una maschera e un capello a falde larghe, sempre bianco. Le altre erano tornate esauste quella mattina, e dormirono per mezza giornata.

Quella sera, tutte le orchesse erano al locale. Volevano aspettare che Rosie finisse lo spettacolo, per spiegare a Phoebe, Luna, Hertha e Gael cosa avevano scoperto, e ovviamente decidere come affrontare la situazione.

Per una strana piega delle circostanze, Rosie si esibì con Francoeur, sul palco, con la stessa canzone della sera precedente, ma con un ritmo più vivace. Per fortuna, nessuno si accorse che il misterioso suonatore di chitarra era il cosiddetto “mostro”. Anzi, lo spettacolo ebbe di gran lunga più successo delle altre volte.

Alla fine della serata, Rosie presentò Francoeur alle altre. Le ragazze arrivarono alla conclusione che doveva essere una normale pulce, che era stata ingrandita per via della sostanza di un professore, che momentaneamente non era in città.

Phoebe e Gael pensarono di parlarne al prefetto Maynott, ma quest'ultimo sembrava determinato a uccidere il “mostro”. La soluzione sembrava una sola, a questo punto: far credere a tutti che Francoeur non ci fosse più, così avrebbero smesso di cercarlo.

 

 

Belle si alzò presto quella mattina. Erano passati dei mesi dalla nascita di Rosie. Ora stava tornando la primavera e, dopo aver controllato che Rosie dormisse andò in giardino, per raccogliere un po' di fiori. L'anno scorso la famiglia degli orchi aveva aiutato lei e Tremotino a renderlo più bello e colorato. Jaktor aveva costruito persino un gazebo, aiutato da alcuni dei suoi parenti.

Mentre raccoglieva delle rose, sentì qualcuno avvicinarsi. Era Tremotino. “Buongiorno” gli disse semplicemente,

Buongiorno, ti sei svegliata presto...” osservò lui,

Già...Volevo raccogliere un po' di fiori, e ho chiesto ad Elodie di guardare Rosie, mentre ero qui fuori”,

Questo giardino è diventato davvero colorato” notò suo marito, dopo qualche momento di silenzio,

E' vero...alle bambine piaceva così”, e sentì che suo marito si avvicino. Si girò e se lo ritrovò davanti, e si fissarono negli occhi,

Ti ricordi quando mi hai fatto quel dolce a forma di cuore?”,

Sì, certo che me lo ricordo...”,

Qualche tempo dopo mi dicesti che ti avevo portata qui al castello perché mi sentivo solo, ed era vero: quando mi hai fatto quel dolce, mi sono reso conto che da tanto tempo nessuno mi faceva un gesto del genere, semplice ma gentile e disinteressato...me ne sono reso conto allora”, e le accarezzò una guancia, “tu sei l'unica che è stata capace di nutrire la mia anima, e io ti amo...ti amo, Belle”.

Belle lo guardò commossa, gli prese il viso tra le mani e lo baciò. Era certa che Tremotino sarebbe stato un padre dolce e affettuoso, per la loro bambina.

 

 

L'occasione per inscenare la “dipartita” di Francoeur arrivò qualche giorno dopo. Il prefetto Maynott inaugurò la Funicolare di Montmartre, che doveva servire la collina di Montmartre e la Basilica del Sacro Cuore. Le ragazze inscenarono la morte del mostro facendolo fuggire da una botola, durante lo spettacolo di Rosie. Inizialmente pensarono di esserci riuscite, ma il prefetto scoprì la messinscena e decise di abbattere lui stesso la creatura.

Le ragazze e il loro amico partirono a una fuga assurda per le strade della città. Arrivarono fino al fiume in piena. Una bambina, che si trovava su un traghetto con i genitori, cadde in acqua. Le ragazze, che si trovavano su una barca, assistettero alla scena, e Marina, Gael e Rosie si gettarono per aiutarla. Le altre orchesse e il mostro, invece, fecero la loro parte sulla barca. Maynott, diventato folle per la sua megalomania, stava per sparare al mostro, che aveva in braccio la bambina, ma venne arrestato dal poliziotto Pâté, più lucido di lui.

Tutti avevano visto che cosa era successo, e si convinsero della bontà di Francoeur.

 

Quella sera, tutti si ritrovarono a festeggiare al locale, e Francoeur venne assunto ufficialmente come chitarrista, e avrebbe continuato a cantare lì. Rosie era certa di lasciarlo in buone mani, tra molti amanti della musica.

Qualche tempo dopo, Pâté diventò il nuovo prefetto della città, ma le ragazze se ne erano già andate.

 

 

 

 

1E' un poema incompiuto di un autore inglese, Edmund Spenser, pubblicato nel 1590. È una lunga e densa allegoria delle virtù cristiane, calata nel contesto della leggenda di re Artù.

  
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