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Autore: ChrysTheElf    09/02/2016    1 recensioni
Ruby scrutava l’orizzonte dalla finestra di camera sua. Una lacrima scendeva lungo la sua guancia mentre i ricordi lo stavano assalendo. Il pesante mantello fluttuava nel vento, rendendo ancora più solida la sua presenza. Com’era finito in tutto questo?
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lino, Rocco Petri, Ruby, Sapphire, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga
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MakaMiku, Nodi.
Grazie.
Nodi, tu ben due volte in due capitoli mi hai fatto capire di essere sull'orlo della stronzata. Non ho parole per ringraziarti.
MakaMiku, tu sei stata la prima a chiedermi di non mollare tutto e di continuare con questa storia a cui, davvero, tengo molto anch'io.
Grazie, grazie a tutti e due.
Farò del mio meglio per non deludere la vostra fiducia, lo prometto.



Tenebra.
Luce.
Un gran dolore alla testa, ma l’aveva già messo in conto. Faceva parte del piano, dopotutto. Una volta recuperato il senso dell’equilibrio, iniziò a guardarsi intorno per cercare di capire dove si trovasse, e osservando il pavimento e le pareti di legna fresca della stanza e gli stuoini di frasche su cui avevano dormito lei e Lino, sospettò di essere in una capanna. Una di quelle capanne da film che fanno molto isola deserta, preferibilmente costruite sugli alberi e abitate da un vecchio sciamano.
Ok, passi per il vecchio sciamano, ma guardandosi intorno si rese conto di essere veramente sugli alberi, e provò come un moto di nostalgia per la sua vecchia dimora nei pressi di Albanova, quella costruita da lei ai tempi in cui ancora girava coperta solo di foglie. Chissà se ricordava ancora bene come un tempo la tecnica giusta per saltare da un ramo all’altro senza sfracellarsi al suolo.
Si affacciò con la testa fuori dalla porta del monolocale silvestre e vide il loro ospite tornare, trasportato in volo da un Crobat. O meglio, la loro ospite.
Rossella si adagiò sul corto ballatoio della casa sull’albero e fece rientrate il suo Pokémon Pipistrello nella Pokéball. Sapphire la osservò, questa volta senza il filtro dell’acqua ad ingannarla: era ancora più bella di un tempo, era più alta, più slanciata, più elegante; davvero un fisico perfetto. I capelli corvini erano tagliati sempre alla stessa lunghezza, un po’ più lunghi dei suoi, di modo che arrivassero fino alle spalle. Teneva ancora in bocca la sua immancabile gomma, ma il dettaglio più particolare, quello più insolito per Sapphire, era la tenuta: niente più divisa del Team Magma, una comunissima maglietta arancione col la faccia sorridente di uno Snorlax ed un comunissimo paio di shorts in jeans. Una ragazza perfettamente normale e comune, avrebbe potuto essere la sua compagna di banco come la sua vicina di casa a guardarla così. Ironia della sorte: c’era un che di strano nel pensare certe cose di una ragazza che un tempo era stata sua nemica, ma in fondo era vero. Chiunque poteva essere buono come malvagio, è impossibile giudicare basandosi sull’apparenza.
-Il verdino ancora dorme?- Domandò con fare saccente mentre gonfiava una bolla -Su, sveglialo, devo parlarvi.
Mentre si accingeva ad eseguire l’ordine (per quanto riceverne non la entusiasmasse affatto), la ragazza ripensò a come l’ex -ma forse non troppo- Magmatenente era riuscita a tirarli fuori da una situazione disperata.
«Lasciate fare a me» aveva detto, e poi aveva orchestrato un piano tanto rischioso quanto geniale: aveva deciso di tramortirli e trasportarli per conto suo in un posto sicuro, sfruttando la sua posizione all’interno del Team Magma per far sì che gli sgherri che li attendevano in superficie non facessero domande. Naturalmente, era impossibile andarsene da lì portando due prigionieri, avrebbero indubbiamente scelto l’insubordinazione pur di non farla andare via con Lino e Sapphire -ok la fiducia nel capo, ma gli agenti del Team Idro non erano certo tonti, avrebbero sicuramente sentito puzza di bruciato-, quindi decise di giocare d’astuzia: riemerse in superficie con i prigionieri (tramortiti) decretando la missione compiuta, poi finse, in loro presenza, una comunicazione all’interfono. Recitò magistralmente la parte che aveva studiato a mente, e convinse i subordinati che Ruby era in qualche modo riuscito a sfuggire a Ottavio e c’era bisogno che loro lo intrattenessero per impedirgli di scappare.
Quando tutti si precipitarono verso la base, convinti che la Tenente sarebbe venuta con loro, questa chiamò Crobat fuori dalla Pokéball e invertì la rotta portando in volo con sé i ragazzi.
E ora si trovavano tutti e tre lì, nel Bosco Petalo, a due passi da Ferrugipoli, a cercare di fare chiarezza su quanto accaduto nell’ultima settimana.
Sapphire svegliò quindi l’amico e, subito Rossella iniziò a spiegare, senza convenevoli.
-Molto bene, è tempo che anche voi sappiate cosa sta succedendo. Anzitutto: dove siamo in questo momento? Beh, ora ci troviamo in una casetta sugli alberi di Bosco Petalo, un rifugio sicuro che mi ero preparata in attesa proprio di un momento come questo. Nessuno del Team Magma né del Team Idro ne sa nulla, perciò ci metteranno un po’ a trovarci, sempre ammesso che abbiano il tempo e l’intenzione di farlo. La seconda cosa che immagino vi starete chiedendo è: perché vi sto aiutando a costo di disertare e venire etichettata e ricercata come traditrice?
-Già- Rispose Lino, ancora un po’ confuso da quella spiegazione arrivata tutta d’un colpo, oltre che dai postumi della botta in testa -Non riesco proprio a capire cosa te ne venga in tasca. Non ti sarebbe stato più facile consegnarci ai tuoi compagni sfruttando la nostra ingenuità nel fidarci di te?
-Beh, per questo la risposta è più complicata, ma dovete anzitutto partire da un presupposto: loro non erano miei compagni. Io non ho mai condiviso quello che stavano facendo.
Sapphire rimase basita.
-Che vuol dire? Tu... non eri dalla loro parte?
-No. Ho finto di esserlo così da poterli frenare dall’interno. Come una spia, anche se non avevo nessuno a cui riferire le informazione che ottenevo. Quanto al perché l’ho fatto... beh, Ruby tanto tempo fa mi ha aperto gli occhi. Era lui quello nel giusto e noi quelli nel torto, esattamente come ora. Non potevo permettere che Kyogre e Groudon si risvegliassero ancora e distruggessero il mondo. Dovevo fare tutto quanto in mio potere per impedirlo.
-Aspetta, aspetta!- La fermò Lino, tutto scombussolato -Kyogre e Groudon? Allora il Team Idro e il Team Magma si sono alleati davvero?!
-Sì, purtroppo è così.
-Ma perché?! Che senso può avere una cosa del genere?!
Rossella abbassò lo sguardo -E’ una... scommessa.
-Che genere di scommessa?
-Beh... dovete sapere che, dopo la morte di Max e Ivan, Team Idro e Team Magma sono stati rifondati, con a capo rispettivamente Alan e Mack. E’ in quell’occasione che io mi sono riunita al gruppo con le intenzioni che vi ho già detto. E poi hanno deciso un’alleanza, per un motivo molto semplice: se agendo separati erano stati sconfitti, erano certi che cooperando avrebbero potuto risvegliare Groudon e Kyogre e sfruttare la loro forza per eliminare tutti coloro che avessero tentato di opporsi. Dopodiché, i due leggendari avrebbero potuto scontrarsi e decretare il più forte.
-Ma... ma non ha senso! Rischiavano di perdere tutto!
-Dimentichi che ognuno dei due era convinto di stare dalla parte del più forte. Così come Mack era certo del trionfo di Groudon, Alan non aveva dubbi sulla vittoria di Kyogre. Ma, chiunque di loro vinca, noi perdiamo. E con noi intendo l’umanità intera.
Sapphire e Lino rimasero senza parole. Dopotutto cosa c’era da aggiungere ad una storia così complessa e malata? Che Alan e Mack erano due pazzi furiosi? Bella scoperta! Che stando così le cose e senza nemmeno più Ruby ad aiutarli erano pressoché fottuti? Anche questo era ovvio! Ma, a proposito di Ruby...
-E ora veniamo al nocciolo di tutto questo malsano piano: Ruby.- Aggiunse mestamente la Magmatenente.
La ragazza dagli occhi blu ebbe un tuffo al cuore a sentirne il nome -Che gli hanno fatto? Ne sai qualcosa?!
-E’ ancora vivo, su questo non ho dubbi.
Una risposta che lasciò i due allenatori più giovani a metà tra il sollevato e lo scioccato. Guardarono Rossella con gli occhi sgranati, pendenti dalle sue labbra per conoscere la sorte del ragazzo.
-Sapphire, lui e te siete le ultime incognite dell’equazione. Per loro sarebbe stato certo molto facile uccidere Ruby ora e sbarazzarsi di un nemico, ma se da una parte voi siete i nemici che più temono in assoluto, dall’altra siete gli unici che hanno saputo controllare la Sfera Rossa e la Sfera Blu senza venire soggiogati dal loro potere.
L’allenatrice restava muta, senza sapere cosa rispondere,e lo stesso faceva anche Lino. Cosa voleva dire? Che il Team Magma e il Team Idro, ora uniti, volevano usare Ruby per controllare le Sfere, o ciò che ne faceva le veci questa volta? Come potevano anche solo pensare una cosa del genere? Lui non li avrebbe mai aiutati! Oppure... no, era diverso da cinque anni fa, si era incupito molto, ma non era possibile che fosse cambiato fino a quel punto! Ma allora cosa volevano farne di lui?!
-Io... non so in che modo pensino di poter sfruttare tutto ciò- Confessò Rossella, quasi leggendole nel pensiero -Non conosco tutti i dettagli, Mack non ha voluto rivelarli né a me né a Ottavio, ma di una cosa sono certa: avere Ruby non gli basta.
I due ragazzi sollevarono lo sguardo, colpiti da quelle parole.
-Che vuoi dire?- Chiese Lino.
-Che le Gemme, perché stavolta di Gemme si tratta, sono due, ma Ruby è uno solo: il loro piano originale prevedeva che lui usasse la Gemma Rossa e io la Gemma Blu, ma ora che ho disertato avranno bisogno di qualcuno che prenda il mio posto. Certo, c’è sempre la possibilità che Alan o Ada si assumano il rischio in prima persona, pur di non ritardare sulla tabella di marcia, ma non credo siano in grado di resistere banalmente agli effetti della Gemma.
-Aspetta, aspetta- La interruppe il verdino sempre più nel panico -Le Gemme? Di che stai parlando?!?
-Si tratta di due pietre. Due pietre antichissime, molto di più addirittura rispetto alle Sfere. Consentiranno -almeno secondo Mack- ai due leggendari di ritornare al loro stadio primigenio e scatenare tutta la loro forza. Quello che immagino abbiate conosciuto con il nome di “Archeorisveglio”. E se mai questo dovesse avvenire, credetemi, sarebbe infinitamente peggio rispetto a cinque anni fa. Ed è per questo- Proseguì, alzando insieme la voce e la testa -Che io ho deciso che avrei fatto qualsiasi cosa per fermarli! E, per questo, conto anche su di voi!
-Ma certo!- Rispose il ragazzo con rinnovata passione -Faremo tutto il possibile, vedrai!
Sapphire invece se ne restò muta, senza proferire parola. Sapere Ruby nelle loro mani, e ancora di più sapere che stavano tentando di usarlo per obbligarlo a commettere qualcosa di tanto distruttivo l’aveva scossa profondamente. E lei era scappata così, lasciandolo in balìa di un gruppo di criminali il cui obiettivo era palesemente la distruzione del mondo, più che la sua conquista. Perché se anche fossero stati tanto folli da credere ciecamente negli ideali di miglioramento del mondo attraverso il potere dei Pokémon leggendari, gli stessi ideali in cui a un tempo avevano creduto anche Max e Ivan, non v’era dubbio che il risultato sarebbe stato comunque la distruzione di qualsiasi cosa esistente su questa terra. E Ruby ne sarebbe stato il diretto colpevole.
Era troppo.
-Allora?- Le domandò Rossella innervosita, interrompendo il filo dei suoi pensieri -Di’ qualcosa! Vuoi salvare il mondo anche tu o no?!
Ma la ragazza non disse nulla. Si limitò ad annuire impercettibilmente con un cenno del capo e poi uscì di fuori nel bosco. Rossella e Lino fecero per inseguirla, ma non appena si affacciarono sul ballatoio, lei era già sparita tra i rami degli alberi del Bosco Petalo.
 
“Ok. Tame non mi ha mai deluso e non vedo perché dovrebbe farlo adesso, ma... che ci dovrebbe fare lei qui?” Pensava fra sé e sé Rocco osservando l’imponente facciata del Centro Spaziale di Verdeazzupoli. Alla fine, decise che gliel’avrebbe chiesto di persona una volta incontrata, insieme ad un sacco di altre domande che avrebbe dovuto farle.
Lyris... non era riuscito a raccogliere praticamente nulla su di lei. L’unica cosa che sapeva è che era stata vista un paio di volte nei pressi di Brunifoglia, e nulla più. E ora, senza alcun motivo, dopo aver visitato la Grotta Pietrosa, eccola che compariva a Verdeazzupoli. Dalle stelle alle stalle, praticamente.
Appena entrato si fece dare indicazioni da Thomas -un giovane scienziato con cui aveva stretto amicizia durante i suoi lunghi soggiorni a Verdeazzupoli- circa una ragazza con i capelli corvini e una spirale attaccata alla gamba, e Thomas apparve sorpreso a quella richiesta.
-Curioso che tu me lo chieda, Rocco! Sì, è arrivata proprio un attimo fa, anche l’ho già vista a Verdeazzupoli l’altro ieri, per la prima volta. Non è del posto e non mi sembra una semplice turista, ma fatto sta che dopo aver girovagato come una furia per tutto il centro ha chiesto che le venisse indicato l’ufficio del capo. Ma è amica tua? Perché se è così, faresti bene a dirle di darsi una calmata!
-Grazie Thomas, non mancherò di farglielo presente, non appena la vedo!- Rispose rapidamente Rocco, mentre già schizzava a sua volta verso l’ufficio del direttore del centro.
 
All’interno dell’ufficio, una ragazza discuteva animatamente col direttore.
-Vi ho detto che è pericoloso! Fareste bene a cominciare subito a monitorarlo e a preparare un’arma, un... qualcosa che ci permetta di sbarazzarcene!
-Ma andiamo, ragazzina! Figurati se è veramente così! Mi ci gioco la divisa che non c’è nulla di cui preoccuparci.
-Ma perché non vuoi capire?!?- Sbottò infuriata Lyris, ignorando anche la consuetudine secondo cui bisognerebbe dare del “lei” alle persone più autorevoli -Se non agiamo subito...!
Lo sbattere violento di una porta la interruppe bruscamente.
-Ma allora lo indossi sempre il mantello...



Ah, nel caso ve lo steste chiedendo, il 'Tame' dell'inizio del secondo paragrafo è l'informatore di Rocco. Giusto per non fare confusione.
   
 
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