Anime & Manga > Detective Conan
Segui la storia  |       
Autore: Meramadia94    10/02/2016    2 recensioni
Viene commesso un omicidio e non è una cosa insolita per il piccolo Conan, ma stavolta è diverso, in quanto ogni prova ed ogni indizio da come colpevole una persona molto importante per il detective Takagi.
Il piccolo detective dovrà dimostrare la sua innocenza, malgrado tutto converga contro di lei e nulla pare riuscire a scagionarla.
Genere: Angst, Generale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Miwako Sato, Nuovo personaggio, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Wataru Takagi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

~Per il resto del pomeriggio, i due poliziotti non fecero altro che cercare la ragazza.
La cercarono in tutti i posti che a detta di Takagi per lei rappresentavano un posto sicuro: il cafè dove il giorno prima il fratello aveva passato un'ora e mezzo sperando di vederla,  il parco e più precisamente il punto intorno al lago delle carpe, ed una libreria nel quartiere Beika.
Nessuno l'aveva vista o sentita, e non compariva nemmeno in un filmato.
Pareva essersi dissolta con una bomba fumogena nemmeno fosse stata un ninja di rara bravura.
'' Maledizione Sakura, perchè non mi chiami?''- borbottò il poliziotto dopo aver controllato, per l'ennesima volta da quando era cominciata quella storia, il display del suo cellulare per vedere se c'erano chiamate di sua sorella -'' Sto cercando... di aiutarti.''
Sato lo guardò preoccupata.
Dio solo sapeva quanto avrebbe voluto poter fare qualcosa per aiutare il suo amato a non sopportare quel peso... ma l'unico modo che aveva per aiutarlo era non lasciarlo solo e trovare la ragazza.
Solo che in quel caso, essendo una sua superiore oltre che la fidanzata, se l'avesse trovata avrebbe dovuto metterle le manette ai polsi e scortarla in centrale, dove i loro colleghi l'avrebbero torchiata come un serial killer.
Nessuno, nemmeno Wataru, avrebbe potuto rimproverarla per aver fatto il suo lavoro, ma lei non avrebbe mai potuto perdonarsi per il fatto di essere lei a causargli un simile dolore.

Essendo il suo giorno libero, Takagi avrebbe potuto benissimo tornarsene a casa e cercare di calmarsi un poco, ma decise di andare ugualmente in centrale con Sato per sapere dall'ispettore Megure se per caso c'erano novità.
'' Purtroppo non c'è ancora nessuna notizia riguardo a tua sorella...''- lo informò il suo superiore con aria addolorata -'' Voi invece, avete scoperto qualcosa?''
Fu Sato a rispondere essendo colei che tra i poliziotti che avevano investigato quel pomeriggio all'hotel erano in servizio -'' Sappiamo che la vittima aveva un carattere dispotico e capriccioso, che aveva avuto da discutere con una dipendente dell'albergo l'anno passato, che quando voleva fare una cosa dava il permesso per scontato tanto che faceva una scenata se per caso qualcuno si azzardava a negarglielo.''
A quel punto intervenne Shiratori che dalla sua postazione aveva ascoltato ogni parola -'' Se aveva questo atteggiamento, molte persone avrebbero avuto quel che si dice un valido movente per toglierla di mezzo.'' - poi si rivolse a Sato-'' Ho ricevuto il tuo messaggio, e posso dirti che l'alibi della cameriera è confermato.  Ed anche la storia raccontata dal gestore corrisponde a verità: i genitori di Yuky confermano che la figlia aveva un carattere altalenante. Alternava momenti di maturità a momenti in cui sembrava una bambina viziata che non voleva sentire ragioni... ma purtroppo, delle persone che conoscevano bene il suo carattere fino al punto di esserne infastidite e che avevano l'opportunità di farla fuori... Sakura era l'unica.''
'' No, è assurdo...''- borbottò Takagi -'' Io la conosco bene, e vi posso assicurare che non farebbe del male ad una mosca.''
'' Noi ti crediamo Takagi...''- fece l'ispettore Megure -'' Ma hai visto anche tu dalle testimonianze e dalle registrazioni che la situazione di tua sorella è tutt'altro che rosea. Inoltre, come se non bastasse sono due giorni che nessuno la vede o la sente... tu puoi confermarlo vero?''
Takagi si sentì punto sul vivo, da quella velata mancanza di fiducia, ma fece finta di niente -'' Se avessi saputo dov'è Sakura non sarei certo andato in giro per tutta la città a cercarla, le pare?''
Megure annuì.
Dio solo sapeva quanto odiava aver dovuto chiedere al suo sottoposto la conferma di non sapere dove si trovasse in quel momento sua sorella, ma il mestiere del poliziotto non solo era un lavoro di grande responsabilità ma anche infame a volte.
Doveva assicurarsi che nessuno gli stesse mentendo, facendo credere di mettere in dubbio persino l'onestà della persona migliore che conosceva.
E Wataru Takagi era la persona migliore che conosceva.  Un ragazzo pasticcione, imbranato alle volte, ma allo stesso tempo era anche un ragazzo buono, gentile, onesto e con un senso della giustizia cristallino. E se gli si dava il giusto imput era perfettamente in grado di risolvere da solo un caso molto complicato.
La prima volta che l'aveva visto aveva pensato che era troppo buono per quel mestiere e che si sarebbe fatto ammazzare durante la prima settimana di serivizio attivo sul campo, ma poi si era dovuto ricredere. A volte combinava guai, ma era pur sempre uno dei migliori agenti con cui aveva mai lavorato.
E tra tutti gli agenti che aveva ai suoi comandi, era l'unico ad essere riuscito a realizzare un vero e proprio miracolo, salvando una persona che per lui era l'equivalente di una figlia.
Sato era stata una persona molto sfortunata con le persone... aveva perso suo padre quando era molto piccola, un professore delle superiori a cui era molto legata ed il suo coach... poi si era innamorata del detective Matsuda, che aveva eroicamente scelto tra il salvarsi e salvare decine di vite umane, di salvare le ultime, gettando ancora di più Miwako Sato in un baratro.
Da allora, la poliziotta aveva iniziato a chiudersi a riccio, impedendo a chiunque di avvicinarsi a lei e a negarsi la possibilità di amare ed essere felice.
Ma da quando aveva iniziato a frequentare Takagi, aveva ricominciato a vivere.
E non avrebbe potuto essergli più grato.
Per questo, anche se non poteva dimostrarlo apertamente, soffriva molto per la situazione in cui il suo sottoposto si era ritrovato.
Se la sorella del poliziotto fosse effettivamente stata colpevole di omicidio, non solo sarebbe finita in prigione... ma anche la carriera di detective di Takagi sarebbe andata in malora.
'' Credimi Takagi...''- fece l'ispettore Shiratori- '' Nessuno di noi vorrebbe credere che tua sorella possa aver commesso questo reato, ma le hai viste le prove...''
'' Già, ma se il movente crolla allora è tutto da rivedere.''- fece il poliziotto -'' Il concierge dell'albergo ed una cameriera hanno detto che alle otto e mezza Sakura ha abbandonato la sala da pranzo ed è salita in camera. Posso dire con certezza che Sakura si è rinchiusa in camera perchè era arrabbiata e quando è in quelle condizioni, si chiude da qualche parte per calmarsi.
Secondo te, una persona che si è appena calmata dopo un'arrabbiatura commette un omicidio?''
'' Ha ragione...''- riflettè Sato-'' Se davvero fosse stata arrabbiata con l'amica''- sottolineo questa parola con il segno delle virgolette a mezz'aria tanto per sottolineare il fatto che la vittima tutto fosse stata per Sakura, tranne che un' amica -'' Avrebbe seguito l'impulso del momento. Uno schiaffo davanti a tutti, una mala parola contro di lei... la miglior vendetta contro una persona del genere sarebbe stata questa.''
'' E poi c'è un'altra cosa che non torna...''- si proferì Conan, parlando e mettendo in chiaro i suoi dubbi -'' E' la scena del crimine che solleva parecchie domande.''
I poliziotti lo fissarono con aria interrogativa.
'' Sakura la conosceva bene, giusto? Ora poniamo che lei sia colpevole. Per ucciderla doveva fare in modo di non avere testimoni e convincerla a seguirla nel posto in cui poi sarebbe morta... ma Sakura conosceva bene il suo carattere, ergo che non sarebbe stato semplice attirarla nel vicolo dietro l'albergo. Sarebbe stato più logico chiederle di raggiungerla in camera.''
'' Avrebbe senso...''- fece Megure -'' Ed avrebbe potuto disfarsi del corpo lanciandolo dalla terrazza della stanza.''
Sato intervenì-'' Ma in quel caso il medico legale avrebbe riscontrato degli ematomi post mortem sul corpo e il corpo sarebbe stato rinvenuto in una posizione diversa da quella in cui è stato trovato. E ci sarebbero state tracce ematiche nella stanza.''
Ad onor del vero, a pensarci con più attenzione era la scena del crimine ad essere strana: era un posto isolato, questo sì, ma era anche sporco e vicino ai cassonetti dell'immondizia... anche se Sakura avesse chiesto alla vittima di incontrarla lì, questa si sarebbe sicuramente rifiutata, o comunque non ci sarebbe andata vestita per una serata.
Ora restava da capire come le due ragazze ci fossero arrivate.
'' Ispettore, abbiamo trovato qualcosa nella camera della vittima e della sospettata...''- fece l'agente Tome della polizia scientifica, arrivando con un fascicolo di fogli.
Takagi non sapeva cosa volere in quel momento.
Una parte di sè voleva sapere cosa ci fosse di nuovo nell'indagine sperando che fosse un indizio che scagionava la sorella o che almeno facesse sorgere il ragionevole dubbio, ma dall'altra avrebbe preferito vivere nell'ignoranza temendo che fosse una prova contro di lei.
'' Sulla terrazza abbiamo trovato dello strano liquido. L'abbiamo analizzato e pare che fosse un tè al limone in lattina.''- nel dir così mostrò anche l'oggetto appena nominato, sigillato in una busta per le prove -'' Proviene dal freezer presente nella stanza, ed anche se in piccola parte è presente la saliva di Sakura Takagi.''
'' Quindi ha bevuto qualcosa prima del delitto...''- fece Sato maledicendo il fatto che il corpo fosse stato trovato diverse ore dopo l'omicidio e quindi anche la chiamata alla polizia fosse stata fatta dopo ore.
Se qualcuno avesse scoperto il corpo e fatto la telefonata alla polizia sul momento, avrebbero trovato la lattina ancora fredda dato che si trovava in un piccolo frigorifero e sarebbe stato più facile dimostrare che Sakura era in camera mentre la vittima veniva uccisa.
'' La lattina era per terra e dalla posizione in cui l'abbiamo trovata...''- fece l'agente mostrando una foto della lattina in questione.
Dalla posizione in cui si trovava, non sembrava che fosse caduta accidentalmente.
Anzi, era più probabile che fosse stata proprio Sakura a lasciarla cadere.
''... pare che la prima parte a toccare il pavimento sia stato il fondo della lattina.''- chiuse l'agente Tome.
'' Come se chi la teneva in mano si fosse spaventato e per la paura abbia allentato la presa sull'oggetto fino a farlo cadere.''- sottolineò Conan -'' e qui si apre un'altra ipotesi.''
'' Quindi, secondo voi...''- fece Shiratori -'' Sakura si arrabbia, va in camera per darsi una calmata e già che c'è prende qualcosa da bere... esce sulla terrazza, assiste indirettamente all'omicidio e va sulla scena del crimine... ma se non è stata lei perchè è fuggita con l'arma del delitto? Perchè non ha chiamato aiuto? E soprattutto, visto che secondo questa ricostruzione è una testimone perchè non ha ancora contattato nessuno?''
'' Magari non può.''- fece notare Conan -'' Poniamo caso che l'assassino fosse ancora nel vicolo dove è morta Yuky, che Sakura l'abbia colto in flagranza di reato e che l'abbia anche visto in faccia.. quasi sicuramente quell'uomo si sarà spaventato, l'ha aggredita, ma Sakura è riuscita a sfuggirgli. Lui l'ha inseguita ed è riuscito a riprenderla.''
'' Ma...''- lo contraddì Shiratori -'' Se fosse andata così, le registrazioni avrebbero mostrato anche il colpevole che le correva dietro. Però i nastri parlano chiaro. L'unica persona ad uscire da quel vicolo è stata Sakura.''
Takagi aveva ascoltato si e no qualche parola, con lo sguardo perso nel vuoto.
Non sapeva quale delle due ipotesi gli piaceva di meno. Se Sakura fosse stata colpevole sarebbe di certo finita in prigione a vita, anche se lui e i suoi colleghi l'avessero aiutata a cercarsi qualche attenuante.
Ma c'era un'altra ipotesi, costruita grazie ad una lattina di tè rovesciata... che Sakura avesse cercato di soccorrere la vittima e fosse scappata, non perchè fosse una colpevole sconvolta da quanto aveva appena fatto e per la paura della prigione, ma perchè era una testimone di un atroce delitto. E quindi pericolosa.
E se era vero che il vero assassino l'aveva ripresa dopo che era fuggita... si poteva spiegare il perchè fosse sparita e nessuno l'avesse più vista ne sentita.
Odiava pensarlo... ma poteva essere morta.
'' No... Sakura ti prego... dimmi che sei viva...''- pensò tremando come una foglia.
No, la sua sorellina non poteva essere veramente morta...  era impossibile che lo fosse... era lui il poliziotto in famiglia. Le possibilità che rimanesse ferito o addirittura ucciso per mano di qualcuno erano maggiori per lui.
Lei invece era una ragazzina di appena diciotto anni e a quell'età doveva uscire con le amiche, magari avere un fidanzato, fare progetti per il futuro...
'' E comunque, se fosse davvero una testimone, non avrebbe avuto alcun bisogno di portar via l'arma del delitto.''- aggiunse Shiratori. Non voleva credere nemmeno lui all' eventualità che la sorella del collega fosse un' omicida ma aveva capito anche lui che se non era l'assassina allora era più facile che fosse una vittima.
E forse sarebbe stato meglio che fosse finita in galera che a marcire al cimitero.
'' Continuiamo a cercare...''- fece Megure -'' Non può essere scomparsa. Ed appena trovata, portatela qui, ma senza farle del male.
Sospettata o meno ha il diritto di difendersi.''
Shiratori annuì e si allontanò.
'' Ispettore, per favore, posso andare a casa...?''- fece Takagi, completamente dimentico di non essere in servizio quel giorno e pertanto libero di andarsene come e quando voleva.
Megure annuì e con lo sguardo chiese a Sato di accompagnarlo a casa e di non lasciarlo solo.
Rccomandazione inutile.

Non aveva detto una parola per tutto il viaggio. Non riusciva a smettere di pensare all'eventualità che Sakura fosse irreperibile perchè deceduta.
Si sentiva un vero fallimento... come uomo, amico, poliziotto e adesso anche come figlio e fratello maggiore.
Non aveva impedito che il suo partner, amico e mentore Wataru Date perdesse la vita in un incidente stradale ed aveva permesso che la sua memoria venisse infangata, non aveva capito cosa volesse dire nei suoi ultimi secondi di vita... lo aveva deluso. E lui che confidava nel fatto che sarebbe diventato un ottimo poliziotto.
Adesso aveva deluso sia suo padre che sua sorella. Aveva promesso al padre che si sarebbe occupato di lei e non l'aveva fatto.
Aveva promesso alla sua sorellina che non le sarebbe capitato nulla di male finchè sarebbe stato in circolazione e non c'era riuscito.
Tutti. Aveva deluso tutte le persone che per lui contavano.
Ci avrebbe scommesso qualsiasi cosa, a breve avrebbe deluso anche Miwako.
Appena arrivato a casa era andato in camera sua e da una specie di scatola dei ricordi aveva tirato fuori una specie di braccialetto.
Alcune perline bianche infilate con un nastro azzurro. Su alcune perline c'erano delle lettere che formavano la parola ''Nii-chan'' ( Fratellone).
Se lo ricordava bene quel braccialetto... era stata una Sakura quattordicenne a regalarglielo, quattro anni prima, quando era appena diventato un poliziotto e gli avevano annunciato che l'avrebbero trasferito a Tokyo.
Glielo aveva dato come portafortuna, era un regalo di una ragazzina ma per lui contava moltissimo ed ogni tanto, quando la sorellina gli mancava, lo metteva al polso.
Fu esattamente quel che fece, nella speranza che quell'articolo di bigiotteria fatto in caso lo aiutasse a ritrovarla.
Sempre che non fosse già morta.
'' Ti prego, fa che sia viva...''- fece stringendo i pugni. Sato andò a sedersi accanto a lui sul divano, per abbracciarlo.
'' Fatti coraggio, amore mio...''- pensò la poliziotta stringendolo a sè come se avesse paura che qualcuno o qualcosa potesse portarglielo via da un momento all'altro.
Takagi ricambiò la stretta, appoggiando la testa sulla spalla della poliziotta e da quando era cominciata quella brutta storia si lasciò andare ad un pianto liberatorio.
'' Non ce la faccio più... ti prego, aiutami...''- supplicò il poliziotto tra i singhiozzi.
Sato gli carezzò i capelli, baciandolo sulla guancia, per confortarlo -'' Sta tranquillo... la troveremo. Daremo una spiegazione a tutto, vedrai...''
O almeno sperava.

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: Meramadia94