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Autore: dolcefavola    11/02/2016    1 recensioni
Una grande STORIA D'AMORE tra Nami e Zoro, che insieme alla ciurma continuano il loro viaggio. Dopo molto tempo e tra mille difficoltà lo spadaccino e la navigatrice non avevano mai smesso di amarsi, ma la situazione si complicherà con l'arrivo di Law che diventerà l'amico e l'amante della navigatrice. Anche Robin e Sanji sono legati da un forte sentimento ma nessuno dei due ha il coraggio di farsi avanti.
Un intreccio di passione, di gelosia, di amore, di bugie, di odio che cambierà la vita dei membri della ciurma.
Questa è la mia prima fiction spero che vi piaccia.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro, Sanji, Tashiji, Trafalgar Law, Z | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Il giorno seguente giunsero a destinazione. Brook urlando << vedo un’isola >>, attirando l’attenzione di tutti i suoi compagni che lo raggiungessero per ammirare l’isola dei Tulipani arancioni. Chopper chiese << siamo sicuri che in quest'isola non ci siano nemici e non si siamo mostri? >>, Brook << non credo che ci siano mostri o altri essere spaventosi. È molto bella come isola, ma perché è completamente ricoperta di colore arancione? >>, Robin << la particolarità dell’isola è che è interamente coperta da una vasta distesa di tulipani arancioni, ciò la rende unica al mondo, e vederla da lontana ci spiega il perché la chiamano in quel modo >>, Franky << sarà un’isola bellissima, risalta un sacco quel colore in mezzo all'azzurro del cielo e del mare >>, Robin << dicono che questi fiori hanno un particolare profumo che risvegli la passione tra le persone >>, << davvero?? >>, << non lo so Chopper, io dico solo quello che leggo nei libri >>.

Arrivati al porto dell'isola si poteva osservare in maniera più dettagliata la distesa di fiori, anche se all'interno del villaggio il terreno era ricoperto di strade e case, l'arancione era il colore predominante tra le abitazioni. Poco dopo la ciurma si divise per fare acquisti e svagarsi un po’.
Nami che uscì per ultima dalla nave, teneva in mano una lista con tutte le cose da comprare, voleva assegnare a ciascuno dei compagni un compito da svolgere, ma quando uscì dalla cabina si accorse di essere rimasta da sola sulla Sunny. Così decise di cercare prima di tutto il suo compagno Sanji per assicurarsi che acquistasse tutte le provviste, visto che avevano allungato il viaggio proprio per quel motivo. Camminava tranquillamente tra una via e l'altra, da lontano vide che c'erano degli uomini della marina che stavano passando in quella strada. Per non farsi vedere velocemente si trovò un nascondiglio, attese che i nemici si allontanarono, per poi andare a cercare i compagni per avvertirli che c'era anche la marina.
Come al solito lei si preoccupava sempre che nessuno si mettesse nei guai per evitare di attirare l’attenzione della marina, ma l’unica persona che incontrò fu Law << che succede mocciosa perché corri? >>, << devo avvertire tutti che in questa isola c’è anche la marina >>, << che c’è da preoccuparsi? I tuoi compagni se la sanno cavare >>, << ma per evitare i guai sarebbe meglio evitarli giusto? >>, << fai come vuoi, io vado a cercare qualcuno che sappia cucire >>, << cucire cosa? >>, << il mio cappello si è rovinato >>,  << fa vedere a me >>.
Gli tolse il cappello dalla testa per osservare meglio il punto in cui si era strappato, poi alzo lo sguardo su di Law notando i suoi capelli neri arruffati che cercava di sistemarseli con le mani. << è solo un graffio te la posso sistemare io >>, << tu con la tua finezza sei in grado di cucire? Provaci se riesce, comunque guarda che stasera dormiremo in quella locanda che è un po’ particolare>>, <>, << dicono che sia frequentata da molti giovani, è stata scelta da Sanji >>, << va bene, io continuo a cercare gli altri per avvertirli >>. Non fece in tempo a finire la frase, che Law se la tirò addosso a se, nascondendosi dietro una porta per non farsi vedere dalla marina che stava passando in quella strada. Nami urlando <>, costringendo al chirurgo ti tappargli la bocca con la mano, prima che venissero scoperti. Quando la marina si allontano, lui mollò la presa << ma che cavolo fai sei impazzito? >>, << tu ti preoccupi tanto degli altri, ma sei la prima che non ti sei accorta che la marina stava per passare di qua, dai andiamo alla locanda e aspettiamo li i tuoi compagni >>, << va bene cosi intanto chiedo se hanno ago e filo e ti aggiusto il cappello >>.
 
Arrivati nella locanda i due parlarono per molto tempo in attesa dei compagni, il primo ad arrivare fu Zoro e Brook. Lo spadaccino provò subito rabbia nel vedere Nami che si beveva un drink con Law seduti sul bancone, sentendo di nuovo quel sentimento di gelosia che lo perseguitava. Zoro << che ci fate qui? >>, << niente, vi stavamo aspettando, perché la vostra navigatrice era in pensiero per voi >>, Brook << eri preoccupata per me tesoro? >>, Nami << non di te, ma di tutti c’è in giro la marina su quest’isola >>. Arrivo Sanji che interruppe il discordo << siete pronti a divertirvi? >>, << sopracciglio storto cosa vuoi dire? >>, << stasera mi ringrazierete, questo locale è pieno di ragazze cosi ci potremmo divertirci >>, << io non ho bisogno di… >>, << se non ti va bene, vai in un’altra locanda >>, Nami <>, << ma cosa c’è che ti da fastidio non possiamo divertici? >>,<< Stupida alga le donne non sono un oggetto, se tu pensi questo delle donne, mi fai proprio pena, e tutti voi anche >> Brook << cosa avrà capito? >> chiese ai compagni guardando l’amica che si allontanava per sbollire la rabbia.
 
                                                   
Pensieri di Nami
 
Non potevo crederci che Sanji aveva scelto una locanda solo per sfogare i suoi ormoni, poi tutti gli altri erano pure d’accordo o non si erano interessati minimamente nella scelta del locanda accettando la decisione presa dal cuoco. Sinceramente quando mi calmai mi domandai perché me l’ero presa in maniera tanto esagerata, ma la risposta era alquanto ovvia, mi dava fastidio il fato che anche Zoro potesse divertirsi. Non era il genere di persona che si lamentava, si adeguava alle scelte dei compagni, in genere non andava mai d’accordo con le scelte prese dal cuoco, difatti i suoi silenzi mi preoccupavano, quando concordava con Sanji, ma non lo esprimeva mai verbalmente, il suo silenzio faceva capire che appoggiava la scelta.
Avevo sentito parlare sulla nave che il cuoco ha passato due anni su un’isola con uomini travestiti da donna, ma anche gli altri membri della ciurma non erano messi meglio di lui, ognuno aveva trascorso quegli anni ad allenarsi e a studiare, privi di ogni divertimento, soffrendo una dura solitudine e tristezza.
Questo non giustifica il loro comportamento, perché pure io in quei due lunghi anni mi sono impegnata a studiare per essere migliore di quella che ero e per diventare più forte, in modo che non avrei mai deluso il capitano. Oltre a impegnarmi duramente non pensavo mai a me stessa e non mi concedevo mai del riposo o degli svaghi, soprattutto avevo dimenticato cosa significata essere felice.
 
Incontrai Robin che se la rideva sotto i baffi << Hey Robin che ridi? >>, << Sanji, Zoro e Brook mi hanno detto che prima ti sei arrabbiata >>, << lo sai come la penso >>, << ma Nami cosa hai capito? In quella locanda fanno sempre feste di sera non solo per i viaggiatori, ma partecipano anche tutti i giovani del villaggio per questo Sanji era così entusiasto >>, << ha detto che ci sono della ragazza per divertirsi >>, <>, << quindi non siamo in un Bordello? >>,  << no figurati, non credo che Rufy avrebbe consentito, comunque per quello che sappiamo Sanji è davvero disperato dopo aver passato due lunghi anni in un’isola abitata da soli uomini>>, << ma perché continui a parlare di lui, abbiamo anche altri compagni? >>, << perché era preoccupato della tua reazione >>.
Ultimamente per Robin esisteva solo il cuoco, difatti sembrava che più di farmi ragionare che avevo sbagliato, volesse difendere il comportamento del compagno. Dopo aver passato qualche oretta insieme, Robin si comprò un vestito molto carino, un semplice tubino di color verde, con disegnati dei fiori. Quando era nel camerino mi chiese come gli stava, poi la seconda domanda mi fece rimanere un po’ perplessa << Credi che questo gli piacerà a Sanji? >>. Non sapevo cosa rispondergli, da quanto comprava i vestiti per farsi piacere dal cuoco? Sapevo che tra di loro c'era sempre stato qualcosa, ma era la prima volta che mi parlava di lui in quel modo, facendomi capire che aveva intenzione di fare colpo su di lui. Sorrideva talmente tanto che per me sognava a occhi aperti. Dopo essersi comprata il vestito, io rimasi ancora un po’ in giro, mentre lei tornò alla locanda dicendomi che si doveva sistemare per la festa.
 
Entrai un bar, ordinai un succo di frutto per rinfrescarmi per l’atroce caldo, quando chiesi il conto il proprietario mi rispose che non dovevo dargli nulla, poiché un’altra persona aveva pagato al posto mio. Per indicarmi il ragazzo che mi aveva offerto da bere, mi disse di girarmi, e mi trovai Law che era appoggiato al muro, mi fissava e sorrideva. Mi avvicinai << grazie, come mai mi hai pagato da bere? >>, << non mi sarei mai aspettato che ti avrei semplicemente offerto un succo di frutta >>, << cosa vuoi dire? >>, << mi aspettavo che ti saresti scolata una bottiglia intera di Sakè >>, << guarda che io non sono ubriacona>>, << be guarda che ti ho visto bere di peggio >>, << senti che vuoi? >>, << niente, dove stai andando? >>, << vado a vedere se la marina è ancora nei paraggi >>, << vuoi compagnia? >>, << fai come vuoi >>. P
asseggiavamo lungo la via principale, ma altro che vedere dov'era la marina, io mi fermavo in ogni bancarella e negozio per guardare tutte le cose particolari che attiravano la mia attenzione. Sembrava di camminare da sola, il chirurgo non faceva altro che osservarmi, senza avvicinarsi alle bancarelle. Alla fine era stato lui a voler venire con me, ma si vedeva che non mi conosceva bene, difatti non solo era annoiato, ma più volte lo vidi camminare avanti e indietro perché non sapeva cosa fare mentre mi aspettava.

 
Pensieri di Law
 
Ma cosa faceva quella ragazza? Si sarà vista trenta bancarelle e venti negozi, in due ore abbiamo percorso solo cinquanta metri a piedi. Poi guarda anche le cose più stupide e più inutili, faceva domande per qualsiasi cosa, e parlava con tutti quasi come se era assetata di curiosità per ogni oggetto  che attirava la sua attenzione. Dopo due lunghe ore, la vidi correre verso un bambino che era appena caduto a terra e piangeva perché si era sbucciato il ginocchio.
Lo aiutò facendogli diverse domande, se lo prese in braccio coccolandolo, per poi entrare nel negozio più vicino e chiedere se avevano un cerotto per la ferita del bambino che continuava a frignare e urlare. Cosi oltre a fare smettere i piangere il marmocchio, che aveva circa due anni, gli disinfettò la ferita. Io rimasi fermo a osservarla la scena, non so il motivo ma mi piaceva passare il tempo a osservarla. Finalmente si stava ricordando che io ero ancora lì con lei, con passo veloce mi raggiunse << questo bambino si è perso, dobbiamo trovare la madre >>, << io devo occuparmi dei marmocchi? Io alla sua età già sapevo… >>, << senti non m’interessa cosa facevi alla sua età, io cerco la madre se vuoi venire con me bene, se no lasciami stare >>.
Il suo sguardo verso di me cambiò nel giro di mezzo secondo, smise di sorridermi, gli occhi diventarono gelidi per la mia indifferenza e smise di parlare, credo che questi erano segnali non positivi, iniziavo a preoccuparmi per averla fatta arrabbiare in quel modo. Il bambino sembrava quasi spaventato dallo sguardo acido della ragazza, che quando posò di nuovo l’attenzione verso il moccioso, si addolcì cambiando atteggiamento in meno di mezzo secondo.
Decisi di seguirla mantenendo la giusta distanza per evitare di nuovo quel tremendo sguardo. Presto riuscì a trovare i genitori che lavoravano in una bancarella, che si erano talmente concentrati sul lavoro che dimenticarono di occuparsi del figlio che involontariamente si allontanò. Nami ci impiegò poco a capire chi erano i genitori, perché preoccupati si erano messi a cercare il figlio che avevano perso di vista, appena riuscirono a trovarlo grazia alla navigatrice la ringraziarono, ma lei riuscì solo a dire a bassa voce queste parole << non perdetelo mai più di vista >>, i genitori annuirono comprendendo lo sbaglio che avevano fatto.
 
Rimanendo a giusta distanza godendomi la scena, ma poi quando lei si allontanò corse dirigendosi in una via meno affollata. La raggiunse velocemente, non capendo perché si era messa a correre in quel modo sena aspettarmi, quando la vidi, rimansi nascosto dietro al muro per evitare che mi vedesse, visto che singhiozzava e piangeva. Non capivo perché piangeva, non riuscivo a darmi una spiegazione e riflettendo mi resi conto che lei poneva molte attenzione ai bambini, molto spesso li fissava sorridendo per loro dolcezza, ma dall’altra parte i suoi occhi esprimevano sofferenza.
Adesso che involontariamente aveva avuto un contatto diretto con un marmocchio il suo comportamento ambivalente era più accentuato, ma non riuscì a trattenere la sua tristezza e scoppio a piangere. Sicuramente se si era nascosta era per non farsi vedere soprattutto da me che ero con lei, così aspettai che si sfogasse in solitudine, attendendo che fosse lei stessa a raggiungermi ed io non avrei fatto altro che far finta di non essermi accorti di nulla. Ma in realtà vederla piangere mi aveva bloccato, non avevo mai notato come il pianto di una donna potesse paralizzarmi il cuore, facendomi provare compassione e tenerezza nei suoi confronti. Quando la vidi raggiungermi sorridendo come se niente fosse successo, io gli sorrisi fingendo di essere interessato alle bancarelle, così non si sarebbe sentita sola.
  
Arrivati alla locanda, la ciurma avevo subito notato non era da solo, ma che ero stato in giro con la loro navigatrice. Passavamo molto tempo con lei forse iniziavano a sospettare qualcosa o si ponevano diverse domane. Sanji mi fulminò, per fortuna prima che iniziasse parlare lui fu distratto da Robin che finse di avere bisogno di aiuto. Lo sguardo più agghiacciante era quello di Zoro che fissava Nami, e lei faceva altrattanto. Poi lei puntò lo sguardo su di me, mostrandomi il suo volto intristito che tentava di nasconderlo con un sorriso sfronzato. Ci fissammo per mezzo secondo, poi guardai il cacciatrore di taglie che mi fissava con aria di sfida, la ricambia del gesto per poi allontanarmi dal gruppo.
Non mi interessa sinceramente di quello che pensava lo spadaccino, lo sapevo benissimo che Nami era stata innamorata di lui o forse lo era ancora, ma lui pur ricambiandola non fa niente, si comporta male nei suoi confronti rifiutandola di continuo. Non solo si comportava male, ma la faceva soffrire molto, è bastato vedere la reazione di Nami quando aveva capito che Zoro e Tashigi si erano appartati dal gruppo per fare chissà cosa. Nonostante ciò sembrava geloso che io stessi vicino a lei, ma si doveva decidere, se era la sua donna non mi sarei mai permesso di avvicinarmi, ma visto che non era così deve lasciarci in pace, sopratutto non deve dare fastidio alla rossa.
   
 
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