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Autore: Ambros    12/02/2016    2 recensioni
Nerd!Blaine/Dancer!Kurt
FanFiction scritta in onore della scoperta delle onde gravitazionali (già).
Dal testo:
- [...] vorrebbe essere capace di spiegare che a lui piacciono le leggi precise della fisica che possono predire l'atterraggio di un satellite sulla Luna e gli piace anche quel ragazzo – Kurt Kurt Kurt – che le leggi della fisica le ignora come se per lui non avessero valore.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'nerd!verse'
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Note:
Apparentemente, chi non muore si rivede. *sbircia EFP*
Martina (Ginny_Potter) mi ha promptato questa storia ieri sera dopo una illuminante conversazione sulla scoperta delle onde gravitazionali ("​Blaine saltella su e giù per fare le onde gravitazionali per far avvicinare Kurt", ".....", "Troppo, la sua nerdaggine lo richiede", "....", "*saltella*", "Piano che disturbi l'universo", "Mi ci scrivi una flashina?"), e questo è quello che è venuto fuorih. So che è una cavolatina e che ho disturbato Einstein per niente, e chiedo umilmente perdono.
Il titolo è un verso di Kaleidoscope dei The Script (principalmente perché sono una frana coi titoli e perché la stavo ascoltando mentre scrivevo).
Come sempre, mi trovate alla mia pagina autore.
Spero che vi piaccia! Un bacione, fatemi sapere :)


 
 

​Our colours come alive when I collide with you

 


E=mc2

 

Blaine annota la formula nei propri appunti e usa un evidenziatore giallo per sottolinearne l'importanza; Sebastian lo guarda con aria di sufficienza e inarca un sopracciglio, muove con noncuranza la penna sul proprio foglio continuando a disegnare arabeschi senza senso.

 

Blaine si limita a scrollare le spalle.

 

-Qualcuno sa cosa voglia dire questa formula?-

 

Un angolo delle labbra di Sebastian si arriccia in un sorriso di sufficienza: - Persino io so cosa significa.- sbuffa a bassa voce, - E nemmeno frequento questo corso.-

 

Blaine lo zittisce scuotendo la testa, si concentra sugli occhi verdi del professore che scrutano la folla di studenti attraverso le palpebre semichiuse, le spalle incurvate dagli anni e nessuna fretta.

 

- L'energia è uguale alla massa per la velocità della luce alla seconda …? - un ragazzo della seconda fila risponde come se la domanda fosse troppo ovvia, e Blaine piega il capo su una spalla e si morde il labbro, colora un quadratino del proprio foglio e sa che non è la risposta giusta.

 

Il professore sorride e le rughe agli angoli dei suoi occhi si fanno più accentuate; si rigira il gesso tra le dita macchiate di polvere bianca e scuote lentamente il capo: -Certo, è una buona definizione. L'energia è uguale alla massa per la velocità della luce alla seconda. E uguale a emme ci quadro.-

 

Scrive alla lavagna proprio quelle parole, e uguale a emme ci quadro, si volta di nuovo verso gli studenti: - Ma cosa significa? Qual è l'importanza di questa legge?-

 

Sebastian si sporge verso Blaine: - E' una lezione di fisica o di filosofia?-

 

Blaine gli spinge la punta della penna nell'indice e Sebastian impreca sottovoce.

 

-Nessuno?-

 

Blaine mormora: - Si legano energia e materia. Materiale e immateriale.- al proprio quaderno; Sebastian lo guarda di sottecchi prima di afferrargli un polso e far scattare il suo braccio verso l'alto.

 

Gli occhi del professore scattano immediatamente su di loro, quasi speranzosi: -Sì?-

 

Blaine si sente le guance in fiamme e vorrebbe tirare una gomitata all'espressione soddisfatta di Sebastian, ma si limita ad aggiustarsi gli occhiali sul naso e a strofinare le mani contro i jeans; si schiarisce la voce: - E' una legge che lega energia e materia. Concentrando un grande quantitativo di energia si può ottenere un piccolo quantitativo di materia, e – inclina il capo sulla spalla – partendo da una piccola massa si può avere un grande quantitativo di energia. Energia e materia diventano uno.-

 

Una nuova ondata di calore spiacevole gli brucia il viso quando il professore annuisce con aria entusiasta, esclama: -Esattamente!- e si gira di nuovo verso la lavagna annunciando che partirà con lo spiegare i due postulati della relatività ristretta.

 

Sebastian gli rivolge un'espressione quasi disgustata, anche se in fondo sorride e lo guarda con una punta d'orgoglio; gli pizzica un fianco, si sporge verso di lui e mormora: -Secchione.-

 

*

 

Blaine si torce nervosamente le dita e cerca di ignorare il calore spiacevole che si è concentrato sulla sua nuca, tiene gli occhi incollati allo schermo del proprio cellulare e ne sfiora inutilmente lo schermo con la punta delle dita; quasi sobbalza quando una vibrazione lo avverte dell'arrivo di un nuovo messaggio.

 

15:21
Stai spiando il ballerino

15:21

Vergognati

 

Blaine stringe le labbra e un'ondata di imbarazzo gli stringe lo stomaco. Vorrebbe poter negare.

 

15:22

Sebastian, fatti una vita.

 

Si infila il cellulare nella tasca della felpa e finge di non sapere quale sarà la risposta – senti chi parla – e solleva lo sguardo – perché alla fine è lì per quello.

 

C'è un ballerino che prova nella sala vuota, di fronte agli specchi, in un edificio che è a dieci minuti da quello della facoltà di ingegneria, e Blaine ci è capitato per sbaglio la prima volta quando ha dovuto portare il pranzo a Sebastian – le volte successive sono state uno sbaglio, ma in senso diverso.

 

Blaine non sente la musica, seduto con la schiena contro la parete su cui affaccia la sala con la faccia affondata in un libro che parla di psicoacustica, lo vede solo fendere l'aria con i muscoli contratti e gli occhi socchiusi, e pensa E=mc2 e energia e materia.

 

-Stai spiando Kurt?-

 

Blaine sobbalza e solleva lo sguardo, sente il cuore rimbombargli nel petto e per un attimo sente di aver ricevuto troppo informazioni tutte insieme, Kurt e ci sono due ragazze di fronte a lui, una dai capelli biondi e lunghi, una frangia delicata da cui spuntano due occhi azzurri sorprendentemente gentili, e una dai capelli scuri coi tratti del viso più marcati, le labbra piene e rosse piegate in una smorfia minacciosa e gli occhi quasi neri fissi su di lui.

 

Blaine deglutisce. -Cosa?-

 

-Non far finta di non capire.- sbuffa la ragazza dai capelli scuri con aria impaziente, spostando i tacchi pericolosamente vicino alle caviglie di Blaine, -Kurt.- ribadisce, con l'aria di chi non ha voglia di ripetersi, indicando la sala alle proprie spalle.

 

Blaine fa scivolare gli occhi sul ballerino, gli si mozza il fiato in gola e pensa idiota, come minimo ti fai arrestare. -Non lo sto spiando.-, non suona troppo convincente e un po' gli trema la voce. -Lo giuro.-

 

La ragazza inarca le sopracciglia con aria scettica, e Blaine non può darle torto. Abbassa lo sguardo e il panico comincia a divorargli lo stomaco, vorrebbe essere capace di spiegare che a lui piacciono le leggi precise della fisica che possono predire l'atterraggio di un satellite sulla Luna e gli piace anche quel ragazzo – Kurt Kurt Kurt – che le leggi della fisica le ignora come se per lui non avessero valore.

 

-Santana.-

 

Blaine solleva lo sguardo e vede che è stata la ragazza bionda a parlare con tono soffice, poggiando una mano sul braccio dell'altra come a placarla.

 

-Non credo che lo stia spiando.-, la ragazza abbassa il capo e gli rivolge un sorriso radioso, - Ti piace Kurt.-

 

Non la pone come una domanda e Blaine deglutisce, sbatte la palpebre; apre la bocca e poi la richiude quando si rende conto di non saper rispondere. Si sente le guance in fiamme.

 

Le labbra piene di Santana si curvano in un ghigno: -Lo so. Volevo solo vedere se se la sarebbe fatta addosso.-

 

Blaine vorrebbe protestare, ma riesce solo a pensare che Sebastian e Santana andrebbero incredibilmente d'accordo.

 

La ragazza dai capelli biondi si china e gli sussurra in un orecchio: -Kurt pensa che tu sia carino.- prima di correre via e raggiungere Santana.

 

Blaine percepisce l'aria che gli attraversa le labbra e gli secca la lingua, ma non riesce a chiudere la bocca.

 

*

 

Sebastian gli tira una gomitata e per poco Blaine non lascia cadere il vassoio di plastica gialla su cui è ammucchiato il suo pranzo: -Non è il tuo ballerino quello?-

 

Blaine stringe istintivamente le dita sul vassoio come se ne andasse della sua vita, rivolge lo sguardo verso la direzione che gli ha indicato Sebastian e quasi gli chiede di controllare che non gli stia andando a fuoco il cuore nel petto. -Sì.- risponde a mezza voce, la sillaba gli rimane sulle labbra come se non volesse rischiare di disturbare il ragazzo seduto da solo ad uno dei tavoli azzurri, la schiena dritta e le dita affusolate avvolte attorno ad una forchetta di plastica.

 

Blaine non ha mai invidiato una forchetta di plastica prima d'ora.

 

Sebastian si avvia verso il tavolo a passo di marcia e Blaine si sente impallidire, per un attimo rimane in piedi nel bel mezzo della mensa con la sensazione che un macigno gli stia affondando nello stomaco e poi realizza che per nessun motivo al mondo deve lasciare che Sebastian si avvicini a Kurt.

 

Troppo tardi.

 

-Ti dispiace se ci sediamo qui?-

 

Kurt solleva lo sguardo – ha gli occhi azzurri, azzurri con qualche sfumatura di un altro centinaio di colori, e Blaine ha visto la foto di qualche galassia ed ha provato qualcosa di molto simile -, studia Sebastian per un secondo prima di concentrarsi su Blaine, e le sue labbra quasi si piegano in un sorriso sorpreso e Blaine sta odiando la fisica, spera che in un universo parallelo il tempo sia dilatato e quel momento sia durato per sempre.

 

-No.-, stavolta le labbra sottili di Kurt si curvano in un sorriso completo, -Certo che no.-

 

-Grazie.- risponde Sebastian con un sorriso amichevole, poggiando il proprio vassoio sul tavolo per poi sedersi senza alcuna grazia; Blaine lo imita, dolorosamente consapevole dei confini del proprio corpo, si sforza di far scivolare il vassoio sul tavolo silenziosamente e non pensa che sarà in grado di trovare la forchetta nel proprio piatto perché Kurt è seduto esattamente di fronte a lui e sta sbucciando un mandarino, la pelle bianca e un ciuffo di capelli castani che gli ricade sulla fronte.

 

Sebastian ruota gli occhi. -Ora me ne andrò trovando una scusa poco credibile per lasciarvi da soli così che Blaine possa chiederti di uscire.-

 

Kurt spalanca gli occhi azzurri e le sue dita si immobilizzano sul mandarino; Blaine comincia a tossire ed è troppo impegnato a cercare di non soffocare per provare a fermare Sebastian, che si alza e si allontana come se non fosse successo niente.

 

Blaine pensa che il silenzio sia talmente denso da poterselo sentire sulla pelle.

 

Kurt si schiarisce la voce e Blaine non sa dove trovi il coraggio di sollevare lo sguardo su di lui, eppure – nonostante tutto – è contento di averlo fatto perché riesce a cogliere il rossore lieve che si è depositato sulle sue guance.

 

-Mi – Mi dispiace per Sebastian … - tenta di dire piuttosto debolmente, ma Kurt lo guarda negli occhi e sembra prendere un respiro profondo prima di dire: -Non sono solo il ragazzo che balla.- e Blaine richiude la bocca con uno scatto. E' abbastanza distratto da riuscire a chiedergli: -Cosa?-

 

Kurt distoglie lo sguardo, stringe le labbra: -Ti ho visto, fuori dallo studio. E lo so che … - muove le dita attraverso l'aria, - Suonerò pomposo e altezzoso, ma non sono solo quello.- si schiarisce la voce, - Il ragazzo che balla.-

 

Blaine apre la bocca. La richiude. Pensa ogni tuo singolo gesto sta muovendo l'Universo. -Sai che hanno scoperto le onde gravitazionali?-

 

Kurt lo guarda come se fosse impazzito, e Blaine si affretta a continuare: -Hanno scoperto che quando un oggetto si sposta nell'universo crea un'oscillazione nella dimensione spazio-temporale. Un'onda gravitazionale. Come un sasso nell'acqua.-

 

Kurt inarca le sopracciglia e Blaine deglutisce: -Solo oggetti grandi come i buchi neri sono capaci di fare cose del genere. Solo una forza pari a quella che servirebbe per annientare tre Soli. Penso – -, si passa una mano tra i capelli e gli lancia un'occhiata esitante, - Penso che due buchi neri si siano dovuti fondere perché noi ci trovassimo qui e ora.-, deglutisce e gli occhi di Kurt si fanno più chiari, -Sarebbe scortese ignorarlo.-

 

Kurt ride e quella sera Blaine lo bacia, perché da qualche parte l'Universo sta esplodendo pur di farlo finire tra le sue braccia – e forse, se non fosse così, Blaine potrebbe trovare il modo di farlo esplodere di proposito.

 

 
  
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