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Autore: Dragon_Lady    12/02/2016    0 recensioni
I capitoli hanno come protagonisti due gatti: Max e Ziggy. Il primo è in casa da tanto tempo e sta escogitando un piano per fuggire da quella che lui considera una prigionia. Il secondo, invece, è il nuovo arrivato, ancora piccolo, ingenuo e un pochino stupido. Vi racconterò delle loro avventure; spero riescano a strapparvi un sorriso :)
Dal primo capitolo: "2895° giorno di prigionia. Come ogni mattina mi sveglio per un solo scopo, anzi due: scappare da qui e mangiare".
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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2895° giorno di prigionia. Come ogni mattina mi sveglio per un solo scopo, anzi due: scappare da qui e mangiare. Ma visto che sono ben 8 anni che cerco di raggiungere il primo obiettivo senza riuscirci, per il momento mi accontento del secondo. Mi stiro le zampe per bene e attivo la modalità elicottero, che in gergo umano sono le “fusa”. Funziona sempre per svegliare la guardia anziana. Lei dorme insieme all’altra guardia nel letto grosso, che è il più comodo e infatti è il mio. La modalità elicottero per il risveglio mattutino funziona meglio se fatto nell’orecchio della guardia.
“Max ho fame, è tardi!”. Ecco quell’impiastro di Ziggy.. Lui non ha nemmeno un anno; le guardie l’hanno rinchiuso qualche mese fa e da allora ha iniziato a seguirmi. Ora è mio complice nei miei piani anche se non sempre è di aiuto. Che rimanga fra noi ma è davvero un gatto stupido. Però questa mattina aveva ragione, era tardi. La cosa era strana, oggi non è domenica! Ho controllato bene sul calendario, oggi è solo giovedì.. e allora perché le guardie sono ancora a letto?!
“E’ la prima cosa sensata che ti sento dire da quando sei qui, Ziggy..” “Grazie Max” mi risponde compiaciuto.. Allora è davvero scemo se non coglie l’ironia. Gli volto le spalle e continuo con modalità aereo aggiungendo schiaffi in faccia. Chi sa perché gli umani chiamano i nostri schiaffi “fare la pasta”?! che vuol dire?! Io non cucino mica! Comunque gli schiaffi funzionano sempre e la guardia comincia a svegliarsi. “Ei tu! guarda l‘ora, è tardi!” miagolo forte così magari capisce che sono incazzato nero.. anche se quello nero è Ziggy. “Adesso arrivo” riesce a sbiascicare mentre cerca di uscire da letto. “Ai posti di combattimento Ziggy! Ti ricordi quello che ti ho insegnato?” “Passarle fra le gambe al mattino appena sveglia aumenta la possibilità di caduta e la possibilità di fuga per noi” recita a memoria. Almeno qualcosa ha imparato. “Bene allora facciamo in modo che questa sia la volta buona!”. Appena la guardia è in piedi comincio a sbattere con forza sui polpacci e mi infilo in mezzo alle gambe quando cammina. “Anche stavolta non ci siamo riusciti.. è colpa tua! Non ti impegni abbastanza Ziggy!” gli dico mentre guardo la porta chiusa della stanza con la tazza d’acqua. “Ma al mattino non riesco a concentrarmi, ho troppa fame” miagola con fare lamentoso. La guardia esce dalla stanza e va verso la stanza della pappa. Questa stanza è abilitata esclusivamente per il cibo, sia nostro che loro. Ovviamente i pezzenti mangiano cose stra buone, mentre a noi prigionieri danno delle cacchette talmente secche che devo mandarle giù con acqua come delle pillole. Ovviamente Ziggy mi ha bocciato la protesta contro il cibo schifoso perchè secondo lui è davvero “Supersaporito e buono”. Un giorno o l’altro ammazzerò anche lui. Quindi continuo a mangiare le palline di merda secca. La guardia appoggia le nostre vaschette a terra e ci fa due carezze.. pensa pure di aver fatto una cosa gradita dandoci questo schifo! Però il cibo è sempre cibo e devo mantenermi in forze se voglio scappare da qui, quindi finisco tutto e mangio anche la dose del piccolo scemo. Lui ormai sa che il 70% della sua pappa è mia. I giorni di prigionia sono per lo più tutti uguali: colazione, riposino, insegnare a Ziggy nuove tecniche per uccidere gli umani, pranzo, sgridare Ziggy perché è stupido, riposino, nuovo attentato, cena e riposino. Al piccolo scemo piace questa vita, ma non ha ancora capito che siamo prigionieri. Prima o poi glielo farò capire. Visualizzo la mia postazione privilegiata da cui posso controllare la casa , la poltrona con il mio cuscino morbido, e mi preparo al pisolino. Ziggy come al solito mi segue, ancora non ha capito che non può dormire con me.. “Vai al tuo posto di controllo, scemo!” gli do anche una leggera zampata per sottolineare chi comanda. Ziggy zampetta fino l’altro lato della stanza e si accuccia a terra. Stavo facendo davvero un bel sogno quando il troppo chiasso mi sveglia. Adesso non si rispetta neanche più l’ora del riposino!! Mi guardo attorno e dinanzi a me vedo un gigante verde. Ha un’aria familiare. Ziggy mi si avvicina con i grandi occhi gialli spalancati. “Max, che cos’è questo coso? È un gatto?” Non finisco mai di stupirmi per la sua stupidità “No, non è un gatto” gli dico alzando gli occhi al cielo.
“L'altro giorno il padroncino mi ha detto che non la smettevo di fare le unghie sul divano chiamava il Grinch che mangia i gatti.. pensi sia lui?” intanto faceva qualche passo indietro fissando il gigante verde. “Ma quanto sei scemo! Non esiste nessun Grinch, te lo dicono solo perché non vogliono che affiliamo le armi per paura di una ribellione”. “Aaaah ho capito” disse un po’ più tranquillo. “Questo è il portatore di palline, le guardie lo mettono tutti gli anni in questo periodo”, infatti nell’angolo vedo la grande scatola rossa che contiene palline rosse di tutte le dimensioni. Di solito vengono appese dalle guardie piccole. Loro sono due e sono i meno pericolosi in casa.
“Wow quante palline”, Ziggy aveva la testa infilata nella grande scatola rossa “Allora è un gioco per noi!” disse felice. A volte mi chiedo perché l’abbiano portato a casa, non bastavo io come prigioniero? Già era difficile evadere da solo., figurati con una palla al piede così. “Ziggy ma possibile che ti devo spiegare tutto? Loro appendono le palline così queste oscillano attirando la nostra attenzione, mi segui?” Ziggy pendeva dai miei baffi “Così noi rapiti dalle palline a cui non riusciamo a rinunciare iniziamo a giocarci e perdiamo di vista il nostro scopo, che è?” “Divertirciiiiiiii” e parte correndo verso il portatore di palline, lo guarda e con un balzo inizia a scalarlo. Ormai ho perso le speranze, forse gli umani sono più furbi di quello che pensavo e hanno portato lui a casa per sabotarmi. Ormai senza parole osservo la guardia trascinare Ziggy giù da gigante verde “Zuggy non puoi salire sull’albero!! Sarà un disastro..” disse alla guardia piccola che rideva accarezzando il piccolo scemo. Attendo pazientemente sul divano e osservo i miei aguzzini fare “l’albero di Natale”, intanto ho mandato in missione Ziggy che controlla come procede e mi porta informazioni periodiche. Finalmente per ora di pranzo l’albero è finito. È più grosso di quello che ricordavo, le palline pendono allegre dai rami e non resisto alla tentazione di giocarci. Tutto sommato è divertente.. lo sapevo comincio a rincoglionirmi. Per distrarmi vado a reclamare cibo. “Ziggy mentre vado a mangiare ti lascio un compito importante” magari così riesce a combinare qualcosa di buono. “Dimmi Max, tutto quello che vuoi. Tanto non ho da fare, forse vado a fare solo una passeggiata sul balcone, però poi sono libero. A proposito vuoi venire con me? Sai oggi c’è un bel sole e..” “Zitto!” lo ammutolisco con una zampata. Odio quando diventa logorroico “Forse poi vengo con te. Ma tu entro stasera devi uccidere il portatore di palline”. Mi guarda un po’ preoccupato “E come faccio? Hai visto quanto è grosso?!” i suoi occhi gialli già grandi normalmente, ora sembrano esplodere da quanto si stanno allargando per la preoccupazione. “Vedi tu come fare, non mi interessa.. se per stasera non l’hai ucciso chiamo il Grinch”, così dicendo mi incammino verso la ciotola piena di merda secca e lascio Ziggy spaurito davanti all’albero. Mentre mi “godo” il mio pranzo e anche la porzione di Ziggy, sento un boato talmente forte che mi vanno di traverso le cacchette. Le guardie si alzano da tavola e vanno a vedere e dopo aver sputato qualche crocchetta e palla di pelo li seguo. Al centro del salotto c’è steso il gigante verde, abbattuto. Intravedo Ziggy nascosto dietro il divano. Mi avvicino sconcertato “Come hai fatto ad abbatterlo?”. Ziggy esce fuori che sembra una scopa: ha tutto il pelo sollevato e la coda a spazzola, per non parlare degli occhi che sembrano due fanali. “Io non l’ho fatto a-a-apposta..” dice balbettando “Io volevo prendere quella strana cosa che è in cima e allora mi sono arrampicato.. Però quando sono arrivato in alto sono caduto giù e il gigante mi è caduto addosso”. Mi si avvicina e mi mette il muso sul collo “Mi sono spaventato tanto” inizia a piagnucolare. Mi irrita davvero tanto quando fa così, gli do una leccatina per consolarlo e poi una sberla potente per farlo riprendere. Ziggy fa un salto all’inditro, “Basta piagnucolare. Sei stato bravo Ziggy. Da oggi ti promuovo mio primo aiutante!”. Ziggy era felicissimo per il suo nuovo incarico, “Cosa devo fare Max?”, “Dovrai continuare ad abbattere l’albero fino a che non verrà rimosso dalle guardie, ti cederò il 5% del mio cibo, dovrai sotterrare i miei bisogni al posto mio e ogni tanto lavarmi il pelo. Tutto chiaro?”. Ziggy lo stupido non stava più nel pelo per l’eccitazione. “Si signor Max, il gigante ha i minuti contati, non ti deluderò!”. Bene, sarete felici di sapere che qualche giorno dopo le guardie portarono via il gigante verde per la disperazione, dopo la 25esima volta che lo soccorrevano. Da questo felice giorno sto rivalutando l’intelligenza di Ziggy, o forse no.
  
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