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Autore: Hagumi    21/03/2009    1 recensioni
Sakura, Hinata, Ino e Tenten trovano su un antico libro di jutsu l'arma finale per conquistare i cuori dei loro amati. Ovviamente, non sempre le cose vanno per il verso giusto, e qualche piccolo intoppo può sempre capitare.
"Questa tecnica, estremamente complessa, permette a chi la utilizza di apparire agli occhi di una persona come l’amore della sua vita per un’intera settimana."
Dedicata a Rikuzza, perché le avevo promesso una storia con il suo pairing preferito! :)
Piccolo cambiamento solo in questa breve presentazione: ho deciso di segnalare nei personaggi solo quelli che sto effettivamente trattando in modo più approfondito, anzicé citare le quattro complici del piano :) Questo per invogliare a leggerla chi magari pensa ci siano presenti solo le quattro protagoniste in modo continuo, dato che così non é.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Prologo

L’unico suono che spezzava il silenzio innaturale della grande biblioteca di Konoha, come sempre deserta, era il ticchettare furioso della penna di Ino sul tavolo di legno. Sakura, sedutale di fronte, la guardava di tanto in tanto alzando lo sguardo dal tomo che stava consultando, cercando di intimarle di starsi ferma. Ma Ino era troppo eccitata da ciò che stavano per fare, e nessuno avrebbe potuto biasimarla.

Sakura sospirò “Ti stai un po’ ferma con quella dannata penna?” sbottò guardando l’amica con malcelato nervosismo. Anzi, diciamo pure che non c’era stato nessun tentativo di celarlo.

Scusa…”farfugliò la seconda, appoggiando la penna sul ripiano liscio e guardandola di rimando. “Trovato niente?” osò chiedere, speranzosa. Il cenno negativo della testa di Sakura però spense il suo entusiasmo. Ancora niente.

*

“Sono un po’ inquieto” confidò Shikamaru agli altri, seduti tutti in fila sul parapetto del ponte sul fiume appena fuori da Konoha. E i ragazzi erano divisi chi alla sua destra, chi alla sua sinistra, ognuno con una canna da pesca in mano, ma tutti poterono udire distintamente la sua “confessione”. Al sentire quelle parole, si illuminarono.

“Cosa? Pensi che stia arrivando un nuovo nemico?” le loro voci suonavano fiduciose. Per quanto fosse triste ammetterlo, la vita era diventata così noiosa dopo la morte di Uchiha Madara e il ritorno di Sasuke che, come nei migliori lieto fine, non rimaneva più niente da fare se non oziare tutto il giorno. L’armonia regnava incontrastata, le nazioni erano alleate ed in pace tra loro, niente guerre, niente demoni, niente ninja potentissimi e, soprattutto, niente mondo da salvare… il nulla assoluto. Gli uccellini cinguettavano felici da parecchi mesi ormai, e quel continuo cantare aveva fatto si che, durante gli allenamenti, molti di loro avessero iniziato a prendersela con i maledetti uccellacci. Così, per cambiare un po’. Le missioni ormai si susseguivano rare e si erano ritrovati a litigare per chi dovesse scortare il cane della signora Nishimoto dall’estetista. Insomma, neanche nelle tragedie greche i protagonisti erano disperati come i nostri.

Shikamaru però sembrò rincuorarli con quell’uscita inaspettata. Il ragazzo teneva la canna da pesca con una mano, mentre l’altra era portata al mento, per massaggiarlo con fare assorto.

“No, niente nuovo nemico. Piuttosto, Sakura e Ino sono rinchiuse da questa mattina in biblioteca…” asserì lui, preoccupato.

“E quindi?” la domanda di Kiba, seduto al suo fianco, sorse spontanea. Tutti assentirono. E quindi?

Il Nara era rassegnato ormai all’ottusità dei propri compagni. “E quindi stanno architettando qualcosa. Non si ritrovavano insieme per studiare da prima di conoscere Sasuke e litigare per lui!” quest’ultimo, tirato in causa, rabbrividì appena. Odiava essere al centro di una diatriba tra donne.

Lee si voltò e li guardò ansioso. “Ieri pomeriggio Tenten ha smesso di allenarsi in anticipo, dicendo che aveva un appuntamento con Hinata e le altre. Io neanche sapevo si sopportassero, invero.” confidò angosciato.

In effetti, tutti sapevano che tra le quattro non è che scorresse chissà quale buon sangue. Ino e Sakura si contendevano Sasuke da secoli, e Tenten detestava Hinata di riflesso, semplicemente perché lei detestava chiunque avesse fatto soffrire Neji.

Dopo un’attenta analisi della situazione, tutti rabbrividirono. Il silenzio scese di nuovo sul gruppetto e furono tutti d’accordo con Shikamaru: le donne stavano architettando qualcosa.

*

“L’ho trovato!” disse improvvisamente Sakura, svegliando Ino che si era accasciata sul tavolo per sonnecchiare un po’. La bionda si svegliò con un sussulto e, meravigliata, si alzò ed aggirò il tavolo per avvicinarsi all’amica.

“Fa vedere…” disse sedendosi accanto alla ragazza dai capelli rosa, tirando appena il librone polveroso verso di lei e scorrendo la pagina indicata da Sakura. Nel farlo, comunque, si portò una manina a tappare il naso, disgustata. “Questo coso puzza di muffa.” Farfugliò con una smorfietta dipinta in volto.

“Questo COSO, come lo chiami tu, è un manufatto antico ed è normale che abbia quest’odore. Non perdere tempo e leggi!” rispose perentorie, allungando un dito e mostrandole il nome di quella cosa che cercavano e che finalmente avevano trovato.

Ai mane no Jutsu – Tecnica di simulazione dell’amore

“Oddio, è lei davvero! Allora la maestra Tsunade non ci prendeva in giro, quando ce ne ha parlato.” Ino era meravigliata.

Questa tecnica, estremamente complessa, permette a chi la utilizza di apparire agli occhi di una persona come l’amore della sua vita per un’intera settimana.

Ino quasi si soffocò con la saliva.

“PER UN'INTERA SETTIMANA!” non riuscì a trattenere quel grido di giubilo.

Scosse la testa, per riacquistare un po’ di contegno.

“D’accordo, d’accordo. Riflettiamo attentamente. Per un ‘intera settimana…  vuol dire… che ha durata di circa centosettanta ore. In quei sette giorni ci si gioca tutto, è così?” chiese titubante all’amica.

Sakura annuì.

“Ti spiego, ho già letto tutto, è molto semplice. Bisogna disegnare sul terreno questo simbolo” ed indicò il sigillo raffigurato sulle pagine del libro “Entrare all’interno dei suoi confini con in mano una ciocca di capelli della persona che vuoi venga… mmm… ‘incantata’, diciamo così” anche se il termine migliore sarebbe stato ‘maledetta’ “bagnata con una goccia del proprio sangue. Fatto questo bisogna rilasciare il chakra impastato tra le mani, tenendole unite e schiacciando la ciocca tra di esse. L’incanto durerà centosessantotto ore e, ovviamente, oltre a poter passare tutto il giorno con quella persona, bisognerà giocare tutte le nostre carte di seduzione in modo che, anche allo scoccare della centosessantanovesima ora, quella persona possa rimanere interessata a noi. Tutto chiaro?”

Ino pendeva dalle sue labbra. Non sembrava neanche troppo complessa. Chissà come mai il libro la definiva così?

Fece spallucce: non le importava affatto. Semplice o complicata, loro l’avrebbero portata a termine e finalmente i loro amati sarebbero stati tutti per loro.

Uscirono dalla biblioteca, per andare alla ricerca delle altre due complici. Ovviamente nessuna della due aveva pensato al piccolo problema che Sasuke era uno solo, e loro erano in due.

Continua…

 

  
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