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Autore: SpecialKlaine    12/02/2016    1 recensioni
Phil era un Deos Amoris, che si traduceva in 'dei dell'amore', ma Phil pensava che fosse molto pretenzioso. Alcune persone facevano l'errore di chiamare tutta la sua specie 'Cupidi', e non era giusto nemmeno quello. Il più famoso di loro si chiamava Cupido; sarebbe stato come chiamare tutte le persone che lavoravano in un negozio 'Stephen' perché il capo si chiamava così.
[Traduzione]
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dan Howell, Phil Lester
Note: AU, Lemon, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Give Me Love - Cap.1 NVU Disclaimers: I personaggi non ci appartengono e il testo è proprietà di - notanotherphanfictionblog -, l'autrice a cui abbiamo chiesto il consenso di tradurre e ripubblicare qui la fanfiction.











Give me love

I Capitolo

| capitolo originale |




Phil era molto orgoglioso del suo lavoro.

E faceva bene, il suo lavoro in particolare influenzava tante persone, o almeno le persone che sceglieva di influenzare, e quella era una sfida di per sé, perché gli umani erano così fottutamente complicati.

Alcuni degli altri che facevano il suo stesso lavoro in altri posti non erano altrettanto premurosi quanto lo era Phil. Erano sconsiderati e non ci pensavano abbastanza, pensavano che andasse bene, ma Phil sapeva che avrebbe potuto causare dei danni.

Non ce n'erano molti della sua specie, in quanto non era necessario che ce ne fossero, quindi Phil non li avrebbe mai incontrati a meno che non fosse tornato a casa, ma non ricordava quando fosse stata l'ultima volta in cui ci era andato: erano decisamente passati più di cento anni da quando aveva rimesso piede nella sua terra madre. Non gli importava, però- la chiamava casa perché era il suo luogo di provenienza, ma non sentiva nessun posto come 'casa'.

Si trasferiva spesso, viaggiava in posti differenti in giro per la terra. Amava esplorare i luoghi in cui rimaneva, anche se erano tutti sullo stesso pianeta erano così unici e diversi l'uno dall'altro. Creavano diversi credi e morali e lingue e culture e ogni posto era più interessante del precedente, a Phil piaceva quella parte di quello che faceva- amava esplorare nuove cose. 

Il nuovo posto in cui stava era affascinante a modo suo, decisamente meno colorato dell'ultimo posto in cui era stato, ma era comunque pieno di vita e pieno di cose nuove e interessanti. Era una città di tipo urbano, quindi sapeva dell'odore di fuoco appena spento, quando il fumo rimaneva sul retro della gola e lasciava un sapore carbonizzato sulla lingua. Si muoveva sempre, le persone si affrettavano da e verso posti in grandi folle, persone d'affari, studenti e vagabondi che non avevano un vero posto in cui stare, proprio come Phil.

Phil lavorava la notte la maggior parte del tempo, c'erano meno persone in giro, anche se in questa città, come in altri posti che aveva precedentemente visitato, gli umani sceglievano di passare alcune delle loro notti fuori a bere alcol dal sapore ripugnante e ballare in discoteche buie con luci lampeggianti e musica che faceva tremare la terra. Era lì che le persone tendevano ad incontrare qualcuno, ma Phil doveva stare attento, perché gli umani erano stupidi e confondevano molto le loro emozioni.   

Erano animali, e passavano molto del loro tempo a fare finta che fossero molto più complessi di così, ma, davvero, non lo erano. Bevevano finché non riuscivano più a camminare, poi trovavano qualcuno in una discoteca, decidendo che gli piaceva, e per quella notte credevano di essere innamorati. Alcune volte lo erano, ma la maggior parte del tempo non ci erano nemmeno vicino. Molti dei simili di Phil li avrebbero accoppiati lì, in quel momento, ma a Phil piaceva guardarli un po' e aspettare, perché accoppiare le persone sbagliate avrebbe portato ad avere il cuore spezzato, e Phil cercava di evitarlo, sembrava doloroso e sempre molto triste.
Era compito di Phil di capire la differenza tra due persone che si stavano innamorando e formavano una bella coppia, e due persone che si comportavano da animali quali erano e che volevano stare insieme una notte e basta. Aveva sbagliato parecchie volte, e si sentiva male per questo, ma quando faceva la cosa giusta era bellissimo da vedere e si sentiva come se tutto questo ne valesse la pena per un po'.


Phil era un Deos Amoris, che si traduceva in 'dei dell'amore', ma Phil pensava che fosse molto pretenzioso. Alcune persone facevano l'errore di chiamare tutta la sua specie 'Cupidi', e non era giusto nemmeno quello. Il più famoso di loro si chiamava Cupido; sarebbe stato come chiamare tutte le persone che lavoravano in un negozio 'Stephen' perché il capo si chiamava così.

La maggior parte del tempo venivano semplicemente chiamati 'Moris, o Eros per alcuni degli altri (era un altro modo per dire il nome di Cupido, e alcuni decisero di chiamare così la specie di Phil per scherzo). Il loro lavoro consisteva nello scendere sul mondo degli umani e scegliere le persone da accoppiare. Era una leggenda che facessero innamorare spontaneamente due persone a caso - non era quello l'obiettivo. Sceglievano due persone che erano compatibili l'una con l'altra e intrecciavano insieme le loro anime. Phil non era sicuro di come funzionasse, non gliene avevano mai parlato. 
Semplicemente aveva un arco e i materiali per fare le sue frecce speciali, le tirava verso il petto di una persona mentre questa stava osservando l'altra metà della coppia che Phil aveva scelto e, come per magia, innescava qualcosa nei loro cervelli facendole innamoravano.

Se due persone venivano accoppiate senza cura e non erano destinate a stare insieme, le loro anime si sarebbero unite male, e la loro relazione sarebbe stata difficile. Ma dato che erano stati accoppiati, avrebbero avuto l'illusione di essere innamorati. In genere finiva, e finiva male, con tante lacrime, le loro anime unite si sarebbero strappate e avrebbero lasciato una cicatrice sui loro cuori che non avrebbero mai davvero superato. Ecco perché Phil era così attento, quello che faceva avrebbe potuto alterare per sempre la vita di qualcuno, la maggior parte delle volte per il meglio ma a volte per il peggio, e faceva il possibile per evitare quest'ultima possibilità.

Phil avanzava silenziosamente attraverso i vicoli, il suo cammino illuminato fiocamente solo da qualche sporadico lampione lampeggiante. La notte preferiva camminare nei sentieri più vuoti e meno evidenti, non perché poteva non essere visto dagli umani che sceglieva - se non avesse voluto farsi vedere sarebbe potuto diventare invisibile, semplicemente preferiva la pace e la quiete, apprezzava il tempo che aveva per pensare prima del lavoro. Sentì il ticchettio dei tacchi sui sanpietrini, e due persone che parlavano a voce bassa, così Phil si rese invisibile e si appoggiò al muro per guardare. 
Erano un ragazzo e una ragazza che si erano allontanati dai loro amici e stavano tornando insieme.
La ragazza stava un po' arrossendo e ridacchiava nervosamente mentre il ragazzo parlava, continuando a lanciarle sguardi teneri, osservando il suo viso sorridendo ogni volta che lei non guardava. Phil sorrise e gli camminò dietro, allineandosi appena dopo di loro e continuando a osservare; un altro motivo per il quale amava le stradine più quiete era per le persone che ci camminavano, era tutto più calmo e molto più sincero delle persone rozze e rumorose fuori dalle discoteche, animate dall'alcol e dalla solitudine.

Phil osservò quando il ragazzo e la ragazza si sfiorarono accidentalmente le mani mentre camminavano, ed entrambi sussultarono, come se si fossero bruciati, prima di ridacchiare ansiosamente ed arrossire. Phil alzò gli occhi al cielo e sorrise, in genere cercava di evitare di accoppiare le persone giovani, dato che non era un bene che le loro vite girassero così tanto intorno all'amore quando avevano così tanto tempo per esplorare, e anche se questi due erano sulla ventina, ai suoi occhi sembravano giovani - non riusciva nemmeno più a ricordare la sua stessa età. In qualunque caso, Phil decise che quei due erano si giovani, ma anche chiaramente innamorati l'uno dell'altro, il ragazzo era attento ad ogni impacciata parola che diceva la ragazza, e anche se lei era timida, era chiaro che apprezzava la compagnia del ragazzo ed era così felice di stare semplicemente con lui, anche se i suoi amici erano probabilmente in una delle discoteche vicino.

Phil si sfilò l'arco dalla spalla e tirò fuori una freccia, accarezzando distrattamente le soffici piume alla cocca prima di posizionarla nell'arco e fermarsi, lasciando che il ragazzo e la ragazza andassero più avanti.
Li guardò, inspirando profondamente e puntando verso la schiena del ragazzo. Quando espirò, rilasciò la freccia, guardandola volare attraverso il vicolo, dritta nel petto del ragazzo. Lui sussultò un po', poi la freccia sparì in una nuvola di povere dorata, che Phil guardò librarsi verso il cielo e sparire nella notte.

'Stai bene?' chiese la ragazza, toccando il braccio del ragazzo e accigliandosi, avevano smesso di camminare, e il ragazzo sembrava scosso, come se si fosse appena svegliato.

Il ragazzo si girò a guardarla, le sorrise e annuì, i suoi occhi brillarono mentre la fissava come se fosse la cosa più bella e fantastica che avesse mai visto, le prese la mano e la strinse, e lei sorrise e arrossì leggermente, abbassando lo sguardo.

'Io- si, sto benissimo' rispose piano, avvicinandosi leggermente alla ragazza, i cui occhi si sbarrarono mentre realizzava che cosa stesse succedendo.

'Posso... va bene se io...?'

Il ragazzo avvicinò il viso sempre più vicino a quello della ragazza finché lei non si alzò in punta di piedi e chiuse lo spazio tra di loro, baciando dolcemente il ragazzo. Le sue braccia le circondarono la vita e le sue mani si intrecciarono dietro al suo collo sciogliendosi l'una nell'altro, entrambi sorridenti mentre si baciavano.

Anche Phil sorrise, orgoglioso di se stesso, e passò davanti alla coppia per andare verso la strada principale. Mentre la raggiungeva sentì gli amici dei due apparire dall'altra parte del vicolo, e fermarsi a guardare appena videro i loro amici. 
Stavano tutti squittendo e festeggiando mentre correvano a congratularsi, e la ragazza arrossì furiosamente, nascondendo il viso nella spalla del ragazzo. Lui la abbracciò forte, ridacchiando e alzando gli occhi al cielo davanti alle espressioni dei suoi amici. Phil augurò silenziosamente al ragazzo e alla ragazza una vita felice insieme, e sapeva che non importava da quanto sarebbero potuti stare insieme, il ragazzo l'avrebbe sempre guardata con lo stesso sguardo di puro amore, e sperava che la ragazza l'avrebbe sempre apprezzato.

   
 
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