“Non ti sarà concesso tornare indietro, ne sei consapevole?” Chiese l’Anziano, le parole come eco lungo le spoglie pareti di marmo bianco.
“Sì, lo so.” Confermò l’uomo, annuendo con sguardo serio, ma sereno.
“Perderai tutto.” Tentò il ragazzo alle sue spalle, il volto rigato dalle lacrime.
“Perdo qualcosa qui, oggi, ma in cambio avrò in dono l’unica cosa che desideri più di me stesso. Non essere triste per me, ti prego.” Rispose nuovamente l’uomo, voltandosi a consolare con un sorriso quell’amico di vita che da quel momento non gli sarebbe più stato concesso di vedere.
“E sia, allora, John Hamish Watson. Che le tue ali cadano, ed il tuo corpo divenga mortale.”
Un lampo caldo illuminò la stanza, e l’uomo rimase immobile per qualche secondo, ascoltando il proprio corpo assumere una forma nuova, imperfetta, ma meravigliosa ai suoi occhi.
“Cosa farai adesso?” Chiese il ragazzo, asciugandosi con una manica le guance umide, la voce ancora rotta dall’emozione.
“Quello che ho sempre fatto. Veglierò su Sherlock Holmes. Da adesso fino al nostro ultimo respiro.”
 
 
Angolo dell’autrice:
Per la serie: “andare a lavoro con la febbre e tornare a casa con le visioni.”
Ok, l’immagine mi accompagna da un bel po’, e avevo bisogno di buttarla giù in qualche modo.
Diciamo che l’idea è che John sia l’angelo custode (nel VERO senso della parola. XD) di Sherlock (a sua insaputa), che alla fine si siano innamorati, e che per questo John abbia deciso di rinunciare alla sua vita immortale per poter vivere, invecchiare e morire al fianco di chi ama, piuttosto che vederlo compiere queste tappe da solo.
Non ha molto senso, e non vuol essere più di quanto detto. Era solo qualcosa che avevo bisogno di trascrivere. :)
Abbiate pietà di una povera convalescente. XD
 
B.