Fanfic su artisti musicali > Melanie Martinez
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Autore: AurumLiddell    12/02/2016    1 recensioni
Cosa succede quando una persona di cui ti fidi ciecamente all'improvviso iniziasse a mostrare la sua vera natura?
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Sto parlando a me stessa? "Ti taglierò a pezzetti e ti renderò la mia cena. Hai raggiunto la fine, sei la vincitrice!"

«.. Non è che ti andrebbe di venire al ballo con me?» chiese Pete con fare impacciato (ma allo stesso tempo affascinante), con una mano poggiata contro il mio armadietto e l'altra intenta a tenere ben saldo lo zaino in spalla. Gli sorrisi imbarazzata «Credimi Pete, verrei volentieri con te al ballo, ma la verità è che..» già, con mia grande sorpresa, riuscivo a vedere il suo sguardo assumere un che di sorpreso e allo stesso tempo minaccioso «Non potrò venire proprio.» conclusi, mi guardava sbigottito «E perché?» chiese con un filo di voce «Mia nonna è a casa malata e mia madre starà via per tutto il week end a causa del lavoro.» risposi sperando, davvero, che potesse capire «Beh, ma lascia che se ne occupi qualcun'altro!» disse senza perdere tempo «Non ho fratelli o sorelle, né parenti, e sai che mio padre è morto, perciò...» non completai la frase, era uno dei tanti miei tentativi per fargli capire proprio che non potevo. Alla fine strinse le labbra, che diventarono quasi bianche, stette qualche secondo in silenzio «Va bene, ho capito.» disse togliendo la mano dall'armadiento in modo quasi violento, si voltò e se ne andò nello stesso identico modo. Mi dispiaceva un casino, ma purtroppo quello che gli avevo detto era vero: non sarei potuta andare al ballo di fine anno.


«Sì mamma tranquilla, sono quasi arrivata.» dissi mantenendo un tono calmo «Va bene tesoro, sbrigati.» rispose, la salutai e chiusi. Guardai il cielo: non c'era più molta luce, così alzai il polso per verificare l'ora, non era esattamente presto! 'Non sarei dovuta restare a parlare con Katerine per quasi due ore e mezza!' Pensai con amarezza.
Mi hanno sempre detto che ho un sesto senso per le situazioni brutte, quando qualcosa sta per accadere intendo.. Ma quella non sarebbe stata una "situazione brutta" sarebbe stata una situazione che descriverla semplicemente con il termine "situazione orribile" non basterebbe. Penso che chiunque al posto mio lo direbbe. Tornavo sempre a casa da sola, eppure quel giorno ebbi una sensazione raccapricciante, non so spiegarla, mi fece accapponare la pelle. Mi guardavo attorno in modo a dir poco compulsivo, adesso la strada isolata che percorrevo ogni giorno per tornare a casa mi faceva paura, ma non poteva essere così di punto in bianco! No, infatti, era come se qualcosa di malvagio dasse a quel luogo un qualcosa di diabolico, pronto ad attaccare in qualunque momento. La domanda era 'cosa?'
«Ehi!» urlò una voce familiare dietro di me, mi voltai accorgendomi che c'era Pete, con la sua macchina, di un rosso accecante «Violet!» mi chiamò, mi fermai, stetti a guardarlo finché non si fermò e scese. Si avvicinò lentamente «Ciao Pete..» dissi cercando di mantenere la calma, lui sorrise «Scusa se ti sono venuto in contro adesso.. Ma volevo chiederti scusa per la reazione che ho avuto oggi in merito al mio invito ballo..» disse parlando, forse, un po' velocemente «Tranquillo, va tutto bene, non devi chiedermi scusa.» risposi cercando di sorridergli. Il suo sorriso si allargò ancora di più «Bene» disse. C'era un qualcosa di anomalo in quella situazione..
Improvvisamente il suo sguardo tornò serio, «Posso farti una domanda?» chiese, io mentalmente stavo pregando che la smettesse e che mi lasciasse andare, nonostante il fatto che la sua presenza non mi infastidisse più di tanto «Chiedi pure.» risposi «Perché non mi fai mai un sorriso sincero?» chiese, stavo iniziando a spaventarmi sul serio «Come?.. Di che stai parlando?» chiesi forse con una leggera punta di paura nella voce «Lo sai.» disse in tono fermo «Ti sforzi sempre. Ti faccio così tanto ribrezzo?» sentivo la sua voce che cambiava tono, andava sempre più incrinandosi «N.. No Pete, è che è tardi ed io devo tornare a casa.» gli risposi facendo forse un passo indietro «Per occuparti della tua dolce nonnina? Non pensi che al mondo ci sia altro?» il suo timbro di voce stava diventando spaventosamente infantile. Provai a troncare la conversazione, lo feci in modo brusco, è vero, ma stava diventado invadente e..

Anche se fossi stata delicata non credo mi sarei salvata comunque. Ecco chi era l'essere maligno che rendeva quel posto minaccioso. Quell'avvoltoio in agguato, pronto ad attaccare in qualunque momento..

Era come se la mia bocca fosse cucita con un fil di ferro, mi era totalmente impossibile parlare. La sua mano era quasi incollata alle mie labbra, la sua forza era sovrannaturale o forse semplicemente ero io che non ero in grado di contrastarla. Tentai inutilmente di urlare, provai a scalciare, tutto questo per non so quanti, lunghi ed infiniti minuti. Non gli ci volle molto prima di riuscire a togliermi la gonna ed il resto.
«Adoro quando ti sento respirare. Spero a Dio che non mi lascerai mai.»

Correndo attraverso il parcheggio Mi ha inseguita e non la voleva smettere Presa, ce l'hai, presa, presa, ce l'hai Mi ha preso la mano, mi ha spinta giù Ha preso le parole proprio dalla mia bocca Presa, ce l'hai, presa, presa, ce l'hai Correndo attraverso il parcheggio Mi ha inseguita e non la voleva smettere Presa, ce l'hai, presa, presa, ce l'hai Mi ha preso la mano, mi ha spinta giù Ha preso le parole proprio dalla mia bocca Presa, ce l'hai, presa, presa, ce l'hai

Qualcuno può sentirmi? Sono nascosta sottoterra Qualcuno può sentirmi? Sto parlando a me stessa? Dicendo "presa, ce l'hai, presa, presa, ce l'hai" Lui sta dicendo "presa, ce l'hai, presa, presa, ce l'hai"

Da Pete non mi sarei mai aspettata una cosa simile, sapevo che a volte si alterava, ma non ero a conoscenza del fatto che oltre che ad essere in grado di far male alla gente fosse anche capace di seppellire il tutto... Una cosa però che so è che il rimorso nessuno potrà mai tenerlo sepolto insieme alle vittime.
   
 
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