La stanza è immersa nel buio e nel silenzio, interrotto soltanto dal lieve respiro di Francis che dorme sereno e tranquillo — e Ludwig che lo guarda con un piccolo sorriso impercettibile.
«Francis.. ti ho preparato la colazione..» mormora Ludwig con la solita compostezza, poggiando il vassoio della colazione sul letto e sedendosi accanto a Francis; «ti va di mangiare?»
Francis si lascia sfuggire un suono imprecisato a metà tra un lamento e un diniego: «no, voglio dormire ancora, lasciami dormire».
Ludwig trattiene un sorriso alla prevedibile reazione dell’altro — che ogni mattina, ogni singola mattina necessita di almeno un paio d’ore per convincersi ad alzarsi dal letto; «ti ho preparato una torta, sei proprio sicuro di non volerti svegliare?».
Francis solleva improvvisamente la testa dal cuscino con uno sguardo più che sospettoso dipinto sul viso: «una torta? Perché mi hai preparato una torta? Che cos’hai fatto?»
«.. Che vuol dire cosa hai fatto? Ti ho preparato una torta per la colazione, ecco che cosa ho fatto» Ludwig, suo malgrado, arrossisce quasi violentemente, evitando lo sguardo inquisitore dell’altro.
«Dimmi che cosa hai fatto».
«Non ho fatto niente! Perché devo avere per forza un motivo per cucinare una torta a mia moglie?»
«Ah, non usare la carta della moglie, non attacca!» lo rimprovera immediatamente Francis, tirandosi a sedere senza smettere di guardarlo con quell’espressione sospettosa che costringe Ludwig a deglutire e ad indietreggiare di un paio di passi.
«Io..» mormora con palese imbarazzo, cercando di sostenere quello sguardo spaventoso.
«Dimmi che cosa hai fatto».
«Ho rotto il tuo vaso preferito».
«.. Tu cosa?» la voce di Francis raggiunge picchi di inaspettata altezza.
«Ti ho fatto la torta, mangia la torta, è la tua preferita!» strilla Ludwig prima di scappare dalla stanza, seguito dal cuscino che sbatte contro la porta e dalle minacce di Francis che gli illustra sapientemente i mille modi in cui lo scuoierà e lo cucinerà al forno.