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Autore: Marianna 73    13/02/2016    22 recensioni
Una notte, indimenticabile, a fare da confine tra ciò che è stato e ciò che sarà.
Questa storia partecipa al contest "The sugar love". Viene postata in lieve anticipo per problematiche tecniche dell'autrice. Buona lettura!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Respiri
18 settembre 1787
Il primo raggio di sole, violetto e morbido, entra obliquo dalla finestra, accarezza tenero il vaso colmo di rose bianche posato sul comò ed accende riflessi di indaco sui tuoi capelli, oro sparso sui pizzi bianchi delle coltri.
Ascolto il tuo respiro e ti guardo, le ciglia tenere serrate nell'abbandono del sonno, lunghissime, sui segni d'ombra che questa notte ha lasciato sotto ai tuoi occhi.
La notte più straordinaria della mia vita...
Ne porto addosso il profumo, mescolato al tuo, Oscar.
Morbido, e caldo, come mai avrei immaginato potesse essere, intenso e pieno e corposo... si perfonde nel mio sangue, stilla dopo stilla,  cattura il mio cuore e si incatena alla mia anima con un nodo indistricabile, eterno, che nessuna forza terrena potrà più sciogliere.
Mi appoggio piano alla testata del letto, ne respiro la fragranza nuova e conosciuta e me ne faccio avvolgere, possedere, permeare.
Il tuo profumo, Oscar.
Lo stesso di quando ti vidi la prima volta, tenera e fiera, un bocciolo delicato il tuo viso e morbida la tua voce, malgrado il cipiglio severo del tuo sguardo.
Lo stesso di quando duellavi con me, sotto il sole, la primavera un'esplosione intorno a noi e nel mio cuore, i tuoi affondi micidiali ed il sentore della tua pelle, sudata sotto la seta della camicia, a rendermi folle, ebbro di desiderio, cieco ad ogni cosa che non fossi tu, gli occhi brillanti nella sfida, la cipria sensuale della tua pelle e la tua forza di giovane amazzone.
Lo stesso della prima volta che mi hai concesso la tua bocca, un tremito incredulo sulle mie labbra e nelle mie mani, salite a sondare la trama spessa dei tuoi capelli, a respirarli, incredulo. Profumo di rose e vita e sangue quando ho schiuso la tua carne e bevuto in un bacio le tue lacrime, prima di smarrire ogni ragione, sul tuo corpo bianco e sensuale. Profumo d'amore carnale ed eterno.
Lo stesso, vita che urla forte e reclama il suo spazio, di quella notte di gelo, l'ultima notte dell'anno, in cui il tuo grembo si è aperto al mio seme con un grido rauco, lo ha accolto e serrato...lunghissimo il tuo gemito, il tuo ultimo palpito prima di farti nido  caldo e scuro, per custodire il soffio primievo di una nuova vita. Ricordo i tuoi occhi, la loro richiesta di eterno, un attimo prima che l'orgasmo esplodesse, a regalarmi l'onnipotenza, in te, l'immortalità di chi feconda, di chi sa che soppravviverà, attraverso i suoi figli, fino alla fine del tempo.

Lo stesso intenso profumo, rose e vita e sangue e sudore e lacrime, che ho respirato sul tuo corpo stanotte quando con un'ultima spinta hai aiutato nostro figlio a nascere.

Hai urlato forte il mio nome, mentre lasciava il tuo corpo.
La tua mano ha artigliato la mia, fortissima, uno scrocchio dolente le dita ed un singhiozzo impetuoso a squassarti mentre ricadevi sui cuscini, i capelli biondi scompigliati  ed il sudore ad imperlarti la fronte ed il collo.
Stremata e matida di vita.
Mai ti avevo vista così bella, amore mio.

Il respiro mi si è spezzato, il cuore un pulsare veloce nella gola, quando la levatrice l'ha deposto tra le mie braccia, ancora sporco di te.
Una felicità nuova, travolgente, la più dolce mai provata, posare per la prima volta gli occhi su di lui.
Riccioli nerissimi e pugnetti serrati, minuscolo e perfetto, la bocchina aperta nel primo poderoso saluto alla vita.

Nostro figlio.
La mia vita e la tua.
La nostra sfida, il nostro coraggio, ogni nostro sorriso, ogni nostro respiro.
Nostro figlio.

Ho sentito il tuo sguardo su di me e mi sono seduto sul letto, al tuo fianco. "È un maschietto, amore mio..." ho sussurrato mentre lo adagiavo sul tuo seno "nostro figlio, Oscar."
Hai tremato forte, amore, la gola colma di singhiozzi soffocati e lievi risate, gli occhi umidi di incanto stupito, mentre percorrevi con dita delicate il contorno della testolina e della schiena, sgranavi ad una ad una le minuscole dita e sfioravi appena le sopracciglia piumose...un sorriso bagnato di lacrime, scoprirne il peso sul tuo corpo, vederlo e sentirlo e conoscerlo, vivo, caldo, bellissimo...
Un soffio, la tua voce, mentre i suoi vagiti si acquietavano, cullati dal battito del tuo cuore
"Ti amo, André..."

È ancora con me la magia di quei momenti.
La assaporo mentre lo cullo, seduto accanto a te che dormi, stanca e bellissima, nel pulviscolo opalescente di questo nuovo giorno.
Si è addormentato placido quando la levatrice me lo ha affidato, la guancia premuta nell'incavo della mia gola quasi riconoscesse anche il calore della mia pelle che, insieme alla tua, l'ha generato.
C'è l'arancione trionfante del sole che sorge, fuori, ed i rumori consueti, il nitrire stridulo dei puledri ed il rimando profondo delle madri, l'abbaiare festoso dei cani ed il vociare dei lavoranti che accudiscono le stalle.
C'è l'aria profumata del primo fumo che annerisce i camini, a smuovere leggerissima le tende.
C'è il tuo profilo tra i cuscini a raccontarmi la nostra vita in questa casa, i nostri risvegli in questo letto, il meraviglioso stupore con cui ho accolto ogni tuo primo sorriso al mattino, sino a ieri.
E c'è il calore vivo di questo bimbo a parlarmi di cosa saremo, noi, da ora e per sempre.

Chiudo gli occhi e ascolto.

Ascolto i nostri respiri, il mio ed il tuo, e quello lieve di nostro figlio, appoggiato al mio petto.
Sento il suo profumo, il tuo ed il mio.

Ascolto la vita che scorre. E  l'amore.




Chiudo un cerchio, con "Respiri", amiche ed amici.
Quello iniziato con "Come il grano" e continuato con "Quello che resterà" di cui questa os è il naturale compimento.
Un abbraccio e tutta la mia gratitudine a chi è giunto fin qui insieme a me.
Un grazie speciale, ed ancora gli auguri più calorosi, ad Alessandra, senza il cui incoraggiamento probabilmente "Respiri" non avrebbe visto la luce.
Un bacio e un felicissimo San Valentino a tutti.
Monica






 
   
 
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