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Autore: tomemma    13/02/2016    1 recensioni
Forse se faccio finta di non averlo visto, nemmeno lui si accorgerà di me. Forza, Lily, siamo quasi arrivati al treno. Fa che quest’anno non mi veda, ti prego, Merlino!
“Evans!” Ho fallito ancora una volta.
Forse se faccio finta di niente, mi lascerà in pace…
“Evans!” ripete lui.
O forse no.
Genere: Comico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Durante l'infanzia di Harry
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POV JAMES
 
“Cosa cavolo vuoi Felpato?” grido contro Sirius, attualmente molto impegnato a canticchiare “Jamie, Jamie, Jamie” sottovoce e a stritolarmi il braccio.
Lui ghigna. Oh Godric, quando fa così non è un buon segno.
“Jamie caro, cosa hai fatto alla tua fidanzatina? L’ho vista parecchio rilassata, se contiamo che ha finito di discutere con te da solo un’ora”
Lo guardo spaesato, poi chiedo tacitamente a Remus e Peter spiegazioni, ma niente, neanche loro sanno chi sia ‘’La mia fidanzatina’’.
“Sirius, tu stai male, vero?” interviene Codaliscia. “Ti sei per caso dimenticato che James si è preso una cotta colossale per la Evans al primo anno e da allora non ci ha mai provato con nessuna?”
Lo guardo malissimo, mi ero già dimenticato della cotta che mi ero preso per lei. Adesso mi viene quasi naturale chiederle se andremo a Hogsmeade insieme, quasi fosse come un “Come stai?” detto a qualcun altro.
“Oh, ma io mi riferisco proprio a lei” non ci posso credere, insomma, come fa davvero a pensare che io mi fidanzerei con la Evans?
“Sì, sta molto male, Codaliscia!” esclamo, mettendomi a ridere e soffocando quando mi arriva la felpa di Sirius in faccia. A quel punto, è guerra.
Passiamo dieci minuti buoni a lanciarci qualsiasi cosa si trovi tra le nostri mani, fino a quando non abbiamo più una pancia dal tanto ridere. Quando vedo il casino che abbiamo combinato, i miei pensieri si dirigono automaticamente verso la Evans.
Dovete sapere che il mio cervello è suddiviso in poche parti: Evans, Quidditch, Sirius, Remus, Peter, Malandrini e scuola. So che può sembrare strana quest’ultima categoria, ma dopotutto a scuola me la cavo abbastanza bene e alcune materie, sottolineo alcune, sono interessanti.
E quindi niente, non appena il mio cervello elabora il concetto “Lily si incavolerà se vedrà questo disastro”, la porta dello scompartimento si apre e sulla soglia compare Mocciosus accompagnato da un paio di gorilla, presumibilmente Serpeverde e infidi come lui.
“Oh, Potter, che sorpresa. Non mi sarei mai aspettato di trovare questo scompartimento così disordinato”
“Hai imparato una parola nuova, Piton? Sai cos’è il sarcasmo adesso?”
“Fai poco lo spiritoso, Potter. Dieci punti in meno a Grifondoro. Sono un Prefetto”
“Oh, guardatelo, ragazzi. È solo un povero Prefetto. Remus, sai per caso chi è Caposcuola quest’anno?” dico, pregustando la sorpresa. Neanche loro sanno quanto potere ho quest’anno.
“No, in effetti, James, mi stavo proprio chiedendo chi lo fosse oltre a Lily” mi risponde Lunastorta. Io sorrido e mi rivolgo nuovamente a Piton.
“Beh, sarete felici di sapere che sono io l’altro Caposcuola. Quindi, Mocciosus, sarò magnanimo e toglierò a Serpeverde solamente trenta punti. Ora sparisci.” Dico. “Ah, dimenticavo. Trenta punti a testa, per ognuno di voi tre.” A volte mi chiedo perché non sono stato smistato a Serpeverde, sono troppo perfido per essere Grifondoro. Guardo Piton girarsi e andarsene, con il mantello che gli svolazza dietro.
Tre.
Due.
Uno.
“COME HAI POTUTO NON DIRCI NIENTE, RAZZA DI IDIOTA!” Urlano, sincronizzati. Io scoppio in una fragorosa risata e poi mi volto verso di loro.
“Ragazzi, dovreste formare una band per quanto siete in sincronia!” mi alzo e prendo il baule dal portabagagli, rovisto dentro e infine trovo quello che stavo cercando: una piccola spilla. Me la appunto al petto ed esco dallo scompartimento. Quella sarebbe stata un’uscita magnifica se non fossi inciampato nel piede di Sirius.
“Felpato, mi hai rovinato l’uscita epica!” lui sghignazza, presto seguito dagli altri due e poi anche da me. Insieme facciamo talmente tanto rumore che una trafelata Evans arriva di corsa.
“Cosa sta succedendo qua dentro?” domanda, sbalordita dal caos dello scompartimento.
Io la guardo, e mi sembra molto carina, con la divisa spiegazzata e i capelli infuocati che sfuggono all’elastico che tiene uno chignon.
Sirius la guarda, e credo che pensi che è la prima volta che la vede così in disordine.
Remus la guarda, e credo che pensi “Non mi considererà mai più una persona assennata”.
Peter la guarda, e credo che pensi “Poverina, l’abbiamo fatta correre”.
Lily ci guarda, e sono convinto che stia pensando “Godric, dove mi sono andata a cacciare”.
Io scoppio a ridere per la millesima volta in quel giorno, e saranno passate due ore dall’inizio del viaggio.
La Evans mi guarda e sorride. Si gira ed esce dallo scompartimento senza più una parola. Strane le donne.
Il primo a riprendersi è Peter, e mi guarda maliziosamente.
“Allora Felpato non sta così male, vero Ramoso?”
Remus gli tira una gomitata e si gira verso di me, ma io sto ancora osservando la porta da cui è uscita la ragazza con i capelli di fuoco.
“Ramoso?” prova allora Lunastorta.
Sbatto un paio di volte le palpebre e lo squadro, soffermandomi sui capelli arruffati e il mantello sgualcito.
Poi passo a Felpato, che mi scruta con i suoi occhi che fanno impazzire tutte le ragazze.
Poi a Codaliscia, che ora sta ammirando il panorama.
“Cosa hai detto, Remus?”
“Niente, James. Stai bene?”
Cerco di darmi una sistemata alla divisa e passo distrattamente una mano tra i capelli, mentre rispondo che sì, sto bene.
Ci ricomponiamo tutti e Codaliscia continua a guardare fuori dal finestrino, e so che tra poco si addormenterà, almeno fino a quando non passerà il carrello dei dolci. Felpato tira fuori dal suo baule un MP3, un aggeggio Babbano che serve per ascoltare la musica. Lunastorta, invece, prende un libro e inizia tranquillamente a leggere. Io decido di andare in corridoio a fare una passeggiata per riordinare le idee.
Non so perché sono confuso, ma so che lo sono.
Forse perché i miei amici continuano ad insinuare che mi piaccia la Evans, forse perché quando è entrata nel nostro scompartimento, in disordine come tutti gli esseri umani, era bella.
-Santo cielo, che pensieri! – mi dice una vocina nella mia testa.
Mi appoggio ad un vetro e ricordo che ho fatto la stessa cosa un paio di ore fa, solo che prima stavo piangendo, ora un sorriso – un sorriso incredibilmente sexy, come direbbe Sirius- si fa largo prepotentemente sulle mie labbra. Sono convinto che chiunque passerebbe di qui adesso si innamorerebbe di me all’istante. Appena ho formulato questo pensiero, il mio sorriso si allarga ancora.
Sento un movimento alla mia destra e mi volto, la bacchetta già impugnata. Ma di fianco a me c’è solo Lily, con un delizioso sorrisetto che le increspa le labbra rosse come i suoi capelli, ora sciolti.
“Quindi Caposcuola, James?” dice, indicando il mio petto sul quale brilla la spilla di cui vado parecchio fiero. Sorrido, sono un po’ nervoso ma non so neanche perché.
“Già” rispondo.
“Come siamo loquaci, Potter” mi prende in giro. “Come hai passato le vacanze?”
“Beh, era andato tutto bene finché non mi sono trovato quell’impiastro del mio migliore amico sul pianerottolo di casa” lei si interessa subito, non sa ancora cos’è successo.
“Ma fammi capire, perché è scappato? Voglio dire, sua madre odia il fatto che lui sia Grifondoro e che ne sia orgoglioso, ma non è mai successo niente se non qualche lite. È successo qualcosa con Regulus?”
“No, niente di tutto questo. C’entra la madre, però.”
“E allora cosa?” mi guardo intorno attentamente, e mi abbasso al suo livello per poterle sussurrare piano all’orecchio: “Lo volevano marchiare. Il Marchio Nero. Mangiamorte. Voldemort.”
“Santo Merlino!” esclama Lily, rabbuiata. “Dopo gli parlo”
Restiamo in silenzio per un po’, poi mi accorgo che, anche se mi sono raddrizzato, siamo vicinissimi. Anche lei se ne accorge, e arrossisce. Sono un po’ sorpreso, da quando le faccio quest’effetto? Eppure non mi dispiace affatto, anzi, ne sono orgoglioso. Mi allontano e le dico che devo tornare dai miei amici, perché tutta questa vicinanza mi rende nervoso. Sto impazzendo.
E comunque, questa è la mossa più sbagliata che potessi fare: ha appena finito di dirmi che vuole parlare con Felpato. Infatti, Lily mi risponde: “Vengo anche io, così parlo con Sirius” mi dispiace vederla con quel cipiglio cupo, così mi riprometto di farla ridere nel tragitto verso lo scompartimento, e non ci riesco pienamente, ma almeno sorride, e sorride a me, grata.
Arrivati, la sorpasso e le apro la porta.
“Prego, Madame” mi guarda e ride, adoro la sua risata. Mi ricordo che al primo anno ero gelosissimo di chiunque la facesse ridere, perché lei non mi avvicinava mai e stava sempre con Piton.
-Tiè- penso, riferito a Mocciosus. – ora ride per me- e poi mi sento pazzo.
Entriamo nello scompartimento e subito Lily si ricompone, mentre si ricorda perché è lì.
“Sirius, ti devo parlare” Felpato si alza ed esce, subito seguito dalla ragazza, mentre io mi siedo.
Li vedo parlare animatamente, poi sottovoce ed infine vedo che si abbracciano, e questo mi provoca una punta di fastidio che decido di ignorare. Dopo una decina di minuti rientrano, visibilmente più rilassati e sereni. Sirius si siede al mio fianco e credo che ora potremo parlare della scuola e degli esami, ma Felpato sta osservando la Evans uscire e la richiama indietro.
“Lily, se vuoi puoi restare qui con noi” lei ci guarda dubbiosa ad uno ad uno, soffermandosi in particolare su di me. Le faccio un cenno di assenso, e si accomoda di fronte a Remus, vicina a Felpato.
Dopo qualche istante di imbarazzo, Peter lancia un argomento di discussione: Quidditch.
Remus e Sirius si guardano, spaesati, e mi aspetterei che anche Lily lo faccia, invece lei è già partita in quarta con alcune considerazioni sulle ultime partite. In effetti, ora che ci ripenso, mi ricordo che molto spesso è presente ai nostri allenamenti e a tutte le partite, ma pensavo che lo facesse perché c’era un ragazzo che le piaceva nella squadra. E invece no, chi si aspettava che alla Evans piacesse il Quidditch?
Le ore trascorrono piacevolmente, e mentre ormai vediamo in lontananza il castello Alice Prewett fa capolino dalla porta chiamando Lily e dicendole che ha moltissime cose da raccontarle, così le due si allontanano.
   
 
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