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Autore: Tequila_Ev    14/02/2016    1 recensioni
La trasformazione da Capitano Killian Jones, pirata innamorato a Capitan Uncino, demone vendicativo.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Killian Jones/Capitan Uncino, Milah
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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La ferita stava ancora sanguinando. Sapeva che sarebbe riuscito a sopravvivere. Se non per sé stesso, lo avrebbe fatto per lei. Per vendicarla. Non importava se ci sarebbero volute settimane, mesi o secoli per vendicare quella sua morte ingiusta, sapeva però che avrebbe portato a termine la sua vendetta. Il panno bianco che aveva messo sulla ferita per fermare l'emorragia era colmo di sangue. Ma non gli importava molto, se non per niente. Stava lì, immobile, con il vuoto e la tempesta che coesistevano nel suo animo. Era sempre stato abituato ad affrontare tutto, ogni difficoltà, ogni delusione, ogni amarezza che la vita inevitabilmente porta con sé. Non sentiva altro che l'impatto della prua con le onde alte del madre aperto, eppure la sua testa pompava dolore, dolore rumoroso. Serrava da ore la mascella così forte che le faceva male, come tutto il resto. La mano faceva un male cane, stare in piedi per così tanto le aveva indolenzito tutti i muscoli. Ma la cosa che faceva più male era la sua assenza. L'assenza della persona che amava, la persona che aveva reso di lui una persona migliore. Senza di lei stava tornando tutto come prima, come anni prima, quando lui non era altro che un mascalzone che seccheggiava e depredava qualsiasi cosa si trovasse di fronte alla sua strada. Sentiva l'oscurità prendere piede in lui, e in quel momento lui non riusciva a trovare un buon motivo per non abbandonarsi ad essa. Gli mancava, Dio se le mancava. Mila ormai era diventata tutto per lui. E lui, almeno a giudicare dalle azioni dell'amata, era tutto per lei. E lui gli aveva portato via tutta la voglia di vivere. Il signore oscuro. Non era altro che un codardo che non sapeva fare niente, travestito. La sua pelle squamata e mezza scintillante mostrava la sua vera natura. Un coccodrillo. Ecco cos'era. Un coccodrillo che si nascondeva dietro la magia oscura, proprio come l'animale si nascondeva nell'acqua prima di attaccare. Non avrebbe mai potuto competere con me se non avesse avuto la magia dalla sua parte, non avrebbe neanche mai avuto il coraggio di provarci, in realtà. E ora, il capitano Killian Jones, con una sola mano, era lì a fissare le tenebre della notte con l'oscurità nel cuore. L'amore aveva abbandonato il suo cuore nel preciso istante in cui aveva visto la vita abbandonare gli occhi di Milah. Non era solito piangere, ma ora sentiva gli occhi gonfi di lacrime incredule. La sua vita era cambiata in sole poche ore. E Non sapeva ancora se il suo cuore potesse reggere un tale dolore. L'amore della sua vita, spazzato dal suo nemico mortale. Rimase tutta la notte lì, come se aspettasse la voce della sua amata rivendicarlo a letto, come quelle notte dove lui non aveva sonno, forse per gli incubi che aveva riguardo la morte per il fratello. Lui si metteva lì,a sentire l'acqua, proprio come in quel momento. L'unica differenza è che lui in quel momento sapeva di poter mai più sentire la sua voce. Di non poter sentire i suoi abbracci, di non poter respirare mai più il suo profumo. La amava, più di ogni altra cosa. Più di se stesso. Più dell'universo, più di tutto. Vide l'alba farsi spazio tra le onde lontane. La mano non faceva più male. Era un altro giorno, non era più il giorno più triste di tutta la sua vita. Spugna si mise dietro di lui, non sapeva se parlare o meno. Si tolse il solito capello rosso che ormai lo distingueva e lo rigirò tra le dita non sapendo come iniziare. Anche Spugna voleva bene a Milah, come tutti del resto. Era una donna magnifica e aveva conquistato tutti, e per prima il cuore di pietra del capitano. Strinse il capello, facendosi coraggio: ''Capitano Jones, abbiamo una rotta?'' balbettò l'uomo dietro di lui, il capitano, con gli occhi stanchi e vuoti, e con un cuore di ghiaccio, non rispose subito al caro amico, si limitò a prendere l'uncino che successivamente sarebbe stato il suo migliore amico. Lo infilò e lo bloccò guardando il compare:

'' Sono Uncino, Capitan Uncino''.

Mormorò il capitano con un espressione vuota e piena di rabbia allo stesso tempo. Quello che era successo, il dolore che aveva provato il giorno prima e tutta la notte appena finita, si era trasformata in rabbia, in odio. Avrebbe ucciso il coccodrillo, e questo era l'unico obiettivo che si era posto.

   
 
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