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Autore: MillenniumEarl    14/02/2016    2 recensioni
E se la Battaglia alle Dodici Case fosse andata in maniera differente? Ho provato a immaginare, partendo dal primo scontro alla Seconda Casa, un susseguirsi di eventi diversi dall'andamento generale della trama, sia per accoppiamenti di scontri tra i cavalieri che per alcuni dettagli, apparentemente insignificanti, ma che daranno poi vita a situazioni future. (Ho utilizzato principalmente in nomi del manga, anche se per alcuni personaggi ho preferito i nomi della serie tv italiana)
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1 - La Casa del Toro

La scalinata che dalla casa dell'Ariete conduceva a quella del Toro, la seconda dello Zodiaco, si estendeva davanti agli occhi dei quattro Cavalieri di Atena come un antico monito per chiunque volesse arrivarci.
Lady Saori era sdraiata ai piedi della prima casa, la freccia dorata piantata nel petto, ansimante ma non per questo incapace di estendere il suo cosmo divino per proteggere i suoi paladini. Mu, primo dei Cavalieri d'Oro del Santuario, le stava accanto insieme a Kiki e agli altri Cavalieri di Bronzo arrivati per difenderla da eventuali attacchi dei soldati del Grande Sacerdote.

Seiya, Crystal, Shiryu e Shun correvano a perdifiato senza risparmiarsi forti della loro determinazione e delle armature riparate da Mu. Tutti e quattro però non potevano nascondere il loro turbamento. Affrontare dei Cavalieri così forti e potenti, padroni del Settimo Senso e protetti dalle loro armature indistruttibili. Sarebbero riusciti nell'impresa? Sarebbero arrivati alle stanze del Grande Sacerdote in tempo per salvare Saori? Sarebbero arrivati tutti insieme?

Davanti all'ingresso della Seconda Casa si fermarono un attimo e incrociarono i propri sguardi

"Comincia la vera battaglia, amici!" esordì Seiya, più serio di quanto non fosse mai stato.
"Già, per Atena e per la giustizia" rispose Shiryu puntando il braccio in avanti.
Crystal e Shun si limitarono ad annuire in segno di assenso. Il Cavaliere del Cigno sapeva che avrebbe affrontato il suo maestro, il Cavaliere dell'Undicesima Casa e questo lo metteva a disagio più degli altri.
Shun, invece, pensava al fratello Ikki e si chiedeva se si sarebbero ancora visti. Aveva abbandonato l'idea di riuscire a superare una sfida senza uccidere il suo avversario, ora più che mai sapeva che doveva combattere con tutte le sue forze e dimostrare il suo valore. Doveva usare quel potere che solo una volta aveva mostrato al suo maestro. Strinse le Catene di Andromeda con forza poi, insieme agli altri, entrò nella Seconda Casa.

Un lampo di luce abbagliò gli occhi dei quattro Cavalieri quando Aldebaran, Cavaliere del Toro si frappose tra loro e la strada per l'uscita. In un attimo furono sbalzati contro le colonne mentre il gigantesco guerriero stava davanti a loro con le braccia conserte.

"Così siete voi i quattro Cavalieri che si spacciano per i seguaci di Atena e che hanno sconfitto tutti i Cavalieri d'Argento mandati dal Grande Sacerdote per mettere in chiaro le cose? Tzk, pensavo foste almeno capaci di difendervi dalla semplice emanazione del mio cosmo. Se il vostro livello di forza è questo vi consiglio caldamente di desistere da questa folle impresa perché non avete la benché minima speranza contro di me e contro nessuno degli altri Cavalieri a difesa del Santuario"

Seiya si alzò dolorante seguito dagli altri e si gettò all'attacco.

"Prendi questo, bestione...Fulmine di Pegasus!!!"

I pugni del Cavaliere partirono verso il suo nemico. Cento, cinquecento, mille colpi a una velocità che nessun occhio normale avrebbe potuto discernere si abbatterono sull'armatura dorata di Aldebaran che non si mosse di un millimetro.

"Sei lento. Molto più veloce dei normali Cavalieri di Bronzo, ma troppo lento per me. Forse non sai che noi Cavalieri d'Oro siamo in grado di lanciare colpi alla velocità della luce e, di conseguenza, colpi che non raggiungono un tale livello di potere non possono nemmeno scalfirci. Inoltre, se anche tu ci riuscissi la mia armatura del Toro mi proteggerebbe da una forza così infima. E voi altri non provateci nemmeno a colpirmi. Cigno, la tua aria congelante non sarebbe in grado di fermare i miei movimenti grazie a questa armatura d'Oro. Ma credo che ai tempi del tuo addestramento in Siberia, Camus, il tuo maestro ti abbia spiegato già la cosa. O sbaglio? E tu, allievo del Maestro dei Cinque Picchi, sei ancora troppo acerbo per me anche se ammetto che se fossi al livello del Cavaliere della Bilancia dovrei temerti più di ogni altro avversario. E tu, ragazzino dal viso così angelico, pensi davvero che quelle catene possano farmi qualcosa?"

Lo sconforto congelò i cuori del Cavalieri e la consapevolezza dell'abisso di differenza che c'era tra loro e il Cavaliere d'Oro placò i loro spiriti combattivi. Se questo era il primo di altri ostacoli forse non sarebbero mai arrivati alla fine della loro corsa. Ma fu il cosmo di Atena a riscaldare il loro animo colto da paura, cosmo che si espanse in tutta la casa sorprendendo anche il Cavaliere del Toro.
Seiya piantò bene i piedi per terra e guardò dritto il suo nemico negli occhi.

"Noi siamo Cavalieri di Atena e non lasceremo la nostra dea morire a causa degli inganni del Grande Sacerdote. Spostati, Aldebaran, o non avrò pietà di te"

Ancora una volta l'attacco di Seiya volò contro il guerriero che non si mosse di un millimetro.

"Ahahahah, Pegaso, ti riempi di belle parole e anche se il tuo cosmo si è rinvigorito e sento la tua voglia di combattere riempire la mia Casa, ora ti dimostrerò che tutto questo non basta. Per sconfiggere un Cavaliere d'Oro occorre arrivare a padroneggiare il Settimo Senso. Occorre bruciare al massimo il proprio cosmo, altrimenti non ci sono speranze...e ora ne avrai una dimostrazione pratica"

Nuovamente, un lampo di luce investì la Seconda Casa e Seiya fu sbalzato contro la parete, l'armatura di Pegasus in frantumi.

"Vedi, il tuo colpo è basato su una serie di pugni alla velocità del suono o poco più. Quello che ho fatto io è stato lanciarti una serie di colpi alla velocità della luce. Se avessi usato il mio colpo segreto, il Great Horn, di te non sarebbe rimasto niente"

Seiya si muoveva a fatica. Shun si mise tra lui e il nemico che stava ancora con le braccia conserte e, da quando era iniziata la battaglia, non si era spostato nemmeno di un passo, nè in avanti nè indietro.
Crystal emanò una leggera aria congelante che circondò Aldebaran.

"Se anche non posso congelare un'armatura d'oro, posso fermare i tuoi movimenti per un breve lasso di tempo, tempo che consentirà a Shiryu di colpirti" e infatti, il Colpo Segreto del Drago Nascente di abbatté implacabile sul Cavaliere del Toro ma, nonostante gli sforzi, non riuscì nemmeno a smuoverlo.

"Giovani Cavalieri, come vi ho detto prima le strategie che avete adottato contro i nemici passati non servono a niente contro chi è padrone del Settimo Senso. Prendete il mio sacro colpo e morite, non avete altra scelta"

Il Great Horn era il colpo più potente di Aldebaran, un colpo portato alla velocità della luce e pieno del cosmo del Cavaliere del Toro. Shun, Shiryu e Crystal furono atterrati in un attimo e si salvarono solo grazie al cosmo di Atena che ancora aleggiava nell'aria e alla Catena di Andromeda che aveva attutito il colpo. Lo Scudo del Dragone, considerato indistruttibile, riuscì minimizzare il danno subito da Shiryu che fu subito in grado di rialzarsi determinato a sconfiggere il suo nemico.

Ma Seiya, ripresosi dal colpo, nonostante non avesse più l'armatura, lo fermò.

"No Shiryu, ci penso io!"

Si alzò a tentoni mentre il suo cosmo si stava rafforzando sempre di più e si avvicinò ad Aldebaran

"L'ho visto. Prima, mentre ero tra la vita e la morte, ho visto il tuo Great Horn, ho visto le tue mani muoversi alla velocità della luce. Le tieni in quella posizione per non far vedere la direzione del tuo attacco ma io sono riuscito a vederlo"

Il cosmo del Cavaliere di Pegasus si stava espandendo.

"Lasciaci passare o la mia furia si abbatterà su di te. Se anche i Cavalieri d'Oro sono un ostacolo insormontabile, per Atena, noi lo supereremo. Forza, lancia nuovamente il tuo colpo su di me e spezza questo mio corpo, ma assicurati di riuscire a schivare il mio attacco, Aldebaran. Questa volta ti colpirò"

Aldebaran accettò la sfida e un nuovo lampo di luce dorata investì la Seconda Casa.

Mu, ai piedi della prima scalinata si alzò dalla sua posizione e disse a Kiki "prendi di nuovo gli attrezzi, dobbiamo andare alla Seconda Casa." Poi, rivolto agli altri Cavalieri di Bronzo disse " fate attenzione, vi lascio Atena per un po'." E si incamminò lungo la strada che conduceva da Aldebaran.
Quando la luce cessò, un attimo dopo essere esplosa, Seiya era in ginocchio, sanguinante ma ancora vivo. Aldebaran era lievemente ferito alla testa mentre il suo elmo era volato via.
Nell'attimo dell'attacco Seiya aveva unito i suoi colpi lanciandoli alla velocità della luce come un unico, potentissimo, attacco. Addirittura più forte di quello del Cavaliere d'Oro, attutendo così, nello stesso tempo, la sua emanazione del cosmo e proteggendosi.

"Ahahahah, bravo Seiya, mi hai stupito. In un momento di crisi sei riuscito, seppur per un attimo, a raggiungere il cosmo pari a quello di un Cavaliere d'Oro. Se fossi stato più esperto probabilmente mi avresti anche ucciso. Avete il mio permesso di passare oltre questa casa, avete dimostrato di essere dei veri Cavalieri e, inoltre, ho percepito chiaramente il cosmo di Atena espandersi a vostra protezione. Badate bene, se non vi avesse protetto sareste tutti morti inesorabilmente e non è detto che possiate sempre contare su di lei durante le vostre battaglie. Inoltre, i Cavalieri d'Oro che affronterete più avanti vi attaccheranno con l'intento di uccidervi senza alcun ripensamento. Seiya, ti ho ridotto l'armatura in frantumi ma non preoccuparti, Mu sta già arrivando. Come da accordi, del resto. Ahahahaha"

"Cosa????" I quattro Cavalieri rimasero un attimo basiti

"Proprio così" aggiunse il Cavaliere dell'Ariete, arrivato pochi attimi prima "Se Aldebaran avesse voluto fare sul serio vi avrebbe ucciso al primo colpo senza possibilità di replica. Seiya, tu rimarrai qua, dobbiamo riparare la tua armatura. Ragazzi, voi proseguite e state attenti."

Seiya guardò Mu negli occhi e le sue mani raccolsero i frammenti della sua armatura sparsi in terra "Credo che la mia armatura sia ormai morta e se anche una volta l'hai fatta rinascere grazie al sangue di Shiryu siamo in una situazione di emergenza e non possiamo permetterci di perderne anche solo una goccia. Andrò avanti anche senza questa corazza forte solo del mio cosmo..."

"Non dire sciocchezze" lo interruppe Aldebaran "non hai ancora capito che senza una minima protezione non resisteresti nemmeno un secondo dagli attacchi di un Cavaliere d'Oro? Ti darò io il sangue per far rinascere la tua armatura."

Detto questo con un rapido colpo della mano si taglio una vena e versò il suo sangue, carico del cosmo ultimo sui frammenti dell'armatura di bronzo mentre gli altri tre Cavalieri di Atena presero a dirigersi verso la Terza Casa, quella dei Gemelli.

"Saga, Cavaliere dei Gemelli, scomparso ormai tredici anni fa non custodisce la casa, credi che arriveranno direttamente alla casa del Cancro?."

Aldebaran guardò Mu con aria interrogativa mentre il suo sangue sgorgava dal polso.

"Se quello che penso è esatto, Saga è ancora vivo. Seiya, ascoltami attentamente, mentre faccio rinascere la tua armatura ti racconterò una storia. La storia del tradimento di Saga e della nascita di Atena. Ma, se i miei sospetti sono fondati, vi aspetta uno scontro con il più forte dei Cavalieri d'Oro, capace di distruggere addirittura una galassia intera."

   
 
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