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Autore: Akami92    22/03/2009    8 recensioni
[A Kiu&Aka production]
[Auguri, Mimi! <3 (in ritardo)]
In tutta sincerità, Naruto non amava la biblioteca. Per niente.
Detestava la polvere depositata sugli scaffali più alti, che puntualmente lo faceva starnutire, l'odore di vecchio dei volumi antichi, l'aria irrespirabile di chiuso e la luce giallognola e soffusa proveniente dai lampadari alti in quell'intreccio di corridoi contenenti libri di ogni genere.

[...]Sakura adorava andare in biblioteca.
Non appena metteva piede in quell'edificio dai mille corridoi, le si apriva davanti un mondo fatto di lettere stampate, giochi di grafie e storie incantevoli, che la lasciavano sempre a bocca aperta; le piaceva passare la mano sopra la copertina rigida, accarezzare le pagine e annusare la carta stampata, come se ne potesse trarre emozioni anche solo toccandola.
Genere: Generale, Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Alla Micchan,

perché è il suo compleanno,

perché è un mito,

perché è la moglie di Sasori,

perché sì.

 

 

 

 

 

In tutta sincerità, Naruto non amava la biblioteca. Per niente.

Detestava la polvere depositata sugli scaffali più alti, che puntualmente lo faceva starnutire, l'odore di vecchio dei volumi antichi, l'aria irrespirabile di chiuso e la luce giallognola e soffusa proveniente dai lampadari alti in quell'intreccio di corridoi contenenti libri di ogni genere.

Non sopportava la voce stridula della bibliotecaria, che tempestivamente lo riprendeva con la scusa di vederlo trattare i libri in malo modo o lasciarli in giro senza metterli a posto nello scaffale giusto.

Preferiva sicuramente a quel luogo indifferente e umido una bella passeggiata al parco o tirare due calci ad un pallone; ma per colpa delle ricerche che quasi ogni settimana gli appioppavano i suoi insegnanti, eccolo presentarsi puntualmente a ricavare spunti per le sue tesine dai quei vecchi libri polverosi.

 

 

Sakura adorava andare in biblioteca.

Non appena metteva piede in quell'edificio dai mille corridoi, le si apriva davanti un mondo fatto di lettere stampate, giochi di grafie e storie incantevoli, che la lasciavano sempre a bocca aperta; le piaceva passare la mano sopra la copertina rigida, accarezzare le pagine e annusare la carta stampata, come se ne potesse trarre emozioni anche solo toccandola.

Soffiava via la polvere dai libri più antichi e la guardava volteggiare nell'aria, le piaceva scervellarsi sui finali aperti, ascoltava con attenzione quello che la bibliotecaria aveva da dirle.

Leggeva di tutto; poteva stare anche un pomeriggio intero, in biblioteca, anche se il più delle volte che si trovava lì era per qualche impegno scolastico: i suoi professori esigevano qualche punto da un libro, e lei andava a cercarlo; sebbene fosse per studio, quel posto per lei era così magico che non le dispiaceva affatto recarvisi.

 

 

 

 

Sotterfugi in biblioteca

 

 

Naruto si arrampicò agilmente sulla scaletta di metallo, alzò il bracciò più che poteva, afferrò l'aria un'altra volta e riprese a sorreggersi all'ultimo piolo; guardò con odio un libro dalla copertina rossa, il quale spuntava dall'ultimo scaffale di una delle tante librerie della biblioteca.

Aveva impiegato mezz'ora solo a trovarlo, rovistando fra tutti gli indici dei libri e poi, una volta trovatolo, la fortuna di certo non lo aveva assistito: era posizionato in una delle scansie più alte, come se il suo precedente lettore avesse voluto smarrirlo e non farlo ritrovare mai più; E forse sarebbe stato meglio così, pensò Naruto, dato che il suo spessore era ben poco invitante.

Riallungò la mano verso l'alto, puntando i piedi sulla scaletta, iniziando a tirar fuori il libro dallo spigolo sotto; quando fu convinto che c'era quasi, il volumetto rosso gli sfuggì dalle mani e cadde verso il basso, colpendolo in testa e per poco non cadde a terra anche lui.

La voce acuta e fastidiosa della bibliotecaria seguì le imprecazioni di Naruto, forse un po' troppo ad alta voce per quel luogo. Toccandosi la testa nel punto colpito e dolente, il biondo scese dalla scaletta e raccolse il tanto cercato testo, e scrutò la copertina, leggendovi il titolo, in scritta dorata, e capendo al volo che si sarebbe ancora trattato di uno di quei mattoni filosofici.

Si diresse verso un tavolo per iniziare a sfogliarlo, e lì Naruto si sorprese: nella prima pagina vi era, sotto le righe d'autore ed in un bel corsivo, alcuni appunti presi a matita ed un foglietto, piegato in due parti.

Naruto dimenticò tutti i diritti della privacy e lo aprì, deducendo che fosse stato smarrito da qualche studente.

Scemo chi legge.

Quella infantile presa in giro troneggiava a bordo del foglietto. La calligrafia era tondeggiante, molto sinuosa, evidentemente femminile (o di un maschio davvero molto effemminato).

Cominciò a leggere avidamente quel bigliettino.

 

Non le era mai capitato. Mai.

I libri erano qualcosa di sacro, assolutamente intoccabile ed imperdibile: mai avrebbe pensato di poterne perdere uno… che non era nemmeno suo, oltretutto!

Sua madre, in un impeto di generosità, le aveva prestato uno dei suoi cimeli più antichi: il libro di filosofia di quando aveva frequentato il liceo.

Sakura adorava la filosofia e si era subito persa a leggere di Socrate, Platone, anime, idee e tutte quelle nozioni così assolutamente magnifiche, interessanti e poco amate da tutti i ragazzi “normali”.

Ma quel brutto giorno (“quella notte buia e tempestosa” direbbe Snoopy), quel pomeriggio del giorno prima, aveva per sbaglio ritirato il tomo filosofico insieme a tutti gli altri libri che aveva consultato. Disgrazia, terribile sciagura! Non l’avesse mai fatto!

Entrò di gran passo nella biblioteca e salutò con la mano quella donna deliziosa che era la bibliotecaria, che ricambiò con un mieloso sorriso.

Si recò nella sezione “Filosofia” e alzò lo sguardo, cercando il libro tra tutti gli altri che aveva riportato il giorno precedente, ma purtroppo il tomo era già stato trafugato.

Il cuore prese a batterle all’impazzata, tentando quasi di uscirle dal petto. Deglutì rumorosamente e corse all’entrata dove la bibliotecaria, che aveva quasi preso un infarto nel vedere la sua pupilla correre in un modo così poco consono al luogo in cui si trovava, la fulminò inorridita.

«Mi scusi, avrei bisogno di sapere se avete trovato un libro che non appartiene a questa biblioteca nella sezione filosofia, scaffale F. La prego, è questione di vita o di morte!»

La donna si sistemò gli occhialetti dalla montatura dorata sul naso aquilino e trasse un sospiro di sollievo, poichè la sua pupilla non l’aveva delusa: correre e disperarsi per la perdita di un libro era giustificabile.

«Non preoccuparti, Sakura, lo troveremo. Come s’intitolava?»

«“L’Iperuranio, questo sconosciuto”» rispose la giovane, grattandosi il capo nervosamente.

Alla bibliotecaria luccicavano gli occhi dalla gioia: anche le ragazze così giovani si interessavano di filosofia. O, giorni di gaudio!

«Il libro non è stato preso; ho controllato nei registri. Evidentemente ce lo deve avere qualcuno che sta studiando qui… chiedi a tutti, io domanderò anche alle persone che escono. Lo troveremo, vedrai!»

Sakura annuì, terrorizzata, girando sui tacchi e ricercando con gli occhi il possibile ladro del suo libro.

 

Naruto ripiegò il bigliettino senza prestarvi troppa cura: i soliti pettegolezzi delle femmine… una certa Ino che si era messa con un certo Shikamaru e tanti altri bla bla bla autocelebrativi.

Sbuffò, ora avrebbe fatto meglio a concentrarsi su quel diavolo di tomo.

L’argomento sul quale verteva la ricerca era “La Grecia negli studi” quindi, fortunatamente (o sfortunatamente) quel libro faceva proprio il caso suo. Avrebbe descritto della lingua greca, di come si studiasse ancora, della filosofia nata proprio lì… il solo pensarci gli faceva venire l’abbiocco.

Aprì il libro e lesse le prime righe. Lo richiuse subito, inorridito. Non aveva capito una sola parola.

Maledì sua madre che, invece di lasciarlo ricercare comodamente seduto sul suo letto con il portatile sulle ginocchia, una Coca-Cola a destra e un sacchetto di patatine a sinistra, l’aveva costretto a perdere il suo pomeriggio in una stupida e polverosa biblioteca piena zeppa di vecchi.

Adocchiò in lontananza una bella ragazza, dai capelli rosa («Che pugno in un occhio!»), che si guardava intorno, spaesata. Infilò il libro nello zaino, così avrebbe mostrato a sua madre che aveva fatto qualcosa, e si alzò, dirigendosi verso di lei.

Sfoderò un sorriso smagliante. «Ehi, ciao! Ti sei persa?» le domandò, facendole l’occhiolino.

Sakura squadrò il ragazzo da capo a piedi: capelli a spazzola strabordanti di gel, maglia larga e puzzolente, pantaloni strappati a cavallo basso, scarpe improponibili… quel teppista non poteva assolutamente avere il suo amato libro.

«No, per niente! Sto cercando una cosa.» lo liquidò, voltandogli le spalle e lasciando dietro di sé una scia di profumo di ciliegie.

«Che caratterino!» borbottò il ragazzo, poi annusò l’aria. «Adorabile.» commentò.

La seguì con la coda dell'occhio. Se prima era già scoraggiato e deciso a rinunciare, il profumo dolce lasciato nell'aria dalla ragazza subito gli aveva fatto cambiare idea: un altro tentativo avrebbe potuto rifarlo.

«Ehm.. e che staresti cercando, se si può chiedere?» chiese di nuovo, sfoggiando uno dei suoi sorrisi migliori, mentre Sakura scorreva il dito in modo maniacale di libro in libro, alla ricerca del titolo a lei familiare.

Ignorò il sorriso, continuando a cercare. A dir la verità, pensare che qualcuno fosse così tranquillo mentre lei era alla ricerca di qualcosa di così importante.

Gli lanciò un'occhiata fulminante (o, per meglio dire, inquietante) e, semplicemente, riprese la sua ricerca.

Per un attimo Naruto si sentì bruciare, e una vocina dentro di sè gli urlò:"Lascia perdere!"; tuttavia, non voleva desistere ad attaccar discorso con quella ragazza.

«Hai perso qualcosa di importante..?» insistette, avvicinandosi di più a Sakura.

L'ultima, intanto, aveva cambiato scaffale e stava controllando minuziosamente ogni dannato tomo.

Doveva trovare un pretesto per mandarlo via.

«Sì. E non t'interessa. Me la sbrigo da sola, grazie.»

Oh sì. Liquidato, ne era certa.

«Ma forse potrei aiutarti a cercare.»

Sakura si fermò, sperò di aver sentito male - no, quello non poteva essere ancora lì a romperle le scatole - e girò la testa alla sua sinistra, di scatto, trovandosi Naruto vicino, anzi, vicinissimo alla sua faccia, con il suo sorrisone a trentadue denti stampato sul viso.

Fortunatamente Sakura ricordò che lei era una persona civile, calma e lucida e, soprattutto, in quel momento di trovava in un edificio sacro per lei, quindi represse la sua indole violenta e la voglia di stampare un secondo bernoccolo in testa a Naruto - il primo, causato dal libro, era ancora ben visibile sulla sua testa - e decise di ricorerre ad un altro stratagemma.

«Oh, allora sì! Grazie..» La voce della rosa si addolcì, gli occhi smeraldini presero a vagare qua e là civettuoli. «Stavo giusto cercando "Memorie di un Tamagotchi".. che stupida, un libro così popolare, ed io non riesco a trovarlo.»

Naruto si grattò la testa, scompigliando i capelli biondi.

«E' famoso?»

«Oh, di più. Come fai a non conoscerlo?»

Il ragazzo alzò un sopracciglio. Ok, non se ne intendeva di libri, però..

«Ma sentito nominare» asserì poi allegramente, «Ma per te lo troverò, dattebayo!» esclamò infine.

«Grazie!» cinguettò Sakura, trattenendo una risatina mentre Naruto si allontanava. Se n'era sbarazzata definitivamente, e ora poteva tornare alla ricerca disperata del suo amato libro.

"Possibile che al mondo ci sia gente tanto idiota?" pensava, mentre riprendeva a guardare in ogni angolo delle librerie e ad informarsi con la bibliotecaria se lo avesse ritrovato.

Aveva giusto avvistato un tomo simile al suo prediletto quando sentì qualcuno richiamarla con un colpetto sulla spalla.

Sakura si girò, e rimase a dir poco sconvolta quando si ritrovò di nuovo a faccia a faccia con Naruto: i suoi occhi azzurri brillavano in uno sguardo di vittoria.

«Tu? Cosa vuoi?? Hai trovato il libro?!» lo accusò, esasperata.

«Signorsì signora!» rispose soddisfatto il ragazzo. «"Memorie di un Tamagotchi", eccolo qui!» Le scanciò un libro consistente. «Era nello scaffale centrale! Come hai fatto a non vederlo?» 

Sakura rimase allibita, per non dire completamente sconcertata. Esisteva davvero un libro chiamato “Memorie di un Tamagotchi”. Un peso a dir poco opprimente sembrò crollarle addosso.

Forse, ma solo forse, quel ragazzo poteva davvero fare il caso suo.

«D’accordo… grazie mille…» sorrise, come pietrificata, prendendo il volume con entrambe le mani data la sua evidente pesantezza.

«Altro che posso fare per te?» domandò Naruto, sfoderando l’ennesimo sorriso radioso.

A questo punto, pensò Sakuta, tanto valeva chiedergli di aiutarla a trovare il vero libro.

«Sì, effettivamente ce ne sarebbe un altro: “L’Iperuranio, questo sconosciuto”. Apparteneva a mia mamma e sia lei che io ci teniamo davvero moltissimo…»

Naruto, felice, prese a saltellare tutto eccitato: adorava le cacce al tesoro. Sakura gli intimò il silenzio con uno “Shhh!” sottovoce.

«Oh, scusa…» si grattò il capo, imbarazzato.

«D’accordo, cominciamo la ricerca.» disse la ragazza, dando l’ordine di sparpagliarsi ovunque.

Mentre Naruto controllava le scansie dedicate alla filosofia, Sakura chiedeva in giro, terrorizzata dal non riuscire a trovare l’amato libro.

All’improvviso, il biondo fu colpito da un flash: quel libro! Aveva già letto il titolo, ma non ricordava dove…

Cominciò a investigare con ancora più frenesia, convinto di averlo visto lì, mentre cercava i volumi per la sua tesina.

«Non è questo… questo nemmeno… nah, cos’è ‘sta roba?, oddio, che nome impronunciabile!» scartava i tomi ad uno ad uno, riponendoli poi senza troppa attenzione; tuttavia, dopo oltre tre quarti d’ora di ricerca (la sua maglia chiedeva pietà dal sudore delle ascelle), si accasciò a terra abbattuto. Quel libro doveva sicuramente essere scomparso, o finito in quel diavolo di Iperqualcosa che menzionava nel titolo. Naruto sapeva bene dove avrebbe voluto mandarlo…

 

«Sicuri di non averlo visto da nessuna parte?» domandò Sakura per la centomillesima volta a due ragazzi che stavano studiando, piuttosto in intimità.

Il ragazzo, dai corti capelli rossi, guardò fisso negli occhi la compagna, che era evidentemente la sua ragazza.

«No, ti ripeto che Mimi ed io non abbiamo visto proprio nessun libro con quel titolo.» replicò, gelido. Odiava essere interrotto.

«Sasori, calmati!» lo rimproverò Mimi, baciandolo sulla guancia. Si rivolse a Sakura: «Fidati, non l’abbiamo visto, mi dispiace.» ripeté, guardandola con un’espressione dispiaciuta.

Sakura, col morale ormai sotto i piedi, raggiunse Naruto, che era crollato a terra, e sospirò.

«Mia madre mi ucciderà…» si lamentò.

Naruto non disse nulla.

«Sì, verrò squartata. Poi farà di me la copertina per un libro…» continuò Sakura, aspettando che Naruto la consolasse.

Nessuna risposta.

«Ho detto che mia madre mi ucciderà! La cosa non ti tocca minimamente.»

Ancora silenzio. Poi un grugnito.

«Stai dormendo?!» esclamò la ragazza, dimenticandosi completamente di tenere la voce bassa.

Il biondo si svegliò di soprassalto. «Eh? Cosa, dove, come?»

«Tu… tu stavi dormendo!» lo indicò Sakura, indignata. «Come ti sei permesso?»

«No! Non è come credi! C’è una spiegazione plausibile per questo!» si schermì Naruto, alzandosi subito in piedi e soffocando uno sbadiglio.

«Sto aspettando…» Sakura batteva il piede sul pavimento, impaziente.

«Allora… ho trovato un libro di ninne nanne e…»

«Deeeng. Risposta sbagliata.» la ragazza gli voltò le spalle e se ne andò, affranta. Dopotutto, contava su quel teppistello biondo, e lui l’aveva profondamente delusa.

Girò i tacchi, uscendo dalla stanza, ignorando le richieste di perdono da parte di Naruto e sgattaiolando velocemente fuori dalla sezione "Filosofia". Il biondo, a carponi, avanzava dietro di lei scongiurandola di dargli un'altra possibilità e attaccandosi alle pieghe della gonna. In ogni caso, Sakura era irremovibile da riprendere le sue ricerche da sola. Era stata una stupida ad affidarsi a quello spaccone!
Il ragazzo, sconsolato, se ne stette sul ciglio della porta della sezione un altro po', guardando la figura della rosa sparire nel corridoio per riprendere alla ricerca.
Sbuffò, mesto, dandosi dell'idiota per essersi addormentato e aver smesso di rovistare in giro per il libro. Ma quei libri di filosofia erano così noiosi, che solo pensare al titolo di ciò che doveva cercare gli aveva fatto venire sonno. Ed infatti, si era assopito; però gli dispiaceva aver deluso quella ragazza: in fin dei conti, per quanto potessero essere stravaganti quei capelli rosa, era carina, e aveva un profumo delizioso, alle ciliegie.
Ora che ci pensava, aveva un panino alla marmellata di ciliegie dentro allo zaino, insieme al materiale per studiare; glielo aveva preparato sua madre come "spuntino post-studio". Anche se non aveva minimamente studiato, aveva fallito ad aiutare Sakura e il suo stomaco approvava entusiasta di mandar giù un boccone, Naruto cedette alla tentazione, convinto che con qualche morso sarebbe riuscito mandar giù il dispiacere per non aver trovato il libro della ragazza e a conciliarsi col suo stomaco. Era ancora in biblioteca, ma pazienza.
Si alzò da terra e ritornò al suo zaino, trovandolo incredibilmente pesante e chiedendosi che diavolo ci avesse messo dentro in precedenza, dato che se n’era completamente dimenticato.
Tornò nel suo angolino ed iniziò a frugare dentro, alla ricerca di cibo.
Purtroppo non ne trovò - doveva averlo lasciato di nuovo sul tavolo in cucina, maledizione! - ma invece la sua mano andò a sbattere contro qualcosa che a primo pensiero aveva immaginato come un grandissimo mattone, ma che poi riconobbe il libro che aveva preso per studiare.
Lo tirò fuori, giusto per sfogliarlo ancora, dato che si era del tutto scordato anche di che argomento trattava, e nel girarlo guardò il titolo.
All’inizio non gli disse nulla. Né il titolo, né niente. Ma poi lo riconobbe.
Bingo!
 
Sakura aveva frugato di nuovo in tutte le sezioni, fatto impazzire gli altri visitatori della biblioteca con richieste di aiuto per trovare quel tomo maledetto e provocato l’ennesimo sorrisetto compiaciuto sulle labbra dell’anziana bibliotecaria, così contenta di vedere una giovinetta all’opera per ritrovare un libro sperduto. Senza risultati, ovviamente.
Si sedette, affranta. Ormai si era pure preparata psicologicamente alla ramanzina che le sarebbe spettata una volta tornata a casa; sua madre non l’avrebbe mai perdonata per aver perso quel testo.
Per un attimo, pensò pure a Naruto. Che tipo bizzarro. Neppure si erano presentati, e l’aveva anche aiutata. Le dispiaceva un po’ di averlo trattato così male, però quel suo modo di fare l’aveva fatta andare su tutte le furie.
Giusto di proposito all’orizzonte o, per meglio dire, da in fondo al corridoio, vide spuntare una chioma bionda, ed eccolo arrivare verso di lei; se prima la stanza era silenziosa, e si poteva udire solo il rumore di qualche passo o pagine voltate, con l’arrivo di Naruto la quiete venne disturbata di colpo: nella foga di correre contro la rosa, il ragazzo aveva fatto cadere una sedia e urtato contro alcuni libri, facendoli cadere e provocando l’indignazione della bibliotecaria, che subito contrasse il viso in un’espressione di disgusto e disapprovazione.
«Che c’è, ancora? Trovato un altro libro di ninne nanne?» gli chiese, sarcastica e arrendevole.

Il sorriso furbetto di Naruto non prometteva nulla di buono. Sembrava nascondere qualcosa dietro la schiena.

Con aria trionfante, il giovane alzò come un trofeo il volume tanto cercato. Il viso di Sakura si illuminò.

«È… è…»

«È lui.» annuì il biondo, serissimo. «E cosa mi dai in cambio?» propose, allungando le labbra ed aspettandosi un bacio passionale.

«Che ne dici di questo?» ribatté la rosa, mostrando il pugno minaccioso.

«Mi dispiace, se fai così niente libro…»

Sakura sospirò. «Una mano nelle ricerche?»

«Direi che è un’ottima idea.»

Tornarono ad un tavolo e si sedettero, riportando l’atmosfera calma e polverosa propria della biblioteca; tuttavia, mentre Sakura sfogliava le pagine del libro per trovare i passi che più si addicevano alla tesina di Naruto, il biondo non poteva far altro che guardarla.

Chissà, magari Sakura avrebbe perso presto un altro libro…

 

 

Auguri Mimi!!! Buon Compleanno!!!

In ritardo, lo so, anzi, sappiamo. Questa fic è una Kiu&Aka production! E il ritardo è dovuto al fatto che Akami, quella grande idiota, ha avuto problemi di connessione e non è riuscita a pubblicarla in tempo… T_T potrai mai perdonarmi? La Kiu non c’entra nulla! ù.ù

La NaruSaku che avevi commissionato! XDDD Tutta tua!

 

Lampante dimostrazione che due teste sono meglio di una (?)!

Ancora auguri Micchan! Ti vogliamo bene!

 

Kiu&Aka

 

   
 
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