Libri > Shadowhunters
Ricorda la storia  |      
Autore: Northeast    14/02/2016    4 recensioni
“Bene, adesso vi assegnerò un compito. Avrete una settimana di tempo per svolgerlo. Voglio che disegniate il vostro ideale di bellezza, che sia un ragazzo o una ragazza, reale o inventato. Voglio che ognuno di voi mi consegni il suo compito personalmente, Lunedì alle 13:30 in questa classe.”
Appena il professore ebbe pronunciato quella frase, nella sua testa si fece spazio l’immagine di un volto dai tratti vagamente orientali e gli occhi ipnotici di un fantastico verde-dorato.
Malec!AU in cui Alec è un artista con una cotta per Magnus.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


NdA: *fa timidamente ciao con la manina* Ciao a tutti ragazzi! è la prima volta che pubblico qualcosa in questo fandom e non avete idea di quanto pubblicare questa OS mi metta ansia. 
Quindi io spero che vi piaccia, la storia è senza pretese e molto leggera. 
So che i personaggi non sono molto fedeli agli originali ma era necessaria qualche modifica ai fini della storia. Spero solo che non siano troppo OOC. 
Comunque, ho in mente un'altra ff Malec (sempre AU) e spero di riuscire a pubblicarla e farvela leggere. 
Buona lettura. 
(Non dimenticatevi di farmi sapere consa ne pensate con una recensione)
Un bacio, 
Nordest 







 
Carboncino.
 
 
 
“Bene, adesso vi assegnerò un compito. Avrete una settimana di tempo per svolgerlo. Voglio che disegniate il vostro ideale di bellezza, che sia un ragazzo o una ragazza, reale o inventato. Voglio che ognuno di voi mi consegni il suo compito personalmente, Lunedì alle 13:30 in questa classe.”
 
Appena il professore ebbe pronunciato quella frase, nella sua testa si fece spazio l’immagine di un volto dai tratti vagamente orientali e gli occhi ipnotici di un fantastico verde-dorato.
Alec dovette costringersi ad eliminare quell’immagine dalla sua testa perché –andiamo! – non poteva chiedere a Magnus di fare da modello per lui.
Era la persona più bella che avesse mai visto? Oh, sì che lo era!
Era il suo ideale di bellezza? Diamine! Sì!
Ma non poteva chiederglielo perché, così facendo, avrebbe significato ammettere che Magnus gli piacesse e non solo a sé stesso. Quello lo aveva fatto tempo fa.
Forse avrebbe potuto chiedere a Jace. Poi pensò che sì, Jace era bellissimo ed aveva avuto anche una cotta per lui ma no, non rispettava il suo ideale di bellezza. E poi lo avrebbe sicuramente usato Clary come soggetto.
Sbuffando pensò che forse avrebbe potuto chiederlo ad Izzy, non che sua sorella fosse esattamente il suo genere, ma era innegabilmente bellissima. Sì, avrebbe fatto così.

E così fece. Izzy era stata davvero contenta di poter posare per lui.
Così, si ritrovarono quel pomeriggio nel salone di casa Lightwood. Izzy era seduta scompostamente sulla poltrona rossa, in una posizione che le aveva suggerito Alec, e aveva addosso un bellissimo – e cortissimo – vestito rosso che le ricopriva morbidamente tutto il corpo.
Alec era esattamente di fronte alla poltrona, e disegnava attentamente e minuziosamente ogni dettaglio sulla tela che aveva posto sul cavalletto.
“Allora, qual è il compito che vi ha assegnato il professore?” chiese Izzy. In effetti, data la spiccata curiosità della sorella ad Alec era parso strano che non gli avesse ancora posto questa domanda.
“Ci ha chiesto di disegnare il nostro ideale di bellezza.”
Izzy annuì in segno che aveva capito e poi “beh, per quanto mi senta lusingata, immagino di non essere davvero io il tuo ideale di bellezza.”
Alec la guardo negli occhi e “ma cosa dici?! Sei bellissima” gli disse. Izzy parve sorpresa, in effetti Alec non le aveva fatto spesso dei complimenti.
“Grazie, ma hai capito cosa voglio dire” ribattette la sorella.
“No, non ti seguo” mormorò cominciando a tracciare i dettagli del vestito.
“Alec, per prima cosa so che ti piacciono gli uomini – Alec arrossì, questo era ancora una ferita aperta per lui. Insomma ormai aveva dichiarato la sua omosessualità alle persone a lui più vicine ma non ne aveva mai più parlato apertamente con nessuno perché l’argomento lo metteva a disagio in modo incredibile – e immagino che qui al mio posto dovrebbe esserci seduto un bellissimo ragazzo con dei bellissimi occhi verde-dorati.”
Alec stavolta arrossì fino alla punta dei capelli. “Ma c-come… cosa… io – sbuffò – Io non so di cosa tu stia parlando” disse cercando di ricomporsi.
“Oh ti prego Alec! Sono tua sorella, certe cose le so” gli disse sorridendogli amorevolmente “ e poi – aggiunse – non è che sia molto difficile capirlo! Ogni volta che è in giro lo guardi come se fosse l’apparizione della Madonna di Lourd!”*
Adesso il colore del viso di Alec aveva raggiunto la tonalità del rosso cremisi.
“IZZY!”
Sua sorella ridacchiò.
“Davvero, perché non glielo hai chiesto? Sai com’ è Magnus: è consapevole di essere bellissimo e avrebbe sicuramente accettato.”
“Sarebbe stato imbarazzante” borbottò Alec, avendo ormai capito che non avrebbe potuto evitare il discorso.
“Secondo me dovresti proprio chiederglielo!”
“Non voglio Izzy.”
E quando Alec si metteva in testa qualcosa non c’era proprio verso di fargli cambiare idea.
“Se non vuoi, va bene. Ma fari meglio a farmi stragnocca!” ridacchiò.

E lo fece. Il ritratto che Alec le aveva fatto era fantastico, sembrava quasi una foto: i dettagli erano così definiti e così naturali. Era davvero da mozzare il fiato.
“Wow” mormorò Izzy appena lo vide “è meraviglioso!”
“Manca qualcosa” sussurrò Alec, guardando attentamente la tela. Era davvero realistico, questo era vero ma c’era qualcosa che non andava.
“Forse, manca la persona giusta.”
“Ancora, Izzy? Ti ho già detto che non glielo chiederò” rispose Alec leggermente infastidito.
“Non è che devi chiedergli di sposarti eh! La stai facendo troppo lunga” sbuffò spazientita la sorella. Insomma se suo fratello trovava bellissimo il suo amico non era mica un problema. E sospettava che se Alec avesse chiesto a Magnus quest’ultimo ne sarebbe stato anche abbastanza – o molto più che abbastanza? – entusiasta.
“No, è vero, ma chiedergli di posare per me come mio ideale di bellezza gli farebbe capire che… beh, che sono attratto da lui!”
“Beh ecco, se tu lo facessi potrebbe essere un primo passo, no?”
“No, Izzy non ci proverò con lui.”
“Perché?” il tono di voce di Izzy era leggermente esasperato.
“Perché lui è così… così – Alec arrancò alla ricerca di un aggettivo adatto a descriverlo – così Magnus! E io sono soltanto Alec. Non potrei mai provarci con qualcuno come lui.”
“Punto 1: non sei affatto un brutto ragazzo, dovresti mettertelo in testa! Del resto hai il mio DNA nelle vene!
Punto 2: davvero credi che Magnus sia così superficiale da badare solo all’aspetto? Insomma a Magnus piace la bellezza, è vero, ma tu sei molto più che un bel paio di occhioni blu. E questo lo sa anche Magnus!”
Suo fratello sbuffò, e quando Alec sbuffava significava che  non sapeva cosa ribattere. Izzy lo vide abbassarsi per riprendere le sue cose – colori, matite – e chiudere il cavalletto.
Sapeva quanto Alec tenesse al corso d’arte e quanto volesse ottenere dei buoni voti in questo. E sapeva anche, che per quanto bellissimo, se avesse presentato il suo ritratto non avrebbe ottenuto più che una B. Lo aveva capito anche lei, che di arte ne capiva quanto capiva la matematica (veramente poco, quindi!) che mancava qualcosa. Qualcosa di essenziale: la passione, la convinzione. E con lei, Alec non li avrebbe trovati.
Decise che avrebbe dovuto fare qualcosa.
                                                                        *****
Era domenica. Alec era steso a pancia in giù sul suo letto, con il viso affondato nei cuscini. Pensava ad un paio di occhi bellissimi e a quanto gli sarebbe piaciuto poterli disegnare e poterli mostrare fieramente a tutti. Si immaginava già la scena: lui che disegnava seduto al cavalletto  mentre Magnus  faceva qualche battutina o qualche commento sarcastico. Avrebbe disegnato gli occhi, come prima cosa, quegli occhi penetranti che ogni volta sembravano frugargli dentro per poter conoscere i suoi segreti più intimi. Poi sarebbe sceso al naso piccolo e perfetto, fino ad arrivare alle labbra. Le labbra di Magnus erano carnose, di solito coperte da uno strato di gloss trasparente, e sempre tirate in un sorriso malizioso.
Affondò ancora di più la testa nei cuscini pensando a quanto gli sarebbe piaciuto baciarlo.
La aveva trovato bello già la prima volta che lo aveva visto, ma poi lo aveva conosciuto e lo aveva trovato bellissimo.
Sentì la porta aprirsi ma non ci badò tanto, sicuramente era Izzy che avrebbe insistito ancora sulla storia del ritratto.
Per questo quando sentì un’altra voce a lui familiare e più gradita si ritrovò sorpreso.
“Allora, fiorellino, cominciamo?”
Alec si voltò verso la porta trovando Magnus appoggiato allo stipite che lo guardava con il suo solito sorrisetto stampato sul viso.
Alec inarcò un sopracciglio “Cominciamo, cosa?”
Magnus rise “c’era da aspettarselo.”
“Cosa?” Alec era veramente confuso, insomma si trovava l’oggetto dei suoi desideri lì, nella sua camera che gli chiedeva di cominciare. Cominciare cosa? Oddio! Ci sarebbero state taaante cose che avrebbe volentieri cominciato con lui, ma non gli sembrava il caso dirglielo.
Il sorrisetto di Magnus si fece malizioso “oh, beh fiorellino, potremmo cominciare molte cose – Alec arrossì, ma con Magnus era normale sentire commenti maliziosi – ma sono qui per farti da modello.”
E lui come lo sapeva?
Subito nella testa di Alec balzò l’idea di sua sorella. L’avrebbe uccisa.
Alec pensò che doveva avere proprio un’espressione da pesce lesso perché Magnus si affrettò a spiegare “tua sorella mi ha detto che devi disegnare un nudo per il corso d’arte e non sapevi a chi chiedere. Dice anche che se fossi stato meno timido lo avresti chiesto a me, così lo ha fatto lei al posto tuo. Ed eccomi qui” accompagnò l’ultima esclamazione allargando le braccia, rimarcando il concetto.
Alec prima impallidì, poi le sue guance cominciarono ad assumere ogni sfumatura possibile di rosso e rosa: un nudo. UN NUDO. Avrebbe disegnato Magnus… nudo.
Dovette ammettere a se stesso, che sua sorella fosse stata geniale a non rivelare il vero compito ma andiamo… un nudo? Il suo povero cuore non avrebbe retto.
“Oh fiorellino, non essere imbarazzato” disse Magnus avvicinandosi a lui e sfiorandogli una guancia con le nocche.
Alec passò qualche secondo ad osservare il ragazzo che aveva davanti come imbambolato.
Subito pensò di chiedergli di andarsene, di dirgli che non ne aveva bisogno ma poi si rese conto che sua sorella gli aveva servito la possibilità su un piatto d’argento e non poteva sprecarla.
Si riscosse e si schiarì la voce “ S-sì, cominciamo… io vado a prendere le cose e tu – disse guardando il ragazzo – tu… preparati.”

Quando Alec tornò nella sua, si mise subito a sistemare le sue cose cercando di ignorare il bellissimo ragazzo adagiato sul suo letto (in una posizione che gli ricordava molto Rose di Titanic)  e nudo.
Si sedette al cavalletto e si costrinse ad alzare lo sguardo. Osservò Magnus in tutta la sua bellezza, dai tratti del viso delicati, fino a scendere agli addominali leggermente scolpiti passando alle braccia non troppo muscolose ma decisamente forti.
“Mettiti nel modo più naturale che riesci” disse Alec ancora lievemente rosso in viso. Così Magnus si rilassò e volse la testa verso la finestra. “Va bene così?” chiese in un mormorio.
“Sì” sussurrò Alec “Va bene”
Cominciò a disegnare tutti i tratti che riusciva a cogliere, sfumando con il carboncino e sporcandosi le dita di nero.
Aveva cominciato da ormai un’ora e tratti del viso messo di profilo non lo convincevano.
Riprovò di nuovo ma continuava ad avvertire che qualcosa non andava.
Si alzò spazientito dal cavalletto e cominciò ad andare avanti e indietro passandosi le mani nei capelli neri. Sbuffò.
Magnus, notando il suo comportamento strano chiese: “Ehi, Alec, tutto okay?”
Ma Alec lo ignorò. Insomma aveva davanti il ragazzo più bello che avesse mai visto. Il suo ideale di bellezza, il ragazzo che gli piaceva ma non riusciva a fargli uno stupido ritratto.
Era frustrante. Però poi pensò che non gli andava bene, perché con Magnus in quella posizione non si vedeva bene il particolare di lui che più amava: gli occhi.
Così senza pensarci più di tanto Alec si avvicinò a Magnus e, delicatamente, con una mano, gli spostò il viso in modo che i suoi occhi puntassero proprio verso il cavalletto. Quando tornò a sedersi si accorse di aver sporcato una guancia di Magnus di nero, ma non ci badò molto, lo rendeva ancora più bello ai suoi occhi.
Prese un nuovo foglio e poggiò il carboncino su di esso.
Cominciò a disegnare dai capelli, scese fino alla fronte e al naso. Poi arrivò il turno degli occhi.
“Guardami come se mi desiderassi” arrischiò a chiedere Alec.
Si sistemò meglio sulla sedia sentendo gli occhi di Magnus su di se.
“Cioè come ti guardo sempre, quindi” gli disse Magnus, un sopracciglio leggermente inarcato.
Alec all’improvviso sentì la sua gola prosciugarsi. Spalancò gli occhi.
Cosa?
“Cosa?”
Magnus rise “tua sorella mi aveva detto che non lo avevi capito.”
“Cosa?”
“Beh Alec – cominciò a dire alzandosi – mi hai chiesto di guardarti come se ti desiderassi – si avvicinò pericolosamente all’artista – non mi hai chiesto qualcosa di molto difficile. Mi hai chiesto di guardarti come ti guardo sempre da quando ti conosco, occhioni blu. Non mi stai chiedendo di fingere niente, perché io ti desidero.”
Magnus era ad un palmo dal viso di Alec, le cui gote erano ormai imporporate.
Alec lo fissava con gli occhi spalancati e lo sguardo di un pulcino impaurito, era adorabile.
Magnus si avvicinò sempre di più, fino a sfiorare le sue labbra con quelle di Alec che in un impeto di coraggio si alzò dallo sgabello, praticamente, fiondandosi sul ragazzo e baciandolo con trasporto, tenendogli il viso con una mano.
Si baciarono per diversi minuti, lì in piedi nella stanza di Alec.
Poi Magnus si staccò ed andò a riposizionarsi sul letto come se niente fosse.
Anche Alec si riscosse e si risedette al cavalletto cercando di darsi un contegno.
Ricominciò a disegnare, sempre con gli occhi di Magnus addosso.
“Tanto per la cronaca, te tutto concentrato per disegnare me nudo, è la cosa più sexy che abbia mai visto.”
Alec ridacchiò, il viso di Magnus ora era ancora più sporco di carboncino.

                                                                            *****
Quando, quel lunedì Alec tornò a casa, trovò Magnus seduto sul divano insieme a sua sorella Izzy mentre guardavano uno stupido programma TV.
Alec si fiondò su Magnus, baciandolo con passione.
Sua sorella Izzy fece loro un fischio di incoraggiamento.
Magnus si staccò leggermente e “non che non mi piaccia questa presa di iniziativa, ma a cosa lo devo?”
Alec sorrise entusiasta “Ho preso A+”
Izzy rise.
“Beh te lo avevo detto che se avresti disegnato il tuo ideale di bellezza saresti andato alla grande!”
Magnus la guardò con un sopracciglio inarcato “ideale di bellezza eh, fiorellino?” mormorò girandosi verso Alec.
Alec lo afferrò per il colletto della maglietta facendolo alzare dal divanetto “te lo spiego di spora” gli sussurrò all’orecchio “magari con un altro bel disegno al carboncino.”


*in questo punto ho fatto riferimento ad una carinissima vignetta sui Malec che ho visto pochi giorni fa sulla pagina facebook "Slash demands to be shipped." Se avete tempo fateci un salto, ne vale la pena. 
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: Northeast