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Autore: argentmist    14/02/2016    2 recensioni
[Post Sburb]
Nelle ultime due settimane non hai più avuto nessun grave attacco, solo qualche sporadico e sopportabile episodio, ma in cambio hai iniziato a fare davvero dei sogni bizzarri.
Sogni riguardanti una luna che sembrava fatta d’oro, di strane persone dalla pelle grigia e con le corna, e salamandre. Un SACCO di salamandre.
E anche se cerchi di non pensarci, nei tuoi sogni era presente anche quel ragazzo che si era presentato sulla porta di casa tua. Anche se i ricordi sono confusi, riesci a raccogliere alcuni dettagli: un bagliore metallico di quella che sembra essere una spada e un mantello rosso mosso dal vento.
Quando ti svegli, tutto ciò che rimane dei tuoi sogni sono frammenti e più cerchi di afferrarli per maggior dettagli, più ti sfuggono come acqua tra le dita.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Dave Strider, John Egbert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The wind Melody

 

Il tuo nome è John Egbert e non hai la minima idea di chi sia la persona di fronte a te.

Si è presentato davanti alla tua porta e prima che potessi fare nulla, è entrato in casa tua ed ha iniziato a blaterare con foga su qualcosa chiamato Sburb, o qualcosa del genere.

Non stai dando molta attenzione a quello che sta dicendo mentre stai cercando un modo per mandarlo via, anche se ad una parte di te fa piacere avere ospiti; sebbene se si tratti di uno sconosciuto invasivo e fin troppo chiacchierone.

A volte la solitudine si faceva troppo pesante da sopportare, vivendo in questa casa troppo grande per una sola persona; come se mancasse qualcosa o qualcuno…

Una forte fitta alla testa ti interrompe, come succede ogni volta che ti soffermi su pensieri del genere, e ti porti una mano alla fronte nell’inutile tentativo di alleviare il dolore.

Uno schiocco di dita ti riporta alla realtà. L’origine del suono proviene dal tuo inaspettato ospite, Dave era il suo nome se hai capito bene, che non avendo ricevuto risposta alla sua domanda la ripropose; una volta ottenuta la tua attenzione:

“Ti ricordi vero, John?”

Non capisci come possa sapere il tuo nome ma capisci che è giunta ora di mettere fine a questa situazione e rispondi:

“Mi dispiace, ma davvero non so di cosa tu stia parlando o chi tu sia. Credo che tu abbia sbagliato indirizzo e sarebbe meglio se andassi via” concludi cercando di non suonare troppo sgarbato ed accennando un sorriso di circostanza anche se l’intera situazione sta iniziando a farti agitare.

Nel momento in cui le tue parole lo raggiungono, noti come impallidisce tutto d’un colpo e le uniche tracce di colore sul suo viso sono date dalle ciocche bionde dei suoi capelli e dalle lenti neri dei suoi occhiali da sole.

Nonostante ciò, la sua voce rimase composta anche se leggermente irritata, sotto cui però si nascondeva una lieve nota di panico:

“Se questo è uno dei tuoi scherzi, sappi che non è divertente Egbert.”

Ne hai avuto abbastanza. Hai cercato di essere gentile nonostante la stranezza della situazione, ma sembra non funzionare. Quindi ripeti con in modo più fermo e risoluto che non sai di cosa sta parlando, che ha bussato alla porta sbagliata per colpa di un evidente caso di omonimia.

A quel punto si avvicina verso di te e afferrandoti per le spalle ti scuote leggermente e quasi urlando disse:

“MA TU DEVI RICORDARE!” nel cui tono di voce esplodono infine ruvide e disperate le sue emozioni. E prima che tu possa dire o fare nulla, le sue labbra vanno a poggiarsi sulle tue, muovendosi fameliche e tenendo il tuo viso in una presa delicata ma salda; come se temesse che tu potessi svanire da un momento all’altro.

Inizialmente rimani bloccato perché non ti aspettavi un tale contatto, poi inspiegabilmente ti senti come se il vuoto dentro di te fosse finalmente riempito, ed il suo tocco ti sembra così familiare…

Ma ecco che una nuova fitta alla testa ti fa riemergere dal quel tornado di sensazioni, ricordando che la persona che ti sta baciando è un perfetto estraneo e ti allontani bruscamente, interrompendo il contatto con un sonoro schiaffo. A causa del colpo ricevuto, i suoi occhiali da sole volano per terra rivelando così i suoi occhi.

La loro sfumatura ti incuriosisce ed affascina e non riesci a smetterla di fissarli, cremisi vicino alla pupilla da cui si diffondevano varie sfumature rosse nell’iride, come le fiamme di un incendio che divampa.

E’ come se quella sfumatura così strana, eppure così familiare, stesse cercando di dirti qualcosa e pensi che se li fisserai abbastanza a lungo riuscirai a capire perché ti senti come se fossero collegati a qualcosa o qualcuno che per te era davvero….

Una fitta molto più forte delle precedenti ti colpisce e ti lasci sfuggire un gemito di dolore mentre ti appoggi al vicino muro in cerca di sostegno.

Quando vedi l’altro che accenna ad avvicinarsi per aiutarti, ti sposti mettendo distanza tra di vuoi ed urli:

“FUORI DA CASA MIA”

Lo vedi raccogliere i suoi occhiali da sole, che vanno a coprire nuovamente i suoi occhi e la tempesta di emozioni contrastanti che ora vi è presente, ed infine uscire.

Appena sei da solo, vai subito a prendere le pillole che il dottore ti ha prescritto per aiutarti ad attenuare il dolore alla testa quando hai di questi attacchi. Ti distendi sul letto, sperando di scivolare in fretta in un oblio senza sogni e senza pensieri.

...#...#...#...

Il tuo nome è Dave Strider e l’amore della tua vita ti ha appena preso a schiaffi e sembra affetto da amnesia.

Ti sei diretto da Rose, grazie al cielo lei si ricorda tutto, e quando le racconti di ciò che è successo sembra preoccupata per quanto riguardo l’amnesia.

Ti ha offerto un caffè e adesso seduta sulla sua poltrona ti sta osservando, analizzando sia te che tutta questa situazione e nota che la tua guancia è ancora leggermente rossa per lo schiaffo, nonostante al tuo arrivo ti avesse dato del ghiaccio.

Quando infine posa la sua tazzina sul tavolo decidi di rompere il silenzio e di chiedere la sua opinione:

“Quindi, pensi che possa essere un effetto collaterale del gioco?”

“Non credo sia questo il caso, altrimenti ci avrebbe colpiti tutti. Mentre invece entrambi ricordiamo tutto e quando trovai Jade, ricordava tutto anch’essa” rispose con voce calma per poi continuare.

“Penso che la causa sia in John stesso, potrebbe essere un meccanismo di inconscio della sua mente per proteggersi e dimenticare ciò che lo fa soffrire. Durante il gioco ha vissuto alcune esperienze dolorose ed altrettante perdite. E’ successo a tutti noi” concluse quasi in un sussurro, fissando il vuoto per un momento.

“Allora non c’è nulla che possiamo fare?” chiese Dave, cercando di trattenere la paura che la condizione di John fosse irreversibile.

“Per il momento possiamo solo attendere e dargli tempo. E’ possibile che sia solo una condizione temporanea. Ma in caso non lo fosse, dobbiamo considerare l’opzione di rispettare la sua volontà e di lasciarlo andare. Lasciargli vivere la sua nuova vita, se è questo ciò che desidera.”

Si interruppe un momento, prese un profondo respiro e con un sorriso triste concluse: “Anche se, in quel caso, mi mancherà. E’ stato davvero un buon amico.”

“Non sono ancora pronto a rinunciare a lui, non dopo tutto ciò che abbiamo passato” sussurri, stringendo con forza la tazzina nelle tue mani, non curandoti che potrebbe rompersi e ferirti.

Ma Rose lo nota e si avvicina a te per togliertela dalle mani e sedendosi accanto a te sul divano, ti offre un abbraccio cercando di darti un po’ di conforto nel tuo dolore.

...#...#...#...

Nelle ultime due settimane non hai più avuto nessun grave attacco, solo qualche sporadico e sopportabile episodio, ma in cambio hai iniziato a fare dei sogni davvero bizzarri.

Sogni riguardanti una luna che sembrava fatta d’oro, di strane persone dalla pelle grigia e con le corna, e salamandre. Un SACCO di salamandre.

E anche se cerchi di non pensarci, nei tuoi sogni era presente anche quel ragazzo che si era presentato sulla porta di casa tua. Anche se i ricordi sono confusi, riesci a raccogliere alcuni dettagli: un bagliore metallico di quella che sembra essere una spada e un mantello rosso mosso dal vento.

Quando ti svegli, tutto ciò che rimane dei tuoi sogni sono frammenti e più cerchi di afferrarli per maggior dettagli, più ti sfuggono come acqua tra le dita.

...#...#...#...

Stai attraversando il parco vicino a casa tua quando il vento inizia a soffiare e guardando come le foglie vengono sollevate; pensi a come il vento ti dia sentimenti contrastanti; adori sentirlo soffiarle sulla tua pelle ma ti lascia sempre con un profondo senso di nostalgia. Ed in esso a volte ti sembra di percepire una sorta di melodia, come se il vento stesse cantando solo per te.

Come in questo momento.

Chiudi gli occhi, mormorando la melodia che senti e con l’aria che vortica attorno al tuo corpo hai quasi la sensazione che potresti alzarti in volo da un momento all’altro…

Un sonoro schianto ti fa aprire immediatamente gli occhi. C’è stato un incidente d’auto su una strada poco distante da lì e dato che sei l’unico nelle vicinanze chiami un’ambulanza e ti avvicini per cercare di aiutare.

Ma quando sei quasi arrivato, rimani bloccato alla vista della pozza di sangue che si estende vicino ad una delle macchine.
Non riesci a distogliere lo sguardo da tutto quel sangue ed è in quel momento che una fitta ti colpisce, così forte che per un momento non vedi altro che bianco.

Quando riacquisti la vista, ciò che vedi non è più l’incidente ma un terreno a scacchi bianco e nero su cui è riverso un corpo; quello di tuo Padre.

Lo shock dell’aver ricordato ciò, fa crollare come sabbia il muro che avevi inconsciamente costruito attorno ai tuoi ricordi; che adesso stanno ritornando come un’inondazione nella tua mente.

Il vento ruggisce nelle tue orecchie mentre corri via, ignorando i graffi sulle mani e sulle ginocchia che ti procuri cadendo, mentre ricordi tutto riguardo Skaia, tuo Padre, le tue amiche Rose e Jade.

Ed infine ricordi lui. Dave.

Ricordi il suo discutibile senso dell’ironia, la sua forza anche nei suoi momenti di debolezza, ed il suo tocco sulla tua pelle…

Hai bisogno di trovarlo, anche se non hai la minima traccia o idea di dove potrebbe essere.

Inizia a piovere ma continui a correre, sei disposto a correre per tutta la città per trovarlo.

I tuoi vestiti sono ormai zuppi d’acqua ma non ci fai caso e mentre ti fermi un momento per riprendere fiato, si alza una lieve brezza e puoi sentire una nuova melodia. E’ diversa dalla precedente, ti trasmette un senso di speranza e decidi di seguire quella che sembra l’ultima scintilla dei tuoi poteri da god tier.

Corri per quella che ti sembra un’eternità e quando la melodia si ferma vedi che dalla parte opposta della strada si sta avvicinando una figura, il cui viso è gran parte nascosto dall’ombrello.

Quando la figura si ferma e sposta di lato l’ombrello mentre apre la porta di casa, vedi che la tua ricerca è giunta al termine.

Corri verso di lui urlando il suo nome e quando lo raggiungi, l’impatto del tuo corpo contro la sua cassa toracica gli toglie il respiro per un momento e lascia cadere a terra l’ombrello. Lo abbracci e posando la testa sulla sua spalla, mormori:

“Ti ho ritrovato.”

A cui lui risponde stringendoti come se non volesse lasciarti mai più andare.

Quando l’abbraccio finisce, posi le tue labbra sulle sue cercando di esprimere con quel bacio tutto ciò che stai provando al momento: la tua felicità, le tue scuse, ed il tuo amore.

Il bacio che era iniziato gentile esplode in una fiamma di passione disperata, e quando le vostre lingue si incontrano percepisci un lieve gusto di mela e sorridi alla familiarità della sensazione. Posi una mano dietro il suo collo per avere un contatto più profondo e senti sotto le tue dita la morbidezza dei suoi capelli bagnati.

I vostri corpi si incastrano assieme perfettamente e senti il calore proveniente dal suo corpo sciogliere il ghiaccio della tua solitudine, mentre percepisci le sue mani che vagano, toccando ed accarezzando i tuoi capelli ed ogni centimetro di pelle sotto la tua maglietta.

La pioggia scende sempre più violentemente e decidete che forse sarebbe meglio entrare in casa e quando senti la porta chiudersi e Dave che ti accarezza lentamente lungo il collo per poi riprendere a baciarti, puoi sentire l’ultimo brandello della tua solitudine svanire come nebbia soffiata via dal vento del primo mattino.

 

  
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