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Autore: DaughterOfHades    15/02/2016    2 recensioni
367. Ogni volta che Teddy dice ad Harry che aveva una cotta per Victoire, Harry sorrideva e diceva: ‹‹ Beh, noi uomini Potter abbiamo sempre avuto un debole per le ragazze Weasley. ››
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Questo post di tumbrl ha ispirato la mia storia, spero vi piaccia.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dominique Weasley, Harry Potter, James Sirius Potter, Teddy Lupin | Coppie: James Sirius/Dominique
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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‹‹ James. ››

‹‹ Jam ››

‹‹ James. ›› 

Oramai stava cercando di separarsi dal suo ragazzo da più di cinque minuti e lui non sembrava ascoltare, non che lei ci stesse provando con troppa convinzione, ma dovevano smetterla perché erano lì da quasi un’ora, presto o tardi qualcuno sarebbe andato a cercarli e non potevano essere certo trovati in quello stato, quindi con più convinzione di prima poggiò i palmi sul petto del ragazzo e spinse cercando di allontanarlo. Non riuscì brillantemente nel suo intento, sentiva ancora il suo alito sul viso, ma quel poco che bastava per staccarsi dalle sue labbra era abbastanza.

‹‹ James. ›› lo richiamò.

Di risposta trovò un’espressione imbronciata ‹‹ Cosa? ›› brontolò lui.

‹‹ Siamo qui dentro da quasi un’ora. ››

‹‹ Quindi? ›› rispose l’altro, avvicinandola di nuovo a sé.

Dominique tenne le mani sul suo petto, determinata ‹‹ Dobbiamo uscire prima o poi, meglio prima che poi. ››

‹‹ Io dico meglio poi. ›› ribatté James sorridendo mestamente, stringendo ancora un po’ il suo braccio attorno alla vita di lei.

La bionda trattenne a malapena un sorriso ‹‹ Non vorrai che ci trovino così. ›› disse, alludendo al loro stato e a quello del letto su cui erano stesi.

Il ragazzo fece scorrere lo sguardo sulla sua Dom: capelli scompigliati, labbra arrossate e vestiti sgualciti, e suppose da come lo guardava lei che doveva essere nello stesso stato. Sbuffò. 

Lei sorrise e gli lasciò un bacio sul naso ‹‹ Dai, su, spostati. Devo ricompormi e sistemare un po' il letto. ›› fece scorrere gli occhi su di lui e ghignò ‹‹ E poi tu hai bisogno di un minuto. ››

James, seguendo il suo sguardo, si guardò i pantaloni, comprendendo l’allusione, ma non si fece scoraggiare e si aprì in quel sorriso malandrino che a lei piaceva tanto ‹‹ Be’ il minuto posso prendermelo anche dopo. ›› ribaltò le posizioni bloccandola tra il suo corpo e il letto e affondando la testa tra i suoi capelli, cominciando a lasciarle baci lungo la giugulare. Dominique d’istinto portò le braccia al collo del ragazzo e pensò che in fondo altri cinque minuti non avrebbero fatto male a nessuno.

Ovviamente il fato non la pensava così. Da fuori si sentì un rumore di passi e questa volta entrambi si immobilizzarono, allerta. E, quando fu chiaro che i passi si dirigevano verso quella stanza, saltarono su come scottati, lanciandosi sguardi allarmati.

‹‹ Cosa facciamo? ›› sussurrò la Grifondoro, guardandosi attorno. Il primogenito dei Potter scrollò le spalle. Il tempo scorreva veloce e la ragazza stava cominciando a farsi prendere dal panico, finché non si senti afferrare per un braccio e prima di rendersene conto si ritrovò in un luogo buio e angusto con James che le faceva segno di stare in silenzio. 

Proprio nel momento in cui lui chiuse l'anta dell'armadio, la porta si aprì. Per loro fortuna erano riusciti a nascondersi in tempo, perché quelli che erano entrati non erano due della loro miriade di cugini  beh, uno in un certo senso lo era  ma l’altro... Dominique rabbrividì: era zio Harry. Si girò verso James e si accorse che stava trattenendo il fiato ed era allerta, non che lei fosse messa meglio, certo, probabilmente avrebbe avuto una crisi di panico se ciò non avesse portato alla conseguente rivelazione della loro posizione.

‹‹ Che ti avevo detto, Teddy? Qui non c’è mai nessuno. ›› a quell’affermazione Dom rise interiormente. Era lo stesso motivo per cui anche loro due erano lì ‹‹ Siediti. Di cosa volevi parlarmi? ›› disse Harry con tono pacato. La ragazza sentì fin troppi rumori, probabilmente Teddy era nervoso — diventava sempre imbranato quando era agitato  finché finalmente non udì il letto scricchiolare.

‹‹ Be’… Ecco… Vedi… ›› immaginò Teddy torcersi le dita e guardare ovunque e, a giudicare dal silenzioso sbuffo divertito al suo fianco, James doveva aver immaginato la stessa cosa.

‹‹ Cosa? ›› incalzò suo zio con tono gentile. Se lo immaginava; seduto lì, a guardare Teddy con quel cipiglio attento ed amorevole, incoraggiandolo con lo sguardo.

‹‹ Allora.. cioè… ›› e immaginava anche Teddy con lo sguardo basso e le mani che si contorcevano in strane posizioni. ‹‹ Bene! ›› sospirò il povero ragazzo prima di iniziare a parlare con tono deciso ‹‹ Vorrei chiedere a Victoire di sposarmi. ›› a quell’affermazione sorrise contenta e si girò verso James e si scambiarono un lungo sguardo. Anche lui stava sorridendo, ma probabilmente stava pensando ai capelli di Teddy virare dall’azzurro al rosso.

‹‹ Ma è fantastico! ››  la replica di suo zio non tardò ad arrivare ‹‹ Pensavo chissà cosa fosse successo, con quel tono! ›› Uffa!, voleva vedere la scena, non era giusto. Poi Harry proseguì ‹‹ Non fare quella faccia, era ovvio che sarebbe finita così. Dopotutto, noi uomini Potter abbiamo sempre avuto un debole per le ragazze Weasley. ›› 

A quell’affermazione si premette una mano sulla bocca per non ridere, girandosi verso James. Si guardarono e anche lui si portò una mano alla bocca per lo stesso scopo. Sarebbe stato stupido scoppiare a ridere e farsi beccare dopo tutto quello sforzo. Anche Teddy stava ridendo e così anche lo zio Harry cominciò a ridacchiare, poi si sentì un tonfo sordo, probabilmente una pacca sulla spalla, e il pavimento scricchiolare. I due sperarono che si stessero alzando per andare via. ‹‹ Ora ti lascio a pensare alla proposta. Prendo un maglione e vado. ››

I due nell’armadio intanto stavano ancora ridacchiando per la piega che aveva preso il discorso, quando la gravità delle ultime parole pronunciate da quello che una volta era il prescelto li colpì e le loro espressioni virarono di scatto dal divertito al panico. Dominique vide James spalancare gli occhi e la bocca in un’espressione che definire preoccupata era poco, certa che lei si trovasse nelle stesse condizioni. Giusto il tempo di realizzare che l’armadio era aperto ed Harry Potter li guardava confuso, i due sobbalzarono colti sul fatto.

‹‹ James… Dominique… ››continuava a spostare lo sguardo dall’uno all’altra ‹‹ ma voi... ›› a quel punto anche Teddy si era avvicinato ‹‹ che ci fate qui? ›› concluse, sempre più perplesso, mentre invece Teddy li guardava con espressione più divertita che preoccupata — “Bell’amico, Teddy” pensò James —.

Dominique aveva perso l’uso della parola e guardava Harry con la bocca spalancata, incapace di fare qualunque cosa. Così James si trovò a dover prendere in mano le redini. Più tardi la Grifondoro si sarebbe pentita di averlo lasciato succedere.

Il primogenito dei Potter sorrise imbarazzato, grattandosi la nuca ‹‹ Be’… Ecco… Vedi, papà… Allora… Ricordi quello che hai appena detto sulle ragazze Weasley e i Potter...›› lasciò la frase in sospeso, guardando suo padre che alzava le sopracciglia fino all’attaccatura dei capelli, spalancava occhi e bocca a latitudini che non credeva possibili, sentendo la risata di Teddy riecheggiare nelle orecchie.
  
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