Premettendo che tutto di questa raccolta è provvisorio - dal titolo della raccolta ai singoli titoli delle shot - ho deciso di cominciare a pubblicarle su efp perché... Perché sì. Ho in programma di farle tutte e per ora sono riuscita a tenere un buon ritmo, comunque si vedrà nei prossimi giorni come andrà a finire. In ogni caso eccole qui.
Nella mia mente malata volevo creare una mini-raccolta di missing moment a partire dalla fine di acwnr (come da primo prompt) fino ad arrivare al presente del manga, rimanendo comunque sul vago come dimensione temporale per non incorrere in problemi. Nel mio immaginario c'era il ripercorrere la storia di Erwin e Rivaille, con piccoli spaccati e ciò che li ha portati a essere una coppia, così, semplicemente.
Ho timore di essere risultata banale, specie nelle prime shot, ma ci sono comunque affezionata, quindi non mi andava di cancellarle o cambiarle, magari evitando di pubblicarle perché boh. In ogni caso eccoci qui, quindi niente. Probabilmente aggiornerò con qualche giorno di ritardo rispetto ai prompt, non mi va di pubblicare tutto assieme, per seguire la pubblicazione "diretta", ovvero day-by-day, vi lascio comunque il link del mio lj dove ho già messo i primi tre giorni.
Bene, ricordando come al solito che l'universo di snk non mi appartiene, né tantomeno Erwin e Rivaille mi appartengono, vi lascio a questa prima cosetta.
By athenachan

Prompt 14/02/2016: “Post ACWNR”

Non gli era rimasto più niente. Non aveva più nessuno, ormai: era sempre stato solo, sì, sapeva che nessuno era eterno, ma una parte di sé aveva sperato che fosse diverso. Che, almeno per quell'unica volta, fosse diverso. Aveva creduto che Isabel e Farlan sarebbero stati con lui, al suo fianco in ogni battaglia, ma ormai non era più così. Non poteva più esserlo.
Li aveva persi per sempre. E per cosa? Per una delle trame di persone a cui, in realtà, di loro non importava nulla; che fossero vissuti o meno, erano spazzatura.
Erwin aveva detto che gli serviva, che l'umanità aveva bisogno della sua forza, lo aveva corteggiato manco fosse intenzionato a portarselo a letto, cercando di entrare nelle sue grazie prima e dopo. Doveva avere decisamente qualche rotella fuori posto, era sicuro. Eppure, in quel mondo pieno di stronzi, sentiva di potersi fidare di lui, solo di lui. E questo, per seguirlo, gli era sembrato abbastanza.
«Tutto bene, Rivaille?» Hanji Zoe gli si era affiancata, con un'espressione gentile, dandogli una pacca sulla spalla e ridendo in modo forse un po' esagerato. Gli dava sui nervi talvolta quella tizia. Troppo espansiva: si prendeva troppe libertà con tutti, soprattutto con lui.
Erwin sembrava particolarmente legato a lei e a quel tizio strano che lo aveva buttato nella melma quando lo avevano catturato e, in qualche strano modo, la cosa lo irritava. Erwin sembrava quasi farlo a posta di farsi vedere con quei due.
«Sì.» il tono era irritato, ma la donna non aveva smesso di ridacchiare e parlare di come fosse eccitata da tutta quella faccenda, che anche se le dispiaceva delle perdite, erano finalmente usciti all'esterno e che era una cosa fantastica.

«D'ora in poi la tua stanza sarà qui.» gli aveva detto qualche giorno dopo essere tornati dalla missione e aver svolto la cerimonia in ricordo delle perdite. Lo aveva detto con una tale disinvoltura che, per la prima volta, Rivaille aveva sentito qualcosa, per quell'uomo.
Le sue parole non erano una bugia: desiderava davvero che rimanesse lì, con lui, tra loro, anche se non era altro che feccia, anche se non era riuscito a salvare le persone per lui più importanti. Lo considerava ancora importante, ancora necessario.
«... Di fianco alla tua, Erwin?»
L'uomo sorrise appena, un sorriso affilato e furbo, guardandolo in tralice e con un pizzico di quello che Rivaille riconobbe come divertimento nei suoi occhi chiarissimi. «Così i compagni anziani non potranno prenderti in giro, adesso che non sei più un semplice cadetto.»
«Non ci vengo a letto con te.» Si aspettava una replica, ma il sorriso persistente su quel volto fastidiosissimo, sembrò una risposta sufficiente per rendersi conto che stava mentendo, anche a se stesso.

Fine