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Autore: prima_a_saltare    16/02/2016    0 recensioni
Eric è un capofazione ma è pur sempre un diciottenne e se si fosse innamorato anche lui?
*** dalla storia ***
Non mi piace osservare gli iniziati. Per me sono tutti uguali, non mi importa che siano candidi, abneganti, pacifici, eruditi, maschi o femmine dovranno fare tutti la stessa cosa: impegnarsi fino a sputare sangue per imparare ciò che gli insegneremo per essere degli intrepidi almeno decenti.
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Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Christina, Eric
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta
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Oggi mi tocca andare alla cerimonia di iniziazione. É la cosa più noiosa che ci sia! Però sono un capofazione e quindi devo. Alla cerimonia si sente l'agitazione. Marcus fa il suo solito discorso, che non ho mai ascoltato dall'inizio alla fine, e poi inizia a chiamare i nomi dei sedicenni che dovranno scegliere. Una lista che sembra infinita. Molti rimangono nella loro vecchia fazione e alcuni cambiano drasticamente. Pacifici e abneganti che scelgono gli intrepidi e picchiatelli eruditi che si uniscono ai pacifici. Non mi piace osservare gli iniziati. Per me sono tutti uguali, non mi importa che siano candidi, abneganti, pacifici, eruditi, maschi o femmine dovranno fare tutti la stessa cosa: impegnarsi fino a sputare sangue per imparare ciò che gli insegneremo per essere degli intrepidi almeno decenti. Corriamo fino ai binari e poi saltiamo sul treno, in questa fase si perde già qualcuno, ma penso sia meglio così, poi é il mio turno di presentarmi. "Sono Eric, sono un capofazione. Fate qualche cazzata e sarete fuori, arrendetevi e sarete fuori, dite qualcosa che non mi vada bene e sarete fuori! Chiaro?" Domanda retorica, non mi aspetto una risposta eppure sento qualche flebile -si- e qualche -si- un po' più convinto "Se questo non vi va bene, siete ancora in tempo per saltare ora e morire subito" e detto questo sorrido sapendo perfettamente di averli spaventati quasi tutti. Non che ci goda nello spaventare gli iniziati, ma quando lo faccio mi sento una sensazione di pace interiore, come se avessi fatto il mio dovere.

Strano, quest'anno la prima a saltare é una rigida. Non mi era mai successo prima, poi un erudito e una candida, un paio di iniziati interni e gli altri a seguire. Infine mi butto anche io e aspetto che la rete mi accolga nel quartier generale degli intrepidi. Scendo dalla rete e Quattro, l'altro addestratore degli iniziati, nonché mio compagno di iniziazione e mio "nemico" (se così si può definirlo, diciamo che non mi é mai stato simpatico e dopo avermi battuto in un incontro e nella classifica finale lo odio ancora di più), ha già iniziato a spiegare come funziona in questa casa di pareti rocciose, acciaio e telecamere.

La prima parte dell'addestramento é fisica. Dovrebbero imparare a combattere ma quest'anno sembrano tutti pappe molli. Li lascio esercitare un po' sotto lo sguardo attento di Quattro e mi siedo su una panchina per cercare di rilassarmi. Da qui vedo solo tre iniziati. Due ragazze e un ragazzo. C'è la rigida che ha saltato per prima e vicino a lei la sua amica candida, il ragazzo non ricordo da dove sbucasse fuori ma non ha le palle per arrivare in fondo secondo me. La rigida é piccola in tutti i sensi, ho i miei dubbi che abbia 16 anni ma mi fiderò, la candida é più alta, magra ma senza essere piatta. Carina...'Oh, Eric, che cazzo stai facendo?' Mi chiedo sorprendendomi a fissarle entrambe. Sposto gli occhi sul ragazzo, alto e grosso, ma impacciato. Anche io sono altro e grosso eppure sono tutta un'altra cosa, spero 'per lui' che cambierà con il tempo e l'allenamento.  Mi alzo e mi dirigo verso di loro. "Più su le braccia, copritevi la faccia con un braccio, altrimenti durerete poco..proteggetevi!" Sto urlando a loro ma tutti si correggono un po' nella postura. "Andiamo ragazzi, non vado nessun sacco oscillare come dovrebbe!" Urlo a tutti e qualche ragazzo comincia a dare pugni forti ma scomposti "Hey! Se dai pugni così finisce che ti spacchi un polso idiota" urlo verso un trasfazione erudito "Siete debolucce, eh? Un po' più di forza con quei pugni.." Sussurro alle ragazze "..e ricordate che la forza non parte dal braccio, ma dai piedi" urlo a tutti e ancora una volta correggono le posizioni e cominciano a dare qualche pugno decente. Dopo un'altra ora di pugni, salti con la corda, flessioni e piccoli esercizi li liberiamo e li mandiamo al dormitorio. Saluto Quattro giusto per non sembrare scortese e vado nel mio appartamento.

É abbastanza isolato dagli altri appartamenti, a dir la verità é che quelli intorno sono vuoti. C'è solo un tipo due porte più in là, ma spesso é in sala di controllo e quando non lo é, é ubriaco. Quindi ho la mia privacy. Il mio appartamento è abbastanza grande, ma del resto sono tutti uguali. Ho un letto matrimoniale, un bagno e la cucina, ho anche un divano ma é sotto un telo bianco e pieno di polvere perché non lo uso mai. Senza l'ombra della fame mi spoglio e vado a farmi la doccia. Poi mi asciugo i capelli e mi addormento in mutande sul letto.

La mattina dopo mi sveglio con una sensazione pesante addosso, ma non riesco a capire. Sono stanco, come se avessi sognato fino a rimanere senza fiato. Non ricordo mai i miei sogni. Ma questa volta ho un vago ricordo di qualcosa che mi stinge il petto e mi scalda ma senza bruciare, senza fare male. Non ci faccio troppo caso e faccio colazione da solo, anche se dovrei andare in mensa con gli altri. Passano le giornate e il calore al petto aumenta in ogni sogno.

Gli iniziati cominciano a dare pugni decentemente e quindi decido che é ora di vedere un po' di sangue su quel ring e decido gli abbinamenti per i primi incontri. I nomi non li conosco ancora bene, quindi accoppiò i nomi a caso. Primo incontro Peter-Molly. Vincitore Peter, ma troppo poco sangue, poco soddisfacente, la ragazza é colata a picco come una nave che affonda. Secondo incontro Tris-Al. La rigida e il ragazzo impacciato. Vince Al, la rigida é troppo debole ancora e troppo piccola rispetto a lui. Terzo incontro Christina-Will. La candida. Lui sembra intimorito di farle male, lei ha paura di muovere solo un dito. Sembra che tengano l'uno all'altra ma forse é solo gentilezza tra iniziati. Dopo un minuto si sono scambiati solo timidi pugnetti e allora comincio a costringerli con metodi di cui certamente non vado fiero. Vince lei. Forse lui si é semplicemente lasciato andare per evitare grosse ripercussioni su entrambi. Non ho intenzione di vedere altri combattimenti oggi.

Passano le giornate e i combattimenti si fanno interessanti. Comincio ad abbinare i nomi ai volti. Abbino gli avversari a seconda delle caratteristiche di ognuno. La candida fa progressi inaspettati, anche la rigida. Il tipo impacciato invece, Al, combatte perché gli tocca. Non é motivato, non arriverà alla fine.

Oggi mi ricordo che cosa ho sognato. Stavo proteggendo qualcuno, una ragazza forse. Questo non era chiaro. Non avevo mai provato una cosa del genere. Sto andando in mensa quando vedo la candida, Christina, vicino allo strapiombo e le guance mi vanno a fuoco, sento il calore nel petto, come nel sogno, sono quasi imbarazzato. E mi assale un'indescrivibile voglia di...parlarle. Dirle del mio sogno, ma sono il suo capofazione, non posso fare una cosa del genere e poi sarebbe ancora più imbarazzante di quanto non sia ora. Che dovrei dirle? -'Ciao candida, sai, so appena come ti chiami, ti conosco da due settimane eppure ti ho sognata, voglio proteggerti da non so cosa e ho un desiderio di te che quasi mi soffoca, ma é tutto normale e tu devi fare finta di niente'- invece mi avvicino e cercando di non sembrare cattivo come al solito le chiedo "Mica vuoi buttarti giù nello strapiombo prima ancora di terminare il primo modulo di addestramento?" Ma lei scoppia in una fragorosa risata che mi pare tanto una presa in giro e allora mi faccio serio. Quando cambio espressione, lei smette di ridere probabilmente ricordando ciò che avevo detto sul treno e mi risponde con la sua voce dolce, ma non stridula e acida "No, Eric, stavo..pensando, posso farti una domanda?" Mi chiede esitando un attimo "Dimmi" "Come fai a essere così fermo davanti a tutto quello che ti succede?" Io ci penso, che figura ci farei a farmi vedere docile e gentile con una iniziata agli occhi indiscreti dei miei superiori che ci osservano dalle telecamere? "Non qui, non posso risponderti qui" dico cercando di non sembrare inquietante. Christina sembra leggermente stordita ma poi acconsente e mi segue. La porto nel mio posto segreto, non il più segreto fra i posti in cui mi ritiro , ma abbastanza lontano dalle telecamere. "Come faccio? In quale situazione?" "Beh, per esempio davanti a due iniziati che si picchiano a sangue finché uno dei due non sviene? Sei impassibile davanti al sangue e quasi sembri divertito..crudele" sussurra l'ultima parola e quasi non riesco a sentirla ma in realtà l'ho sentita bene, mi rimbomba nelle orecchie. Crudele. "Sembro così davvero?" "Si" dice lei piuttosto convinta "Prima di rispondere posso chiederti cosa ne pensi di me?" Ribatto "Sembri..crudele, spietato, divertito dai nostri sbagli e dalle nostre debolezze, sembri un erudito travestito da intrepido che prende tutto come un grande gioco dove devi studiare le menti degli altri e l'unico modo che sembri conoscere é quello di spingerci al limite della sopportazione.." É proprio una candida "Grazie per la tua sincerità" rispondo.. É una cosa da candidi. Lo so perché effettivamente ero un erudito, ma il mio test attitudinale non ha lasciato dubbi: Intrepido. Lei sembra sbigottita dalla mia risposta e le si arrossisce il volto. "Non sono così in realtà, mi dispiace quando vi devo spingere oltre dei certi punti, non ci godo a vedervi svenire, ma é così che sono stato iniziato io. Sono svenuto sotto i pugni veloci e potenti di..Quattro.." Dico imbarazzato abbassando la testa "..ho sputato sangue allenandomi duramente, ho pianto dopo le simulazioni del secondo modulo e ho buttato giù l'amara delusione di essere arrivato dietro all'unico che mi abbia mai messo al tappeto.." Ora anche Christina sembra imbarazzata, ma ormai le ho detto tutto quello che é nella mia natura e certo non mi aspetto nulla. E invece lei fa la cosa che più avrebbe potuto scioccarmi "Scusa" sussurra avvicinandosi a me e poi con le sue piccole braccia cerca di abbracciarmi ma sono troppo grosso e fallisce miseramente e io scoppio a ridere seguito a ruota da lei. "Non scusarti per essere stata sincera..non scusarti MAI, tienila a mente come regola" le dico, poi mi giro su me stesso e vado in mensa.

***spazio autrice***
mettiamo in chiaro subito che questa è la mia prima fanfiction..spero di aver fatto un bel lavoro, accetto critiche costruttive e spero vi piaccia. Ho messo inconpiuta tra gli avvertimenti perchè effettivamente questa storia non ha un finale visto che è di una coppia che nel libro di divergent non c'è, ma che io shippo tantissimo. Aspetto di sapere se vi piace. (spero di non aver fatto troppi errori visto che l'ho scritta con il telefono)**
   
 
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