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Autore: Tress    16/02/2016    0 recensioni
Raven è scomparsa, gli altri Titans fanno il possibile per trovarla e riportarla a casa ma non riescono neanche a parlarle.
Che cosa sta succedendo? Perché Raven non vuole tornare a casa?
Dal testo:
"Creò un portale nero sotto di lei e quando furono troppo vicini si lasciò cadere con gli occhi lucidi guardandoli con disperazione e rassegnazione.
-Addio-"
Genere: Mistero, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Raven, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Giorni, settimane di ricerche.
BB stava cercando un modo per rintracciare la sua amata e per raggiungerla. Non si sarebbe mai arreso alla sua assenza, soffriva da mesi e non riusciva a dimenticarla.
Aveva iniziato dopo l’Alaska, una volta tornato alla torre è corso nella camera di lei per sentire il suo profumo e accomodarsi sul letto morbido fingendo che lei fosse accanto a lui, solo per un istante, non gli serviva molto tempo, voleva solo dire che l’amava sopra ogni cosa e che avrebbe fatto di tutto per cercarla.
Non si sarebbe mai arreso, e proprio in quella stanza mentre versava lacrime amare un idea, un illuminazione, la speranza lo pervase.
Magia, non era un mezzo demone, ma dopotutto non doveva essere una cosa complicata e Raven in parte era umana, doveva almeno provarci.
Si alzò di soprassalto e si diresse verso la libreria della ragazza, divise i romanzi dai libri di magia e iniziò a leggere questi ultimi, uno per uno, prendendo appunti e segnandosi le cose importanti e il materiale necessario. Ci mise due giorni, poi si esercitò con le magie più semplici, e il quinto giorno iniziò a cercare i materiali necessari a rintracciare l’amata.
Non era in grado di attuare magie impegnative ma le basi le conosceva, almeno in teoria. Ma la magia nera, la più potente e quella che corvina padroneggiava perfettamente era la più difficile e senza un insegnante non avrebbe mai imparato.
Si era impegnato tanto  proprio quando aveva appena trovato la prima gemma situata in Namibia si accorse di una presenza nella sua camera, sapeva l’identità dell’individuo e quindi aspettò che si rendesse conto da solo del suo lavoro e decidesse se aiutarlo o uscire. Passò  un minuto nel quale il ragazzo rifletteva sulle condizioni dell’amico ma poi si piegò a raccogliere uno dei fogli abbandonati nella stanza apparentemente senza motivo, si guardò in torno e capì, risistemò il foglio nel punto in cui l’aveva preso e si sedette spargendo altri appunti, li stava dividendo in base ai materiali da trovare.
Aveva deciso di aiutarlo, una lacrima solcò il viso del ragazzo dalla pelle verde.
-Grazie fratello-
-Questo e altro per lei e per te.-
Un sorriso appena accennato fiorì sulle labbra dei due ragazzi, il primo dopo quasi un anno di tristezza e disperazione, il primo accenno di speranza.


Mancavano una manciata di secondi all'arrivo e la ragazza si sentiva già abbandonata di ogni forza. Un ultimo sforzo, un ultima formula e poi si sarebbe diretta in quella che sarà la sua casa per qualche giorno, giusto il tempo di prepararsi e riposare.
Sentiva pesante come un macigno la sacca che portava a tracolla che conteneva giusto un libro e qualche ampolla contenenti vari ingredienti, il libro contenente quell'inantesimo, l'incantesimo che era sia la sua salvezza che la sua punizione.
Ma sopratutto, la cosa più importante che teneva sempre con se, anche se non di sua spontanea volontà. La gemma che racchiudeva la sua essenza e che era indispensabile nella meditazine, il suo centro; rossa, potente e bellissima.
Ma ora stava arrivando e per non farsi scoprire decise di fare un incantesimo che avesse nascosto la sua anima così che il padre non la percepisse ora che era così vicina e così tato in pericolo.
Il portale oscuro da cui emerse la portò al limite della foresta, date le sie scarse forze aveva deciso di non esaurire del tutto le energie e per questo aveva deciso di camminare per il tratto di strada che le mancava e poter usare i suoi poteri in caso di pericolo.
Così si inamminò per quella foresta oscura, buia e tetra che tanto ricordava dalla sua infanzia, veniva sempre lì a riugiarsi quando veniva insultata o trattata male per non pensare al suo destino, a suo padre e all'odio.

Da questo punto non sarebbe più potuta tornare indietro.






Ok ragazzi scusatemi davvero tanto ma è stato un periodo molto stressante per me con a scuola e il resto e anche se di nora i miei cpitoli sono molto brevi non ce l'ho proprio fatta a scrivere.
spero non abbiate perso fiducia in me e spero vi stia piacendo come prosegue la storia. Mi raccomando recensite in tanti.
Tress
   
 
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