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Autore: OogieBoogie    16/02/2016    2 recensioni
Nuovo incantesimo, nuova trasformazione, nuova impresa. One shot.
Draco Malfoy è stato colpito da un incantesimo che lo ha fatto tornare nuovamente un bambino di sei anni. E a Hermione viene chiesto di prendersi cura di lui fino a che non venga trovata una cura per lui. Oh, baby.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Nuovo incantesimo, nuova trasformazione, nuova impresa.

Come al solito, ricordo che ho lasciato delle note a fine capitolo per aiutarvi (se avete voglia di leggere) a capire meglio le mie scelte nella traduzione.
Vi ricordo che potete trovare la storia in inglese cliccando
qui 

- Draco Malfoy è stato colpito da un incantesimo che lo ha fatto tornare nuovamente un bambino di sei anni. E a Hermione viene chiesto di prendersi cura di lui fino a che non venga trovata una cura per lui. Oh, baby. -
 

 
 
 
Ma non sopporto così tanto i bambini.
 
“Quindi si, questo è quello che è successo,” disse Harry, sfregandosi la nuca, “Sei tutto ciò che abbiamo, ‘Mione.”
Le sopracciglia di Hermione si aggrottarono.
“Ma perché lui non può stare con te e Ginny?” chiese lei.
“Lo sai quello che lei prova nei suoi confronti, ‘Mione..” Harry quasi sussurrò, ma fu interrotto a metà frase dalle palpebre spalancate di Hermione.
“E perché sarei la persona migliore per questo?” chiese lei.
“Beh, lo sai – siccome tu sei probabilmente l’unica che sarà in grado di tollerarlo, a causa di questi sentimenti che tu hai per lui..” le palpebre di Hermione si spalancarono maggiormente.
“Quindi tu hai deciso di approfittare della mia cotta per lui?”
“No, non solo questo, ma perché io sinceramente penso che tu dovresti essere in grado di dare una mano. E non dimentichiamoci che tu lavori nel reparto dei bambini al St. Mungo,” lui disse allegramente.
“Ma questo non significa che mi piacciano,” Hermione sbuffò.
“Per favore, ‘Mione?” Harry le fece gli occhi da cucciolo e lei seppe che non avrebbe potuto tirarsi indietro. Beh, gli occhi da cucciolo erano parzialmente la ragione per cui lei avrebbe accettato di dare una mano alle sue solite emergenze. L’altra ragione (quella che aveva maggior peso del resto, veramente) – lei pensò, mentre guardò in basso verso il ragazzo che aveva un’aria innocente, che stava tenendo la mano destra di Harry fermamente con la sua sinistra e che aveva un drago di peluche nella sua destra, la sua piccola struttura parzialmente nascosto dalle gambe di Harry – era il fatto che gli occhi grigi spalancati che la stavano guardando di rimando erano decisamente quelli che avevano assillato i sogni di lei per Merlino-sa-per-quanto-tempo.
Quelli erano gli occhi del solo Draco Malfoy.
 
Hermione fece molta fatica a concentrarsi * perché lei ora stava guardando verso Malfoy di sei anni, che si stava nascondendo dietro Harry. Sembrava che mentre Harry e Malfoy fossero fuori sul campo durante una delle loro normali missioni da Auror, Malfoy fosse stato colpito da un doloroso, immaturo ma complesso incantesimo di ringiovanimento. Questo aveva mandato lui – sia fisicamente che mentalmente – indietro di diciannove anni. L’incantesimo inizialmente era stato pensato per Harry, ma Malfoy lo aveva spinto via dalla traiettoria e si era preso l’impatto più forte dell’incantesimo.
Il quale rese in un certo senso Malfoy nobile ed eroico. E mille volte più sexy.
Questo non aiutava ad abbassare la pazza cotta che Hermione aveva per lui. Semmai questo glielo fece ammirare maggiormente. Pareva che tutti quegli anni passati a convincere se stessa che, se lei avesse continuato ad avere una cotta per Malfoy, lei sarebbe stata destinata a spendere il resto della sua vita in un doloroso, non corrisposto amore, se ne fossero andati nel momento esatto in cui vide Malfoy di sei anni che la guardava innocentemente.
Al diavolo se quello non la rendesse troppo sentimentale.
Sembrava che Malfoy avesse un effetto su di lei per tutto il tempo, adulto o bambino.
Hermione moriva dalla voglia di dire no. Ma il suo cuore di Grifondoro (e ahem, l’altro suo cuore che esclusivamente e maggiormente batteva per Malfoy e Malfoy solo) prese la decisione per lei.
Lei sospirò.
“Va bene, lo farò.”
“Fantastico! Grazie, ‘Mione!” lui baciò la sua guancia e porse la mano di Malfoy verso di lei, prima di lasciare andare e scappare a prendere alcune delle borse (oggetti per bambini, lei presuppose) e di portarle dentro in casa.
Hermione guardò il piccolo bambino di fronte a lei, e lui ricambiava lo sguardo. Era piuttosto timido, tenendo la sua testa abbassata ma incontrando comunque lo sguardo.
Lei si chinò su un ginocchio lentamente, e allungò la mano.
“Ciao Ma- Draco,” disse lei delicatamente, proprio com’era abituata a fare a lavoro.
Malfoy prese la sua mano e la strinse gentilmente, le guance di lui rosee.
“Sembri familiare,” disse lui, la voce acuta – e Hermione la trovò molto, molto adorabile.
“Beh, tu mi conosci, in un certo senso. Sono Hermione,” sorrise Hermione.
“Er- mio- ne”*, lui provò a sillabare a tempo, e mostrò un sorriso abbastanza compiaciuto per il suo risultato nel farlo giusto per la prima volta.
“Esatto,” si illuminò Hermione, “Starai con me per un po’ mentre Harry sistema la situazione, è okay per te?”
Malfoy annuì comprensivo, “Si, lo zio Harry – intendo, Harry mi ha spiegato tutto e che tu ti saresti presa cura di me.”
Hermione imprecò a bassa voce. Harry sapeva che le avrebbe detto di si, maledetto lui!
“Non glielo dirai, vero?” chiese Malfoy, apparendo nervoso.
“Scusami, dirgli cosa, caro?”
“Del fatto che l’ho chiamato zio Harry poco fa.. la prima volta che l’ho chiamato così lui era assolutamente livido e ha insistito che lo chiamassi Harry. Non gli dirai che l’ho chiamato zio, vero?”
Hermione era un po’ scioccata – sebbene non sapesse se fosse perché Malfoy aveva un tale vocabolario a quella età, o perché avesse chiamato Harry ‘zio Harry’.
“No, non lo farò,” lei gli fece l’occhiolino e sorrise. Malfoy sorrise di rimando e fece fare la promessa del mignolo* a Hermione e fece un passo verso la casa, con l’intenzione di guardarsi attorno.
“Bene, tutto ciò di cui hai bisogno è nella camera degli ospiti, ‘Mione,” Harry sorrise e Hermione resistette dal lanciargli un’occhiataccia, “Ho rimpicciolito tutti i suoi vestiti perché andassero bene per la sua forma attuale e umm, beh, si, tutto qui, credo”.
Hermione annuì comprensiva.
“Quanto tempo prima che tu ottenga la cura, Harry?” lei chiese.
“Un paio di settimane per- “ lui mandò uno sguardo dispiaciuto verso Hermione. “Un paio di mesi, al massimo. Mi spiace, Hermione. Apprezzo molto che tu stia facendo questo, ma è-“
“No, non è questo, è solo che mi sento in colpa per Malfoy, essendo bloccato in questa forma. Io non vorrei che fosse capitato a me se fossi in lui. Prima la tua squadra trova la cura meglio è,” lei annuì verso il giovane Malfoy, che stava gentilmente stringeva la mano destra di lei, mentre guardava verso Harry.
Harry la guardò a bocca aperta, come se stesse dicendo “ti senti in colpa per Malfoy, veramente?” ma chiuse la bocca dopo aver guardato verso Malfoy.
“Bene. Grazie, Hermione,” lui sorrise e le diede un bacio sulla guancia prima di lasciare il suo appartamento.
Silenzio.
“Quindi, cosa potremmo fare ora, Draco?” Hermione sorrise e strinse la piccola mano nella sua. Le sopracciglia di Malfoy si aggrottarono per un momento prima che lui si aprisse in un sorriso felice.

“Andiamo a giocare con i miei giocattoli!” lui corse verso l’altra stanza degli ospiti (ora, come sapeva in quale stanza Harry avesse messo le sue cose?), urlò di gioia, il suo drago di pezza che non lasciava mai la sua presa.

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La loro routine cominciò abbastanza velocemente con il passare delle settimane. Con sorpresa di Hermione, Draco era l’opposto totale di quello che lei pensava fosse stato durante i suoi giorni d’infanzia (beh, era stato abbastanza un idiota durante i giorni ad Hogwarts). Hermione l’aveva iscritto in un asilo per bambini che era di fronte a quello del St. Mungo e lei pranzava ogni giorno con lui. Draco era abbastanza chiacchierone e Hermione si ritrovava a sorridere ascoltando le sue storie.
“Quando andrò a scuola, ‘Mione?” le chiese Draco un giorno, mentre sgranocchiava il suo panino.
“Che cosa intendi?”
“È perché ho scoperto che gli altri sono più piccoli di me e loro dicono che alla mia età io dovrei andare in prima elementare *… perché non sono in prima elementare?”
“Beh.. diciamo che sei in vacanza – una molto lunga. Sei molto intelligente quindi le maestre ti stanno dando un po’ di tempo di pausa prima che tu vada alla scuola elementare,” mentì Hermione dolcemente, “Nessun bisogno di scuola.. . E l’asilo è solo perché così qualcuno può prendersi cura di te mentre io sono al lavoro.”
Gli occhi di Draco si spalancarono a questo e lui si aprì in un sorriso a trentadue denti. “Lo sapevo. Sono un genio”.
“Proprio così,” concordò Hermione e gli scompigliò i capelli.
 
Il lunedì, dopo il lavoro e l’asilo, Hermione si siede con lui mentre lui fa i suoi compiti ma scopre che lui non ha veramente bisogno di aiuto. Quindi invece che aiutarlo, le fa il suo lavoro mentre Draco disegna perfettamente il suo alfabeto e fa le sue operazioni.
 
Il martedì, subito dopo il lavoro, vanno a casa insieme a piedi invece che prendere la Metropolvere o Smaterializzarsi. Si fermano al parco, godendosi il fresco e Hermione gli compra il suo gelato preferito – menta con le gocce di cioccolato. Hermione non può fare altro che trovarlo adorabile mentre Draco cerca di mettersi il gelato sul naso e sul mento e sulle dita. Non che Hermione fosse meglio, Draco doveva togliere il gelato dal viso di lei con le mani già sporche, cosa che non faceva che peggiorare la situazione. Eppure Hermione non aveva avuto il cuore di ammonire un allegro e felice Draco. C’erano volte in cui Draco prendeva un fiore a caso e glielo portava, prima di insistere che lei lo mettesse dietro l’orecchio.
 
Il mercoledì, giorno in cui Hermione solitamente aveva la maggior parte dei casi, lo andava a prendere all’asilo abbastanza tardi. Draco l’aspettava pazientemente con il suo zaino, seduto vicino alla sua maestra.
 
“Ciao, Draco,” Hermione disse dispiaciuta un giorno dopo una giornata veramente, veramente lunga. Draco era un bambino insolitamente intelligente e comprensivo. Lei gli aveva spiegato che lui sarebbe dovuto stare lì il mercoledì perché lei avrebbe avuto molto lavoro. Draco non si era lamentato affatto.
“Sono veramente dispiaciuta di essere in ritardo,” disse dolcemente Hermione, sperando che Draco non fosse arrabbiato e smettesse di parlare con lei. Con sua sorpresa, lei scoprì che la compagnia della piccola peste le mancava quando litigavano per qualcosa di piccolo (come il rifiuto di lui di fare la doccia tutte le sere o quando si rifiutava di mangiare le sue verdure).
“è okay,” Draco le sorrise e andò da lei, immediatamente afferrando la mano destra di lei e salutando la sua maestra.
“Grazie Margareth,” disse Hermione, “è solo che il mercoledì è così faticoso per me”.
“Lo capisco, Miss Granger,” sorrise la maestra serenamente, “non posso neanche immaginare un giorno da Guaritore, quindi la ammiro per questo. La ammiro anche per avere ancora del tempo per il piccolo Draco qui, lui mi racconta così tante storie di quello che fate insieme.”
“Oh, l’ha fatto ora?” rise Hermione.
“Si, è un così bel ragazzino – sono sicura che suo padre sia davvero bellissimo,” la maestra rise scandalosamente.
Hermione arrossì non appena un pensiero la colpì – come sarebbero stati i suoi figli se lei ne avesse avuto uno con Draco Malfoy?
Si separarono e loro presero la Metropolvere verso casa. Non appena arrivarono, Draco gettò il suo zaino sul pavimento così che Hermione lo prendesse mentre scuoteva la testa.
“’Mione?” la chiamò Draco.
“Si, Draco?”
Lui si girò con un’espressione talmente triste che quasi ruppe il cuore di Hermione.
“Cosa c’è che non va?” disse lei.
“La mia mamma e il mio papà non mi vogliono?” lo chiese con voce bassa.
“Cosa? Certo che ti vogliono! Perché mai dovresti pensare che non ti vogliano?” chiese Hermione perplessa.
“Beh, continuo a vedere gli altri bambini con i loro genitori, e so che non sei la mia mamma.. quindi perché i miei non sono con me?” chiese con gli occhi lucidi.
Hermione aprì la bocca un paio di volte, insicura su cosa dire. L’ultima cosa che aveva sentito era che i genitori di Draco avevano traslocato in Francia subito dopo la Guerra, e Draco aveva dovuto faticare molto per ripulire il nome dei Malfoy e aveva avuto a che fare con molte cose prima di arrivare a dove stava ora.
“Sono in vacanza, piccolo, una lunga vacanza proprio come la tua. Quando torneranno, sono sicura che verranno a prenderti il più in fretta possibile,” disse Hermione velocemente, “Quindi non preoccuparti più di troppo per questo, okay? Ti amano e ancora più sicuramente ti vogliono.”
 
Ti amo e ancora più sicuramente ti voglio! Una voce improvvisa e feroce parlò dentro la sua testa.
 
Hermione  si liberò di quel pensiero e camminò verso Draco.
“Okay?” gli chiese.
Draco annuì e tirò su con il naso in risposta.
“Prepariamo la cena, ti va? Scommetto che stai morendo di fame,” Hermione ghignò mentre vide il cambiamento di espressione sul volto di Draco.
“Che cosa avremo?” chiese Draco.
“Beh, qualsiasi cosa sia, dovrà essere bacon*.”
Draco urlò dalla gioia al pensiero del bacon. Il bambino semplicemente amava il bacon. Durante la colazione ogni mattina, lui insisteva che il suo piatto fosse riempito con bacon. Hermione ora aveva un’infinita scorta di bacon nel suo frigorifero.
Dopo cena, loro si siedevano sul pavimento del salotto con la scatola di pastelli di Draco e un po’ di libri per colorare.
 
Il giovedì, comunque, era difficile per Draco. Il primo giovedì che Hermione ebbe con Draco, fu svegliata da un urlo terribile e un pianto che proveniva dalla camera di Draco. Hermione si lanciò fuori dal letto e corse verso la sua stanza, bacchetta alla mano. Draco si stava dimenando violentemente, le lacrime che solcavano il suo volto mentre lui urlava a pieni polmoni. Hermione lo aveva svegliato, il suo cuore che batteva furiosamente. Gli occhi di Draco si spalancarono – aperti e pieni di paura – prima di collassare contro Hermione, le braccia strette intorno al collo di lei mentre singhiozzava sulla sua spalla.
Disegnando dolcemente cerchi sulla sua schiena mentre aspettava che lui si calmasse, Hermione gli aveva gentilmente chiesto cosa aveva sognato.
“Era un uomo, con una maschera bruttissima, con un vestito nero.. che puntava la sua bacchetta verso di me e quando ha cominciato a fare male, l’ho pregato di fermarsi ma lui ha continuato a ridere e ridere ed era così doloroso, ‘Mione,” aveva detto. Lui si rifiutò di essere lasciato solo dopo il suo incubo e insistette per non dormire da solo, così Hermione lo aveva portato nella sua stanza, dove entrambi si erano addormentati mano nella mano.
 
Il venerdì era un evento gioioso per entrambi. Hermione era sempre felice il venerdì perché era il suo ultimo giorno di lavoro e Draco era sempre felice perché venerdì significava serata di film per tutti e due. Hermione noleggiava un cartone della Disney babbano e loro lo avrebbero guardato con una ciotola di popcorn. A Draco piaceva soprattutto Hercules.

Dopo il film, Hermione lo avrebbe trasportato su per le scale verso la sua stanza prima di rimboccargli le coperte con il suo drago di pezza, Orion.
 
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Un Sabato Hermione si svegliò con i baci che colpivano la sua faccia, seguiti da risate da bambino. Aprì un occhio e vide un contorno offuscato di un bambino biondo con gli occhi grigi accesi di allegria.
“Draco?” chiamò Hermione. Ancora risatine in risposta.
“Ho visto Harry e Ron farlo ogni volta che ti vedono e sembrava divertente.”
“Fare cosa?” chiese confusa.
“Baciare il tuo volto,” rispose semplicemente.
Ah, che romantico. Se solo fosse stato la versione più adulta di lui a parlarle.
“Perché sembri costipata, ‘Mione?”
Hermione interruppe i suoi pensieri e si concentrò di nuovo su Draco.
“Colazione?” disse metà sbadigliando e metà stiracchiandosi.
“Si, per favore!” lui urlò con gioia prima di lanciarsi giù dal letto, e solo i passi si potevano sentire che rombavano giù per le scale dopo che lui ebbe lasciato la stanza.
 
“Hai un ragazzo, ‘Mione?” chiese Draco mentre masticava il suo bacon. Hermione si fermò mentre stava friggendo le uova e rise prima di girarsi per guardarlo.
“No, Draco, non ce l’ho,” disse, ridendo ancora.
“Perché no?” chiese lui, occhieggiando il suo bacon piuttosto avidamente.
“Beh.. la maggior parte degli uomini non pensa che io sia,” lei si fermò, cercando la parola giusta per far capire a Draco che lei non era quello che la maggior parte degli uomini cercavano (ad esempio, ragazze attraenti, di bassa qualità, spontanee, rasenti-al-volgare e femminili), “non molto carina.”
Draco si accigliò profondamente a questo, ancora masticando la sua colazione.
“Ma io penso che tu sia carina, ‘Mione”
“Oh, grazie,” lei rise, mentre posava con il mestolo un uovo nel piatto di lui, “Ma non penso che lascerai mai dire una cosa del genere al tuo io adulto, figuriamoci provarlo.”
“Sciocca ‘Mione,” lui scosse la testa, “Anche quando crescerò penserò che tu sia la più carina. Infatti quando avrò la tua età ti farò perfino diventare la mia ragazza!”
Hermione rise di nuovo, e quasi cominciò ad informarlo sulla logica del ‘quando avrò la tua età, perché se lui fosse rimasto bloccato in quella forma per sempre, lei avrebbe avuto quarantaquattro anni quando lui avrebbe raggiunto i venticinque.
Fortunatamente, la sua condizione non era permanente e loro avrebbero ancora avuto la stessa età un giorno.
 
E sperare che lui mantenga la sua promessa! La stessa voce feroce ringhiò nella sua mente ancora.
“Voglio anche diventare un Auror quando cresco.”

Hermione sorrise a questo, e pensò tra sé, lo sei già.
 
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“Abbiamo buone notizie, ‘Mione,” Harry la illuminò dopo cena durante i solo soliti incontri del sabato alla Tana.
“Oh, di cosa si tratta?” chiese, sorseggiando un po’ di vino mentre guardava Draco che giocava con la figlia di Bill e Fleur e il figlio di George e Angelina.
“Il gruppo di Pozionisti ci ha contattati ieri,” Ron disse allegramente, “Hanno finalmente sviluppato la cura per Malfoy!”
“Oh davvero?” Hermione quasi urlò con gioia, “è meraviglioso! Fantastica, fantastica notizia!”
“Si, e l’avranno prima della fine della prossima settimana. Arriveremo e te la consegneremo personalmente.”
Hermione si illuminò e fu sollevata al fatto che finalmente, finalmente dopo mesi, Draco sarebbe stato in grado di tornare alla sua vita.
Al pensiero, Hermione sentì un tenue dolore nel suo petto.
 
Ritornare alla sua vita.
 
Gli occhi di Hermione scivolarono verso la forma che correva di Draco.
“Non preoccuparti ‘Mione, starà bene” disse Harry, “Tutto tornerà come prima.”

“Giusto,” disse Hermione un po’ tristemente.
 
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Fu un venerdì quando Hermione vide Harry e Ron. Erano arrivati, avevano chiacchierato e preso un paio di drink ma l’unica cosa su cui Hermione poteva concentrarsi era la fiala che Harry aveva nelle sue mani.
 
Era la cura per Draco.
 
“Dagliela prima che lui vada a letto,” la istruì Harry. “Si sveglierà come il suo regolare se stesso.”
“Ma come reagirà quando si sveglierà?” chiese Ron.
Hermione pensò ad una soluzione per prima.
“Gli scriverò una lettera di spiegazione raccontandogli tutto nel dettaglio e la lascerò sul comodino. Così quando Malfoy si sveglierà nella confusione e tutto il resto, leggerà la nota prima di andarsene,” disse Hermione, cercando di mascherare la sua tristezza.
“Mi sembra buono,” Ron e Harry annuirono.
“Si, e questo è quanto.. grazie ragazzi,” sorrise dando ad entrambi un abbraccio.
Dopo che se ne furono andati, Hermione passò la sua solita serata film con Draco, prima di trasportarlo su per le scale verso la sua stanza. Questa volta, prima di rimboccargli immediatamente le coperte, gli aveva chiesto di bere qualsiasi cosa ci fosse stata nella fiala.
“Che cos’è?” chiese lui.
“Qualcosa che ti aiuterà a dormire meglio” disse lei in modo casuale.
“Oh okay allora,” lui alzò le spalle e la ingoiò in un solo sorso.
Hermione fissò la fantasia delle sue coperte, tracciandole senza farci caso.
“Sai, mi mancherai Draco,” Hermione gli sorrise tristemente.
“Sciocca ‘Mione,” sorrise lui, “Non vado da nessuna parte.”
Sbadigliò e si mise comodo sul suo cuscino, mettendosi comodo.
“Buonanotte,” disse lei scompigliandogli i capelli.
“Buonanotte, ci vediamo domani,” replicò lui.
Lei si alzò e chiuse la porta lentamente prima di andare nel suo studio. Prendendo una piuma e un foglio di pergamena, lei cominciò a scrivere.
 
Malfoy,
so che non ricorderai nulla di quello che ti è successo-
 
Lei menzionò tutto quello che era importante nel dettaglio e concluse la lettera con ‘tu puoi andartene. Abbi una bella vita.’

Dopo aver scritto la lettera, lei camminò in punta di piedi verso nella stanza di Draco addormentato, posizionando la lettera sul comodino. Guardando indietro per l’ultima volta, chiuse la porta e si infilò nel suo letto, sentendosi molto, molto triste.
 
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Hermione si svegliò con dei baci che inondarono il suo volto.
Mentre era semi cosciente, seppe che era sabato. Che significava che-
“Draco?” chiese intontita.
 
Forse la pozione non aveva funzionato?
 
“Si?”
Hermione si irrigidì.
Invece che le solite risate da bambino e la voce acuta che si sarebbe aspettata, tutto quello che sentì fu una bassa, sottile voce da uomo.
I suoi occhi si spalancarono, immediatamente incontrando tempestosi occhi grigi che la stavano fissando.
Era la versione adulta di Draco Malfoy – biondi capelli arruffati con pallide e forti fattezze e intensi occhi grigi.
“Tu, co-cosa ci fai qui, M- Malfoy?” lei balbettò.
“Cosa ti sembra, Granger?” sorrise, appoggiando il volto su una mano, “Ti sto svegliando.”
“Ma – hai letto la lettera?” chiese.
“L’ho fatto,” rispose lui tranquillamente.
“E?”
“E ricordo tutto,” disse lui.
“Oh,” rispose Hermione stupidamente.
“E sai cos’altro mi capita di ricordare?” chiese lui.
“Cosa?”
“Il giorno in cui sono stato colpito dalla maledizione era lo stesso giorno in cui Harry mi ha detto che tu sei stata mezza innamorata di me negli ultimi anni.”
Hermione lo guardò a bocca aperta, giurando di ammazzare Harry non appena lo avesse visto.
“E gli ho detto,” continuò lui, “che probabilmente provavo la stessa cosa quindi avrei dovuto chiederti un appuntamento e renderti la mia ragazza non appena la missione fosse conclusa.”
Draco incontrò i suoi occhi a questo.
“Ma sembra che il me stesso da bambino mi abbia battuto in questo.”
Hermione rise e scosse la testa, sentendosi veramente, veramente sciocca tutto ad un tratto.
“Siccome mi capita di ricordare che il me stesso da bambino ti ha detto che ti avrei reso la mia ragazza quando fossi cresciuto,” disse, “Quindi, Hermione..” si fermò.
Hermione trattene il respiro.
“Che cosa ne pensi?” sorrise.
“Dovrai portarmi fuori per un paio di cene prima,” gli sorrise di rimando.
“Questo posso farlo,” disse prima di allungarsi e darle un casto bacio sulle labbra.
“Si, adulto o bambino, immagino che tu sarai sempre il mio amore*”.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
* in inglese                 she had hard time to wrap her head around
 
Il verbo “to wrap” significa ‘avvolgere’. Seguito dalla preposizione ‘around’, questo verbo
significa più precisamente ‘avvolgere qualcosa attorno a qualcos’altro’, ‘incartare’, ‘fasciare’.
In questo caso però “to wrap the head around” è un idioma. Non significa quindi ‘avvolgere la testa attorno a qualcosa’ ma è più legato al fatto di cercare di capire un concetto difficile, trovare un modo per risolvere una certa situazione complicata. Quindi ho pensato di tradurlo con il verbo ‘concentrarsi’ perché mi sembrava che avesse una sfumatura più simile al concetto inglese.
 
* in inglese                             Her – my- oh – knee
 
A differenza dell’italiano, dove le lettere si pronunciano così come si leggono, in inglese non sempre i suoni corrispondono alla scrittura. Il nome di Hermione non viene pronunciato così come noi lo leggiamo in italiano, ma come lo sillaba Draco. Se dovessi scriverlo come si pronuncia, dovrebbe essere letto ‘her’ come il pronome possessivo che significa ‘suo di lei’, ‘my’ come il pronome possessivo ‘mio’, ‘oh’ semplicemente ‘o’ e ‘knee’ pronunciato come viene letta la parola ‘ginocchio’, quindi senza pronunciare la k e le due ‘ee’ come se fossero una i (in breve, ‘ni’)
 
 
* in inglese                             made Hermione pinky-swear
 
In inglese, il mignolo si dice ‘pinky finger’ o semplicemente ‘pinky’. ‘Pinky – swear’ è quindi un accordo sigillato unendo i mignoli delle mani delle persone coinvolte, solitamente usato dai bambini.
 
*in inglese                              kindergarten
 
            La parola, se si considerano l’inglese parlato in Inghilterra e quello parlato in America, può avere due significati diversi. In inglese anglosassone significa ‘scuola materna’, ‘asilo’, mentre in americano significa ‘primo anno di scuola elementare’. Siccome qui, il personaggio di Draco si lamenta del fatto che gli altri bambini dell’asilo gli dicono che, essendo più grande, dovrebbe essere più avanti rispetto a loro, ho deciso di adottare la traduzione dall’americano, in quanto avrebbe avuto meno senso utilizzare quella inglese.
 
 
*                                 bacon
 
Ovviamente, il termine ‘bacon’ ormai è usato anche in Italia anche se la traduzione corretta sarebbe la pancetta. In questo caso, non ho voluto tradurlo perché bacon da proprio l’idea della pancetta fritta che viene mangiata per colazione in molti paesi.
 
*in inglese                              you’ll always be my baby

   
 
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