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Autore: WTF__    16/02/2016    0 recensioni
Candice Smith, le gemelle Harris e Blair Richardson sono amiche secolari. Al loro gruppo si aggiungono James McVey e Connor Ball. Per loro è arrivata l'estate dei diciotto anni e lo spirito d'avventura li spinge in California, dove conosceranno, oltre allo svago totale, Bradley Simpson e Tristan Evans.
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Camille è alquanto insicura di sè.
Tristan è perfettamente consapevole di essere l'oggetto del desiderio di molte.
Camille è fragile.
Tristan ha dovuto imparare ad essere forte.
Due personalità diverse, due caratteri opposti.
Ma gli opposti si attraggono.
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Otto ragazzi, l'estate e l'amore.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tristan Evans, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO
 
Candice fu svegliata da un tremendo frastuono che la fece sobbalzare. Si rese conto pochi secondi dopo che quel suono così irritante era la sveglia del suo telefono.
-Maledettissimo affare!- imprecò, ponendo fine a quella tortura per le sue povere orecchie, per poi rifugiarsi di nuovo sotto alle coperte.
Ma proprio mentre il sonno stava vincendo su di lei, Candice si ricordò di che giorno fosse e schizzò in piedi.
-Ma questo è… il giorno della partenza!!!- gridò a piena voce.
-Che diamine stai combinando?!- esclamò sua madre entrando nella stanza.
-Tu non puoi nemmeno immaginare quanto sia euforica!-.
-E’ davvero strano vederti così attiva di mattina- constatò la donna - comunque sarà meglio che ti sbrighi, se non vuoi perdere l’aereo- aggiunse, per poi andarsene.
Effettivamente Candice non era mai stata una ragazza mattiniera, anzi. Ma quello non era un giorno come tanti: era il giorno in cui sarebbe partita per un viaggio indimenticabile in California insieme ai suoi amici.
La ragazza iniziò a saltellare per tutta la stanza in cerca di qualcosa da indossare. Raggiunse poi il bagno e incominciò a prepararsi, sulle note di Summer Paradise dei Simple Plan.
 
 
Candice, dopo aver indossato un paio di jeans e una maglietta bianca, spazzolò i suoi lunghi capelli biondi e si mise giusto un po’ di mascara per far risaltare i suoi occhi marroni. Lei era così: le bastava un minuscolo tocco per essere impeccabile agli occhi di tutti.
 
 
 
 
Finì poi di incastrare letteralmente i suoi vestiti nella valigia e, quando decretò tutto pronto, si fece aiutare dal padre a caricare il bagaglio in auto e salutò sua madre e suo fratello.
-Ciao sorellina, divertiti allo Spring Break- scherzò Josh.
La madre guardò Candice indignata:- Avevi giurato che non sarebbe stata una vacanza basata sul sesso e sulla droga!-.
-Infatti non sarà uno Sprig Break! E mi stupisco del fatto che tu creda ancora a questo idiota!-.
-Andiamo Candy, vieni ad abbracciarmi- le disse il fratello, aprendo le braccia.
Candice non esitò a farsi stringere da Josh. Loro erano così: potevano scambiarsi battutine pungenti tutto il giorno, ma rimanevano comunque estremamente legati.
-La mia bambina va in vacanza da sola- scherzò il ragazzo, facendo finta di essere commosso.
-La tua bambina ha diciotto anni, e perderà l’aereo se non si sbriga!- esclamò il padre.
-Buona vacanza, tesoro!- la salutò un’ultima volta la madre, dandole un bacio sulla fronte.
Candice salì sulla macchina che immediatamente partì in direzione dell’aeroporto.
 
Dopo aver salutato il padre, Candice entrò in aeroporto. Non fu difficile per lei trovare le sue migliori amiche.
 
 
 Madison e Camille Harris erano due gemelle. Esteticamente erano identiche, in pochi riuscivano a riconoscerle, e le due, spesso, si divertivano a scherzare e giocare con la loro estrema somiglianza: Camille non aveva voglia di seguire l’ora di matematica? Bastava che Madison prendesse il suo posto. Amavano anche vestirsi in modo coordinato. Quel giorno, per esempio, indossavano un vestitino a fantasia floreale, l’unica cosa che differenziava i due abiti era il corsetto: quello di Madison era uguale alla gonna, mentre quello di Camille era in pizzo.


 
 
Ciò che faceva la grossa differenza tra le due era il carattere. Infatti se Madison era forte e sicura di sé, Camille era la persona più fragile e insicura sulla faccia della Terra.
 I loro genitori erano morti due anni prima, così erano andate a vivere in casa di Jane, la sorella di loro madre che, però, aveva già tre figli. Per non pesare troppo, Camille e Maddy avevano deciso che sarebbero a vivere da sole non appena avessero compiuto i loro diciotto anni.
Le gemelle tornarono quindi a vivere nella lussuosa villa in cui erano cresciute e in cui ospitavano Blair Richardson, l’altra loro migliore amica oltre a Candice. I genitori della ragazza erano sempre molto impegnati con il loro lavoro e Blair si ritrovava spesso a dover badare da sola a sé stessa e all’enorme casa in cui viveva, così le Harris l’avevano invitata a stare con loro ogniqualvolta i suoi genitori avessero dovuto lasciarla sola.
 
 
Candice raggiunse velocemente le sue amiche.
-Buongiorno ragazze!- esclamò.
-Candice!- ricambiarono loro.
-Così allegra già di prima mattina?- chiese Camille stupita.
-Certo! Stiamo per partire per la California!-.
L’eccitazione di Candice fece ridacchiare Blair.
 
-Blair? Ma che diamine hai fatto? Hai i capelli rosa, fino a ieri erano grigi!- esclamò Candice, che non aveva ancora notato la nuova tinta dell’amica.


 
 
 
Blair aveva una passione sfrenata per i capelli e, in particolare, per le tinte, infatti cambiava colore di capelli praticamente ogni mese. Ormai i suoi capelli erano stati tinti con ogni colore esistente, ma non ce n’era nemmeno uno che le stesse male, probabilmente per i bellissimi lineamenti che aveva.
-Il genio ha pensato di fare la tinta di mezzanotte, anziché lo spuntino- scherzò Madison.
-Oddio, le tue battute diventano ogni giorno più squallide- osservò Blair.
-Andiamo, lo sai che scherzo. Il rosa ti dona- disse Maddy, accarezzando i capelli della coinquilina.
-Stai davvero bene- commentò Candice, mentre Camille annuiva.
 
 
 In quel momento le ragazze furono raggiunte dal resto del loro gruppo: James e Connor.

 
Blair corse subito tra le braccia di James, il suo ragazzo da ormai sei mesi.
-Un’altra tinta?- sorrise lui divertito.
-Già, avevo voglia di cambiare. Ti piace?- domando Blair, preoccupandosi del fatto che sarebbe potuta non piacere al suo fidanzato.
-Certo che mi piace- la rassicurò James, che ormai era abituato ai continui cambiamenti di Blair, dandole un bacio a fior di labbra, mentre una voce metallica avvertiva che quella sarebbe stata l’ultima chiamata per il volo diretto in California.
-Piccioncini, dobbiamo andare- li schernì Madison.
-Sei sempre la solita acida, Maddy- scherzò sua sorella, dandole una piccola spinta sulla spalla.
-E tu sei sempre la mia sorellina preferita- rispose l’altra.
-Ma solo perché sei l’unica, Cami, altrimenti saresti infondo alla sua lista- disse Connor, facendo ridere tutti.
-Il solito idiota- dissero Madison e James all’unisono.
 
I ragazzi entrarono salirono a bordo dell'aereo e presero posto.
Camille si sedette affianco a Connor, il suo migliore amico. Erano entrambi terrorizzati dall’idea di volare, quindi avevano deciso di infondersi coraggio l’un l’altro.
-Forse un po’ mi mancherà New York- disse Blair, osservando dal finestrino il cielo nuvoloso.
-Spero tu stia scherzando! La California è sempre stato il nostro sogno!- esclamò Candice.
-Forza Blair, questa sarà la nostra estate!- continuò Camille.
-Signori passeggeri, siete pregati di sedervi ed allacciare le vostre cinture. L’aereo decollerà tra cinque minuti- disse la voce del pilota dagli altoparlanti.
-Dannazione, non sono pronto per morire tra cinque minuti!- gridò Connor, beccandosi qualche occhiataccia da alcuni passeggeri.
-Accidenti, Connor! Avevamo detto che ci saremmo fatti coraggio insieme!- lo rimproverò Camille.
-Hai sbagliato a fidarti di lui, Cami- commentò James.
-Scommetto cinque dollari che Connor urlerà non appena l'aereo sarà decollato- disse James.
-Ci sto-.
-Sono dentro-.
-Anche io!-.
-Grazie ragazzi, siete così incoraggianti- sbuffò il ragazzo.
-L’aereo decollerà tra dieci… nove… otto…-.
-Cazzo, fatemi scendere-.
-Connor, andrà tutto bene- provò a rassicurarlo Camille.
-… sei… cinque…-.
-Voglio scendere da questo affare di latta!-.
-… tre… due… uno-.
L’aereo partì, Connor afferrò il braccio di Camille con una mano e con l’altra si tappò la bocca, ma mano non bastò per reprimere l’urlo di terrore del ragazzo.
A quel punto alcuni passeggeri risero, altri iniziarono a insultarlo, mentre i ragazzi si battevano il cinque.
-Scommessa vinta!- constatò James, scatenando una risata generale.
 
Sì, quella sarebbe decisamente stata la loro estate.

 
 
 


 
Buonasera lettrici/lettori!
Questa è la prima fanfic sui The Vamps che scrivo e racconta dei ragazzi e della loro estate, spero che vi piaccia!
Premetto che questa storia sarà piena di immagini perché mi piacerebbe farla sembrare una sorta di serie televisiva.
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo prologo in un commento!
Buonaserata!
WTF__
  
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