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Autore: ShinRan4862    16/02/2016    3 recensioni
Conan riesce a sconfiggere l'Organizzazione, ma non può più tornare ad essere Shinichi.
Cosa succederebbe se a distanza di 10 anni dalla scomparsa di Shinichi Kudo dalla sua vita, Ran scoprisse la sua vera identità? Come la prenderà? Cosa succederà a Ran a tre settimane dal suo matrimonio con Kaito? Cosa farà, ora che sa che Shinichi in fondo non l'ha mai abbandonata? E' davvero tutto perduto o il destino ha ancora qualcosa in serbo per loro?
Lo scoprirete solo leggendo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Nuovo personaggio, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Sonoko Suzuki | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buio
 


Shinichi si alzò di scatto e senza alcun preavviso dalla sedia e restò  immobile.
Sobbalzai e mi misi una mano sul cuore per lo spavento.
Il mio sguardo e quello di Kaito corsero verso la sua figura.
"Che succede Conan-kun?" Chiesi, pronunciando a fatica quel nome, ormai mi ero abituata a chiamarlo Shinichi.
Il suo sguardo saettò verso il mio, con un'espressione strana che non seppi identificare, visto che durò meno di un istante, per poi trasformarsi in un sorriso tirato e finto come il nome con cui l'avevo chiamato.
"Oh, nulla Ran-neechan, solo che mi sono ricordato di avere un mucchio di compiti da fare per domani e non posso rimandare, devo andare.
A presto Okamoto-san." Disse infine, rivolgendosi a Kaito e calcamdo pesantemente il tono sul suffisso accanto al mio nome, allontanandosi dal tavolo, prima camminando e poi accelerando il passo fino all'uscita.
Stavo ancora osservando l'entrata del bar quando sentii qualcuno prendermi la mano.
Mi voltai di scatto verso destra, trovando di fronte a me Kaito con un sorriso dolce.
Come ho potuto tradire questo ragazzo?
Questa domanda mi frullava in testa, diventando insistente quando lui iniziò a muovere il pollice sul dorso della mia mano, dandomi un senso di imbarazzo e fastidio.
Non mi andava di venire toccata.
Non da lui.
Staccai la mano dalla sua nel modo che risultasse un gesto il più naturale possibile e per mia fortuna, a vedere il sorriso di Kaito, dovevo esserci riuscita.
Misi le mani sulle gambe, sotto al tavolo, lontane da lui.
"Spero di non risultare maleducato se ti dico che non vedevo l'ora che se ne andasse!" Disse sorridendo e facendomi rimanere un po' sorpresa.
"Perché?" Chiesi, sbattendo le palpebre più volte, come a schiarire le idee.
Lo vidi avvicinarsi pericolosamente al mio viso e dirmi
"Perché non vedevo l'ora di fare questo..." per poi baciarmi.
Non è un bacio come quello all'aeroporto, ma molto più profondo.
Voleva insinuarsi tra le mie labbra ma ero restia a lasciarlo entrare.
Cercai di non risultare sgarbata e non  sapendo che fare urtai con il gomito il bicchiere d'acqua sul tavolo, staccandomi da Kaito subito dopo, con fare preoccupato.
"Oh, accidenti..." mormorai, tamponando la tovaglia con un fazzoletto di carta.
Vidi una cameriera venire verso di me e dirmi
"Non si preoccupi, non è nulla di grave." Con un sorriso gentile e cordiale sul volto, mentre io mi chinai verso le gambe del tavolo per raccogliere il bicchiere, ormai rotto.
Tirai su i pezzi più grandi, tentando di non tagliarmi. 
Gli appoggiai sul tavolo e dissi
"Mi scusi." Alla cameriera, che dopo aver preso i vetri si allontanò al tavolo.
Mi girai in direzione di Kaito e vidi che si stava guardando intorno.
"Kaito?" Lo chiamai, e i suoi occhi marroni si posarono sui miei.
"Sì?" Mi disse
"Che ne dici di tornare a casa? Sta facendo buio, sono le sette passate..." dissi guardando fuori dalle finestre e poi il mio orologio. 
"Hai ragione..." disse soltanto e si alzò per andare al bancone a pagare.
Lo seguii senza dire nulla e uscimmo dal locale. 
"Ran, che ne dici se ti porto in un posto?" Mi chiese, sorridendo.
"Dove?" Chiesi io in risposta, curiosa.
"Sorpresa!" Disse e ridacchiò tra sé e sé. 
"Ok ok andiamo dove vuoi!" Sospirai e lo seguii in auto.
 

Pov Kaito
 

Sto portando Ran in un posto che conosce bene.
Il parco di Beika.
È quello il posto dove ci siamo incontrati e sinceramente non vedo l'ora di vedere che faccia farà davanti allo spettacolo che l'aspetta.
Parcheggio e lei esclama
"Ma questo è il parco di Beika!" Disse, con un tono un po' strano, quasi deluso, o malinconico... 
Pensava che l'avrei portata in un altro posto?
"Esatto, ma se vuoi possiamo andare da un'altra parte..." Affermai, timoroso che non volesse restare.
"No, no, tranquillo, solo che sono sorpresa." Disse, muovendo freneticamente le mani davanti al viso e la testa in segno di negazione.
Ma il suo tono non lo compresi, aveva una colorazione che non riuscii ad identificare.
Che le abbia portato alla mente brutti ricordi di cui io non sono a conoscenza?
O magari legati a...lui?
Sapevo della sua storia travagliata con il detective Shinichi Kudo, anche se non me ne aveva mai parlato personalmente, ma Ran aveva una migliore amica fin troppo chiacchierona, che non aveva esitato a mettermi in guardia quando mi sono fidanzato con lei.
Non lo dovevo sottovalutare.
Sapevo che non si faceva vivo da anni, ma chissà!
"Allora, vuoi farmi vedere questa sorpresa si o no?" Mi disse Ran, correndo verso l'ingresso.
La seguii e la presi per mano, per poi correre addentrandomi nel parco.
Provai una strana sensazione quando la toccai.
La sua pelle era stranamente fredda e la mano con i muscoli tesi, proprio come il braccio, piuttosto rigido.
Ran era strana. 
Cos'era successo? 
Perché si comportava in quel modo?
Avevo l'impressione che avesse una certa riluttanza nel toccarmi,  anche nelle maniere più casuali e normali possibili, ma forse era una mia impressione.
Però avvertivo una certa tensione a stare accanto a lei.

Come due calamite che hanno due poli opposti si attraggono, due con i poli uguali si respingono.

Ed era esattamente come mi sentivo io in quel momento.
Più mi avvicinavo a Ran e più lei si allontanava, creando tra noi uno spazio incolmabile.

Scossi la testa, cercando di scacciare quel idea.
Perché mai la mia Ran avrebbe dovuto allontanarsi da me?
No, non dovevo preoccuparmi.
 
Riemersi dai miei pensieri e arrivammo in una zona del parco poco illuminata.
"Ma cosa?..." aveva detto Ran, quando io la feci sedere su una panchina, per poi guardarla e mettermi il dito indice della mano sinistra davanti alle labbra.
"Shh..." le sussurrai, indicandole un punto più avanti, nell'erba.
Vidi il suo sguardo confuso, inizialmente, illuminarsi all'improvviso.
Era sorpresa, lo capivo dalla sua espressione stupita.
Ero riuscito a sorprenderla.
Proprio ciò che volevo.
Ero riuscito a farla sorridere.

Ma nella sua espressione non leggevo solo stupore, qualcosa la turbava, e capii che io, quel “qualcosa” non l’avrei mai compreso.



Pov Ran
 

Da quanto era che non vedevo delle lucciole? 
Anni.
Mi ero scordata di quanto fossero belli questi animali.
Ero ancora affianco a Kaito e lo vidi sorridere quando notò la mia espressione piacevolmente sorpresa e meravigliata da quello spettacolo delle natura che, devo dirlo, a Tokyo capitava di rado.
Ma io non riuscivo, almeno in parte, a godermi quel momento.
Era perfetto, ma...
C'era un "ma".
Era perfetto ma...con me non c'era Shinichi. 
Esattamente.
Dov'era andato dopo essere uscito da quel locale? Ero preoccupata. 
Infinitamente preoccupata.
Nonostante avessi tradito quel ragazzo meraviglioso che era accanto a me non riuscivo a non pensare a lui, mi sentivo tremendamente colpevole.
Mi aveva portato al parco di Beika, dove un giorno di circa due anni fa lo avevo conosciuto.
Un giorno che adesso avrei voluto maledire.
Voleva essere un gesto carino, e in effetti lo era, ma ciò non fece altro che rattristarmi di più, come se lui sapesse quel che avevo fatto.

"Ran." Mi sentii chiamare e i miei pensieri si dissolsero, quasi del tutto.
"Dimmi." Gli risposi per poi guardarlo negli occhi, che in quel momento mi parvero neri come precipizio senza fine.
"Che cos'hai?" Mi disse, e io non seppi cosa rispondere.
Dovevo dirgli la verità? 
Sì, assolutamente.
Avevo coraggio per dirgliela?  
No, per niente.
Volevo essere coraggiosa, ma non ci riuscii.
In quel momento volevo essere vigliacca. 
Non sarei riuscita a vederlo sgretolarsi sotto i miei occhi, per colpa delle mie mani.
In quel momento non ce l'avrei fatta.
Distolsi lo sguardo, alzandomi e avvicinandomi alle lucciole.
Al mio passaggio gli animali, forse per paura, spegnevano le loro "luci", sparendo nell'oscurità.
"Nulla." Gli risposi, venendo inghiottita dal buio della notte, con solo la luna ad illuminarmi il viso.
"Davvero, stai tranquillo." Dissi tentando di sembrare più convincente. 
"D'accordo..." sospirò lui, non convinto, ma lasciò cadere il discorso. E io ringraziai le lucciole per essere sparite, e il buio per essere tornato: tornato per nascondere le mie paure, tornato per nascondere le mie bugie, tornato per nascondere l'unica lacrima che attraversò la mia guancia.

Tornato per nascondere il mio amore.
 
 



Hey!
Ciao a tutti e finalmente rieccomi qua a postare il capitolo 15! 
Non sono molto convinta, fatemi sapere voi cosa ne pensate ;)
Informazione: "Okamoto" è il cognome di Kaito, solo per farvi capire ^.-
Grazie mille a tutti coloro che hanno aggiunto la storia fra le preferite/ seguite/ ricordate e a tutti quelli che hanno recensito la storia.
Ringrazio Ball00n, SofiHolmes, _fantasie_, Shin4 e Starmystar per aver recensito gli ultimi capitoli.
Grazie ovviamente anche ai soli lettori, non vi ringrazierò mai abbastanza, grazie davvero.
Alla prossima
Miao >.<
ShinRan4862
   
 
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