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Autore: Laix    17/02/2016    5 recensioni
I due piccioncini di Tokyo, assieme ai due di Osaka, si avventurano in mezzo ai monti e alle foreste per un'allegra gita a quattro alle terme, in nome dell'amicizia e di tanto altro. Si prospettano due giorni emozionanti e liberi, in cui i loro sentimenti a lungo assopiti forse potranno finalmente trovare spazio. Succederanno però delle cose, che nemmeno loro si potrebbero mai aspettare, che cambieranno drasticamente il loro comportamento e la prospettiva di vacanza che si erano immaginati.
COPPIE:
SHINICHI & KAZUHA
HEIJI & RAN
Questo è un esperimento pazzo e come tale da prendersi alla leggera, quindi facciamoci una risata e un relax! ;D
Genere: Commedia, Fluff, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAP 1.
Solo in quattro




- Bello, eh? -
- Bello che cosa, Hattori? -
- Bello che andiamo alle terme, sveglione. Io lo trovo fantastico! -
- Uff, per me è sempre la solita menata da adolescenti. Un atto socialmente pre-confezionato che il nostro periodo di adolescenza, per l'appunto, ci obbliga impunemente a fare. - sbuffò Kudo, chiudendo gli occhi e sbadigliando con ostentata noia.
Heiji lo guardò con la stessa occhiata che avrebbe riservato ad un bradipo intento ad attraversargli la strada mentre andava in moto. Un misto tra lo sconcertato e il disgustato. Entrambi i loro corpi stavano sobbalzando appena, mentre il pulmino su cui si trovavano percorreva una strada di montagna disseminata di buche e rilievi e sassi.
- Augurandomi che tu stia scherzando... dal momento che, tra l'altro, la tua cosiddetta “adolescenza” te la puoi godere soltanto a tratti... c'è un altro motivo per cui conviene gioire, a mio parere. E cioè che stiamo andando alle terme con le nostre rispettive... insomma... ragazze? - suggerì Heiji con sguardo rivitalizzato e più sornione, alzando la mano e indicando col pollice i sedili dietro di loro. Su di essi, infatti, erano adagiate Ran e Kazuha, che dormivano della grossa nonostante pure i loro corpi fossero soggetti ai fastidiosi micro-balzi causati dalla strada.
Shinichi si voltò e seguì il suo pollice e il suo sguardo, incrociando la visione delle ragazze dormienti, abbagliate dai delicati raggi solari del tramonto che trafiggevano il finestrino. E il suo sguardo scorbutico, in quel momento di totale rilassamento, si spinse ad un sorriso.
- Sì, su questo non c'è dubbio. E hai ragione, me la devo godere, ora che posso. Chissà quando mi ricapiterà più... - disse Shinichi con un pizzico di amarezza, dal momento che era semplicemente sotto l'effetto di un antidoto temporaneo. Sapeva quindi che, quando meno se lo fosse aspettato, esso avrebbe potuto terminare il suo effetto.
- Eh beh, perché credi che a me ricapiterà tanto presto solo perché sono sempre adulto?? BAH, figuriamoci, me lo posso scordare. Siamo sulla stessa barca, dà retta a me! - concluse Heiji ironico e volenteroso di non far scadere nel malumore il suo amico. Shinichi lo comprese e sorrise, ringraziandolo con lo sguardo e con un cenno della testa.
- E divertimento sia. Ehi, anche tu stai per vomitare? -
- Per la nausea? Certo che sì, Kudo. - rispose Heiji imperturbabile, mentre si sentiva sballottare ancora di più sul sedile da quella esotica stradina montana e vedeva Kudo che incrociava quello stesso destino, un po' pallido in volto, trattenendo caparbiamente singulti e conati. - Hai portato i vestiti di ricambio, nel caso in cui non riesca a trattenermi mentre ti parlo...? -
- Non ci provare. - gli intimò Kudo, che non aveva certo voglia di farsi vomitare addosso.


Andò comunque a finire tutto bene, nessuno stette male e tutti e quattro arrivarono salvi al rustico albergo termale in mezzo ai monti. Heiji e Shinichi, ancora con la sensazione di sballottamento causata da quel maledetto pulmino, si accostarono accanto alla rispettiva pseudo-consorte.
L'albergo era assolutamente adorabile. Un grosso casolare di legno tradizionale, appoggiato al monte roccioso e sormontato da una rigogliosa vegetazione, il cui cortile si stendeva per diversi acri e la cui zona termale, composta da acqua calda naturale, era divisa in due ampie parti. Le vasche termali erano delimitate da basse recinzioni di legno e pietre, tutte posizionate secondo lo stile orientale più decorativo, e il cortile pullulava di statuette di pietra raffiguranti per lo più creature legate alla mitologia giapponese: vi erano piccoli demoni, creature magiche della foresta, kappa, ma anche fate e gnomi, appartenenti al folklore occidentale. In mezzo a loro si poteva intravedere una linea infossata e serpentina in cui scorreva un minuscolo ruscello, movimentato dalle sorgenti d'acqua circostanti. La folta erba del prato, gli alberi e i bonsai piantati ovunque richiamavano grandi quantità di uccellini cinguettanti di diverso colore e dimensione, oltre a qualche scoiattolo fugace.
- Oh, ma che meraviglia! Vero, Heiji? Senti che aria fresca! - esclamò Kazuha, respirando a fondo per sottolineare la sua giusta osservazione; fu quando non udì risposta che iniziò a venirle un dubbio. - Heiji, stai bene? Sei un po' palliduccio. Hai fatto lo scemo rimbambito per tutto il viaggio? – gli chiese con i suoi soliti modi leggermente invadenti.
- No, sono rimasto sveglio a vegliare su un'oca starnazzante che ronfava e che finalmente, sia ringraziato il cielo, teneva il becco chiuso una volta tanto – le rispose Hattori con i suoi soliti modi leggermente svilenti.
Kazuha ridacchiò falsamente, prendendolo giocosamente a pugni e tuttavia incrinandogli quasi una costola.
- Ah, Shinichi, scusa se mi sono addormentata! Che scema, avrei... avrei voluto parlarti per tutto il viaggio, solo che ieri sera sono tornata tardissimo dagli allenamenti e perciò ero stanca e quindi io... - si stava scusando Ran, appartata con Shinichi a debita distanza dalla coppia di Osaka, prima che lui le posasse un dito sulle labbra per interromperla. Lei arrossì all'istante, guardandolo. Lui le sorrise affabile, scuotendo dolcemente la testa.
- Non importa, tranquilla. Ho comunque parlato con Heiji, non lo vedevo da molto tempo e mi ha fatto piacere. Se eri stanca, Ran, è meglio se hai dormito... così stasera sarai in forma e pimpante, il che è solo un bene, non è vero...? - azzardò lui, forse un tantino malizioso. Lei infatti, ancora rossa in volto, lo riguardò attentamente e gli balbettò qualcosa, credendo di non capire molto bene cosa lui le stesse comunicando.
- P... perché? Cosa avevi in mente, per stasera? -
- Ah, non saprei... direi che lo vedremo. O no? - la rimbeccò Shinichi, ridacchiando teneramente quando la vide mezza shockata. La ragazza, infatti, credette di aver perso un battito. Non è che Shinichi, ritornando lì dopo mezzo secolo e portandola subito alle terme, aveva delle intenzioni arretrate...?
Scosse la testa, in un'euforica ed emozionata agitazione. Sentire nelle narici il profumo intenso di quell'umidità intrisa di natura che li circondava le alzò il buonumore, mentre fissava la figura di lui allontanarsi un poco di fronte a lei. Nel frattempo Shinichi, che aveva appunto proseguito la camminata lasciando Ran un po' indietro, sorrise tra sé e sé, senza farsi vedere: perché sì, assolutamente sì! Per quella serata aveva dei progetti ben chiari che non intendeva farsi sfuggire, non questa volta. Non sapeva dove sarebbero andati a finire esattamente, ma essi includevano Ran, solo lei... e se lei fosse stata d'accordo, lui era pronto a tutto. Aveva tutta la serata a disposizione per fare evolvere le cose tra loro due, per riprendersi nel miglior modo possibile tutto il tempo perduto, per rianimare quell'antico legame che fino a quel momento li aveva tenuti astrattamente connessi, rimanendo però assopito e trascurato; confidando che anche lei avesse voglia di collaborare, di fare crescere quella situazione insieme a lui, sarebbe dovuto volgere tutto per il meglio.
Gli stessi pensieri passavano nella testa dei due giovani di Osaka, in realtà, anche se forse in apparenza non si sarebbe detto, visto che erano ancora dietro a menarsi a vicenda. Ma era certamente così, e nessuno avrebbe potuto discuterlo. Era stato Heiji ad aver ideato quella gita a quattro alle terme, e per un motivo ben preciso che riguardava se stesso e Kazuha in primis: l'aveva fatto anche per dare a Kudo, ritornato temporaneamente normale, l'opportunità di svagarsi come si deve. Ma il motivo principale, comunque, rimaneva quello di passare un po' di tempo, ma tempo vero, con Kazuha. Per entrambi i detective, questi erano forse i veri e propri appuntamenti seri che si erano prefissati.


- Dunque, senti che idea pazzesca! - iniziò Heiji vagamente diabolico, strofinandosi le mani come solo un boss della malavita può fare ed esponendo scomposti sorrisi al suo amico Kudo.
- Sentiamo... - rispose Kudo arricciando il naso, poco convinto.
- Le terme esterne sono divise, giusto? Maschi da una parte e femmine dall'altra, giusto? Beh, Kudo, guardami bene nelle fosche pupille... - gli intimò Heiji, determinato e circospetto, avvicinandosi a lui abbastanza da fargli effettivamente intravedere le cornee. - ...io non intendo sottostare a queste puerili regoline da terme antiquate. -
- Ah, ma neanche io, se è per questo. Per chi mi hai preso? -
- Evvai, fantastico! Non potevo udire risposta migliore. Qua ci siamo venuti con delle ragazze, e perciò saranno ragazze quelle che ci porteremo nell'acqua calda, me ne infischio delle separazioni. Quindi, Kudo, che piano proponi per raggirare le regole dell'hotel? -
- Ma scusa, non mi hai mostrato le tue fosche pupille per illustrarmi la tua personale strategia? -
- No, perché non ne ho. Volevo mostrarti le premesse, e tu avresti congegnato il piano! - rispose Heiji spiazzato e improvvisamente nervoso.
- Uff, e va bene... gran detective dell'ovest. Comunque, dal momento che i gestori di questo hotel hanno una media d'età che si aggira tra i 95 e 110 anni, credo che difficilmente si accorgeranno se noi, sul tardi, infrangeremo un paio di regoline. -
- Bravo, ben detto! Acutissimo. E se invece se ne accorgessero? -
- Boh, non so che dirti -
- Mi piace anche questa risposta, totalmente sprezzante del pericolo imminente! -
- Non che degli ometti docili di 110 anni costituiscano per me questa gran minaccia, comunque -
- Taci, Kudo. Li sottovaluti, perché loro sono saggi -
- Seh. Ascolta – lo interruppe Shinichi, guardando l'orario sull'orologio da polso. - Io vado a chiedere a Ran se è pronta per la cena. Puoi fare lo stesso con Kazuha, o sei impegnato a terrorizzarti al pensiero di essere beccato da un vecchietto saggio, mentre...? -
- Mentre? - lo stuzzicò Heiji, con la volontà di fargli sputare il rospo. Voleva capire se l'amico aveva le sue stesse e sconce intenzioni. - Mentre cosa? -
- Mentre guardate il cielo stellato, no? -
- Ah, beh, sì... certamente -
- E mentre penserai che, in fondo, avresti preferito di gran lunga fare un bel bagnetto col sottoscritto -
- Oddio, Kudo! Ma come sei chiaro e conciso nei tuoi più intimi desideri! Se volevi passare la serata nell'acqua termale con me, non avevi che da chiedere... - aggiunse Heiji accostandosi all'amico e spingendosi al limite della malizia, per prenderlo in giro. - I bagni dedicati agli uomini sappiamo dove sono, no...? Eh, bel maschione? -
- SI TROVANO A DESTRA! Nella parte destra dell'HOTEEEEELLLL! -
I due detective sussultarono con violenza con un mezzo urletto da donnole, spaventati dall'altissimo volume di voce con cui era stata pronunciata quella frase alle loro spalle. Si voltarono di scatto per capire chi aveva parlato, abbassando poi entrambi lo sguardo per guardare negli occhi (occhi chiusi e serrati) una docile vecchina talmente rugosa da non distinguere più tanto bene i suoi lineamenti, e per l'appunto bassa di statura, che si reggeva su un bastone rigido e lucido un po' più alto di lei.
Doveva essere la gestrice dell'hotel, presumibilmente un po' sorda. E, mentre i due ragazzi la fissavano interdetti, accanto alla vecchina giunse un altro vecchino che sicuramente ricopriva il ruolo dell'altro gestore. Entrambi, come aveva supposto Shinichi, si aggiravano attorno ai 100 anni e sembravano delle antiche rune vaganti.
- CAPITO? A DESTRA I MASCHI. A SINISTRA LE FEMMINE. CAPITO? Misericordia! -
- Scusate, scusate... mia moglie non ci sente più tanto bene, per questo alza la voce – spiegò il gestore, anche lui ricoperto di rughe franose ma con un'espressione pacifica e serena molto meglio delineata sul viso rispetto alla mogliettina, che sembrava invece corrucciata e costantemente irritata.
- Sì, ehm... avevamo pensato fosse così – giustificò il tutto Shinichi, accennando ad un sorriso.
- CHE HA DETTO? Oh, misericordia. Misericordia divina! -
- Ha detto che avevano capito, cara! - le rispose il marito cordiale, alzando un po' la voce. - Scusatela, in realtà è ancora molto acuta e sveglia, questa vecchia volpe, solo che gli acciacchi dell'età minacciano di prendere il sopravvento spesso. Ma voi siete dei giovinastri, quindi godetevi la vita! -
- Sì, giusto! A proposito di questo, noi stavamo andando in camera per accompagnare le nostre gentili fanciulle a cenare. Per le 20 sarà tutto pronto, al ristorante dell'hotel? - chiese Heiji, divertito dai due figurini.
- Certo, giovinastri. Tutto pronto, tutto pronto! Alle 20, tutto pronto! - proclamò il vecchietto gagliardo scandendosi il ritmo con le sue ciabatte di legno, e gioendo davvero del fatto che alle 20 sarebbe stato tutto pronto. - La nostra cucina è sempre a disposizione, a tutte le ore. E poi, visto che siete solo in 4 ospiti, di problemi non ce ne saranno di certo, per un hotel come il nostro! Troverete tutto ampiamente organizzato e predisposto alle vostre esigenze -
- Sì, beh, noi siamo in 4, ma tutti gli altri ospiti avranno orari diversi dai nostri e quindi... -
- Altri? AH AH AH! Altri? Siete solo voi, giovinastri! Quattro impavidi giovinastri! -
Shinichi e Heiji sbarrarono leggermente gli occhi, voltandosi poi l'uno verso l'altro per scambiarsi un'occhiata perplessa.
- Intende, signore... intende che siamo solo noi quattro in tutto l'hotel, e basta? - mormorò Shinichi.
- Intendo questo, giovinastro. Signorsì. - annuì con vigore il gestore, facendo ballonzolare l'aggregato di pelle molle e rugosa che aveva sotto il mento. - Quattro in tutto, signorsì! -
- CHE HAN DETTO? - proruppe la vecchina sorda.
- Che pensavano ci fossero altri ospiti, invece hanno scoperto di essere soli! Soli in quattro, in mezzo ai monti e alla natura violenta e selvatica, e hanno anche due ragazze! Capito, cara? -
- AH AH AH. ALTRI! Due ragazze con loro? Oh, misericordia. Misericordia divina! -
Shinichi si portò una mano alla bocca con nonchalance, nascondendo poi il viso per trattenere le risate. C'era qualcosa di grottesco, in quella coppia ultracentenaria, che gli stava scatenando un'infida ridarella che però intendeva sopprimere sul nascere per amor dell'educazione. Heiji seguì il suo esempio, visto che già da un minuto buono aveva copiose lacrime agli occhi che volevano esplodere assieme alla sua risata dell'ovest, e lo guardò intensamente per fargli capire che stavano sulla stessa barca.
- SEPARATI. SE-PA-RA-TI. Misericordia! -
- Certo, cara, ma i nostri ospiti di certo sanno già che devono rimanere separati. Uomini destra, donne sinistra. Tutto chiaro, giovinastri?
- Chiarissimo! - risposero all'unisono Shinichi e Heiji, infingardi e bugiardi.
- A partire dalle 22 potrete usufruire dei nostri meravigliosi bagni termali naturali situati sulla parte esterna dell'hotel... con vista sulla vegetazione, sulle sagome nere e misteriose dei monti, sul cielo ricoperto di stelle brillanti! OH, che beltà! -
- Oh, misericordia divina! - gli fece ecco la vecchia.
- D'accordo, alle 22 saremo lì. Grazie mille per tutte le istruzioni! A domani! - concluse Heiji, educato e affabile.
La vecchina sbatté il bastone a terra (forse era un saluto) e il vecchino annuì un po' tremante ma pur sempre gioioso, ed entrambi si voltarono su se stessi per allontanarsi lentamente lungo il corridoio. I due detective li guardarono andare via, approfittando del fatto che fossero ormai abbastanza lontani per iniziare a sghignazzare sotto i baffi con una certa ilarità, ancora divertiti da quei modi di fare. E non notarono quindi le occhiate funeste, sagaci e taglienti che i due vecchini rivolsero loro di nascosto, in tralice, prima di svoltare l'angolo.


- Come sto così? Sono decente? -
- Sì, Kazuha! Te l'ho già detto cinque volte che stai bene, non è che alla sesta cambio idea – rise Ran, fortemente convinta che la sua amica stesse veramente bene con quel vestito rosa scuro, abbinato col colore del rossetto.
- Uff, sì, lo so... è che sono in ansia. Non ho mai avuto un appuntamento simile con Heiji. A cena fuori, vestiti bene... oh, meno male che ci siete anche tu e Kudo! Sennò sarei scoppiata! - sospirò Kazuha, allontanandosi da quel maledetto specchio a cui era attaccata da un'ora e lasciandone finalmente una fetta a Ran.
- Ma dai, stai tranquilla. Cosa vuoi che succeda? Anche io sono agitata, non vedo Shinichi da tantissimo tempo... -

- Sì, ma a te è già successo di uscire a cena con lui, per di più una cena galante. Non è una novità per te! -
- Sì, peccato che quella volta lui abbia spezzato la serata a metà per correre dietro ad un caso di omicidio, sparendo poi ancora nel nulla -
- Ops, ehm. E'... è vero... lo avevo dimenticato. - si scusò Kazuha, in tono mortificato. Poi, con la volontà di risollevare la situazione, si avvicinò di scatto all'amica e le afferrò entrambe le mani con fermento, costringendola a guardarla negli occhi. - Allora, Ran, sai che ti dico?? Che ci daremo sostegno a vicenda! Visto che siamo agitate entrambe... ci tranquillizzeremo insieme. Saremo presenti l'una per l'altra, per tutto il tempo! -
Ran rise e annuì con gioia, abbracciando poi l'amica per dimostrarle la sua gratitudine. Kazuha ricambiò, stringendola a sé e captando appieno il sentimento d'amicizia che le univa. Dopo aver sciolto l'abbraccio si guardarono ancora per qualche secondo, ridendo nuovamente.
- E comunque sei uno schianto, sappilo. Questo vestito bianco e azzurro ti dona troppo - disse Kazuha con sincerità, facendo due passi indietro e squadrando l'amica con ammirazione. - Voglio proprio sfidare Kudo ad andarsene ancora, questa volta -
- Ahah! Che esagerata, Kazuha... - sussurrò Ran, arrossendo.
- Dico davvero! Dai, sistemati gli ultimi ritocchi e usciamo da qui, che ho una fame! -
Ran annuì ed eseguì il consiglio, ripassandosi sulle ciglia un tocco di mascara mentre l'amica si dava un'ultima spazzolata ai capelli, non più legati nella coda ma finalmente sciolti. Aveva scoperto che ad Heiji piacevano particolarmente, quando erano così.
Dopo aver ultimato i dettagli, aver afferrato le rispettive borse ed aver indossato un golfino leggero abbinato al colore dei loro vestiti, le due ragazze si avviarono emozionate e ridenti verso l'uscita della camera, spalancando la porta con fare esagitato.
- Misericordia divina! -
Fu a quel punto che Ran e Kazuha urlarono indemoniate per lo spavento facendo un salto sul posto, trovandosi di fronte una minuta figura ancestrale che bloccava loro l'uscita, rimanendo immobile sulla soglia e guardandole (con gli occhi chiusi) in malo modo, o almeno così pareva, visto il labbro inferiore molto sporgente che mostrava la vecchina.
- E CHI... chi diavolo è, lei?! - gemette Kazuha, ancora col batticuore a mille. Ma grazie a questo volume di voce, almeno si fece sentire dalla vecchia gestrice.
- GESTISCO L'HOTEL. Dovete stare separati, okay? - nel dire questo, la piccola donna rugosa diede un colpo secco di bastone sul pavimento.
- C... cosa?? - chiese Ran, senza capire.
- UOMINI A DESTRA. DONNE A SINISTRA. CAPITO? Oh, misericordia! - due colpi di bastone sul pavimento.
Anche in questo caso, il marito vecchino si accostò alla moglie indisposta per supportarla nelle sue ardite esplicazioni.
- Oh, ma che belle, aitanti giovinastre! Scusate mia moglie, è molto buona e gentile, ma anche rigorosa, perciò prende molto a cuore le questioni dell'hotel. Ma venite, venite! Uscite da questa camera e raggiungete i vostri giovinastri spasimanti al ristorante! -
- Oh, parlate di Heiji e Shinichi? Li avete già conosciuti? - chiesero le due ragazze.
- Signorsì! - disse il vecchio annuendo con il suo flaccido rigore. - E' tutto pronto, al ristorante! Sono le 20, è tutto pronto! -
- Scusi, ma che intendeva sua moglie poco fa, dicendoci uomini a destra e donne a sinistra? -
- Oh, povere giovinastre, che ricevono severe indicazioni senza alcuna premessa! Si riferiva di certo alle terme, sapete... perché sono separate, in base a uomini e donne. Voi questo lo sapevate, vero? E starete alle regole, sì? - incitò il vecchino, con fare cordiale e premuroso.
- Oh, ma certo! Lo sappiamo benissimo, lo avevamo letto sulla rivista tramite cui abbiamo trovato l'hotel. Ci atterremo sicuramente alle regole – rispose Kazuha senza problemi, poiché al momento ancora convinta che Heiji non avesse maturato strane idee.
- Molto bene, molto bene! - ululò il vecchino con gioia incontaminata, fino a che, senza preavviso, divenne fermo e duro come la pietra e assottigliò gli occhi, servendosi di quello sguardo per fissare le due ragazze dritto negli occhi.
- Anche perché... nel caso in cui le regole dell'hotel venissero trasgredite... noi ce ne accorgeremmo, sapete? E sapete quale sarebbe la punizione, a quel punto...? - mormorò il vecchio in un tono tenebroso che non pareva neanche appartenergli.
Le due ragazze si congelarono sul posto, fissando i due anziani senza più sbattere le palpebre. Deglutirono, torcendosi le mani.
- Cara, glielo spieghi tu cosa succede... se le regole vengono ignorate...? -
- Misericordia. Solo misericordia divina. - rispose lei, immota e implacabile.
Il silenzio che seguì era in buona parte costituito da imbarazzo fine a se stesso, ma la restante parte era senz'altro terrore. Dannazione, una buona volta che le due amiche non dovevano trovarsi a fronteggiare fantasmi, presenze oscure, vampiri e spiriti assassini, ecco spuntare quei due inquietanti e raggrinziti demoni della foresta?!
Poi i due vecchini scoppiarono a ridere all'unisono, benevoli e scherzosi, dopo aver osservato le loro buffe faccine.
- AH AH AH, giovinastre! Non fate caso a noi, siamo solo due poveri vecchi che non si accontentano della loro pensione e che tirano avanti con le grazie di Madre Natura... forza, andate al ristorante e godetevi la serata! E le terme dopo, mi raccomando! Che beltà! -

Ran e Kazuha si rilassarono un poco e iniziarono a ridacchiare anche loro, seppur poco convinte. Tramite scherzo o meno, le due avevano percepito con discreta chiarezza una nota gelida e allarmante nel discorso degli anziani gestori, come fosse un avvertimento senza ritorno.





NOTA AUTRICE
Ebbene, cosa si nasconde nelle obsolete ma sagge menti dei due vecchini? A cosa andranno incontro i nostri quattro sciagurati, ignari di ciò che li circonda? La realtà si mescolerà con la fantasia? Le terme saranno abbastanza calde? Heiji riuscirà a mostrare del tutto le sue fosche pupille?
Tutte domande che non credo troveranno risposta nel prossimo capitolo, ma ci proverò. Come già anticipato, quest'idea si situa al di fuori del buon senso ed è fatta apposta per giocare un po' con le stabilizzatissime couples a cui siamo abituati, per stravolgere le cose e per calunniare me nei modi più creativi. Insomma, di cose carine ne vengono offerte. Ed è in realtà è un'idea che mi bazzicava in testa da molto tempo, ho poi deciso di afferrarla e darle forma anche per via di un commento che mi è stato fatto da Virgola4869 nell'altra mia raccolta e che conteneva il suggerimento della couple ShinichiXKazuha come possibile da trattare. Beh, qui da trattare c'è poco perché in realtà si gioca e si scherza, ma si sa mai che mi lasci andare a strane correnti... XD Tutto può accadere.
E' una FF da relax e da prendere molto alla leggera, quello che più spero è che vi faccia passare qualche minuto spensierato! ;) So molto bene, poiché è ovvio, che sono coppie che sfiorano l'impossibile e l'inconcepibile, ma... il bello è anche quello ;D Fatemi sapere cosa ne pensate o se è meglio che la chiuda subito, ahaha XD (ma tanto non lo farò!)
A presto bellissimi, bacione! 

  
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