Is this how it is, after just one kiss
Did you really think that I invented this?
Cause it feels like love,
For me…
 
Era davvero bastato un solo bacio? Federico non poteva non chiederselo: com’era possibile che un lieve sfiorarsi di labbra avesse dato origine a tutto quel caos dentro di lui? Come poteva tutto il suo mondo essere stato messo sotto sopra da quell’insignificante episodio? Bastava così poco per distruggere tutte le sue certezze? E poi com’era andata? Chi aveva fatto il primo passo? Non avrebbe saputo dirlo e, ormai, non avrebbe più potuto saperlo. Perché da tutto questo ora lui stava scappando, come da un mostro spaventoso. Anche se sapeva benissimo che non sarebbe servito a far tacere il suo desiderio di avere per sé tutto l’oro che aveva scoperto, sepolto sotto la sabbia delle apparenze e della “normalità”. E sapeva anche quale dolore sarebbe stato per lui rinunciarci.
Stava rigirando il coltello dei pensieri nella piaga del suo cuore ferito quando “lui” gli si materializzò davanti: i capelli ancora più sconvolti del solito, le guance rosse per la corsa (e per l’emozione), il fiato corto e gli occhi pieni di lacrime…stava per dire qualcosa, ma Michael parlò per primo:
- Federico, please, don’t leave!
- Mich, dai…
- No! Listen to me: I’m sorry, so che non dovevo, non dovevamo…but, please! Non succederà più, I promise!
Lui prometteva…invece Federico non poteva proprio prometterlo, che non sarebbe più successo…per questo doveva andarsene. Prima che fosse troppo tardi…
- Mich, non è colpa tua…cioè non lo so…ma comunque...io devo partire. Scusa.
Più che a Michael era a se stesso che stava chiedendo scusa, alla loro amicizia, al sentimento che li legava…a tutto quello che avrebbe potuto essere. Ma proprio non se la sentiva di restare ed affrontare le sue paure, né gli occhi profondi di Michael e ciò che ci leggeva dentro.
Intanto la fonte dei suoi timori e dei suoi sconosciuti desideri aveva fatto un passo verso di lui, azzerando la distanza tra loro e prendendolo per le braccia con le sue grandi mani…Federico si meravigliava sempre di come quelle mani potessero essere tanto eleganti e delicate, nonostante le loro dimensioni. E, mentre le sentiva stringersi sui suoi bicipiti, non poteva fare a meno di pensare a quante volte, durante i mesi precedenti, quelle stesse mani gli avevano infuso coraggio, sicurezza, allegria, stringendo le sue ogni volta che si sentiva perso, senza bisogno di chiedere…come se lui gli leggesse dentro. E quanto gli sarebbero mancate, quelle mani, come ogni altro dettaglio di quel metro e novanta di dolcezza e confusione.
Aveva istintivamente chiuso gli occhi quando si era sentito afferrare…riaprendoli vide qualcosa che mandò in frantumi ogni suo tentativo di resistere e riuscire a fuggire: una lacrima era scesa lungo la guancia di Michael ed aveva raggiunto il labbro inferiore, che lui teneva stretto tra i denti, forse per trattenere altre lacrime. I suoi occhi dal colore indefinibile gridavano “Don’t go!”. Federico sentì distintamente il rumore del suo cuore che si incrinava, come un vaso di porcellana. Sorrise rassegnato, ma anche stranamente sereno, mentre diceva:
- Non vado da nessuna parte, non potrei rinunciare a “noi”…qualunque cosa significhi!
Si abbracciarono di slancio, ancora una volta non si sarebbe potuto dire chi era corso verso chi. Ma non aveva più importanza.
This is how it is, after just one kiss
Do you really think I’m inventing this?
Cause it feels like love,
To me…


Note...
Allora...è la prima fanfic che pubblico...non mi aspetto nulla: avevo solo voglia di scriverne una dopo tante ispirazioni datemi dalle bellissime storie lette finora su questo sito. Quindi...spero non faccia veramente schifo, ma comunque, se vi va, fatemi sapere che ne pensate anche se la trovate orribile! Ok, sclero finito. Grazie, perché se state leggendo queste righe vuol dire che avete letto e siete sopravvissuti alla "storia"!