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Autore: Midori No Esupuri    17/02/2016    2 recensioni
[WARNING: MYSTRADE]
Mycroft Holmes e Gregory Lestrade hanno una relazione. Una relazione bisognosa, priva di alcun sentimento. Ma è davvero solo questo?
Canzone a cui è ispirata: Mystrade - Imbranato [Tiziano Ferro]
#prompt suggerito per il Valentine's Day Drabbe Weekend sul gruppo Facebook WhoLindtLock Drabble.
Dal testo:
-Devo parlarti di una cosa, Mycroft.
Non gli piacevano certe notizie, tanto meno prima di aver mangiato un dolce al cioccolato, tuttavia il politico alzò lo sguardo dalla propria tazza di tea.
-Certo.
-Ecco, io... Io credo di aver sbagliato alcune cose, con te.
Gregory parlava guardando il caffè, ancora troppo caldo per essere bevuto, e questo insospettì abbastanza Mycroft.
-Sarebbe a dire, Gregory?
-Temo di essere innamorato di te.
-...Prego?
Genere: Fluff, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Lestrade, Mycroft Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'amore mi rende prevedibile

 
È iniziato tutto per un tuo capriccio, io non mi fidavo, era solo sesso. Ma il sesso è un'attitudine, come l'arte in genere, ma forse l'ho capito e sono qui. 

Mycroft percorse lentamente il corridoio della villa, diretto verso la camera da letto. Per quel giorno aveva scelto un completo blu scuro con delle righe tono su tono, e una delle poche cravatte chiare che possedeva. Inusuale, certo, ma supponeva fosse il momento di inaugurare quel completo fatto cucire diversi mesi addietro in occasione di una cena con la Regina. 
Entrò all'interno della stanza, piano, cercando di non svegliare quello che ormai era divenuto un ospite fisso.
Gregory Lestrade era ancora profondamente addormentato tra le lenzuola color panna del grande letto al centro della stanza, sul pavimento giacevano alla rinfusa i suoi abiti della sera prima. 
Mycroft li scorse con lo sguardo, era davvero molto passionale quell'uomo. Fin troppo, più di quanto si aspettasse, forse. 
Il petto forte, le gambe muscolose, ogni cosa in Gregory tendeva ad attirare il suo annoiato sguardo grigio, e la notte in cui lo yarder lo aveva baciato era ricordata dal politico come quasi surreale. Erano solo loro, l'interno della lucida auto nera, e qualche bicchiere di vino in più durante una delle loro solite cene. Poi c'era stato quel bacio, umido e rude, al sapore di uva italiana, e dopo...
Un brivido gli percorse la schiena pallida. 
Lui e Gregory Lestrade avevano una relazione, un attaccamento che nulla aveva di sentimentale, e le loro serate passavano tra vino, camino acceso e sesso. Molto sesso, si corresse. 
Ma, oltre quello, non c'era altro. 
E mai ci sarebbe stato. 

 
Scusa sai se provo a insistere, divento insopportabile... Ma ti amo.
Ti amo.
Ti amo.

Lo guardò, avvicinandosi al letto, e lo trovò straordinariamente bello. Già, come mille altre volte. 
Sospirò, sarebbe mai finita la sua agonia? 

 
Ci risiamo... Vabbé, è antico, ma ti amo...

Si piegò appena verso di lui, accarezzandogli il volto rilassato, e Gregory mugugnò qualcosa prima di accennare a voltarsi dalla parte opposta. 
Naturale, si disse Mycroft. Erano solo le sei e trenta del mattino. Lentamente si ritrasse e uscì dalla stanza, dirigendosi nel salotto per allacciarsi accuratamente le scarpe. Subito dopo, ricontrollò i documenti da portare in ufficio e gettò uno sguardo verso la cucina. Il tea doveva essere pronto, adesso. 
-Ce l'hai il caffè?
La voce di Gregory era ancora impastata dal sonno, si era infilato a malapena l'intimo grigio e Mycroft cercò di non far caso a nessun dettaglio del suo corpo. 
-Certo.- assicurò, con un leggero sorriso. 

 
E scusa se ti amo, e se ci conosciamo da due mesi o poco più. E scusa se non parlo piano, ma se non urlo muoio, non so se sai che ti amo..

-Prego.- asserì qualche istante più tardi, porgendo la tazzina allo yarder. 
-Devo parlarti di una cosa, Mycroft. 
Non gli piacevano certe notizie, tanto meno prima di aver mangiato un dolce al cioccolato, tuttavia il politico alzò lo sguardo dalla propria tazza di tea. 
-Certo. 
-Ecco, io... Io credo di aver sbagliato alcune cose, con te. 
Gregory parlava guardando il caffè, ancora troppo caldo per essere bevuto, e questo insospettì abbastanza Mycroft. 
-Sarebbe a dire, Gregory? 
-Temo di essere innamorato di te. 
-...Prego? 

 
E scusami se rido, dall'imbarazzo cedo, ti guardo in viso e tremo all'idea di averti accanto e sentirmi tuo soltanto, e sono qui che parlo emozionato... E sono un imbranato.

Lo guardò, Mycroft, incapace di aggiungere altro che quella semplice, stupida, inappropriata parola. 
-Sono... Innamorato di te.- ripeté Gregory, stavolta sostenendo il suo sguardo. -Sono stato uno stupido a non capirlo, o meglio... A non volerlo... Sì, ammettere, credo. 
Mycroft ancora non rispondeva, e Gregory si accigliò appena.
-Mycroft? 
-Io... Io... Credo di essere in ritardo, Gregory. Ne, uhm, parliamo questa sera. Immagino, sì. Credo. 
Si alzò rapidamente dal tavolo e uscì dalla cucina, il cuore talmente agitato da minacciare di fargli saltare le cuciture del completo... Finché un abbraccio lo trattenne, forte ma delicato al tempo stesso, e il profumo di Gregory non gli invase le narici.
-Mi piace quando sei così. 
-Così come? 
Lo yarder rise, sottovoce, poi si avvicinò al suo orecchio e ne baciò il lobo, scendendo verso il collo. 
-Così... Imbranato, Mycroft. Ci vediamo stasera, non fare tardi. Abbiamo delle cose di cui parlare, no? 
-...Certo.
  
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