Storie originali > Storico
Segui la storia  |       
Autore: Ormhaxan    18/02/2016    4 recensioni
Londra, 1472. Richard, Duca di Gloucester e futuro Richard III, nominato protettore del nord dopo la fine della guerra tra gli York e i Lancaster, ritorna a Londra per reclamare il suo ultimo premio: la mano di Anne Neville, vedova del Principe del Galles e figlia di quello che è stato uno degli uomini più potenti d'Inghilterra, Richard Neville.
Anne, però, non è disposta a sposarlo e chiederà aiuto al marito di sua sorella, George Plantageneto, affinché l'aiuti ad ostacolare tale unione. Le sue speranze verranno vanificate quando Richard la sottrarrà dalla custodia del Duca di Clarence e la condurrà in un luogo a tutti segreto...
[AVVISO: La figura di Richard III si discosta da quella più celebre della tragedia di Shakespeare, mentre prende ispirazione dalla figura storica, e dai fatti realmente accaduti.]
Genere: Angst, Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Medioevo
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A








 
Per Anne fu come se il tempo non fosse mai trascorso: quella mattina Agnes la svegliò di buon’ora, le preparò il bagno, le acconciò i capelli e l’aiuto ad indossare l’abito per le sue nozze creato con sete pregiate provenienti dall’Italia e dalla Francia appositamente per lei.
Mentre veniva vestita, le sembrò di essere nuovamente in Francia, alla corte di Luigi XI, in attesa di sposare il Principe Edward: anche quel giorno di due anni prima fu svegliata di buon’ora, vestita di tutto punto, ma in quella circostanza erano state sua madre e sua sorella Isabel ad aiutarla ad indossare l’abito e scortarla verso la cappella in cui suo padre, Richard Neville, la stava attendendo per condurla all’altare.
Suo padre…
Il Conte aveva sempre desiderato per lei un matrimonio prestigioso, darla in sposa a Richard di Gloucester, e ora i suoi desideri si stavano per avverare: lei sarebbe diventata Duchessa, pari di sua sorella Isabel, ma mai la regina che avrebbe dovuto essere.
“Tutto è compiuto, Milady, aspettano solo voi. – disse Agnes – Siete pronta?”
“No, e non credo lo sarò mai, ma non ho altra scelta. – sospirò – Andiamo.”

Richard l’attendeva in fondo alla navata, il suo farsetto color oro e blu con ampie maniche ad ala richiamava quello di lei, dai colori oro e azzurro, il suo viso era impaziente ma soddisfatto; al suo fianco c’era Francis Lovell, il suo più fedele amico, e con sua grande sorpresa trovò seduta ad una delle panche di legno in prima fila Cecily Neville, Duchessa di York, madre del Re e di Richard e George.
Quest’ultima le sorrise, dandole forza e coraggio, e se in un primo momento Anne non seppe come reagire successivamente fu lieta di averla là: dopo tutto era la zia di suo padre, una Neville, e avere un piccolo pezzo della sua famiglia presente la fece sentire meno sola.
La chiesa era immersa nella luce delle candele, nell’odore forte dell’incenso, e in sottofondo si udiva un coro di voci bianche cantare una soave canzone: sembrava tutto perfetto, unica pecca erano i banchi deserti, l’unione che sarebbe avvenuta non per amore ma per motivi prettamente economici e di potere.
Richard prese la mani di Anne nelle sue, sorridendole non ricambiato, mentre in sottofondo il prete continuava il suo monologo in latino e stava per proclamarli marito e moglie; Anne porse la sua mano quando fu il momento, senza opporre resistenza osservò l’anello venire infilato al dito, e nell’attimo di un casto bacio divenne la moglie di Richard Plantageneto, la Duchessa di Gloucester.




 
**



La messa a letto avvenne dopo un frugale banchetto di sole cinque portate durante il quale Anne aveva scambiato poche parole con la Duchessa e la moglie di Francis Lovell, Anna, toccato appena il cibo.
Fu molto meno ampolloso e umiliante rispetto a quella del suo primo matrimonio – quella volta non ci sarebbe stata alcuna messa a letto, nessuna dama a spogliarla, nessuno sguardo indiscreto a sbirciare la loro unione per accertarsi che tutto andasse secondo i piani prestabiliti.
Richard la trovò pronta per lui quando raggiunse le stanze che il priorato aveva concesso loro per quella notte: indosso aveva solo una tunica leggera quasi identica a quella che aveva indossato la notte e la mattina che avevano passato insieme all’oscuro di tutti e i suoi capelli erano completamente sciolti e cadevano in morbide onde sulle spalle e sul seno.
“La mia bellissima moglie… - sussurrò avvicinando a lei e portando con le mani tutti i suoi capelli dietro la schiena – Spero che questa giornata sia stata di vostro gradimento.”
“Avrei voluto avere al mio fianco la mia famiglia, mia sorella Isabel, ma è comunque stata una piacevole sorpresa trovare vostra madre. – rispose – La Duchessa è sempre stata buona con me, le riservo grande affetto, e so che anche lei è felice della nostra unione.”
“Mia madre ha sempre avuto un debole per le figlie di suo nipote, in particolare per voi, e sapere che i Neville continueranno a prosperare attraverso i suoi figli la rende orgogliosa. – iniziò a slacciare la tunica di seta – Siete spaventata?”
“No! – esclamò scuotendo la testa – Come vi ho già detto il mio primo matrimonio è stato consumato, conosco il mio dovere, so cosa fare.”
Anne fece un passo indietro, si stese al centro del letto nello stesso modo in cui le fu ordinato di fare la sua prima notte di nozze, e piano si alzò la veste da notte fino alle ginocchia; Richard, da parte sua, guardò quell’assurdo rituale con non poca perplessità e sfilati i calzari si sedette sul bordo del letto e guardò la moglie perplesso.
“Costa state facendo?”
“Quello che ci si aspetta da una moglie: essere ubbidiente, sottomessa, giacere con il suo sposo così da generare un erede.”
“E’ questo che avete fatto per tutto il tempo del vostro primo matrimonio? – chiese retorico – Giacere al centro di un letto, immobile come una statua, senza provare alcun sentimento?”
Anne arrossì e si sentì stupida: “Loro… - iniziò incerta – Non mi hanno mai detto cosa fare, le scritture dicono che è peccato per una donna provare piacere, e…”
“Capisco. – le prese una mano e la baciò – E io stupido che vi ho praticamente assalito due giorni fa. Vi chiedo perdono, Anne, ora comprendo le vostre reazioni.”
“Nessuno mi aveva mai baciata con tanta passione, desiderato in quel modo, fatto provare ciò che mi avete fatto provare voi. – arrossì – Edward è sempre stato gentile con me, ma  quando stavamo insieme non provavo niente, non sentivo nulla…”
“Allora lasciatemi fare ammenda. – le baciò una guancia – Lasciatevi guardare.”
“Potreste…” azzardò lei mordendosi immediatamente la lingua.
“Sì, Anne? C’è qualcosa che vorreste chiedermi?”
“Nessuno mi abbraccia da molto, molto tempo, l’ultima persona che mi ha abbracciato facendomi sentire al sicuro è stata mio padre e… - fece un respiro profondo – So che non ci siamo sposati per amore, conosco le vostre intenzioni e mio malgrado le ho accettate, ma potreste comunque abbracciarmi? Lo so, è una richiesta sciocca…”
“No, Anne, non è una richiesta sciocca. – si sfilò velocemente il farsetto e la tunica, rimanendo a torso nudo, e delicatamente si stese accanto a lei e la tenne tra le sue braccia – Ecco, così, stringetevi a me. Una bella sensazione, non trovate?”
Aye, una piacevole sensazione. – confessò – Ero molto nervosa, prima, lo sono ancora ma adesso so che non dovrò giacere immobile come una statua e sentire su di me occhi indiscreti.”
“A cosa vi riferite?” chiese lui, abbassando lo sguardo, continuandola a tenerla stretta tra le sue braccia.
“La Regina Margherita e le sue dame, loro… - nascose il viso nell’incavo tra la spalla e il braccio di lui – Loro sono rimaste ad osservare, volevano assicurarsi che il matrimonio fosse consumato, e per tutto il tempo ho sentito i loro occhi glaciali su di me, i loro bisbigliare con quell’accento francese a me sconosciuto, e io…”
“Vi ha fatto male?”
“Molto… - confessò – Ma non volontariamente, lui era inesperto tanto quanto me, ed è stato il mio animo ad essere ferito più del corpo. Ero così umiliata…”
“Io non vi umilierò mai, lo giuro, non vi metterò mai in imbarazzo ne potrei mai farvi subire una tale vergogna. – disse serio, mettendosi seduto – Voi siete la mia duchessa, una mia pari, e taglierò la lingua o caverò gli occhi a chiunque osi dire o guardarvi in un modo a me disdicevole.”
“La vostra schiena… - in quel momento, per la prima volta, Anne notò la curvatura spinale di Richard, la sua spalla più bassa rispetto all’altra1 – Avevo sentito voci su questo vostro problema, mio padre una volta ne stava parlando con mia madre, ma non pensavo…”
Tese timidamente una mano per toccarla delicatamente: “Vi provoca dolore?”
“Ogni tanto. – rispose nervosamente: Richard aveva sempre tenuto nascosto quella sua imperfezione, imbottendo i suoi vestiti per non far notare la spalla più bassa dell’altra, e solo la madre dei suoi figli illegittimi conosceva questo suo problema. – Non adesso. Mi trovate repellente? Alcune donne con cui sono stato si sono tirate indietro quando hanno visto la mia schiena.”
“Cielo, no, non trovo alcuna vergogna nella vostra spalla. Non è poi così tanto diversa dalle altre, dalla mia, e in quanto vostra moglie sarò più che lieta di farvi degli impacchi di erbe ed alleviarvi io stessa i dolori.”
“Il mio angelo… - Richard sorrise e la baciò a fior di labbra – Vi desidero, Anne, moltissimo. Voglio che diventiate mia moglie in ogni senso.”
“Sono vostra. – disse, per la prima volta senza imbarazzo, prendendo l’iniziativa e baciandolo dopo aver circondato il suo collo con le braccia – Richard…”
“Non sarò rude come l’altra volta, non avete da temere, farò tutto ciò che vorrete. – prese la veste da notte di lei dai lembi inferiori e la sfilò dalla testa, lasciandola nuda – Bellissima.”
Richard l’abbracciò stretta, con più vigore di prima, e passionale la baciò: Anne rispose prontamente al bacio, stringendosi di più a lui, pelle contro pelle, affondando le mani nei suoi capelli mentre le loro bocche prendevano tempo per assaporarsi.
Quello fu l’inizio di una lunga notte di passione, in cui Richard la fece sentire a proprio agio, baciò ogni lembo del suo corpo come in adorazione.
Anche Anne scoprì il corpo di Richard, accarezzò e baciò i segni che la battaglia gli aveva lasciato con le dita sottili e la labbra gonfie e arrossate, e sebbene continuasse a trovarlo arrogante e odioso dovette ammettere suo malgrado che fosse un amante passionale, dolce sotto le lenzuola, un marito attento.
“Oh, Richard! – gemette quando lui la fece sua, non di dolore ma di piacere, stupendosi di quanto lo avesse desiderato per tutto quel tempo – Richard…”
La prese dolcemente, godendosi ogni attimo, ogni piccola espressione di piacere che compariva sul suo viso arrossato e nei suoi occhi blu grandi come l’oceano, unendo le loro mani e baciandola fino a farle mancare il fiato quando entrambi toccarono il culmine.
E dopo, dopo lui la tenne stretta, l’abbracciò come lei voleva essere abbracciata, continuandola a baciare pigramente, intrecciò loro corpi accaldati coperti da soffici coperte.


“Tra due settimane partiremo alla volta di Middleham, andremo a casa, e una volta arrivati prenderete possesso di ciò che è sempre stato vostro e sarete la signora del castello. – annunciò – Daremo un banchetto in vostro onore, voglio che ogni lord del nord venga a conoscere la bellissima duchessa, a prestarle giuramento.”
“Non potremmo partire prima? – chiese Anne, impaziente di lasciare Londra, rivedere la dimora in cui era cresciuta – Questa stessa settimana.”
“State dimenticando la promessa, ma belle, - ricordò piccato – non ho intenzione di farvi lasciare questa stanza per una settimana, farò imprigionare chiunque ci disturbi, e pregherò affinché il vostro ventre sia fecondo abbastanza da accogliere il mio erede per  quando partiremo alla volta del nord.”
“Io, invece, spero di avere più tempo per stare insieme prima di darvi un figlio. – confessò lei – Non perché non voglia darvi un erede, ma perché so che una gravidanza vi terrà lontano, che qualcun’altra scalderebbe il vostro letto al posto mio.”
Mai!  - esclamò – In passato ho avuto amanti, è vero, ho due figli che spero un giorno crescano insieme a noi, vedano in voi la loro madre, ma adesso ho preso un impegno davanti a Dio, sono sposato a voi, la mia fedeltà e la mia lealtà va a voi e solo a voi.”
“La lealtà mi lega.” ricordò Anne, citando il motto di Richard.
“La lealtà ci lega, mia adorata: un solo corpo e una sola anima, così ha detto il prete, due persone legate per sempre.”
Richard la baciò ancora una volta, sovrastandola con il suo corpo, ricominciando a fare l’amore con lei.




 
**





Westminster Abbey, Luglio 1483





Le campane suonavano a festa, il popolo all’esterno inneggiava ai suoi nuovi sovrani, al Re Richard e alla Regina Anne.
Molti anni erano passati da quando erano diventati marito a moglie, da quando si erano stabiliti a Middleham come Duca e Duchessa di Gloucester, e tante cose erano successe: la nascita del loro unico figlio, Edward, che immensa gioia aveva portato ad entrambi; la tragica morte di sua sorella Isabel, avvenuta di parto, seguita da quella del figlio che aveva messo al mondo a costo della sua vita; e poi c’era stato George, la sua pazzia e le sue accuse, la condanna a morte dopo una lunga prigionia nella Torre sentenziata dal suo stesso fratello, il defunto Re Edward, che molto era cambiato in quegli anni.
E poi c’era stata la morte improvvisa del loro sovrano, il protettorato burrascoso, la scoperta dell’illegittimità dei figli di Edward, e ora questo.
Richard era divenuto re con la benedizione del Parlamento e della Chiesa e lei stava per essere incoronata regina al suo fianco come suo padre aveva sempre sognato.
Se solo potesse vedermi in questo momento, se solo lui e Isabel fossero qui a sostenermi, e il mio Ned, il mio piccolo Principe del Galles.
“Vostra Maestà, è tutto pronto! – annunciò Agnes, la sua fidata dama che in tutti quegli anni non l’aveva mai lasciata, le era rimasta accanto nei momenti felici - la difficile nascita di suo figlio - e in quelli tristi – gli aborti e la perdita dei suoi cari – Il Re vi sta aspettando.”

Richard aveva un aspetto severo ma anche maestoso con il mantello dell’incoronazione addosso, così simile a quello da lei indossato, e non appena la vide le tese una mano e le sorrise.
“Ci siamo, dunque. – disse prendendo un respiro profondo – Mi starete accanto?”
“Non vi lascerò mai, ma belle, potrete sempre contare su di me: la lealtà ci lega e non solo quella.”
Richard la guardò con occhi colmi di orgoglio e amore, quell’amore che con il tempo era fiorito nel suo cuore, un amore puro che non aveva mai provato e mai avrebbe provato per nessun’altra.
“La lealtà ci lega.– fece eco Anne, stringendogli per un istante la mano, guardandolo sottecchi – Vi amo, Richard.”
“E io amo voi, mia bellissima Regina.”
Ci fu il tempo di un fugace sorriso prima che le porte davanti a loro si aprissero: entrambi si fecero coraggio, pregando Dio e la Vergine di dar loro forza per sostenere il peso della corona, e con passo lento e atteggiamento fiero iniziarono il loro cammino verso il trono.


 
 
 
*

 
1: A differenza di come lo descrive Shakespeare nella sua tragedia, ovvero gobbo e con una mano rachitica, Riccardo III soffriva di scoliosi idiopatica - la conferma è stata data dai ritrovamenti del suo scheletro qualche anno fa - presumibilmente contratta in età adolescenziale e che gli fece sviluppare una spalla più alta dell'altra.




Angolo Autrice: Ebbene, eccoci alla fine! Alcuni chiarimenti: Richard regnò come sovrano d'Inghilterra e Irlanda fino all'Agosto del 1485, quando fu ucciso in battaglia presso Bosworth dalle truppe di Henry Tudor, da una parte dei suoi stessi nobili che, all'ultimo, lo tradirono. E' stato l'ultimo sovrano inglese a perire in battaglia e con lui termina la dinstia dei Plantageneti, iniziata più di 300 anni prima con Enrico II, Duca di Normandia.
Anne Neville morì di quella che si sospetta essere stata tubercolosi-tisi cinque mesi prima di lui, nel Marzo del 1485, durante un eclissi di sole.
L'anno prima, il loro unico figlio, Edward di Middleham, Principe del Galles, era morto a causa di un influenza, lasciando così il sovrano senza eredi legittimi.

Spero che questa mia breve storia vi sia piaciuta, di aver dato a questa coppia storica la giusta resa, e ringrazio tutti coloro che sono arrivati fino a questo punto.
Grazie a chi ha letto in silenzio, a chi ha seguito, a chi ha recensito.

Alla prossima,
V.


P.s. Per chi si fosse appassionato e volesse leggere una breve OS ambientata nello stesso contesto storico e con protagonista la madre di Richard, Cecily Neville, Duchessa di York, linko di seguito "A Mother's Grief":



  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Storico / Vai alla pagina dell'autore: Ormhaxan