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Autore: a k u r o s a    18/02/2016    2 recensioni
Questo è per i due anni che hanno trascorso nel dolore.
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Monkey D. Rufy, Mugiwara
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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n/t: il titolo è una citazione tratta dal poema "Child Harold's Pilgrimage" di Lord Byron.

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the heart breaks but broken live on
(il cuor si spezza ma vive tuttavia)

-720 giorni

La prima pagina fu come uno schiaffo in faccia, un dolore pungente, echeggiante che Usop sentì di meritare.

Maledizione, Usop si strofina gli occhi con rabbia.

Per tutto questo tempo, Rufy aveva combattuto, aveva perso e aveva sofferto e Usop non aveva fatto nulla. Il cecchino non aveva saputo niente e non aveva fatto niente e ora, non gli era nemmeno permesso correre di nuovo da Rufy e raccogliere i pezzi del cuore spezzato del suo migliore amico.

Rufy, Usop pensa ferocemente mentre guarda al giornale nelle sue mani e scolpisce la determinazione e il dolore del suo amico nella sua anima. Questo non sarebbe mai dovuto succedere.

Hercules sta guardando con cautela dall'altra parte del fuoco e Usop, in un gesto di gratitudine verso il suo nuovo mentore, decide di dirgli la verità.

«Sai, sono tutti tipi davvero forti. Rufy, Zoro e Sanji», Usop fissa il falò. «Aggiungici pure una Robin matta e beh... Alcune volte si comportano in modo parecchio strano ma quando è il momento di combattere, cambiano. Non ho mai visto qualcuno come loro. Ho pensato che fossero invincibili... Ho fatto affidamento su di loro troppo a lungo, sai?» Usop si acciglia. «Volevo che combattessero le mie battaglie perché credevo che potessero farlo».

Ma la prima pagina della mattina era la prova che non avevano potuto, che nemmeno Rufy aveva potuto, e Usop si vergogna. I suoi amici non sono mai stati invincibili. Lui aveva solo sperato che lo fossero nel tentativo di sottrarsi alla responsabilità che loro portavano, e questo è il risultato; una cicatrice a forma di stella incisa a fuoco sul petto del suo capitano.

È un errore che Usop non commetterà mai più.

«So cosa devo fare», la vergogna si scioglie in qualcosa di differente e Hercules non si rende conto di star trattenendo il respiro. «E ho intenzione di farlo. Forse non sono bravo, e forse non farà alcuna differenza, ma nascondermi», gli occhi di Usop si induriscono mentre giura.

«Con oggi ho finito di nascondermi».

-640 giorni

Franky osserva il progetto aperto davanti a lui. I disegni sono finiti e i materiali necessari sono stati raccolti. Saranno necessari dei piccoli aggiustamenti ma i piani generali sono alla fine perfezionati con l'aiuto della tecnologia superiore di Vegapunk e il tocco di progettazione di Franky. Così, lui avrà una tecnologia con la quale nessuno al mondo potrà competere.

Così, Franky sarà più macchina che umano.

Il cyborg inspira profondamente.

È strano perché se lo dice a voce alta è probabile che sembri stupido eppure-

Franky butta fuori l'aria.

(Ha paura.)

Non si sta comportando in modo super, Franky si dice; anche ora lui è composto da parti artificiali più che ogni normale essere umano. Per anni, ha avuto acciaio al posto della pelle e metallo al posto di muscoli e non l'ha mai rimpianto. Allora, le modifiche sono state inevitabili – Tom era stato portato via e Franky aveva rischiato di perdere permanentemente la mobilità alle braccia – e così il dolore e la paura erano state semplici reazioni chimiche sulle quali era prevalso un desiderio ardente.

Anche ora, le modifiche sono necessarie perché l'esplosione del laboratorio di Vegapunk ha bruciato la sua pelle e distrutto molti suoi armamenti e tutto ciò che ha per proteggersi è la pelliccia di una tigre morta.

Eppure Franky sta esitando perché lui è umano tanto quanto è cyborg ma sarà più difficile provarlo. I suoi organi vitali come il suo cuore rimarranno ma la protezione attorno sarà raddoppiata e l'acciaio che li avvolge sarà più spesso e il battito del suo cuore e il calore che irradia non saranno abbastanza forti da attraversarlo. Franky sarà freddo come il metallo perché essenzialmente, lui sarà metallo.

Lui sarà freddo.

«Non è super», Franky mormora tra sé di nuovo mentre, secondo una nuova abitudine che è nata durante gli ultimi mesi, porta la mano al compartimento più vicino al suo cuore, dove tiene i suoi tesori. Ne tira fuori un pezzo di giornale sbiadito che è accartocciato attorno ai bordi e lo dispiega con attenzione.

Sono passati circa tre mesi da quando ha letto il giornale nel quale il suo capitano aveva mandato il messaggio. Tre mesi da quando aveva visto la cicatrice e aveva capito che la Thousand Sunny non era l'unica ad aver bisogno di essere protetta.

Franky guarda in silenzio le linee stanche sul volto del suo capitano, la determinazione familiare e l'oscurità non così familiare in agguato negli occhi del suo capitano e con semplice dolore, lui sa.

Questo è il ragazzo che ha chiesto una nave e ha dato in cambio a Franky il mondo. Non c'è nulla che non farà per questo ragazzo e questo ragazzo è da solo perché Franky non è ancora abbastanza forte per stare al suo fianco. Questo deve cambiare.

Franky si mette al lavoro.

(Inoltre, pensa ai pomeriggi passati a fare alla lotta sul ponte e a spintoni coi gomiti durante i pasti e ricorda. Non è il suo calore a mancargli.)

-549 giorni

Essendo un'archeologa che cerca passati nascosti e verità dimenticate, non c'è nulla che Robin apprezzi più dell'onestà. Se dovesse dare un giudizio oggettivo, nella sicurezza della propria mente e del proprio silenzio, sul ponte vuoto della nave dei Rivoluzionari, direbbe questo a se stessa.

È circondata da nemici, non ha alleati con sé. Ogni secondo è in pericolo e l'unica persona che può tirarla fuori da lì è lei stessa; lei è sola.

Quindi, il suo tempo qui tecnicamente non è diverso dagli anni che Robin ha trascorso da bambina. Adattarsi non dovrebbe essere affatto difficile.

(Ma come un uccello una volta addomesticato dimentica come si vola, lei è stata toccata dalla gentilezza e dal calore e dunque non importa quanto la sua mente cerca di dimenticare, il suo cuore non può.)

Robin vorrebbe essere a casa.

-457 giorni

(“Stai già andando via?”

Oh, Haredas-san. Sì, ho trovato i libri che cercavo e ora torno a-”)

Nami brutalmente sorpassa con un salto la sua scrivania e fragili tazzine che contengono le sue piume, le boccette d'inchiostro e mucchi di mappe che aveva disegnato cadono sul pavimento. Le boccette si frantumano all'istante contro il freddo pavimento marmoreo ma Nami ha già raggiunto i suoi scaffali. I suoi libri, ordinati con cura per titolo e autore, dimensione e colore, vengono spinti via dal loro posto e sparpagliati sul pavimento con un singhiozzo strozzato.

(“Sì, ho trovato i libri che cercavo e ora torno a-”

...Nami-san?”)

Non è abbastanza, non è abbastanza. La rabbia che brucia nel suo sangue, pura e violenta al suo passaggio lascia la sua stanza nella devastazione, distrutta e irreversibilmente danneggiata.

Come Nami vuole che sia.

Perché lei aveva provato a dire-

Aveva quasi pensato-

(“Sì, ho trovato i libri che cercavo e ora torno a-”)

Le ginocchia del pirata cedono, come se su di loro pesassero i singhiozzi che lei tiene sepolti nel petto e cade a terra. Frammenti di vetro rotto sono sparpagliati sul pavimento ma Nami non li sente penetrare nella sua pelle mentre si richiude in se stessa. Le sue nocche sono bianche e ogni linea del suo corpo trema di rabbia, shock e colpa.

Casa. Aveva provato a chiamare questo luogo casa.

Una piccola voce da qualche parte nella sua testa cerca di razionalizzare, che è passato quasi un anno, una serie solitaria e infinita di albe e tramonti, ed è ingiusto aspettarsi dell'altro. Il resto di lei urla non osare.

I singhiozzi provano ad affiorare ma lei li inghiotte, li spinge giù con la stessa ferocia che ha mostrato alla sua scrivania; Nami non piangerà. Non verserà lacrime né emetterà un singolo singhiozzo che non serve ad ingannare. Perché quelle lacrime sono la verità, e ci sono solo otto persone al mondo che possono ascoltare quella verità da lei e nessuno di loro è qui.

(sonosoladovesietemimancatevivogliobene)

Così Nami serra gli occhi e trattiene i singhiozzi e quando apre gli occhi, lei sarà la bugiarda forte, bella e schiva che si aspettano lei sia. Il resto verrà nascosto nel suo cuore spezzato dove nessun altro può vedere.

-365 giorni

È passato esattamente un anno.

«Zie ti rattrizta tanto, pierché no vvai con lloro?*»

La risposta è immediata, feroce e dolorosamente calma.

«Ci ha chiesto di non farlo».

Il cuoco inspira profondamente la sua sigaretta prima di alzare lo sguardo al cielo e buttare fuori l'aria. Ivankov sta al suo fianco, per una volta in silenzio, forse in rispetto per questo doloroso anniversario. Passa un po' di tempo prima che il travestito rompe nuovamente il silenzio rigido.

«Ll'ordine di un capitano è azzolluto?»

Sì, Sanji suppone che sia così. Hanno avuto le loro colluttazioni di tanto in tanto ma tra la punta di testardaggine di Rufy e il supporto calmo e deciso di Zoro, se Rufy ordinava qualcosa, era fatto.

Ma questo va oltre. Questo è molto molto più di così. La ragione per cui Sanji non si lancia via da questa dannata isola e nuota via verso i suoi amici, la ragione per cui è qui nonostante debba nascondere quanto si senta tremare dentro è perché...

«Ci ha chiesto di non farlo», Sanji semplicemente ripete.

Rufy, lo stupido idiota di gomma, che sgattaiolerebbe nelle loro amache nelle notti fredde, che non sa cucinare, medicare, navigare, l'idiota che non sapeva come sopravvivere un giorno senza i suoi compagni, aveva chiesto loro di stare lontano.

Sanji capisce quanto sia costata quella richiesta. Così obbedirà.

Lui si spezza e sanguina e muore dentro un poco di più ogni giorno, ma Sanji obbedisce.

Il cuoco stringe i denti e cerca di respirare nel dolore.

-273 giorni

Un fratellino ottuso fa stare in pensiero il fratello più grande.” Pugno di Fuoco sogghigna ma tutti loro sono colpiti in silenzio dall'emozione cruda evidente in quella singola dichiarazione. Conteneva il valore di un fratello.

Probabilmente vi darà anche un sacco di problemi.” Il pirata chinò il capo. “Prendetevi cura di lui per me.”

Il comandante dei Pirati di Barbabianca guardò ognuno di loro a turno e quando incontrò il suo sguardo, lui annuì molto rapidamente. Lui promise-

Con un duro ansito, Zoro sobbalza via.

(“Prendetevi cura di lui per me.”

Zoro promise-)

Lui non si addormenta più per quella notte.

-183 giorni

Chopper guarda i suoi zoccoli che ora possono far del male tanto quanto guarire e il suo cuore è un po' dolorante, perché alcune volte lui ha paura che non è come dovrebbe essere. Lui dovrebbe essere un medico.

Tuttavia, la renna scuote la testa e si rammenta che lui è un medico ma è anche un pirata e cosa più importante, lui appartiene a Rufy. Per il suo capitano che è ferito come nessuna medicina può sperare di curare, Chopper deve essere più forte.

Il prezzo è stato già pagato, Chopper decide mentre cambia nella sua nuova forma, 'Horn Point'. La prossima volta che si incontreranno, lui combatterà al loro fianco e se altri decideranno di stare sulla sua via, lui li butterà giù.

In un certo modo, è davvero diventato un mostro, ma Chopper non se ne vergogna troppo. Lui ha imparato che è solo un'altra parola per dire uomo.

-92 giorni

Non è giusto, per il modo in cui loro avevano amato la Going Merry, che essi ancora avvertissero una fitta di dolore ogni qual volta guardavano la polena che non era un agnello. Ma anche nel mezzo di addii mormorati, loro avevano trovato spazio nei loro cuori dolenti per una nuova nave e una nuova casa e la Thousand Sunny li amava per questo, i tocchi fugaci e i sussurri affettuosi che si prendevano il tempo di dare.

Ma era trascorso tanto tempo da quando la Sunny era salpata, troppo tempo da quando ognuno di loro aveva messo piede sul ponte, e la nave non capisce perché. Perché é silenzioso e dove sono andati tutti, sono domande per cui la Sunny non ha le risposte. Ci sono solo insoliti uomini che fanno la guardia lì vicino e anche se non sono nemici, non sono loro. Loro, sono quelli che rotolerebbero sul ponte e penderebbero dalle balaustre, quelli che romperebbero i pilastri durante il giorno e carezzerebbero le assi di notte per scusarsi.

Tuttavia, la Sunny non è molto preoccupata; i Mugiwara la amavano e poteva essere goffo, ma non fingevano e avevano promesso di ritornare.

Così la Sunny aspetta perché la Sunny ricorda.

-0

Brook abbandona la sua folla e sale sulla schiena del pesce. Ride con allegria; il giorno è finalmente arrivato. (silenzio)

Quando scorge la Thousand Sunny, che aspetta al limitare dell'isola, non si rende conto che il respiro tagliente è il suo. Ci sono figure oh-così-dolorosamente-familiari sul ponte. (silenzio)

«Yohohoho!» Brook urla. «Usop-san! Nami-san! Robin-san!» Non riesce a trattenere l'eccitazione nel suo petto vuoto più a lungo e canta. «Fraaaaaaaankyyyyy-saaaaaaannnnnn!»

In tutt'uno, i suoi amici si voltano sorpresi. (silenzio?)

Si aprono in un sorriso identico. (no)

«Brook!»

(dopo due anni di silenzio il suo cuore inizia a battere di nuovo)

e quello che rimane ora, è per sempre.



*
n/t: Ivankov nella versione giapponese usa una fonetica tipica di chi è nativo russo. Anche nella storia originale l'autrice riporta lo stesso tipo di fonetica, per cui ho voluto ripettare ciò anche nella traduzione.
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Piccolo avviso: dalla prossima settimana il calendario subirà delle variazioni. Prossimi aggiornamenti a venire.

   
 
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