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Autore: Ciulla    18/02/2016    3 recensioni
"E poi lo attraversi, ed ecco che torna,
ma sulle tue labbra ancora c’è traccia
di quel sorriso che amato ti adorna..."
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa poesia mi è stata ispirata da un uomo. Un uomo grande, un uomo che fa ridere migliaia di persone, e che nasconde dietro alla sua risata le sue difficoltà più grandi, le sue fisse più destabilizzanti; un uomo da cui ho imparato che è importante essere capaci di ridere di tutto. Un uomo straordinariamente forte, costretto ad esserlo dalle circostanze in cui si è ritrovato a vivere.


 
AD UN UOMO FORTE


Notti insonni e giorni infernali
nascosti agli occhi di amici e parenti.
La folla, il peggiore di tutti i mali,
il peggiore di mille spaventi.

Si affronta ridendo, e tutto può il riso,
ti dà qualche istante di vuoto puro,
ti scordi il tuo mondo di orrore intriso
che aspetta paziente al di là del muro.

E poi lo attraversi, ed ecco che torna,
ma sulle tue labbra ancora c’è traccia
di quel sorriso che amato ti adorna,
consola, rinforza, il dolore scaccia.

Il mondo rimane lo schifo che era
e in poco tempo te ne accorgerai,
ma quella risata sentita, vera,
ti aiuta per sempre, finché la terrai.

Ma non puoi farci niente, il riso finisce,
e nella tua mente ritornano i mostri,
ne parli, non serve, nessuno capisce,
nessuno che vede i tuoi incubi... I nostri.

La vita è difficile, vissuta così,
e nella risata si cerca la cura,
ma non illudetevi, perchè è proprio lì
che si nasconde la vita più dura.

Le voci cattive nella tua testa
ti parlano sempre, piano piano,
e per sconfiggerle ormai non ti resta
che rifiutare ogni stretta di mano...
   
 
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