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Autore: ombra_di_cenere    18/02/2016    0 recensioni
Hidan e Kakuzu sono in missione : devono catturare una nijna con una particolare abilità innata desiderata dal loro capo.
Dopo averla osservata per un po' e catturata Hidan scoprirà di provare un sentimento particolare per la ragazza e capirà finalmente che cosa voglia dire essere innamorati. Però non tutte le storie d'amore hanno un lieto fine...
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hidan, Kakuzu, Nuovo Personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Sono seduto a terra con la schiena appoggiata alla porta della sua stanza, aspettando l'alba per chiedere il cambio a Kakuzu.
Non ho ancora capito perchè sia scappata, forse non le è piaciuto, o forse ho esagerato.
E se ora mi odia? Se si è arrabbiata?
Cerco di tranquillizzarmi e subito mi torna in mente quel fantastico istante di quando mi sono avvicinato e ho azzerato la distanza tra di noi.
Sento che mi rispunta il solito sorriso che provo a nascondere da tutta la notte; non voglio vedere la reazione di Kakuzu se dovesse capire che è successo.
Ripenso a lei, a quanto mi sia sembrata piccola e fragile tra le mie braccia, a quanto fosse calda e al suo tocco tra i capelli. Chiudo gli occhi per concentrarmi meglio su quel ricordo. È stato bellissimo sentire la tensione dell'inizio sciogliersi e sentire come anche lei si sia lasciata andare.
Inizio a giocherellare con il mio ciondolo, è un po' merito suo se tutto è successo.
Grazie Jashin!
Vedo che inizia a entrare un po' di luce dalla finestra, mi alzo e mi avvio verso il divano dove il mio compagno di squadra sta dormendo, russando rumorosamente.

La mattina trascorre mentre io provo a non guardarla troppo e a non sorridere.
Ogni tanto mi scopro ad osservarla di nascosto, involontariamente, per poi subito cambiare direzione dello sguardo. Provo a leggere qualcosa ma non riesco a concentrarmi sulle frasi che scorrono sotto i miei occhi.
Dopo pranzo decido di controllare la mia falce, giusto per restare impegnato e non rischiare di sorridere o guardare troppo.
Appena provo ad alzarla, sento una fitta alla spalla. Una scossa che parte dal collo e arriva fino a metà braccio.
-Cazzo! - mi sfugge e subito lascio l'arma.
Kakuzu mi guarda di traverso, incuriosito dal mio lamento.
-La spalla... Fa male... - gli rispondo toccandomela; provo a pensare a che ho fatto per affaticare così il muscolo.
Trovo la risposta non appena noto che anche lei mi sta osservano curiosa. Probabile che sia per il cambio di ritmo dei piegamenti che mi ha suggerito, oppure per ieri notte sul tetto.
Rinuncio alla mia falce e mi sdraio annoiato sul divano. Poco dopo vedo che Kakuzu si alza dalla sedia con in mano il suo schedario con le varie taglie. Si avvia verso la porta e mi fa cenno di seguirlo fuori.
Che succede? L'ha capito? No, non può essere!
Usciamo all'aperto e si allontana di qualche metro dalla porta; inizia a parlarmi dandomi le spalle.
-Ascolta Hidan... - capisco che è serio non solo dal tono ma anche per il fatto che mi abbia chiamato subito per nome, mi preoccupa; continua – Stai attento !
-A-attento? A cosa? - non capisco che intende.
- A- A non affezionarti troppo … - capisco che parla di lei; allora ha notato che è successo qualcosa. Rimango spiazzato e non so che dire. È la prima volta che Kakuzu si mostra , se non gentile, attento nei mie confronti. Mi sento in imbarazzo.
- Io? affezionarmi? Ma figurati... - provo a negare l'evidenza ma non credo nemmeno io in quello che dico.
- Ho visto come la guardi... - si gira e mi fissa serio, - Non voglio sapere cosa sia successo tra voi due ma ti dico solo che non porterà a nulla di buono.
- Come fai a dirlo? - mi sto arrabbiando, chi è lui per dirmi chi devo amare?
- Perchè ci son passato anch'io! Era la stessa situazione e non è finita bene! Non potrebbe mai finire bene, in nessun modo! - alza leggermente la voce, che quasi gli si spezza a metà frase.
Kakuzu innamorato? Non riesco ad immaginarmelo, ma fino a poco fa non riuscivo nemmeno ad immaginare me stesso innamorato.
- È un consiglio da amico, lascia perdere se non vuoi soffrire troppo... - i suoi occhi sono tristi. Non ho mai visto Kakuzu esprimere emozioni che non fossero rabbia o noia.
Non so che rispondergli. Sta cercando di aiutarmi ma mi sta dicendo di stare lontano da lei. Come potrei? Sostengo il suo sguardo deciso a non cedere.
- Troverò un modo! - dico sicuro.
- Lo sai che appena sarà nelle grinfie del capo, morirà!
- Io la salverò! Non me ne fotte niente di quel pazzo! Io starò con lei!
Kakuzu sbuffa scocciato, - Sei sempre il solito testardo! Fa come vuoi... Io ti ho avvisato!
Inizia ad allontanarsi .
- Dove vai? - non avevo notato che fosse pronto per partire.
- Ho un lavoro da sbrigare, ci vorrà un po'. Credo di tornare domani, dici di riuscire a tenerla d'occhio da solo?
Vedo delle curve leggere ai lati dei suoi occhi e capisco che sta sorridendo leggermente.
Kakuzu che sorride! A me!?  La cosa che più mi preoccupa però è la scintilla complice che gli noto nello sguardo. Capisco che cosa sta pensando e mi sento ribollire, ma non di rabbia, bensì di vergogna.
Penso che stiamo impazzendo entrambi, anzi ne son certo, ma è così bello essere pazzi.
- Dubiti delle mie capacità? - chiedo sarcastico, sorridendogli di rimando.
- Sì, e anche molto; credo che sarà lei a tener d'occhio te ! Ci vediamo... - nel giro di due secondi è sparito dalla mia vista.
Rimango fermo ancora sconcertato dal suo comportamento, non so che pensare.

Ritorno in casa e vedo che lei non è più in sala. La trovo nella camera, in punta di piedi, con un braccio teso cercando di afferrare uno dei libri sullo scaffale più alto.
Ridacchio leggermente, lei si volta a guardarmi e incrocia le braccia contrariata, sbuffando.
Mi avvicino, le sorrido e alzo il braccio destro per prendere il libro. Appena faccio il movimento sento la solita fitta e mi sfugge un gemito di dolore. Mi mordo un po' il labbro poi le chiedo: -  Rosso, verde... Quale? - riferendomi alle copertine dei libri.
- Verde! - risponde secca, deve essersela presa perchè ho riso.
Prendo il volume, glielo passo e sento ancora una fitta alla spalla.
- Kakuzu è uscito, tornerà domani ...– la avviso mentre mi tocco la spalla.
Lei alza leggermente la testa per guardarmi negli occhi e mi chiede : - Ti fa male tanto?
- Ma no... Che vuoi che sia... - mento, leggermente in imbarazzo. Lei mi guarda seria; ha capito che non ho detto la verità. Il suo sguardo scruta nel mio e sembra leggermi dentro. Con la stessa serietà che esprimono gli occhi mi dice:
- Togli il mantello e siediti sul letto.


                                                         ***
         Hidan mi guarda scioccato, con la bocca socchiusa. Arrossisce leggermente sulle guance e  capisco che mi ha frainteso.
Subito mi sento arrossire comprendendo che ciò che ho detto sarebbe potuto sembrare un invito molto esplicito.
- Ti... Ti sistemo la spalla! -  aggiungo subito, cercando di rimediare a quell'incomprensione. Che vergogna!
- O-ok... -  sembra riprendersi e sorride. Si slaccia il mantello e lo appoggia ai piedi del letto.
Si siede sul bordo; io mi metto in ginocchio a fianco a lui e inizio a massaggiargli la spalla.
Anche se non guarisce all'istante riduce di molto il dolore.
Appena tocco la sua pelle sento in solletico in pancia. All'inizio parto molto delicata per scaldarlo un po' poi comincio a seguire bene le striature dei muscolo, premendo leggermente.
- Lo so che ti faccio male ma vedrai che passa... - provo a scusarmi visto che lo sento trattenere il fiato ogni tanto.
- Non fa male... - dice; premo un po' più forte apposta : - Aih!
- No? - Sorrido contenta  mentre lui prova a fulminarmi. Lo sguardo che mi arriva però è troppo dolce.
Continua ad osservarmi mentre io passo le mie mani sulla sua spalla, cerco di non guardarlo a mia volta.
- Sai...Ora che ci penso mi faceva male anche la schiena... - lo guardo e lui fa un mezzo sorriso che non ha nulla di innocente mentre fa spallucce.
- Sdraiati... - mi arrendo, lui sorride felice e si mette a pancia in giù, con la faccia di lato sul cuscino.
Lo osservo: la sua schiena è chiara e si notano i muscoli allenati. Sento che inizio ad aver un po' caldo. Gli slaccio il coprifronte e glielo tolgo; con la collana ho un attimo di esitazione.
- Posso? - lui annuisce in silenzio e alza la testa per farmi sfilare la catenella.
Inizio mettendogli le mani alla base del collo, poi passo sulle spalle, torno, scendo per la colonna e sento che è rigido.
- Sei troppo teso... rilassati. - gli dico.
- E come? - mi chiede guardandomi dal cuscino. Subito mi torna in mente un giochetto che facevo da bambina, però dovrei sedermi su di lui per riuscirci bene.
Non so come ma sconfiggo la vergogna e gli chiedo : - Posso sedermi su di te? Sarei più comoda... - oddio che vergogna, che vergogna, che vergogna!
- Non chiedere nemmeno... - mi risponde tranquillo e vedo che sorride leggermente.
Alzo una gamba e mi siedo su di lui, alla fine dalla schiena.
Wow! Ha veramente un bel fisico e questo non aiuta la mia concentrazione!
Inizio con la filastrocca che avevo imparato; quasi sottovoce dico: - Dieci pugnalate... Dieci pugnalate...- e do dei piccoli pugni delicati dall'inizio al fondo della schiena; continuo :
- Sangue che scende...Sangue che scende... - e qui passo, sempre nello stesso verso , le dita leggere sulla schiena; - Ragni che salgono... Ragni che salgono... - faccio lo stesso movimento ma nel senso opposto; - Rosa del deserto... Rosa del deserto... -disegno con un dito una piccola stella sulla base del collo; - Morso del Dracula... - pizzico i lati del collo poi concludo soffiando leggermente  all'attaccatura dei capelli.
A Hidan viene la pelle d'oca: il gioco è riuscito.
- Wow! - mi dice quasi sbalordito; non si aspettava una reazione simile.
Ora che è più rilassato inizio mettendo le mie mani sulla schiena e caricandoci il mio peso. Cambio zona passando da un lato all'altro poi comincio a massaggiargli il collo.
Man mano che continuo inizio a rilassarmi anche io; sento i muscoli sotto i miei palmi, il suo calore,il respiro regolare. Mentre passo le mie mani sulla sua schiena sento le costole sotto i muscoli. Ha gli occhi chiusi, forse dorme. Non mi fermo, continuo a passare le mie mani su di lui, dalle vertebre verso l'esterno, dall'alto al basso, sulle spalle. Alterno varie pressioni, ogni tanto uso le nocche delle mani, i polpastrelli delle dita. Lui è calmo, io mi perdo per un po' nei suoi dettagli.
Continuo finchè non mi fermo e lo osservo. Vedendolo lì, che dorme, a torso nudo, coi capelli un po' scompigliati mi sento avvampare. Non credo di aver visto mai niente di più affascinante.
Apre mezzo occhio mostrando una scintilla viola per poi richiuderlo; non stava dormendo, si stava solo godendo il momento. Gli metto le mani sui fianchi e faccio scorrere le dita leggere verso l'alto. Noto che sorride. Torno indietro sempre muovendo le dita. Si morde un labbro. Muovo ancora le mie mani e vedo che ridacchia leggermente.
- Ma guarda un po' chi soffre il solletico! - gli dico.
Non so perchè, non so che parte di me me lo abbia comandato, ma inizio a fargli il solletico sui fianchi. Hidan comincia a ridere e a muoversi. Scalcia e picchia i pugni sul cuscino, sempre ridendo.
Comincio a ridere pure io, e non mi fermo un attimo, con le mani gli faccio il solletico al collo, sui fianchi, e lui continua a ridere e agitarsi.
- Ba-sta! B-Bas-ta! Ti-Ti prego! - implora, ma non mi fermo, mi sto divertendo troppo.
Lui muove la testa, i capelli gli si spettinano, prova a bloccarmi ma io glielo impedisco e continuo a torturarlo. Lui stringe le lenzuola e ride; la sua risata è bellissima. È calda e vivace e la sua voce mi scalda. La ascolterei per ore.
Continuiamo a ridere come pazzi e mi fermo solo quando noto che gli cola una lacrima sul viso. Mi sento un po' in colpa per averlo fatto piangere dal ridere, ma non mi son mai divertita tanto.
Mi sdraio sopra di lui e lo sento emettere un gemito, come quando faceva le flessioni.
Mi sento arrossire, la sua voce mi fa impazzire! Ma non capisco il perchè...
- Il coprifronte...è freddo... - quasi non riesce a parlare. Noto che, sdraiandomi su di lui, ho appoggiato il mio coprifronte alla base del suo collo e il metallo freddo è entrato in contatto con la sua pelle calda. Mi raddrizzo e scendo da lui ancora sorridendo.
Lui si gira di pancia e si asciuga il viso. Chi l'avrebbe mai detto che, grande com'è, soffrisse così tanto il solletico?
Questo suo particolare è meraviglioso; i suoi occhi brillano di più visto che sono ancora bagnati dalle lacrime. Ha i capelli in disordine. Si sfrega il viso con le mani smaltate di nero, così da togliere tutti i resti delle lacrime e poi, mentre si sistema i capelli argentei, lo osservo.
Ha gli addominali ben delineati, i pettorali leggermente in tensione visto che ha ancora le braccia sotto la testa, dall'ombelico noto che parte una leggera striscia di peluria chiara che poi si scurisce man mano si avvicina ai pantaloni. È una cosa tremendamente sexy!
Mi sento bollire e, a malincuore, distolgo lo sguardo da quel panorama. Noto che non ha nessuna cicatrice. Il suo petto si solleva velocemente ora che cerca di riprendersi dal mio “attacco” e ha la bocca socchiusa per riprendere fiato più in fretta.
Si copre gli occhi con un braccio e per un attimo sta lì, fermo, aspettando che il suo respiro si regolarizzi. Io continuo a guardarlo. Ripenso a cosa è successo la notte scorsa, a quanto mi sia piaciuto sentirmi stretta in un suo abbraccio, a quanto fosse buono il suo profumo e delicate le sue labbra sulle mie. Sento che nello stomaco qualcosa si agita, non so cosa, so solo che ora ho una voglia tremenda di avvicinarmi a lui e farmi abbracciare per sempre.
Lui alza leggermente il braccio e mi guarda coi suoi occhi meravigliosi, sorridendomi. Rimaniamo a guardarci negli occhi per qualche secondo che sembra interminabile. Il silenzio creatosi dovrebbe essere fastidioso e invece no. Non abbiamo bisogno di palare , ci basta guardarci e perderci ognuno negli occhi dell'altro.
L'unico problema è che ora  ho ancor più voglia di stargli vicina, per guardarlo meglio e per sentirlo stringermi e per risentire il suo tocco dolce. Però non ho il coraggio di lasciarmi andare così tanto. Ho paura di infastidirlo. È una cosa stupida ma non voglio farlo arrabbiare e rovinare questo momento.
Per fortuna lui sembra leggermi nel pensiero e si muove, interrompendo i miei pensieri; si alza a sedere e mi si avvicina col viso, così tanto da far toccare i nostri nasi.
Continuo a guardarlo negli occhi, che bel colore che hanno, e così da vicino noto che cominciano con un contorno più scuro per poi schiarirsi man mano che si avvicinano alla pupilla. Sembra che un cielo stellato, viola, sia stato rinchiuso nei suo occhi.
Non riesco più a trattenermi e, contemporaneamente, ci avviciniamo per tornare vicini come lo siamo stati la notte sul tetto.
Sento le sue labbra sulle mie, il tocco caldo e morbido. Trattengo il respiro e sento che lui preme leggermente verso di me.
Socchiudo leggermente la bocca e sento la sua lingua che inizia a giocare dolcemente con la mia. Mi sento più calda di prima; gli prendo il viso tra le mani mentre lui, delicato, mi fa alzare una gamba per farmi sedere sulle sue.
È un bacio lento, che mi scioglie; gli carezzo le guance morbide, lui tiene le mani sui miei fianchi. Sento il suo profumo, il suo sapore. Le sue labbra e la sua lingua sono calde e sempre delicate. Gli tocco i capelli, morbidi, lisci.
Lui mi fa scorrere le mani sulla schiena leggero.
Poi sento che, piano piano, stiamo aumentando il ritmo del bacio. Lui mi stringe i fianchi e io comincio a passare le mani sulle sue spalle forti.
Sembra scottare, e così anche io. Mentre le mie dita scorrono sul suo petto, sento le sue mani infilarsi sotto la mia maglietta e solleticarmi la schiena.
Il bacio non si interrompe mai, lo sento spingere i suoi fianchi più verso di me, stringendomi forte.
La sua pelle è morbida; porta le mani al mio collo e mi slega il coprifronte, lanciandolo poi sul comodino a fianco del letto. Cade proprio vicino alla sua collana.
Prende la fine della mia maglietta e me la sfila, lasciandomi in intimo.
Ci siamo separati e io mi sento in imbarazzo. Ho una vergogna tremenda, non so che fare.
Il mio non è il corpo perfetto, non si merita così poco come quello che ho da offrire io.
Mi vergogno troppo e guardo di lato, verso il baso, così da nascondergli i miei occhi.
Lui mi prende il mento con le dita, il suo tocco è sempre gentile, e mi gira il viso così da guardarlo negli occhi.
Mi mordo il labbro per la vergogna. Non riesco a sostenere il suo sguardo. Lui cerca i miei occhi e quando lo guardo mi dice con un tono super-timido : - Hei piccola ... Io, io ti amo …
lo dice quasi in un soffio ma basta per farmi tornare il sorriso. Non mi da nemmeno il tempo di riprendere fiato che già mi sta baciando. Io lo stringo, le mie mani attorno al suo collo.
Lui scende verso le mie gambe, mi fa il solletico sulla pancia e ridiamo leggermente.
Poi fa scorrere le sue mani dall'inizio della mia schiena alla fine. Sento le sue dita stringere e d'istinto lo graffio sulla schiena.
Mi sento un'idiota ma non posso farci nulla, mi è venuto spontaneo. Non gli ho fatto male perchè continuiamo entrambi e toccarci.
A un certo punto si lascia cadere all'indietro, tirandomi con se.
Poco dopo i pantaloni e tutti gli altri nostri vestiti sono in terra a far compagnia al suo mantello e alla mia maglietta.


 Mi sveglio abbracciata a lui, le gambe intrecciate, la testa sull'incavo della sua spalla, così da avere il suo collo davanti al viso. Le coperti sono calde ma mai quanto lui. Respira piano, regolarmente, dormendo tranquillo. Il suo profumo è ovunque, delicato. Mi stringo ancora di più a lui; non voglio più lasciarlo. Sento che anche lui, mi stringe più forte. Mi da un bacio sulla testa e mi accarezza il viso. Le sue dita son morbide, scorrono sulla mia guancia, sul contorno del viso e arrivano sulle labbra. Alzo la testa a guardarlo, fa un mezzo sorriso di quelli che solo lui sa fare, lasciandomi incantata. I suoi occhi brillano, le ciglia creano delle leggere ombre che formano varie screziature di colore nelle sue iridi. Appoggia la fronte alla mia e i nostri nasi si toccano. Li fa strofinare leggermente; sorride.
 Mi da un piccolo bacio leggero, sfiora solo le mie labbra. Sento qualcosa nello stomaco, stargli vicino mi fa sentire sempre strana, ma questa è una sensazione che ho già provato molte volte. Non voglio rovinare questo momento ma devo; lo guardo e gli chiedo : - Tu non hai fame?
Lui continua a guardarmi, si fa serio e poi mi risponde: - In effetti sì!
Sorride e, prima di alzarsi, mi da un altro bacio veloce. Rimango qualche secondo nelle coperte e quando mi giro noto i nostri coprifronte vicini sul comodino e , a fianco di essi, la sua collana argentata.




Angolo Scrittrice:
eccoci  al terzo capitolo, spero vi sia piaciuto! la storia si concluderà nel prossimo e come ho anticipato "non tutte le storie d'amore hanno un lieto fine" !
spero vi sia piaciuto l'Hidan che ho descritto (come carattere intendo ;) )  dite che il rating è giusto? non vorrei che fosse troppo poco per l'arancio .
grazie per il tempo dedicato alla lettura della mia FF ! alla prossima !

un bacio
         Ombra :*

   
 
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