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Autore: _heartbeat_    18/02/2016    3 recensioni
-Se ci pensi bene in fondo sembriamo molto una coppia di separate noi: un figlio in comune e due vite diverse che però si vengono incontro.E’ come se il destino ci volesse quasi insieme-
-Regina, continua a pensare che hai bevuto troppo, non ragioni più e stra parli.Sembri un’adolescente alle prese con la prima sbronza-
-Ti ripeto che non sono per niente ubriaca.Sto benissimo e dico solo la verità: più ci allontaniamo l’una dall’altra pià veniamo avvicinate.Guarda stasera, tutto era iniziato diversamente: io non dovevo essere qui e tu nemmeno eppure siamo qua a scaldarci il cuore a vicenda e tenerci compagnia e a sopravvivere a tua madre-
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era sovrapensiero e di fretta quando incontrò Hook dall’altra parte della strada e fu svegliata da un sonoro Swan! urlato a poco più di dieci centimetri dalle sue orecchie.
Non poteva dire di non essere felice di vederlo, ovviamente lo era, ma in quel momento il pirata rappresentava una minaccia alla buona riuscita del suo piano.
Tentò di svignarsela ma lui era più pronto e la bloccò sempre prima che ce la facesse.
Le porse con l’uncino un bellissimo bouquet di rose bianche e rosse che profumavano di felicità e di amore.
In fondo era il suo lieto fine, era normale che tutto avesse un gusto così felice quando erano insieme.
Ci mise qualche istante a capire il perchè di quel regalo, alzò il sopracciglio e Hook provvide a spiegare.
-E’ il quattordici febbraio, cara Swan, e questo sai cosa vuol dire?-
Sprizzava gioia da tutti i pori e sembrava emozionato.
-Ci aspetta una cena romantica a lume di candela, devo ancora decidere bene il posto ma vorrei fosse meglio dei nostri ultimi appuntamenti.Avremo finalmente una sera tutta per noi-
Emma annuì sorridendo fino a quando un pensiero si fece più pressante e si accorse di una cosa.
-Henry- disse ad alta voce.
Si maledisse mentalmente per aver accettato i piani di Regina nella gestione di loro figlio ma quella sera sarebbe toccato a lei occuparsi del ragazzino.
-Sì, Henry potrebbe andare da Regina, tanto non credo che il ladro sia incline alle feste di questo genere, se non ci sono sempre i tuoi!- esclamò sicuro lui.
-Regina non me lo permetterà mai, odia quando le faccio cambiare le cose all’ultimo momento e i miei sono da escludere, sai come reagirebero sapendo di un appuntamento, non c’è bisogno di ricordare i precedenti-
-Eddai Swan, è San Valentino e sei la mia fidanzata, non posso passarlo da solo da Granny’s o a fare da pseudo-padre ad un bambino di quattordici anni, voglio passarlo con te come tutte le coppie.Ci parlo io con tua madre o con Regina-
-Diamine Hook, ma te le cose me le devi dire sempre all’ultimo?Potevi avvisarmi ieri così avevo una minima speranza di comprarmi Regina-
Hook alzò le spalle.Non era cosa da lui dare un preavviso, era precipitoso e confuso.
I loro appuntamenti erano sempre delle mezze sorprese per Emma.
-Va bene, scusa, hai ragione anche tu.Faremo un’altra volta-
Fece per andarsene ma Emma lo fermò.
-Sto andando al municipio, posso provare a giocare la mia carta segreta ma è l’ultima volta che succede.E non fare gli occhi dolci che con me non funzionano- rise e si avvicinò per salutarlo con un bacio a fior di labbra.
Il capitano alzò una mano e le disse di avvisarlo al più presto.
Emma coprì la distanza velocemente, salì le scale di marmo bianco e si ritrovò di fronte alla grande porta dell’ufficio del sindaco.
Busso un paio di volte e aspettò.
Quando la voce di Regina oltrepassò il legno avanzò cauta ripassando mentalmente un discorso convincente da farle pur sapendo già la sua risposta.
La Mills sembrò stupita di vederla da lei, era insolito in effetti, le uniche volte che era venuta dal sindaco era per chiedere, urlando e imprecando, che le venissero tolte le multe per le soste del maggiolino o che quello le venisse restituito.
-Cosa vuoi Swan?Mi sembra di aver visto il tuo canarino parcheggiato bene questa mattina, non vedo che problemi ci siano-
Emma sbuffò e si guardò intorno nella stanza.Si soffermò su un quadro esotico su una delle pareti laterali.
-E questo?Da quando ti piace l’arte?-
Regina scosse la testa.
-Da mai, è un acquisto di tua madre, dice che dà un tocco personale allo squallore ordinario del mio ufficio, sue testuali parole-
Emma non potè che dare ragione a Mary Margaret, lo studio di Regina era troppo ordinato e sobrio, per lei ci sarebbe voluto un po’ di colore e di disordine.
-Ci vorrebbe un po’ di casino.E’ triste altrimenti-
Regina alzò un sopracciglio storcendo la bocca.
-Credimi Swan, basti tu in questo momento per far alzare il livello di pericolosità in questa stanza.Non ho bisogno di altro- fece una pausa prendendo un sorso di caffè –Ora parla.Che vuoi?-
Emma si sentì minuscola.
Aveva sempre paura di parlare con Regina, non si sapeva mai che piega avrebbe preso il discorso e si doveva tenere conto dei continui cambi d’umore delle due.
-Avrei bisogno di un piccolo favore...-
-NO!- non la lasciò neanche finire di parlare –Sei sempre la solita Miss Swan!-
-Non è colpa mia se vengo a sapere le cose sempre all’ultimo, è Hook che ha deciso di invitarmi stasera per San Valentino e io speravo solo che tu potessi tenere Henry al posto mio-
Regina scosse la testa.
-Non se ne parla, i patti sono patti e nostro figlio ha bisogno di ordine, non può vedere la sua vita continuamente cambiata da un momento all’altro-
Stavano discutendo animatamente tra di loro quando furono interrotti da una voce più acuta e infantile.
-Se sono io il problema state tranquille che lo risolviamo: non starò nè dall’una nè dall’altra, sono invitato ad una festa, un ballo credo, starò via tutta la sera-
Lo sguardo di entrambe si focalizzò su Henry che tranquillo teneva le mani dentro la felpa blu.Il ragazzo rise accorgendosi delle differenti reazioni delle madri: Regina era sbiancata, lo fissava e teneva alto il sopracciglio come a voler indagare, al suo contrario Emma era elettrizzata all’idea che suo figlio andasse ad un ballo con delle altre ragazze della sua età.
-Assolutamente...- iniziò la mora.
-SI!- finì la bionda facendo l’occhiolino ad Henry suggerendogli di andarsene prima che Regina si arrabbiasse.
-Lo sapevo!Grazie mamme.Divertitevi!-
Henry lasciò la stanza sentendo le urla di sottofondo di sua madre che urlava contro Emma ricordandole quanto fosse irresponsabile, selvaggia e precipitosa.
-Ma ti rendi conto?Ha solo quattordici anni!- sbraitò.
-Appunto, ha quattordici anni non più sei.Non sarà il tuo cucciolo per sempre, Regina, mamma chioccia deve allentare un po’ la presa-
-Ma io sono protettiva e non riesco nemmeno ad immaginarmelo con una ragazza-
-Se è per questo nemmeno io ma dovremo iniziare a farci l’abitudine, a quanto pare è apprezzato dalla fauna femminile di Storyrooke.Spera solo di non diventare nonna Regina!-
Il sindaco trasalì a quell’idea.
-SWAAAN!-
-E’ l’eventualità.Bisogna essere pronte a tutto-
Regina scosse sistematicamente la testa come a scacciare quel pensiero così assurdo.
Emma convenne che era arrivata l’ora di andarsene, in fondo non aveva ottenuto molto dalla Mills, le era stato più utile suo figlio.
-Grazie Regina come sempre per il tuo non-aiuto, lo trovo ormai familiare, mi ci potrei abituare-
Regina le fece il verso per poi accompagnarla alla porta.
-Arrivederci Swan-
-Ciao Regina!-
 
Quella sera Hook la passò a prendere verso le sette e mezzo, nonostante fosse vestita bene non aveva dato troppi sospetti ai suoi genitori che erano intente a lodare lo stile di loro nipote nel scegliere un abito adatto ad un evento.
Appena vide Hook pensò che qualcuno le avesse rubato il suo capitano tanto era diverso: la camicia bianca dentro ai pantaloni neri dava un tocco in più, l’uncino splendeva lucido.
Le prese la mano e la condusse verso la sua meta.
Quando arrivarono l’aspettativa di Emma era talmente alta da farla quasi piangere per la delusione leggendo l’insegna del Rabbit Hole.
Anche se era stato addobbato a tema con cuori e fiori il locale era il solito.
Non le sembrava il posto giusto dove passare il San Valentino.
-Il Rabbit Hole?Hook seriamente?-
Hook congelò il suo “Tadaaa” in gola e guadò la sua ragazza.
-Ovviamente...no!Lo avrei immaginato il tuo disappunto quindi ho scelto un qualcosa di più intimo.Devi chiudere gli occhi e fidarti di me-
Emma acconsentì.
Dopo pochi minuti di cammino si fermarono: davanti a loro, imponente come sempre, la Jolly Roger.
Hook scoprì gli occhi di Emma e la condusse sottocoperta dove era stato allestito un tavolo per due a lume di candela alla cannella.
La cena proseguì senza troppe complicazioni, parlarono di tutto e di più, si baciarono sorseggiando vino rosso e assaporando ottimi piatti preparati da non si sa chi.
Tutto sembrava perfetto.
Non stava pensando a sua madre, ad Henry, ai problemi di Storybrooke.
C’era solo Hook e ogni tanto compariva pure Regina, la sua brontolona.Le capitò di chiedersi se fosse stravaccata sul divano da sola o magari a casa di Robin a viversi la sua notte di San Valentino.rabbrividì a quell’immagine: Regina che faceva quelle cose faceva parecchio strano.Si domandò come le facesse, cosa le piacesse e per un momento si dimenticò di Hook che le stringeva la mano e le depositava baci qua e là.
Era assente e l’uomo di fronte a lei era appunto un uomo, impaziente di arrivare fino in fondo ma lei non ne aveva più così voglia.
-Emma...Emma!-
Si risvegliò dalla sua trance e lo guardò stanca.
-Che c’è?-
-Ti è piaciuta la sorpresa?-
Emma annuì.
-Hai cambiato umore?Cosa c’è che non va?-
-Senti Hook, grazie mille per la cena, davvero, era romantica, dolce e squisita ma sono molto stanca, torno a casa per la notte.Grazie ancora!-
Hook sembrò spiazzato, di sicuro non se lo aspettava da Emma, non si aspettava un due di picche così clamoroso.Sospirò ed annuì.
-Buonanotte Swan.Ti amo!-
Emma lo baciò e gli sorrise ma non rispose a quell’affermazione, abbandonò la nave ed arrivò a casa dei Charming dove sembrava regnare il caos più totale.
Mary Margaret teneva in mano il suo telefono e quello del marito che intanto tentava di fare addormentare Neal.Tra il caos della sua famiglia Emma vide Regina che tenendosi le dita sulle tempie usciva sbuffando.
Quando vide Emma la incenerì con lo sguardo.
-Swan, per essere la causa ti tutti questi problemi almeno sei figa!- esclamò ed Emma rimase stupita da quell’affermazione così scurrile in bocca a Regina.
-Sul serio, fossi stata Hook ti avrei fatto restare per la notte-
Emma rise imbarazzata con le guance sempre più rosse.
-Regina hai bevuto troppo mi sa-
-No, è il nervosismo di perdere in una sola notte due persone a cui tengo non abbastanza, di più-
-Henry è solo uscito e Robin non ti sta facendo le corna con nessuna-
-L’altra oltre ad Henry sei tu, razza d’imbecille!-
Emma si meravigliò tantissimo.
-E da quando tieni a me?-
Regina sembrò pensarci sù ma non aveva bisogno di ricordare, lo sapeva bene.
-Da quando hai iniziato a rompermi le scatole, quindi si può dire un po’ da sempre-
Emma indicò casa sua e chiese spiegazioni.
-E’ quello che succede quando non si avvisano i propri genitori dei propri incontri galanti: tua madre mi ha chiamata preoccupatissima per te.Non hai idea di che scena-
-Quindi in qualcosa vi assomigliate.Siete due madri pazze-
-Se ci pensi bene in fondo sembriamo molto una coppia di separate noi: un figlio in comune e due vite diverse che però si vengono incontro.E’ come se il destino ci volesse quasi insieme-
-Regina, continuo a pensare che hai bevuto troppo, non ragioni più e stra parli.Sembri un’adolescente alle prese con la prima sbronza-
-Ti ripeto che non sono per niente ubriaca.Sto benissimo e dico solo la verità: più ci allontaniamo l’una dall’altra pià veniamo avvicinate.Guarda stasera, tutto era iniziato diversamente: io non dovevo essere qui e tu nemmeno eppure siamo qua a scaldarci il cuore a vicenda e tenerci compagnia e a sopravvivere a tua madre-
-E cosa sarebbe secondo te?-
-Amore, penso.Insomma guardami, guardati e guardaci, ci completiamo a vicenda.E’ strano da dire...-
-E’ strano che lo dica te-
Regina si avvicinò e le posò un bacio sulla guancia.
-Sai, stasera ti ho pensato per un po’, non so perchè ma l’ho fatto-
-E’ amore, te l’ho detto-
-Quindi tu mi ami?-
-Non corriamo troppo, mi piaci e in uno strano modo ti amo sì-
-Allora posso fare questo?-
Emma si sporse in avanti e le posò un bacio casto sulle labbra.
Erano morbide e dolci.
-Quando vuoi!-
Risero.Era tutto così strano.
Amore, che parola buffa.
Amore.
 
  
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