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Autore: AlexBoss1997    19/02/2016    1 recensioni
Un drago solitario, una bambina triste come la pioggia che la accompagna, e l'inizio di un'amicizia un po diversa dal solito
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gajil Redfox, Lluvia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Non serve esser famiglia per esser felici '
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Era una giornata come tante altre nella cittadina di Magnolia, il sole splendeva alto nel cielo, gli uccellini cinguettavano allegri... Ma da qualche parte regnava il caos più totale, si, mi riferisco proprio alla Gilda di Fairy Tail.
Come al solito qualcuno era in vena di fare baccano, chi era "Tutto un fuoco" e chi invece freddo come il ghiaccio; stavolta nessuno sapeva perché Natsu e Gray avessero iniziato a litigare, erano entrati all'interno della gilda litigando e stavano continuando imperterriti.
"Sei un buono a nulla ghiacciolo" urlava Natsu.
"E tu sei buono solo per cuocere le salamelle" gli rispondeva di getto Gray.
Erano sempre i soliti, ma almeno portavano ogni giorno allegria a non finire.
Mira stava dietro il bancone a servire gli altri membri e ogni tanto alzava lo sguardo verso quei due col suo solito sorriso, Cana trangugiava boccali e boccali di birra lamentandosi di tanto in tanto di quei continui schiamazzi, Elfman... Beh, lui commentava come suo solito, urlando frasi senza senso sull'essere uomini, insomma, una giornata come tante altre.
Ma quel giorno Lucy pareva pensierosa, e questo non sfuggì all'occhio vigile di Erza, che stanca del comportamento di quei due li aveva appesi al muro.
"Lucy, ti vedo strana, che succede?" Chiese all'amica con tono abbastanza serio.
"Oh Erza, nulla di che, stavo pensando a una cosa" le rispose, sempre immersa nei suoi pensieri 
"E sarebbe?" Chiese ancora, sempre più curiosa.
"Ma nulla di che... Vedi Gajill?" Rispose la bionda, puntando con lo sguardo verso il suo compagno, che, come al solito, stava stuzzicando la piccola Levy.
"Si lo vedo, e quindi?"
"Vedi Erza, Gajill ormai abbiamo appurato essere cotto di Levy, e questo non è un segreto, persino lei sembra incredibilmente affezionata a lui, ma..." Terminò con tono un po triste, quasi cupo, e l'amica non ne capiva il motivo.
"Ma?" Chiese Erza preoccupata, ci mancava solo che pure Lucy si fosse innamorata di quel burbero. 
"Ma non riesco a capire il rapporto che Gajill ha con Lluvia; so che erano amici già da quando appartenevano alla gilda di Phantom Lord, ma ci sono alcune cose strane" spiegò, ma il discorso non era molto dettagliato per Erza.
"Spiegati meglio Lucy, cosa intendi?" Chiese, la rossa era calma come suo solito, ma si stava leggermente spazientendo.
"Non hai mai notato come Lluvia sia l'unica, oltre Levy, con la quale  Gajill abbia un solido rapporto? Oltretutto abitano persino insieme, e poi altre cose, tipo che lui si fa toccare i capelli solo da Lluvia, gli altri nemmeno li fa avvicinare. Anche per Lluvia non é un segreto che sia follemente innamorata di Gray, ma per me fra quei due c'è stato qualcosa e forse c'è ancora" concluse Lucy sicura delle sue parole.
"E sei preoccupata che in qualche modo questo possa ferire Levy?" Rispose a tono.
"Esatto, e anche Gray, anche se credo quello stupido non si sia nemmeno accorto di quello che Lluvia prova per lui, e non so cosa fare"
"Il consiglio che ti darei" iniziò Erza girandosi meglio verso l'amica " é di non fare nulla, ma ti conosco e so che non potrai resistere, perciò perché non vai da Lluvia o Gajill a chiedere spiegazioni?" Concluse molto semplicemente lei. 
"Uhm, forse hai ragione, ma potrei chiedere solo a Lluvia, con Gajill non ho proprio un solido rapporto di amicizia e non vorrei farlo arrabbiare" terminò preoccupata; in effetti per quanto Gajill fosse cambiato diventando a tutti gli effetti un membro della famiglia a Lucy dava ancora uno strano senso di inquietudine, non paura, ma sapeva che il suo caratteraccio non sarebbe mai svanito nel nulla.
"E va bene Lucy, ho deciso di aiutarti: Io parlerò a Gajill e tu a Lluvia, semplice no?" Sorrise Erza, strano, erano abbastanza rari i suoi sorrisi, ma forse quell'improvviso passatempo le avrebbe dato modo di passare la giornata senza annoiarsi.
La rossa si alzò e come un tuono si diresse verso la direzione del Dragon Slayer d'acciaio. 
"GAJILL! Smettila di rubarmi i libri, peggio dei bambini!" Urlava Levy al limite dell'esasperazione, il fatto che Gajill fosse immensamente più alto di lei le impediva in qualsiasi modo di riappropriarsi del maltolto.
"Ma é l'unico modo che ho per passare il tempo ghihihi" il mangia ferro rispose tra un ghigno e l'altro, ma alla fine restituì il libro alla legittima proprietaria; in quel momento un'ombra dalla folta chioma rossa comparve proprio di fronte a lui.
"Gajill Redfox" voce solenne provenne da Erza, che lo guardava in modo minaccioso; Gajill la fissò con un misto tra l'indispettito, il sorpreso e lo spaventato, per poi rispondere con un secco "Che vuoi?" Alla rossa
"Ero curiosa di sapere come tu e Lluvia vi foste conosciuti" chiese semplicemente lei.
Gajill rimase un po sorpreso alla domanda posta dalla compagna, ma la risposta non si fece attendere molto. 
"Non credo siano affari tuoi" 
La risposa fece imbestialire Erza sulla cui fronte pulsava una vena pronta a esplodere; Gajill se ne accorse e stava iniziando a sudare freddo, ma ciò non cambiò la sua risposta, forse fu questo a lasciare Erza di sasso, il solo mostrarsi con la luna storta avrebbe estorto la verità a chiunque, ma se nemmeno così volle parlare forse era qualcosa molto personale per lui, che avrebbe preferito tenersi dentro ad ogni costo.
A quel pensiero si girò senza dire nulla tornando a sedere al suo posto
"Ehi, però Erza ha fatto una bella domanda, anche io sono curiosa adesso" Levy era li, e anche se era impegnata a leggere un libro ascoltò la breve discussione e se ne interessò subito, anche se il suo rapporto con Gajill poteva dirsi più avanzato che con gli altri non aveva mai pensato di chiedergli qualcosa del suo passato, e quella le sembrava un'ottima occasione
Gajill dal canto suo non voleva davvero parlarne, però quello che era appena accaduto lo portò indietro coi ricordi...

Qualche anno prima...

Aveva appena portato a termine una missione e si stava dirigendo verso la sua gilda, Gajill, il Dragon Slayer d'acciaio non conosceva la parola riposo, il suo unico scopo era quello di compiere missioni, solitamente le più pericolose e con alta probabilità di combattimenti, non poteva ritenersi soddisfatto se almeno una volta al giorno non le avesse date a qualcuno 
Camminava per le strade di quel piccolo paese, il tempo non era buono, anzi, pioveva a dirotto, non che un duro come lui si facesse fermare da quattro gocce d'acqua; chi era in strada si riparava dove poteva, come se la pioggia corrodesse la loro pelle, a Gajill sembrava di vedere un branco di pecore che si nascondono dal lupo cattivo, fino a quando nel mezzo della strada non incrociò dei bambini in cerchio, stavano urlando contro a una bambina dai capelli blu che la causa della pioggia era lei.
Li per li non si interessò, e infatti tirò dritto senza pensarci, ma pochi metri più avanti sentì col suo udito superiore quello che la pioggia copriva: Il pianto di quella bambina.
Non sapeva cosa sentisse dentro di se, forse dispiacere, tristezza, era a un bivio, si sentiva un debole per quello che provava e la voglia di tornare indietro a consolarla
La scelta che fece cambiò la sua vita, dimostrò a se stesso di avere un cuore e con un piccolo gesto mise in moto una catena di eventi che nemmeno lui avrebbe immaginato.
"Ehi, ragazzina, sei tu che causi tutta questa pioggia?" Si pose davanti alla bimba, che alzò lo sguardo mentre con le mani si stropicciava gli occhi. 
"È colpa di Lluvia signore... Lluvia non vuole far piovere sempre... A Lluvia dispiace molto" disse la piccola, con voce timida e fra i singhiozzi. 
Gajill sapeva che quello che avrebbe fatto se lo sarebbe sognato quella notte, ma in quel momento non riusciva ad avere il pieno controllo di se stesso.
"Beh bambina, a me la pioggia non da fastidio, guardami bene, sono fatto di ferro ghihihi" detto questo non ci mise molto a usare la sua magia per ricoprirsi di scaglie di metallo, strappando un piccolo sorriso alla bimba.
"Hai visto che bella magia? Dai, credo sia ora di tornare a casa, ti accompagno io" non aveva la più pallida idea di cosa stesse facendo, ma sentiva di doverlo fare.
La piccola bimba fece strada verso una grossa abitazione, anche troppo grande per una bambina che non sembrava essere ricca di famiglia, i suoi abiti erano si molto carini, ma non sicuramente molto costosi.
"Ma questa è la tua casa?" Chiese lui molto sorpreso.
"Lluvia vive qui, ma questa non è la sua casa, è la casa per i bambini che non hanno i genitori" disse lei con la sua piccola vocina, faceva sembrare una cosa triste come qualcosa di normale; Gajill non ci mise molto a capire che quello era un orfanotrofio.
"La mamma e il papà di Lluvia amano tanto le belle giornate, più di Lluvia che porta la pioggia, per questo hanno lasciato Lluvia qui e se ne sono andati via" terminò.
Gajill era in silenzio, lo sguardo scuro, lo si poteva benissimo sentir ringhiare, sembrava furioso, ma cerco di non darlo a vedere, o almeno non davanti alla bambina.
"Grazie signore per aver accompagnato Lluvia a casa" disse alla fine, mentre con passo svelto si accingeva ad entrare nell'edificio 
Il drago invece era ancora immobile, in silenzio, e rimase così per qualche minuto a riflettere, poi tornò sui suoi passi titubante. 
"L'hanno abbandonata solo perché perché dove va lei piove senza sosta, l'hanno abbandonata perché amavano il sole, HANNO ABBANDONATO UNA BAMBINA" tirò un pugno a un muro di una qualche abitazione abbandonata, buttandolo giù completamente, respirava pesantemente ed era arrabbiato, forse furioso, in quella bambina vedeva un'altra storia simile, la storia di un drago che da un giorno all'altro sparì senza lasciare traccia, la sua storia, anch'essa triste, ma non paragonabile.
Decise che per quella notte si sarebbe fermato all'unica locanda del piccolo paese, era scesa la notte ed era anche abbastanza stanco, pagò al locandiere per una notte e si fiondò nel letto, sperava si sarebbe addormentato in fretta, invece passò buona parte della nottata a pensare a quella bimba dai capelli blu che piangeva, e ci pensò, ci pensò, fino a quando non si addormentò.
La mattina era arrivata presto, forse perché aveva preso sonno molto tardi, in ogni caso Gajill si alzò di fretta e furia dal suo giaciglio pronto a riprendere il viaggio, ma qualcosa lo bloccava; era di fronte alla foresta che segnalava la fine del paese, ma sentiva come se avesse dimenticato qualcosa, il che era strano, le poche cose che possedeva le aveva tutte addosso.
Nel dubbio decise di tornare indietro e girando intorno qualche minuto si ritrovò proprio li, davanti all'orfanotrofio dove la sera prima aveva lasciato la bambina della pioggia.
"Gajill cosa stai facendo" pensava "non puoi farlo, non abbiamo tempo per una mocciosa" pensava e discuteva da solo, ma ormai era fatta, aveva varcato la soglia dello stabile e di fronte a lui si trovava una piccola reception con una segretaria occhialuta seduta a una scrivania.
"Prego, desidera" disse la segretaria, una donna di mezza età, per alcuni ancora una bella donna, dai capelli castani e degli occhialoni rossi
Gajill fece un respiro profondo e poi urlò "Voglio adottare una marmocchia!"
"Ehm... Si accomodi pure nell'altra stanza" rispose un po sconvolta, mentre faceva accomodare il drago d'acciaio su una comoda poltroncina per poi digitare un numero dicendo che "un tizio strano" voleva parlare con la direttrice.
Dopo qualche minuto una porta si aprì e comparve una donna anziana, bassa e tozza con uno sguardo severo che avrebbe fatto sicuramente paura a un qualsiasi bambino, ma Gajill non lo era di sicuro.
"Entri pure signore, si accomodi" faceva finta di essere gentile, ma si sentiva che era alquanto seccata
"Lei è il signor?" Chiese quella che francamente Gajill chiamava vecchia rancida. 
"Gajill, Gajill Redfox" rispose a tono
"Molto piacere signor Redfox, io sono la direttrice Mistalia; la mia segretaria mi ha riferito che lei vorrebbe adottare una bambina; credo che lei si possa rendere conto dell'impossibilità di questa richiesta, vero?" Disse, non voce da superiore, a un uomo che forse era meglio non contraddire.
"E posso sapere perché?" Ancora più seccato.
"Ma vede, mio caro signor Redfox, queste cose richiedono tempi, mesi di pratiche da sbrigare, documenti che attestino che lei possiede un lavoro fisso e remunerativo, accertamenti sul suo stato, lei capisce vero? Non possiamo dare bambini a chiunque capiti" spiegò la signora, ma Gajill iniziava ad averne piene le scatole.
"Senta, mia cara, non me ne frega niente di quello che lei deve e non deve fare, io sono qui per portare via una bambina e la porterò via" rispose, inizialmente con tono sarcastico per poi passare a quello più minaccioso. 
"Ma lei con chi crede di star parlando? Io sono un'importante autorità e non lascerò che un teppista metallaro che non sa nemmeno cosa sia accudire un bambino venga qui a darmi ordini" sbraitò la vecchia, ma qualcuno non la stava più ascoltando dalla parola teppista, e sempre quel qualcuno aveva il fumo che gli usciva dalle orecchie. 
"SENTA LEI, VECCHIA RINCITRULLITA, IO SONO UN MAGO DELLA GILDA DI PHANTOM LORD, E OGGI PORTERÒ VIA UNA BAMBINA DI NOME LLUVIA!" Detto questo non poté più trattenersi, allungò il suo braccio di metallo verso una parete sfondandola da quanto era furioso
Ovviamente si poteva notare benissimo il terrore negli occhi dell'anziana direttrice.
"Ahh... Ehh... Lei... Io" era così sconvolta da non riuscire nemmeno a finire una frase "mi faccia una firma su ogni fine pagina... Mary, faccia preparare alla piccola Lluvia la valigia con dentro le sue cose" disse chiamando la segretaria, che fissava l'enorme buco lasciato nel muro dal poderoso colpo, il tutto accompagnato da un ghigno beato.
"Lo dico sempre che con la violenza si ottiene tutto ciò che si vuole ghihi" pensò soddisfatto.
Era fuori ad aspettare da qualche minuto, quando vide la vecchia, ancora pallida in volto, tenere per mano la bambina che reggeva una valigia più grande di lei, sempre di quello che sembrava essere il suo colore preferito, il blu.
"Ecco Lluvia... Lui é il tuo nuovo papà..." Le parole pronunciate, sempre più scossa.
"Ma Lluvia conosce questo signore, ieri sera ha accompagnato Lluvia fino a qui" disse la piccola, non sapeva perché, ma quella vocina le era mancata.
Non fece in tempo a dire nulla che iniziò subito a piovere, l'anziana signora scappò subito senza pronunciare parola, un'altra che ha paura dell'acqua, la piccola intanto apriva un piccolo ombrello, stranamente rosa, con dei motivi floreali disegnati sopra, Gajill non sapeva cosa dire, era abbastanza imbarazzato, ancora si chiedeva il perché di quella decisione, ma non trovava risposta alcuna, ma oramai era fatta, era diventato a tutti gli effetti un papà, o qualcosa del genere insomma.
Passarono due giorni di viaggio per tornare alla città della sua gilda, non fu un viaggio movimentato, il silenzio regnò sovrano, da parte sua per l'imbarazzo, e dalla parte della piccola per la paura e la timidezza.
Arrivati a casa Gajill decise di prendersi una vacanza dal lavoro, dopotutto poteva permetterselo, non tanto perché ne avesse bisogno, ma doveva spiegare un paio di cose alla piccola Lluvia;
"Allora, questa é la mia camera e tu non ci devi entrare, questa è la cucina e tu non ci devi entrare, questo é il bagno e alla mattina ci entro prima io e infine questo é il salotto, e quel divano é il tuo letto, l'unico oggetto di questa casa sopra la quale tu ti possa sdraiare, capito tutto?" In verità parlava, ma egli stesso era il primo a essersi scordato cosa aveva detto. 
"Lluvia ha capito" rispose con la sua solita vocina. 
"Beh, meglio... Hai fame?" Chiese lui, sperando nella risposta negativa. 
"Lluvia ha un po di fame" 
"A posto, vediamo che ho da darti" si mise a svuotare mezza dispensa, da ogni scaffale tirava fuori manciate di chiodi, bulloni, pezzi di ferro vari, più che una cucina pareva un ferramenta, il punto é che non poteva darle da mangiare il ferro.
A un certo punto trovò qualcosa, una scatoletta di tonno, e non era vuota, non si sa come, doveva essersela scordata.
"Ecco, tieni" gliela lanciò un po distrattamente sul tavolo "per stasera ho solo questo, domani vedrò di comprare qualcosa anche per te"
"Lluvia ringrazia" rispose, mentre cercava invano di aprire la scatoletta. 
"Ahhh, stai attenta, lascia fare a me" le tolse dalle mani quel pezzo di ruggine e cercò di aprirla senza distruggerla, lui era abituato a masticarle con tutto il contenuto dopotutto.
"Lluvia chiede scusa" disse mentre lo guardava, aveva dei goccioloni agli occhi, credeva fosse colpa sua
"Ehi perché adesso ti metti a frignare? E potresti parlare normalmente?" Rispose lui un po alterato, non sapeva bene come comportarsi, e poi lui era stato allevato da un drago, non aveva tempo per pianti e debolezze. 
"Lluvia chiede scusa, è che Lluvia è sempre stata abituata così... Lluvia non vuole fare arrabbiare il signore" ora stava piangendo, era una fontana, e fuori si riversava un temporale, come se il suo stato d'animo incidesse costantemente sul clima. 
"Ehi fermati, FERMATI! Non sono arrabbiato, parla come ti pare, però non chiamarmi signore, mi chiamo Gajill... E tieni" era riuscito ad aprire la scatoletta di tonno e ora la porgeva un po più delicatamente alla bimba, che frattanto si stava asciugando le lacrime 
"Lluvia ringrazia il signor Gajill" disse accennando un sorriso e addentando la sua cena, dal canto suo il Dragon Slayer si mise una mano davanti agli occhi, quasi esasperato.
Doveva ammettere che la direttrice dell'orfanotrofio aveva ragione su una cosa: Lui di bambini non sapeva assolutamente nulla, non sapeva come comportarsi, cosa dargli da mangiare, non sapeva nulla, e questo non gli piaceva, i problemi non gli piacevano, lui sapeva risolverli sono in un modo, ossia facendo a pugni, ma non avrebbe mai e poi mai colpito quella ragazzina, nemmeno per sbaglio o in un momento di rabbia.
Raccolto nei suoi pensieri non si accorse che la piccola aveva finito di mangiare. 
"Signor Gajill, dove posso buttare questo?" Si riferiva alla lattina vuota
"Dalla a me che ho fame" iniziò a masticarla come fosse una carota, in pochi secondi non era rimasto più nulla, e la piccola Lluvia lo guardava divertita.
"Ricorda di non mangiare mai quello che mangio io, a te farebbe male" diede questa piccola, ma fondamentale raccomandazione, mentre pensava che avrebbe anche dovuto imparare a cucinare da ora in poi.
L'ora si fece tarda in fretta, Lluvia iniziava ad avere i primi sintomi di stanchezza, così Gajill decise che era ora di andare a dormire, non pensò nemmeno di metterla a letto (che poi era il divano) e rimboccarle le coperte, si limitò solo ad avvisarla che sarebbe andato a dormire, e così fece, ma non sarebbe stata una notte facile di sicuro.
"Signor Gajill... Signor Gajill"
"Oh, ma che diavolo... Ma che ore sono... Dannazione è ancora notte, cosa vuoi?" Lluvia non sapeva che Gajill non sopportava due cose: Essere disturbato quando mangia ed essere disturbato quando dorme
"Signor Gajill, Lluvia ha fatto un brutto sogno, Lluvia può dormire insieme a lei?" Chiese non voce gentile. 
Gajill aveva un occhio aperto e uno chiuso, sperava di aver sentito male, ed era parecchio nervoso.
"Ieri sera non ti ho mica detto che questa é una zona off limits per te? Torna a dormire e non mi scocciare più" rispose molto bruscamente girandosi dall'altro lato; la bambina non rispose nemmeno, tornò in silenzio sul divano, ai suoi passi si alternavano alcuni leggeri singhiozzi.
Ed era li, nel suo letto, con ancora un nodo allo stomaco, aveva già fatto troppo, farla anche dormire nel suo letto non l'avrebbe sopportato;
Però non poteva nemmeno lasciarla di la da sola, sentiva dentro di se come una forza, qualcosa che gli imponeva di andarla a prendere altrimenti quella notte non avrebbe chiuso occhio... Controvoglia si alzò e raggiunse il salotto.
"Ehi, piccoletta, puoi venire a dormire con me se vuoi, ma solo per questa notte" disse assonnato, la bambina era li, come se lo stesse aspettando, sorridente si alzò dal divano, prese il suo pupazzetto e si avviò verso il letto 
"Anche lui viene con te?" Disse quasi ironicamente riferendosi al pupazzetto.
"Lluvia lo porta sempre con se così Lluvia non si sente mai sola"
Gajill riteneva inutile che una bambina avesse una bambola da compagnia, era solo un pezzo di stoffa, non aveva vita, eppure non interferì col desiderio della piccola di dormirci assieme:
La bambina si tuffò nel letto, così leggera era che nemmeno fece rumore, e si piazzò sotto le coperte come tutti i bambini al centro, mentre Gajill con calma si rimise nella posizione di prima sperando di riprendere sonno in fretta;
Non fece in tempo a pensare ciò che si sentì toccare la spalla
"Cosa c'è adesso?" Chiese seccato
"Buonanotte signor Gajill"
Era rimasto spiazzato, non si aspettava ciò, e gli ha anche fatto uno strano effetto, tanto da restare senza parole e costretto a rispondere con un semplice "Dormi".
La piccola non ci mise molto ad addormentarsi, al che il drago si girò ad osservarla: Sorrideva e il suo sguardo era esattamente quello di una bambina felice e senza pensieri; si chiede anche se pure lui avesse quello sguardo mentre dormiva, però passò subito di mente come pensiero, sicuramente lui ringhiava.
Si perse per qualche minuto in quel sorriso, forse non sapeva fare il padre, non sapeva accudire una bambina come altri saprebbero fare, ma di sicuro era riuscito a ridarle il sorriso e con poche piccole azioni, non sapeva nulla, ma avrebbe imparato tutto.
"Buonanotte Lluvia"

Tornando al presente...

"Gajill... GAJILL! Ehi ma ci sei?!" Levy stava ancora urlando a una sottospecie di spaventapasseri perso nei suoi ricordi, forse i più belli.
"Guarda che ti sento, non c'è bisogno di urlare" rispose lui ripresosi.
"Ma sono dieci minuti almeno che ti chiamo, avevo paura fossi finito in una qualche strana forma di coma" spiegò lei con tono sarcastico.
"Ahhh, quindi eri preoccupata per me ghihihi" si, Gajill all'esclamazione di Levy se la ghignò di gusto.
"Stupido... Comunque, mi vuoi rispondere?" Chiese lei.
"Forse un giorno te lo dirò ghihihi" continuò a ridere lui.
"Cattivone"
Nel frattempo Erza era tornata a riferire del fallimento della missione a Lucy. 
"Uhm, Gajill che nasconde un segreto... Farò sputare fuori tutto a Lluvia" commentò la bionda.
"Vengo con te Lucy"
Lluvia non poteva che trovarsi in una posizione strategica, dove lei poteva vedere Gray, ma lui non poteva vedere lei; a volte sembrava un po una maniaca, però era sempre la timida Lluvia.
"Ehi Lluvia, che combini di bello?" Comparì Lucy alle sue spalle facendole venire un mini infarto.
"Lucy, Erza... Lluvia guarda il suo amore Gray da lontano perché Lluvia non può avvicinarsi a lui" rispose con sguardo perso negli occhi di Gray.
Le due amiche si scambiarono uno sguardo di intesa, quella ragazza era irrecuperabile.
"Comunque Lluvia," iniziò Lucy "non vorrei essere indiscreta, ma avrei una domanda da farti"
"Lucy può chiedere quello che vuole a Lluvia" rispose lei sempre con lo sguardo fisso.
"Volevo sapere, cosa c'è fra te e Gajill? Cioè, si vede che siete più che amici..." Lucy era un po imbarazzata a porre questa domanda all'amica, ma doveva ad ogni costo dissipare i suoi dubbi.
"Più che amici? Lluvia e Gajill sono molto più che amici!" Rispose entusiasta la ragazza dai capelli blu, staccando per la prima volta gli occhi da Gray.
"Quindi è vero, fra voi c'è qualcosa" il tono di Lucy era abbastanza accusatorio.
"Però Lluvia non vuole creare confusione, Lluvia vede Gray e Gajill in modo diverso: Lluvia ama Gray con tutto il suo cuore, ma Lluvia ama anche Gajill in modo diverso però" cercò di semplificare lei.
"Come... Come puoi amarlo in un modo diverso?" Lucy era confusa, e non era la sola.
"Gajill per Lluvia è stato un padre, un fratello maggiore e un migliore amico, senza Gajill Lluvia non sarebbe qui ora, Lluvia deve tutto a Gajill, è stato l'unico in tanti anni a volere bene a Lluvia, e Lluvia prova le stesse cose per lui" disse, come fosse una delle cose più normali del mondo, le due ragazze erano esterrefatte.
"Ma... Quindi Gajill è stato tutto questo? Non sembra a vederlo..." Erano entrambe incredule.
"Lluvia è innamorata di Gray, ma Gajill sarà sempre la persona più importante della sua vita" terminò col sorriso la ragazza.
"Lucy, hai ottenuto le risposte che volevi?" Le chiese Erza.
"Si Erza, e mi sento molto più tranquilla adesso" rispose, lasciando molti punti interrogativi sulla testa della povera Lluvia.
"Lluvia" un urlo riecheggiò nella stanza, era la voce di Gajill "è ora di andare a casa"
In effetti era quasi ora di cena.
La ragazza si affrettò a salutare tutti quanti, e in particolar modo il suo Gray, prima di uscire accompagnata dal Dragon Slayer.
Erano sulla strada di casa, quando Lluvia si mise improvvisamente a correre entrando in un piccolo parco giochi per bambini, dove vi era un'altalena.
"Gajill, spingeresti Lluvia per favore?" Chiese già seduta e pronta.
"Non sei un pochino cresciuta per queste cose?" Chiese lui senza batter ciglio.
"Ma quando Lluvia era piccola Gajill la spingeva sempre sull'altalena" rispose lei un po imbronciata; era vero, quando era bambina amava l'altalena e a lui toccava sempre spingerla, anche se non lo dava a vedere si divertiva.
"E va bene, ti spingerò, ma solo per qualche minuto" prese a spingerla e ricordò ancora il passato, "più in alto, Lluvia vuole andare più in alto" e allora lui spingeva ancora più forte.
"Bene, possiamo andare ora" terminò lui dopo cinque minuti buoni a giocare.
Lluvia scese dall'altalena, ma non si mosse, chiamo il suo compagno e porse avanti la mano
"Non ti è bastato andare sull'altalena, pure questo?" Gajill aveva capito cosa volesse, ma a lui non andava proprio.
"Per favore Gajill" la ragazza parve implorarlo, al che non poté resistere e, alzando gli occhi al cielo, allungò la mano verso di lei; la ragazza non ci mise più di un secondo a raggiungerlo e stringerli forte la mano, così come faceva da piccola.
E così si avviarono verso casa, la bambina della pioggia e l'uomo di ferro.


Angolo dell'autore:
Wow, sono tornato dopo quanto? Due anni circa, e con una storia arretrata mai finita, ok, se volete la mia testa lo posso capire, ma ho avuto ENORMI problemi col pc, e solo ora come vedete riesco a tornare con questa nuova one shot, spero vi sia piaciuta. Alla prossima.
  
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