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Autore: Artemide BlueMoon    19/02/2016    2 recensioni
Cosa possono avere a che fare Mika e Fedez con il mondo degli dei greci? Cosa c'entra la nascita di Eros che tutti noi sappiamo essere nato dall'unione di Afrodite e Ares? E chi lo sa. Posso solo dirvi che lo saprete presto.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Fedez
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia ha una chiave di lettura alternativa che non tutti possono comprendere senza avere un minimo di basi della genealogia divina greca.

Mika è interpretato come Afrodite, dea dell'amore e della bellezza;

Fedez rappresenterà Ares, dio della guerra;

Andy sarà Vulcano, il dio fabbro che ha forgiato molte armi di eroi e che ha la sua fonderia all'interno del Vesuvio, legittimo sposo di Afrodite;

Padre è Zeus, il padre degli dei.

Ora vi lascio alla storia

saluti

Artemide BlueMoon

 

 

La nascita di Eros

Mika, dio della bellezza e dell'amore, nato dalla spuma delle maree, di inenarrabile meraviglia in aspetto e dal canto pari a quello delle muse ispiratrici di aedi, cadde nel suo stesso tranello d'amore.

Un giorno, cedendo alle preghiere di una dolce fanciulla piangente, promise il suo stesso aiuto nell'ordire un tranello a un dio suo compagno.

La fanciulla infatti si era perdutamente innamorata di Fedez, dio bellicoso della guerra e protettore dei soldati sanguinari, tanto da essere giunta al punto di invocare l'aiuto dello stesso dio dell'amore per provare a guadagnarsi le attenzioni del guerresco dio.

Mika l'aveva trovata sciolta in lacrime davanti al suo altare in una piccola città, e la sua sconfinata bontà non gli aveva permesso di rifiutare l'aiuto.

Il piano era molto semplice.

Il dio, una volta presi arco e frecce, doveva aspettare Fedez nascosto nella boscaglia, nei pressi della fonte cristallina dove il dio era solito bagnarsi; una volta tolta la sua armatura scarlatta Fedez sarebbe stato vulnerabile e lo avrebbe colpito. Gli occhi innamorati del bellicoso si sarebbero poi dovuti incrociare con quelli della fanciulla mortale, facendolo così cadere nel tranello.

Ma nulla andò come Mika aveva progettato.

Fedez lo sorprese con la sua vista acuta da dominatore di campi di battaglia, lo aveva scorto tra le foglie.

-Cosa ci fai qui, o dio dalla sconfinata bellezza?- gli chiese il sanguinoso facendoglisi vicino.

-Non pensare fosse voluto, non ti stavo aspettando. Volevo andare in incontro con Diana, la stavo cercando-

-Eppure dovresti saperlo che lei non è qui ora. Ma sarà di ritorno prima che suo fratello porti giù il sole dal suo cielo. Resta con me ad attenderla, stavo giusto per bagnarmi nelle acque cristalline-

Mika accettò, meditando nella sua testa un nuovo modo per portare a compimento il suo piano.

Ma quando Fedez iniziò a togliersi le placche della rossa armatura smise di riflettere, per osservare quel corpo scultoreo che veniva scoperto con calma estenuante.

I muscoli scultorei guizzanti sotto la pelle del dio della guerra raccoglievano la luce solare, rilucendo di potenza, le sue grosse cosce da combattente erano perfettamente delineate dal duro allenamento a cui si sottoponeva ogni giorno, i polpacci tonici e il torace ampio, le spalle larghe per sopportare il peso dell'armatura.

Mika non potè vietarsi di rimirarlo, sebbene sapesse quanto questo suo bisogno fosse sbagliato, dato il motivo della sua presenza lì.

Si dimenticò persino della fanciulla, spersa nel bosco in sua attesa, quando Fedez gli sganciò con le sue stesse mani la fibbia dorata che teneva uniti i lembi della sua veste colorata, scoprendolo nella sua sottile e delicata nudità, di cui non si vergognava di certo, ma che poteva ampiamente stonare accanto a quel corpo virile ed abbronzato in tutta la sua possenza.

Si adagiarono nelle cristalline acque e i flutti avvolsero le loro divine membra.

Mika non aveva più occhi che per Fedez, il dio virile che lo stava improvvisamente … baciando con grande trasporto.

-Fermati, Fedez, non ci è permesso!-

-Perchè dici questo, Mika? Io ti amo e non è difficile da comprendere cosa mi porti ad amarti: sei la creatura più bella e dolce che esista sulla faccia di questo e di molti altri mondi, nessun dio ti è pari in grazia. Persino Urano avrebbe potuto preferire te alla madre Gea-

-Quello che dici è molto lusinghiero, ma lo sai che sono promesso ad Andy, dio fabbro nel vulcano-

-Tu ami lui?-

-Oh io lo so che dovrei essere acceso di passione per lui, ma è da quando sono entrato in questa foresta che la tua immagine non vuole lasciare la mia mente- si rese conto Mika, con suo grande rammarico.

-Quindi perchè mettere freno alla nostra passione? Non ti sto chiedendo di abbandonare tutto per me, solo di lasciare da parte per oggi i nostri doveri verso il Padre e verso i mortali per consumare il nostro amore, nella prima ed unica volta in cui ci è concesso-

-Quello che dici sembra così semplice se pronunciato dalle tue belle labbra-

-Lascia da parte i dubbi e bacia queste labbra che non anelano altro che il sollievo delle tue-

Le parole così belle del dio della guerra stupirono il dio dell'amore stesso, che si credeva l'unico in grado di provare tali potenti sentimenti.

Preso il volto spigoloso di Fedez tra le sue bianche mani poggiò le sue labbra sulla bocca del dio con rinnovata passione.

Si baciarono ancora e ancora, celati dalle fronde della foresta sacra a Diana, mentre le ninfe cullavano la pace nei loro desolati grembi.

Quando poi l'amore li travolse non seppero come, ma si ritrovarono l'uno sopra l'altro a consumare il frutto di quel travolgente sentimento nuovo nei confronti dell'uno per l'altro.

Passarono un giorno e una notte ad unirsi in continuazione, senza che mai la voglia rispettiva l'uno dell'altro diminuisse o scomparisse.

Quando Apollo guidò in cielo il suo carro per un nuovo giorno la calda luce solare li trovò abbracciati, adagiati su un letto di foglie e fiori, le loro vesti poco lontane accanto allo specchio d'acqua.

Il primo a svegliarsi fu Mika.

Rendendosi conto di cosa era capitato scappò via pieno di vergogna, tornando sull'Olimpo nella propria dimora con gli occhi colmi di lacrime. Aveva amato Fedez per un giorno, ma sapeva che non sarebbe più potuto ripetere, non si sarebbe più dovuto ripetere.

Rimase adagiato sul talamo nuziale dove era solito giacere con il suo promesso, Andy, commiserandosi per la sorte che lo aveva portato ad amare due uomini diversi senza possibilità di scelta, proprio lui che aveva sempre messo in coppia i mortali ora non sapeva chi escludere dalla sua vita.

Verso sera le ancelle lo vennero a chiamare, riferendogli la presenza di un ospite in quella casa celeste.

Mika si fece drappeggiare intorno al corpo una veste completamente porpora, del colore dell'amore nuovo che lo aveva travolto.

Al centro del suo salone si trovò Fedez, con le possenti braccia che lo avevano stretto neanche un giorno prima spalancate, pronte ad accoglierlo di nuovo. E Mika cadde un'altra volta nel suo stesso tranello, non seppe resistere a quella passione che lo aveva colmato già una volta, ma che non riusciva a trovare soddisfazione che non nel corpo dell'altro.

Quella stessa notte, dall'unione del dio dell'amore e della bellezza e del dio della guerra bellicosa, nacque Eros, un bambino con le ali da angelo, la concretizzazione dell'amore passionale che travolge due amanti.

Mika gli fece dono di quell'arco e di quelle frecce di cui inizialmente si sarebbe dovuto servire per far innamorare Fedez di una mortale, ma che alla fine erano state rivolte contro di lui.

   
 
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