Londra, 12 giugno 2007
Caro bisnonno,
I nuovi dottori ti hanno dato le nuove cure? E loro come sono? Con il camice rosso come mi immagino io? Mamma ha detto che non ci sono dottori dove sei tu, e papà ha aggiunto che tu stai bene, meglio di me! Ma come fai se hai una malattia grave? Sei guarito? Voglio sapere da te come stai, ormai è da un mese che non ti vedo.
Ho chiesto a mamma se possiamo venire a trovarti, ma mi ha detto che ti vedrò tra tanti anni. Anzi, non lo sa neanche lei tra quanto. Spero solo che il viaggio si faccia in aereo, sogno da tantissimo di provare a volare, dev'essere un'esperienza fantastica! Tu come ci sei arrivato? Con Peter Pan? Anche questo sarebbe un buon modo per arrivarci.
Continuano a ripetermi che sei in cielo, ma io non ti vedo sulle nuvole. Qualche volta scendi a farci visita!
Charlie
Ciao a tutti!
Questa è una lettera cortissima che scrissi all'età di circa sette/otto anni (sistemata un po' perché era quasi incomprensibile), più o meno un mese dopo la morte del mio bisnonno.
All'epoca mi descrissero la sua perdita come "un corpo che vola in cielo" e io non riuscivo a pensare che potesse essere veramente morto.
Così, poco dopo, decisi di mandargli una lettera, convinto di ricevere una risposta.
Qualche giorno fa ho ritrovato questa lettera riordinando la mia camera, e mi ha fatto pensare moltissimo.
Grazie a chiunque si sia messo a leggerla e a rifletterci sopra.
Charlie
Questa è una lettera cortissima che scrissi all'età di circa sette/otto anni (sistemata un po' perché era quasi incomprensibile), più o meno un mese dopo la morte del mio bisnonno.
All'epoca mi descrissero la sua perdita come "un corpo che vola in cielo" e io non riuscivo a pensare che potesse essere veramente morto.
Così, poco dopo, decisi di mandargli una lettera, convinto di ricevere una risposta.
Qualche giorno fa ho ritrovato questa lettera riordinando la mia camera, e mi ha fatto pensare moltissimo.
Grazie a chiunque si sia messo a leggerla e a rifletterci sopra.
Charlie